Theodore Kaczynski
Biografia • La storia di Unabomber
Theodore John Kaczynski nasc a Chicago il 22 maggio del 1942. Figlio di due immigrati polacchi dimostra fin da piccolo doti di intelligenza non comuni soprattutto in matematica. Termina infatti il liceo con due anni di anticipo e si iscrive ad Harvard. In questo periodo si concentra sullo studio della matematica ma frequenta anche altri corsi fra cui uno dedicato ai disturbi della personalità. La sua tesi di laurea attira l'attenzione di alcuni accademici: si tratta di un'analisi della teoria della funzione complessa che gli permette di accedere alla carriera universitaria. Dopo il dottorato insegna alla National Science Foundation e successivamente alla Berkeley, fino al 1969 quando, senza motivo apparente, si licenzia.
Decide quindi di tornare nella casa dei genitori che in seguito lascia per spostarsi in un posto isolato nel Montana dove decide di arrangiarsi con poco, non lavorando e vivendo di caccia. Si trasforma in un reietto e scivola sempre più rapidamente nella paranoia.
La prima vittima di Ted Kaczynski è un professore della Northwestern University, Buckley Crist che non apre il pacco che Kaczynski gli invia, ma insospettito dalla busta chiama un poliziotto, il quale rimane lievemente ferito a causa dello scoppio dell'ordigno rudimentale collegato all'apertura del pacco. È il 1978 e dopo alcune settimane vengono inviati dei pacchi bomba ad alcuni piloti di aerei civili. Nel 1979 viene trovato, nella stiva del volo Chicago-Washington, un ordigno che avrebbe potuto distruggere l'intero aereo.
Questo attentato, a differenza degli altri che erano stati esaminati dalla polizia locale, viene preso in carico dall'FBI come reato federale. Da quel momento il Bureau elabora diversi profili psicologici dell'attentatore, identificandolo come un uomo di intelligenza superiore alla media e con conoscenze tecniche di buon livello. È l'FBI, infatti, che lo definisce Unabomber, proprio per la natura dei suoi attentati: University and Airline Bomber.
Nel frattempo gli attentati continuano con ferimenti e danni di piccola entità, fino a quando, nel 1985, John Hauser perde quattro dita e la vista da un occhio, mentre Hugh Scrutton muore dopo aver aperto il pacco che gli era stato inviato. Le due vittime vengono colpite in luoghi diversi e non vi sono legami fra loro. La tecnologia sembra essere l'obiettivo di Unabomber, perché Scrutton è il titolare di un negozio di informatica e nel 1987 un negozio di informatica viene colpito da un'altra bomba.
Seguendo questa logica nel 1993 viene ferito da un pacco bomba un professore di informatica della Yale University e subito dopo viene colpito lo scienziato Charles Epstein. Un anno dopo, nel 1994, muore Thomas Mosser un dirigente d'azienda che lavorava per la Burson-Marsteller che in seguito Kaczynski, in una lettera al The New York Times accusa di lavorare su progetti per la manipolazione della personalità. Per questo durante il processo il suo avvocato dichiara che l'imputato è stato vittima, durante un corso universitario, di un esperimento psicologico sulle conseguenze dello stress; in seguito si scoprirà che Kaczynski aveva frequentato quel corso, finanziato dalla CIA.
Nel 1995 viene colpita l'ultima vittima, William Dennison che muore per le ferite riportate a causa della bomba. Nello stesso anno Unabomber manda diverse lettere ai giornali e alle sue vittime e produce una sorta di manifesto contro la rivoluzione industriale, analizzandone cause e conseguenze e denunciando la sua infausta influenza e sulla qualità della vita delle persone. Ne prevede anche il greve futuro. Il manifesto viene pubblicato sia dal Washington Post che dal New York Times. Dopo la sua pubblicazione il fratello minore di Kaczynski si rende conto, ritrovando vecchi appunti, che Unabomber è suo fratello. Decide quindi di contattare anonimamente l'FBI ma viene rintracciato. A questo punto la squadra che si era specializzata nella ricerca dell'attentatore ha una pista sicura.
Il 3 aprile del 1996 il serial killer Ted Kaczynski viene arrestato dall'FBI in una capanna situata nei pressi di Lincoln, una città nel Montana. Per aver provocato tre morti e 23 feriti durante un periodo di quasi diciotto anni, la Corte federale lo condanna all'ergastolo.
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