Kurt Vonnegut
Biografia • Tra fantascienza e ipperrealtà
Kurt Vonnegut nasce ad Indianapolis, nello stato dell'Indiana (USA) l'11 novembre del 1922. Scrittore di culto statunitense, appartenente al genere fantascientifico, negli anni 2000 la sua opera ha ricevuto una nobilitazione stilistica importante, che ha reso giustizia al suo profilo di scrittore.
Oltre che afferenti al fantastico, le sue opere sono intrise di sfumature politiche e sociali, talvolta permeate di humour nero, e in grado di fuoriuscire da qualsiasi classificazione di genere, oltre modo limitante.
Per molti critici, Vonnegut è considerato importante soprattutto per le implicazioni di carattere morale di cui è sovente pregna la sua letteratura, soprattutto per quanto riguarda quello che è considerato il suo capolavoro, secondo molti uno dei più bei romanzi mai scritti contro la guerra, "Mattatoio N.5", pubblicato nel 1969.
Pompiere volontario, umanista convinto, è stato a lungo Presidente dell'Associazione degli Umanisti Volontari. La sua famiglia è di origine tedesca, come è facile intuire dal suo cognome. Trasferitasi in America, ben presto deve fare i conti con la Grande Depressione del 1929, quando il piccolo Kurt ha solo sette anni. Suo padre infatti, Kurt senior, è un architetto di successo, il quale a causa del periodo economico di crisi, perde tutto il suo patrimonio. Sua madre si chiama Edith Sophia Lieber e, malgrado le asperità del periodo, riesce ad allevare il futuro scrittore e anche i suoi due fratelli: la sorellina Alice e Bernard, il quale spesso tornerà come protagonista delle sue storie.
Tuttavia, a segnare profondamente la famiglia, è proprio il tracollo economico, il quale prima getta nella depressione il padre di Kurt e poi si porta via sua madre, la quale una notte ingerisce volontariamente una dose eccessiva di sonniferi che le sono fatali.
Nel 1943, dopo aver abbandonato la facoltà di biochimica alla Cornell University di Ithaca, Kurt Vonnegut decide di arruolarsi come volontario nell'esercito, durante la seconda guerra mondiale. Viene inviato nel gruppo esploratori. Nel 1944 cade prigioniero dei tedeschi e trasferito nella città di Dresda. Si trova ancora lì quando la città viene rasa al suolo dai bombardamenti alleati e oltre 130.000 persone perdono la vita.
Questa esperienza segna per sempre la vita e la stessa produzione letteraria del giovane Kurt, che in molti dei suoi racconti rivive le brutture della guerra e l'orrore di migliaia di corpi carbonizzati. Il futuro capolavoro "Mattatoio N.5", che scriverà circa venticinque anni dopo, riporta proprio questa esperienza, riprendendola per larghi tratti.
Tornato negli Stati Uniti, superato il periodo bellico, sposa una vecchia compagna di scuola, di nome Jane Marie Cox, dalla quale ha due figli (più tardi adotta anche i tre figli di sua sorella, morta di cancro a soli quarant'anni). Studia al contempo antropologia all'Università di Chicago, città nella quale si trasferisce, decidendo di abitare alla periferia del ghetto nero.
In questo periodo e fino al 1951, anno in cui decide di mollare tutto per dedicarsi elusivamente alla scrittura, lavora come pubblicitario alla General Electric Company. Si trasferisce a Cape Cod, una cittadina marina nel Massachusetts, dove scrive il suo primo romanzo dal titolo "Player Piano", che viene pubblicato nel 1952. Si tratta di un romanzo di fantascienza distopica in cui Vonnegut descrive una possibile società futura in preda al dominio della tecnologia, con tanto di ripercussioni oniriche e altamente satiriche. Il libro però non ottiene alcun successo e così, a causa anche la sua famiglia numerosa da mantenere, l'autore comincia a dedicarsi alla scrittura di brevi storie d'amore, di contenuto molto leggero, che poi vengono pubblicate sulle riviste destinate ad un pubblico femminile.
A cavallo tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta Vonnegut pubblica altri due romanzi, "Le sirene di Titano" e "Ghiaccio - nove": sono storie ancora con contenuto fantascientifico, ma in cui l'autore usa la fantascienza solo come sfondo per affrontare altre questioni di importanza civile o religiosa, metodo che ben presto perfezionerà, tanto da diventarne un vero maestro.
La strada, tuttavia, è quella giusta, come conferma la laurea honoris causa in antropologia, ottenuta grazie a "Le sirene di Titano". In questo stesso romanzo poi, appaiono i così definiti "Trafalmadoriani", personaggi di fantascienza che sono presenti in molti altri romanzi dello scrittore. Si tratta di alieni con caratteristiche fisiche e mentali molto diverse dalle nostre, ma simpatici e divertenti.
Nel 1969 esce il suo romanzo più celebre, il già citato "Mattatoio N.5", in cui affronta e racconta l'esperienza, forse più tragica della sua vita, del bombardamento della città di Dresda e l'immane potere distruttivo della guerra. Il protagonista è Billy Pilgrim, suo alter ego in un romanzo in cui il tempo cronologico è volutamente sfasato, altra peculiarità tanto dell'io narrante che della struttura in sé.
Nel 1972 esce un film tratto dal romanzo e diretto dal regista Roy Hill, che non manca di avere il giusto successo.
Successiva al suo grande capolavoro è la decisione di abbandonare il genere fantascientifico per scrivere romanzi dal taglio differente, come "Signor Rosewater" e "La colazione dei campioni". Tuttavia, prima di quest'ultimo romanzo, Vonnegut soffre di una brutta depressione, secondo molti a causa del suo capolavoro pubblicato nel 1969, il quale lo avrebbe portato a fare i conti definitivamente con il suo passato. Il recupero però è pieno e convincente.
Dopo essersi separato dalla moglie (già nel 1971) si trasferisce a New York, dove sposa una fotografa, Jill Krementz, nel 1979. Inizia ad insegnare all'Università di Harvard e viene nominato membro della American Academy and Institute of Arts and Letters. Intanto pubblica anche altri libri di buon successo, come "Galeotto", nel 1979, incentrato sullo scandalo Watergate, e "Galapagos", del 1985, nel quale scandaglia il tema dell'inquinamento ambientale.
Separatosi nel 1991 anche dalla sua seconda moglie, passa gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla scrittura di numerosi saggi contro la guerra in Iraq, alcuni dei quali pubblicati per la Minimum Fax nella raccolta "Un uomo senza patria". "Cronosisma", traduzione del noto "Timequake", del 1997, è il suo ultimo romanzo.
Kurt Vonnegut muore il giorno 11 aprile del 2007 a New York, all'età di 84 anni a causa di un grave incidente domestico, avvenuto nella sua casa. Nel novembre del 2010 la sua città natale, Indianapolis, erge la "Kurt Vonnegut Memorial Library" (KVML), una biblioteca dedicata allo scrittore, che raccoglie anche oggetti a lui appartenuti.
Nel novembre del 2011, è uscita in Italia una sua raccolta di racconti, pubblicata dalla giovane casa editrice ISBN.
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