Harvey Milk
Biografia • Diritti maturandi
Harvey Bernard Milk è stato il primo gay dichiarato a ricoprire una carica pubblica, assassinato a soli 49 anni. Nato il 22 maggio 1930 a New York in una famiglia ebrea di origini lituane, dopo aver terminato gli studi si arruola nel 1951 nella marina militare statunitense e parte per la guerra in Corea. Lascia la marina nel 1955 con il grado di luogotenente e comincia a insegnare alla George W. Hewlett High School di Long Island.
Nel 1956 incontra Joe Campbell, con il quale ha una relazione che dura sei anni. Dopo la rottura con Campell, Milk frequenta in maniera clandestina Craig Rodwell, attivista gay. Quando Craig viene arrestato per aver preso parte a una delle prime rivolte dei gruppi omosessuali, Milk pone fine alla loro relazione, contrario alle posizioni politiche del compagno. Intanto comincia a lavorare a Wall Street come ricercatore per la Bache & Company. Il lavoro però non lo soddisfa, soprattutto perché costretto a nascondere la propria omosessualità.
Stanco del conservatorismo del mondo finanziario e attratto, come tanti giovani dell?epoca, dal movimento hippie, nel 1972 si trasferisce a San Francisco, dove apre un negozio di macchine fotografiche nel quartiere Castro, che a partire dagli anni Sessanta è diventato punto di riferimento per la comunità gay e lesbica di tutto il paese.
Nella città californiana, Milk si sente rinascere, spinto sempre più dal bisogno di vivere apertamente la propria vita. Nel 1973 Milk si candida per la prima volta come consigliere comunale, convinto della necessità di dare visibilità alla comunità omosessuale. Per questo motivo, incontra non poche resistenze anche nella stessa comunità gay. Senza soldi, senza staff e senza particolare esperienza politica, il primo tentativo di Milk si rivela un completo insuccesso: ottiene solo 16.900 voti, la maggior parte provenienti da Castro e da altri quartieri più liberali della città.
L'impegno politico di Milk però non si ferma. Nello stesso anno fonda la Castro Village Association, di cui diviene il presidente. L'associazione ha il compito di sostenere l'economia che ruota attorno alla comunità gay, appoggiando bar e favorendo l'assunzione di lavoratori omosessuali. Secondo Milk, infatti, i gay devono fare acquisti nei negozi gay. L'America degli anni '70 è profondamente omofobica e a San Francisco, i negozi gestiti da omosessuali sono boicottati e osteggiati dalla popolazione più conservatrice.
Nel 1974 organizza la Fiera di Castro Street, per attirare più consumatori nel quartiere, guadagnandosi così l'appellativo di Sindaco di Castro. L'anno dopo si candida per la seconda volta come consigliere comunale. Il negozio di macchine fotografiche diventa il centro della sua campagna elettorale, conquistando il sostegno di tutti i negozianti del quartiere. Il liberale George Moscone viene eletto sindaco, e riconosce l'impegno di Milk offrendogli la carica di commissario, nonostante, per la seconda volta, non sia riuscito a essere eletto consigliere.
Tra le prime innovazioni del nuovo sindaco, vi è la nomina di Charles Gain a capo della polizia, il quale apre il dipartimento anche alle persone omosessuali. Secondo quanto pubblica il New York Times nella città californiana, negli anni '70, risiedono tra i 100 mila e i 200 mila omosessuali (su un totale di 750 mila abitanti). Milk è il maggiore esponente della comunità gay e per la terza volta si candida come consigliere, ma perde nuovamente per soli 4.000 voti.
In quegli anni, contro la comunità omosessuale si schiera la cantante country Anita Bryant, alla guida di un movimento cristiano fondamentalista che al grido di "Save our Children" (Salviamo i nostri figli), accusa gli omosessuali di essere un pericolo per la società, forte anche dell'appoggio da parte del senatore conservatore della California, John Briggs, in corsa per la nomina di governatore (fulcro della sua candidatura è proibire l'insegnamento nelle scuole pubbliche a gay e lesbiche). Intanto a Castro aumentano le aggressioni, e il 21 giugno dello stesso anno un ragazzo, Robert Hillsborough, muore dopo essere stato accoltellato, solo perché gay. Alcune settimane dopo, 250.000 persone si radunano a San Francisco per il Gay Pride più numeroso mai organizzato fino ad allora.
Milk prova ancora a candidarsi. Le sue posizioni diventano più radicali, non si accontenta soltanto del sostegno dei liberali, ma vuole che i gay siano rappresentati dai gay, come unico modo per rivendicare eguali diritti e porre fine a centinaia di anni di persecuzione. Ma i temi della sua campagna riguardano anche sovvenzioni per l'assistenza sanitaria, trasporti pubblici gratuiti e la creazione di una commissione cittadina per supervisionare l'operato della polizia.
Milk ottiene il sostegno del San Francisco Chronicle e riesce a vincere le elezioni con il 30% dei voti in più rispetto agli altri sei candidati. Come prima cosa fa approvare dal sindaco Moscone una legge per rendere illegale ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Durante il Gay Pride del 1978, con quasi 350 mila persone, Milk tiene un famoso discorso, invitando i manifestanti a fare foto, filmare e dichiarare apertamente la propria omosessualità.
Ma dieci mesi dopo la vittoria elettorale, Milk viene assassinato assieme al sindaco. L'assassino è Dan White, ex consigliere comunale, dimessosi dopo l'entrata in vigore della proposta di legge sui diritti dei gay a cui si era opposto. White sperava di essere reintegrato, ma Moscone aveva deciso di nominare al suo posto un politico più liberale. Il 27 novembre 1978, un'ora prima della conferenza stampa che avrebbe annunciato la nomina del nuovo consigliere, White entra nel municipio attraverso una finestra del seminterrato, con una pistola e 10 pallottole. Arriva all'ufficio del sindaco e lo uccide. Dopo si dirige verso il suo vecchio ufficio dove incontra Milk, lo invita a entrare dentro e gli spara alla testa. Milk aveva 48 anni e Moscone 49.
White viene riconosciuto colpevole di omicidio volontario (non premeditato), con l'attenuante della seminfermità mentale. È condannato a sette anni e otto mesi di prigione, e molti considerano la pena troppo lieve, a causa proprio di una strisciante omofobia. Del resto, gli avvocati di White impediscono a chiunque fosse favorevole ai diritti dei gay di far parte della giuria e lo psicologo ritiene il consumo di "cibo spazzatura" (quello dei fast food) da parte dell'imputato, in genere molto attento alla forma fisica, il sintomo di forte disagio psicologico.
Dopo la sentenza, la comunità gay, inferocita, invade le strade con delle violente sommosse notturne, in cui finiscono in ospedale più di 160 persone, ricordando una delle frasi celebri dello stesso Milk: "Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese".
Nel 1984, White viene messo in libertà vigilata, torna a San Francisco e un anno dopo si suicida nel garage della casa di sua moglie, asfissiandosi con i gas di scarico.
Nel 2008 è uscita il film "Milk", del regista americano Gus Van Sant, in cui Sean Penn interpreta Harvey Milk, e Josh Brolin, il suo assassino, Dan White.
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