Mario Borghezio
Biografia • Anime scure
Mario Borghezio nasce a Torino il 3 dicembre del 1947. Avvocato, laureato in Giurisprudenza, la sua carriera politica comincia sin negli anni del liceo, quando anche se molto giovane dimostra di avere le idee chiare quanto ad appartenenza politica ed ideologica. La destra, quella più estrema, è l'ambito di riferimento del futuro deputato della Repubblica Italiana. Ancora prima del 1968 e dei disordini degli anni '70, il giovanissimo Mario Borghezio aderisce alla cosiddetta Legione, la cui sigla sta per Lega Giovanile Nazionale Europea, propugnatrice di idee di estrema destra con molti riferimenti xenofobi.
Sempre in questo periodo di gioventù, il futuro leghista prende parte come militante al movimento "Jeune Europe", un organo internazionale di ispirazione "nazional-rivoluzionaria", fondato da Jean Thiriart in Belgio, e orientato ad un ideale nazionalista ma in chiave europea. Molti anni dopo, sarebbe stato lo stesso Borghezio ad aver ammesso la sua adesione al movimento.
Al principio degli anni '70, orbita all'interno di alcuni circoli della Democrazia Cristiana, ma ben presto ne esce, scegliendo di prendere parte al gruppo neonazista extraparlamentare denominato Ordine Nuovo, fondato da Pino Rauti e Giulio Maceratini e ormai storicamente considerato, a seguito dei processi e delle nuove indagini avviate dalla magistratura, lo strumento esecutivo di gran parte delle stragi che dal 1969 al 1974 insanguinarono l'Italia. Sull'appartenenza di Borghezio alla cerchia di nostalgici del Duce e di Hitler, il cui motto era lo stesso delle SS tedesche, ossia "Il mio onore si chiama fedeltà", non ci sono dubbi, anche a seguito delle dichiarazioni esplicite di Pino Rauti. Altri membri del movimento, pertanto, ricordano Borghezio in modo particolare per le sue idee antigiudaiche.
Ad ogni modo, "Ordine Nuovo" nel 1973 viene sciolto dalla magistratura italiana, perché accusato di ricostituzione del Partito Fascista. E anche Mario Borghezio cerca una nuova collocazione nella quale esercitare la propria passione politica. Approda così ad "Orion", una rivista dichiaratamente di destra, spesso accusata di eversione e di apologia fascista. È lo stesso editore Maurizio Murelli, anche lui coinvolto in alcuni arresti per terrorismo, a dichiarare che il futuro onorevole Borghezio è uno degli ospiti fissi della sua casa, nel periodo che va dai primi anni '80 fino al principio degli anni '90.
Intorno al 1985 è tra gli ideatori di un supplemento del giornale, il quale si chiama "Orion-finanza". È nota, anche in questo ambito, la forte avversione del futuro oppositore dell'Islam nei confronti degli Americani e, soprattutto, degli Israeliti. Nota è anche la sua amicizia con personaggi noti alle forze dell'ordine per aver preso parte ad atti terroristici neofascisti, come Claudio Mutti e il ben noto Salvatore Francia, secondo molti il "terrorista numero uno" di Ordine Nuovo.
Superato questo periodo, dopo l'esperienza da consigliere comunale a Torino, Mario Borghezio sposa la causa della Lega Nord di Umberto Bossi e, il 23 aprile del 1992 per la prima volta viene eletto in Parlamento, in quella Legislatura passata alla storia per aver retto poco più di 700 giorni, caduta il 14 aprile del 1994 e travolta dallo scandalo di Tangentopoli. Ciononostante, da deputato eletto, Borghezio non rinuncia ad atteggiamenti estremi e spesso segnati da episodi di violenza e l'anno dopo, nel 1993, prende una multa di 750.000 lire per aver picchiato un bambino marocchino di dodici anni.
Viene eletto anche nel Primo Governo Berlusconi, nel 1994: la nomina che gli viene conferita è quella di Sottosegretario alla Giustizia. Anche dopo la caduta del Governo di Silvio Berlusconi, ad opera proprio della Lega, Borghezio continua la sua carriera politica con rinnovato vigore, risultando eletto per la terza volta in Parlamento, ma già puntando all'Europa e alle future elezioni.
Intanto nel 2000 fa discutere una sua iniziativa di "disinfestazione razziale". Salito sull'intercity Torino-Milano, insieme ad un manipolo di fedelissimi della Lega, individua uno scompartimento occupato da persone di nazionalità nigeriana e si esibisce di fronte alle telecamere in una spettacolare operazione di "pulizia etnica", come la definisce dopo, spruzzando detergente e deodorante su alcune donne di colore e sui sedili da loro occupati.
Nel 2001 viene eletto al Parlamento Europeo, sempre nelle liste della Lega Nord. L'anno dopo, nel 2002, viene condannato a 8 mesi (poi 2 mesi e 20 giorni commutati in multa di 3.000 euro in Cassazione) per l'incendio scoppiato il 1° luglio del 2000 sotto il ponte Principessa Clotilde a Torino. Il rogo, divampato al termine di una manifestazione antidroga, vede il deputato europeo leghista tra i principali responsabili, avendo istigato una decina di manifestanti muniti di fiaccole e torce elettriche ad appiccare le fiamme nei dintorni delle baracche dove alloggiavano gli extracomunitari.
Nel 2004 viene nuovamente eletto in Europa per la lista della Lega Nord nella circoscrizione Nord-Ovest, con 35.000 preferenze. Poco prima delle elezioni, partecipa al convegno di Klagenfurt, in Austria, organizzato dall'estrema destra populista e xenofoba e promosso dal Fpoe, il movimento del leader Jorg Haider. L'idea è quella di discutere liste comuni alle elezioni europee e vi prende parte anche il partito razzista belga Vlaams Blok.
Proprio in questi anni, comincia ad avvicinarsi ideologicamente al partito di estrema destra Forza Nuova, fondato da Roberto Fiore, condannato nel 1980 per associazione sovversiva e banda armata e latitante all'estero fino al 1997, anno in cui è nato il movimento politico. Borghezio prende parte ad alcuni comizi e giudica l'ambiente "fondamentalmente sano", nonostante Forza Nuova si ispiri ad un'organizzazione antisemita e terrorista rumena attiva negli anni '30, avendo inoltre tra i propri simboli il cosiddetto "dente o gancio del lupo", già utilizzato da alcune divisioni delle Waffe - SS durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante un comizio pertanto, avente come protagonisti proprio Borghezio e Fiore, la Polizia di Roma inoltra alla Procura un'indagine in ordine ai reati di istigazione all'odio razziale, etnico e religioso.
Nel 2007, sempre da deputato europeo, Mario Borghezio viene arrestato, ammanettato e incarcerato a Bruxelles a causa della sua partecipazione ad una protesta contro gli islamici, proibita in anticipo dalle autorità belghe perché dichiaratamente razzista. Nello stesso periodo, il Sindaco di Colonia e la polizia tedesca lo allontanano bruscamente durante una manifestazione, in quanto considerato, a dire delle autorità tedesche, un "nazista in doppiopetto".
Alle elezioni europee del 2009, con 48.290 preferenze, Mario Borghezio viene rieletto. È inoltre membro di diverse Commissioni, come quella per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; la Commissione per le petizioni; la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori; la Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia. Fa parte della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Romania e della Delegazione all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE.
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Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Borghezio. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Borghezio.
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