Radovan Karadzic

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Biografia Fatti e parole

Arrestato il 21 luglio 2008 mentre saliva su un autobus in un paesino nei pressi di Belgrado, Radovan Karadzic - ex capo dell'esercito serbo-bosniaco, accusato di genocidio dal Tribunale Internazionale per i crimini di guerra nella Bosnia Erzegovinaera - era latitante da 13 anni e sulla sua testa pesava una taglia di 5 milioni di dollari. L'ex leader serbo viveva nei pressi di Belgrado, dove lavorava come medico in una clinica privata.

Col falso nome di Dragan Dabic, spacciandosi per croato, si era affermato come esperto di medicina alternativa, partecipando anche a convegni pubblici e scrivendo per riviste del settore. Addirittura, secondo alcuni quotidiani austriaci, Karadzic, con lo pseudonimo di "Pera" aveva lavorato anche tra l'Austria e l'Italia.

Su di lui gravavano accuse pesantissime, come aver perpetuato la cosiddetta "pulizia etnica" in Bosnia, aver ordinato il massacro di Srebrenica nel luglio 1995 in cui vennero uccisi 7.500 musulmani, aver bombardato Sarajevo e aver usato 284 peacekeeper delle Nazioni Unite come scudi umani.

La prima accusa contro i militari serbi della Bosnia Erzegovina fu mossa il 25 luglio 1995 ed era articolata in 16 punti, uno dei quali con riferimento al crimine di genocidio, ed altri tre a crimini contro l'umanità. La seconda accusa, riferita ai crimini di Srebrenica, viene sollevata il 16 novembre del 1995: articolata in 20 punti, uno esplicita l'accusa di genocidio e altri nove quella di crimini contro l'umanità.

La cattura di Karadzic ha però un significato ben più complesso, soprattutto nelle relazioni della Serbia con il resto del Continente. Da anni infatti l'ex repubblica Jugoslava aveva fatto richiesta di entrare nell'Unione Europea, ma alcuni paesi come l'Olanda avevano osteggiato la candidatura, sottolineando proprio la scarsa collaborazione di Belgrado nel consegnare al Tribunale dell'Aia i militari accusati di genocidio, tra cui spiccavano Karadzic e Ratko Mladic.

Così, subito dopo l'arresto, oltre alla soddisfazione espressa dal segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, molti ministri europei hanno lodato la Serbia per la collaborazione offerta al Tribunale dell'Aia. La presidenza di turno francese, per esempio, ha fatto sapere che la presa di Karad?ic "costituisce una tappa importante nella via di riavvicinamento della Serbia all'Unione Europea".

Rileggendo la biografia del leader serbo-bosniaco, però, emerge una figura complessa, per certi versi del tutto opposta a quella di politico spietato. Nato il 19 giugno 1945 a Petnjica, un paesino nel nord del Montenegro, nel 1960 si trasferisce a Sarajevo per studiare medicina, dove si laurea in psichiatria nel 1971. Dopo un breve soggiorno negli Stati Uniti, Karadzic lavora in diverse cliniche tra Belgrado e Sarajevo, e nel 1983 diviene psicologo della squadro di calcio della Stella Rossa di Belgrado.

A parte le manifestazioni studentesche del 1968, la carriera politica di Karadzic inizia solo nel 1989, quando fonda assieme a Milan Babic il Partito Democratico Serbo, sostenendo gli interessi serbi in Bosnia Erzegovina. Quando il 9 gennaio 1992 viene dichiarata l'indipendenza della "Repubblica del popolo serbo in Bosnia ed Erzegovina" Karadzic ne diviene il primo presidente.

Le accuse del Tribunale Internazionale si riferiscono proprio alla sua attività politica tra il 1992 e il 1996, anno in cui Karadzic, pressato dal presidente serbo Slobodan Milosevic, si dimette da presidente della Repubblica serba abbandonando il partito.

Da allora comincia la sua latitanza. In una delle sue ultime apparizioni pubbliche aveva dichiarato di non riconoscere l'autorità del Tribunale Internazionale e, come il presidente serbo Milosevic, ha fatto sapere di volersi difendere da solo al processo dell'Aia.

A discapito dell'immagine del militare sanguinario, Karadzic è anche poeta di fama nazionale. Ancor prima di darsi alla vita politica, aveva pubblicato diverse raccolte di poesie ("Ludo koplje" nel 1968, e "Pamtivek" nel 1971, "Ima cuda nema cuda" e "Crna bajka nel 1990).

Durante i lunghi anni di latitanza, Karadzic ha continuato a produrre poesia. Alla metà del gennaio 2002, a Novi sad, era stato presentato un suo nuovo libro di poesia ("Od ludog koplja do crne bajke"), mentre nel marzo 2004, a Belgrado, veniva pubblicato il libro "Ratna pisma".

Nell'ottobre 2004, alla fiera del libro di Belgrado, fa la sua comparsa "Cudesna hronika noci" (il cui editore Miroslav Toholj, era stato ministro per l'informazione della Repubblica del popolo serbo in Bosnia ed Erzegovina) e il 17 ottobre 2005, la raccolta di poesie "Pod levo sisu veka".

Grazie alle sue poesie il leader serbo, ha ottenuto una serie di riconoscimenti internazionali, tra cui il premio intitolato a Mihail ?olohov, istituito dalla lega degli scrittori russi, e conferito a Karadzic per il suo contributo alla cultura slava e all'interesse nazionale slavo.

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