Ronald Reagan
Biografia • Il sogno e la storia
Ronald Wilson Reagan, 40° presidente degli Stati Uniti d'America (dal 1981 al 1989), ha lasciato un'impronta indelebile sugli anni '80. Nasce a Tampico, Illinois, il 6 febbraio 1911. Figlio di un venditore ambulante di scarpe, per pagarsi gli studi universitari deve ricorrere alla sua bravura nel football. Si laurea nel 1932 in scienze sociali, passa poi al giornalismo sportivo divenendo un apprezzato radiocronista. La notorieta' acquisita lo spinge verso il cinema.
Ronald Reagan comincia così la sua carriera di attore nel 1937. Gira più di 50 film in 28 anni. A giudizio dei critici Reagan fu un attore prestante e simpatico, tuttavia mediocre. Di alta statura e voce gradevole sfruttò poi queste qualità come Presidente guadagnandosi anche l'appellativo di "grande comunicatore".
Durante la Seconda guerra mondiale è capitano dell'Air force. Torna ad Hollywood e viene eletto presidente del sindacato attori dal 1947 al 1952; negli anni del maccartismo prende parte attiva alle campagne di epurazione dagli "studios" dagli elementi ritenuti filocomunisti e anarchici. In questo periodo divorzia dalla moglie Jane Wyman, attrice dalla quale ha avuto la primogenita Maureen - morta di cancro nel 2001, all'eta' di 60 anni - e con cui aveva adottato Michael. Nel 1952 sposerà Nancy Davis, che gli sarà accanto per il resto della vita.
Reagan entra attivamente in politica nel 1954 con la proposta della General Motors di compiere un giro di conferenze nelle fabbriche. Reagan si crea in questi anni un'importante rete di conoscenze, finanzieri e industriali, che nel 1964 lo spinge a decidere di lavorare nella politica a tempo pieno. Partecipa quindi alla campagna presidenziale a sostegno della candidatura del repubblicano Barry Goldwater; nel 1966 Reagan è candidato Governatore della California. La vittoria di Reagan è schiacciante. Nel 1970 viene rieletto.
Dieci anni dopo, nel 1980, Reagan ottiene la nomination repubblicana nella corsa alla Casa Bianca. La sua massiccia vittoria contro il presidente democratico Jimmy Carter avviene sullo sfondo della cattura degli ostaggi all'ambasciata USA a Teheran (liberati mentre Reagan prestava il suo giuramento a Capitol Hill il 20 gennaio 1981). È il 30 marzo quando Reagan viene ferito al torace da un colpo di pistola provocato da un folle attentatore. Guarisce presto ma la sua salute durante gli anni alla Casa Bianca sarà spesso segnata da malattie.
La sua presidenza si caratterizza per l'ottimismo e il senso di fiducia che lo stesso Reagan sa emanare. Con lui l'industria bellica riceve un impulso senza precedenti; nasce inoltre la cosiddetta "Reaganomics", la politica economica con le più ampie riduzioni fiscali nella storia americana. In politica estera, Reagan sceglie di vestire i panni del "duro". Nel 1983 ordina l'invasione di Grenada e nell'aprile 1986 il bombardamento di installazioni militari in Libia. Sostiene la guerriglia dei Contras in Nicaragua e dei mujaheddin afghani in lotta contro l'occupazione sovietica. Incoraggia il programma di difesa strategica, noto come "guerre stellari" che sarà causa del deterioramento dei rapporti con l'URSS, che lui definisce "impero del male". Per combattere il terrorismo arabo-islamico ordina una vasta quanto fallimentare operazione militare a Beirut.
Nel 1984 Reagan ottiene il suo secondo mandato diventando il più anziano Presidente della storia americana. Questi sono gli anni della guerra fredda e dei dei grandi vertici USA-URSS: Reagan incontra più volte il presidente russo Mikhail Gorbaciov a Ginevra, Reykjavik, Mosca, Washington, raggiungendo infine uno storico accordo per l'eliminazione dei missili a corto e medio raggio dall'Europa (i cosiddetti euromissili).
È verso il termine del secondo mandato che la politica di Reagan comincia a subire i primi contraccolpi: tra il 1986 e il 1987 vengono alla luce documenti su vendite di armi USA all'Iran per finanziare i Contras. Lo scandalo investe la Casa Bianca ma Reagan ne esce indenne. Concluderà il mandato con una popolarità altissima. Si ritira quindi in California da dove nel 1994 annuncia di essere affetto dal morbo di Alzheimer. Da allora le sue apparizioni in pubblico vengono annullate e la sua condizione necessiterà di assistenza continua.
Dopo un lungo periodo di malattia Ronald Reagan è morto a Los Angeles il 6 giugno 2004, all'età di 93 anni. Di lui il Presidente George W. Bush ha detto "Reagan seppellì l'era della paura e della tirannide nel mondo. Lascia dietro di se un mondo che aveva contribuito a restaurare, e un mondo che aveva contribuito a salvare".
"Ha dato energia allo spirito d'America. Il suo ottimismo e la sua convinzione del trionfo finale della democrazia hanno contribuito a mettere fine alla guerra fredda. Sono fiero di essere stato un soldato sotto la sua presidenza, il mondo e gli americani saranno sempre in debito con lui. Era una persona unica, un americano inimitabile" ha dichiarato invece Colin Powell, segretario di Stato americano.
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