Giorgio Manganelli
Biografia • Raffinate forme letterarie
Scrittore, traduttore, giornalista, critico letterario nonché teorico della neoavanguardia, Giorgio Manganelli nasce a Milano il giorno 15 novembre 1922.
La madre Amelia è maestra elementare, autrice di poesie, mentre il padre Paolino lavora come procuratore di borsa. Al liceo cittadino, frequentato tra gli altri da Giorgio Strehler, Manganelli assieme a Oreste Del Buono e Domenico Porzio fonda la rivista "La giostra", sulla quale vengono pubblicati i loro racconti.
Dal 1940 studia all'Università di Parma dove si laurea nel 1945 in Scienze Politiche con una tesi sul "Contributo critico allo studio delle dottrine politiche del '600 italiano". Durante la guerra diventa partigiano: viene catturato dai tedeschi che decidono subito di fucilarlo, ma la coscienza del militare nemico lo salva. Dal punto di vista politico diverrà in seguito vicesegretario di sezione del Partito Comunista, presidente del Comitato di Liberazione e commissario di sezione per gli intellettuali e la propaganda.
Nel 1946 sposa la poetessa Fausta Chiaruttini, con la quale vive a Milano. Dalla coppia nascerà la figlia Lietta.
Manganelli insegna per qualche tempo presso le scuole superiori; in seguito diviene assistente di letteratura inglese presso la Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Si dimetterà da questo incarico nel 1971.
Prende parte attivamente agli incontri del "Gruppo 63" (gruppo di intellettuali appartenenti al movimento letterario della neoavanguardia, che si caratterizzerà per la forte tensione nella sperimentazione formale) ed entra a far parte dei redattori di "Grammatica". Collabora con numerosi quotidiani come "Il Giorno", "La Stampa", "Il Corriere della Sera", "Il Messaggero", e a vari settimanali, quali "L'espresso", "Il Mondo", "L'Europeo", "Epoca".
In questo periodo Giorgio Manganelli è anche consulente editoriale delle case editrici Einaudi, Adelphi, Mondadori; nel 1987 fonda e dirige con Dante Isella, la Fondazione "Pietro Bembo" (scrittore, umanista e cardinale veneziano, 1470?1547).
Manganelli è ricordato anche per la sua attività di traduttore, accurato e molto prolifico: tra le sue traduzioni ricordiamo quelle di O. Henry (soprannome di William Sidney Porter), Sydney Chapman, T. S. Eliot, Edgar Allan Poe, Henry James.
La prosa nella produzione letteraria di Manganelli appare elaborata e complessa, spesso oscillante tra il racconto-visione e il trattato; nella sua "Letteratura come menzogna", nel 1967 afferma che il compito della letteratura è quello di trasformare la realtà in menzogna, in scandalo e in mistificazione. Il tutto si risolve in un puro gioco di forme, attraverso le quali la scrittura diventa contestazione.
È da sottolineare inoltre come nelle opere di Manganelli la parodia e il sarcasmo si esercitano in forme letterarie raffinate.
Giorgio Manganelli muore a Roma il giorno 28 maggio 1990.
Roberto Saviano, in un brano intitolato "Le amorose inezie di Manganelli", ha avuto modo di affermare che "la letteratura di Manganelli è una struttura forte nelle fondamenta, elegante, inossidabile che mantiene roccaforti di nebbia, torri di cirri".
Opere principali di Giorgio Manganelli:
2002 L' infinita trama di Allah. Viaggi nell' Islam 1973-1987
2001 La penombra mentale. Interviste e conversazioni 1965-1990
1996 La notte
1994 Il rumore sottile della prosa
1992 La palude definitica
1992 Esperimento con l'India
1990 Encomio del tiranno
1989 Improvvisi per macchina da scrivere
1989 Antologia privata
1987 Tutti gli errori
1987 Rumori o voci
1986 Salons
1986 Laboriose inezie
1985 La letteratura come menzogna
1985 Dall'inferno
1982 Discorso dell'ombra e dello stemma
1981 Angosce di stile
1979 Centuria, cento romanzi fiume
1977 Pinocchio: un libro parallelo
1974 Cina e altri orienti
1972 Agli dei ulteriori
1964 Hilarotragedia
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