Yitzhak Rabin
Biografia • Se questa è pace
Il due volte primo ministro Yitzhak Rabin, l'uomo che si congedò dall'esercito di Israele dopo ventisei anni di onorata carriera con il grado di tenente generale, e che ricevette nel 1994 il premio Nobel per la pace, nasce nel 1922, a Gerusalemme. È il primo capo del governo ad essere nato sul territorio del futuro Stato di Israele.
Appartenente ad una famiglia di ferventi laburisti-sionisti, riceve la propria educazione alla scuola di agraria Kadoorie, in Palestina, e poi entra a far parte del Palmach, un'unità speciale del servizio segreto di difesa Haganah. Durante i sette anni di servizio, si distingue come leader militare, ma viene anche arrestato dalle forze della Gran Bretagna, dal 1946 al 1947. Quando venne proclamata la nascita dello Stato di Israele, il Palmach viene sciolto e Rabin inizia la sua lunga carriera nell'esercito israeliano, prendendo subito parte ai combattimenti della guerra dell'indipendenza (1948-1949).
Nel 1954, promosso al grado di generale maggiore, fonda la dottrina di addestramento e di comando dell'esercito che verrà conosciuta con l'ordine "seguitemi". Nel 1962, all'età di quarant'anni, viene nominato capo di stato maggiore e promosso a tenente generale, il grado più alto dell'esercito israeliano. Si impegna a sviluppare una tattica di combattimento basata sul movimento e sulla sorpresa che, applicata durante la guerra dei sei giorni (1967), procurerà ad Israele la vittoria militare sulle forze arabe, rendendo Rabin immensamente popolare.
Nel 1968, dopo ventisei anni vissuti in uniforme, si congeda dall'esercito israeliano. Nello stesso anno riceve l'incarico di ambasciatore negli Stati Uniti, che mantiene per i successivi cinque anni. Durante questo periodo si sforza di consolidare i legami bilaterali con la superpotenza e di promuovere con essa una "cooperazione strategica" che procurerà ad Israele un imponente aiuto militare da parte delle forze americane.
Nel 1973 torna in Israele dove assume una parte attiva all'interno del partito laburista. Alle elezioni generali del dicembre dello stesso anno viene eletto membro della Knesset e rappresentante del partito laburista. Durante il breve governo formato da Golda Meir nel marzo 1974, viene nominato ministro del Lavoro. Quando quello si dimette, con un voto di fiducia della Knesset il 2 giugno 1974, viene chiamato a formare il nuovo governo.
Durante tale mandato, affronta problemi di politica interna e di politica estera. Per quanto riguarda i primi, si impegna a dare nuova forza all'esercito, a risolvere problemi sociali e a risanare l'economia, ma soprattutto a ricostruire la fiducia pubblica sia nei leader militari che in quelli civili. Per quanto riguarda le questioni della politica estera, invece, conclude un'intesa temporanea con l'Egitto nel 1975, che, tra l'altro, gli consente di siglare un accordo di riconoscimento con gli Stati Uniti che assicura ad Israele l'appoggio e l'aiuto americano.
Nel 1976, il suo governo ordina l' "operazione Entebbe", mediante la quale forze speciali dell'esercito di Israele riescono a liberare i passeggeri israeliani tenuti in ostaggio da terroristi palestinesi nell'aeroporto di Entebbe, in Uganda.
Nel 1977 un voto di sfiducia fa cadere il governo da lui guidato rendendo necessarie nuove elezioni. Viene nominato candidato premier del partito laburista, ma si scopre che la moglie Leah (sposata nel 1949), in violazione alle leggi che regolano la circolazione monetaria, possiede un conto in una banca statunitense. Lo scandalo che segue la scoperta lo spinge a dimettersi da leader del partito prima dello svolgersi delle elezioni, che saranno vinte dal leader dell'opposizione Menachem Begin.
Durante i successivi venti anni, rimane membro della Knesset e ricopre l'incarico di ministro della Difesa in due governi di coalizione dal 1984 al 1990, dirigendo le operazioni di sicurezza sui confini israeliano-libanesi che permetteranno il ritiro delle truppe israeliane in una stretta zona di sicurezza. Da rilevare anche il fatto che durante questo periodo della sua carriera guida anche la risposta israeliana agli attacchi della nascente Intifida.
Trascorre circa due anni all'opposizione, dal marzo 1990 al giugno 1992, viene nuovamente eletto leader del partito laburista nel febbraio del 1992 e, nel giugno successivo, dopo la vittoria elettorale, diviene per la seconda volta primo ministro e ministro della Difesa. Segnano tale secondo mandato alla guida del governo importanti passi avanti nel processo di pace con il popolo palestinese. Dopo aver avuto incontri segreti ad Oslo con leader dell'Olp, il 13 settembre 1993 a Washington sigla con Yasser Arafat la Dichiarazione dei Principi che gli varrà, insieme allo stesso Arafat e al ministro degli Esteri israeliano Shimon Peres, il premio Nobel per la pace del 1994. Il 26 ottobre, inoltre, sigla un trattato di pace con la Giordania.
Il 4 novembre 1995, durante un raduno di massa che si svolge a Tel Aviv sotto lo slogan "sì alla pace, no alla violenza", viene assassinato da Yigal Amir, un estremista di destra israeliano. Al suo funerale di stato, a Gerusalemme, sono presenti leader provenienti da ogni parte del mondo.
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