Roberta Bruzzone
Biografia
Roberta Bruzzone nasce il 1° Luglio 1973 a Finale Ligure (Savona) sotto il segno zodiacale del Cancro. Si trasferisce in seguito a Torino dove consegue la laurea in “Psicologia Clinica” con il massimo dei voti. Perfeziona gli studi conseguendo la specializzazione in Psicopatologia Forense presso l’Università di Genova. La sua formazione nel campo della criminologia prosegue poi all’estero e negli Stati Uniti.
Di professione criminologa, Roberta Bruzzone è anche un personaggio televisivo molto amato. È una donna affascinante, intelligente, dal carattere forte.
Da piccola, Roberta è assai vivace e curiosa, tanto che viene cacciata dalla scuola materna dell’infanzia. Attratta dal mistero e dai luoghi abbandonati, cresce osservando il suo papà, che di mestiere fa il poliziotto. La sua indole la porta a cercare sempre nuovi stimoli, non è timorosa come la maggior parte dei coetanei che frequenta.
Negli anni 2010 ha raccontato di sé e della sua infanzia, dichiarando:
“Invece che avere paura dell’uomo nero, io lo andavo a cercare”.
Roberta Bruzzone in tv
L’esordio di Roberta Bruzzone in televisione avviene grazie a Maurizio Costanzo, che la invita nel suo programma “La macchina della verità” capendo subito le potenzialità di questa criminologa professionista.
La popolarità sul piccolo schermo tocca livelli massimi quando assume il ruolo di “consulente alla difesa” di Michele Misseri, durante le indagini effettuate sul delitto di Avetrana (quello in cui viene uccisa la giovanissima Sarah Scazzi). La Bruzzone si è occupata anche di altri casi delittuosi mediatici, come la strage di Erba.
In tv la criminologa Roberta Bruzzone ha anche condotto due trasmissioni su “Real Time”: “Donne mortali” e “La scena del crimine”. Nel programma “Porta a Porta” trasmesso su Rai Uno e condotto da Bruno Vespa, è per un periodo ospite fissa.
E anche autrice di libri che trattano, sotto diversi aspetti, il tema della criminologia.
Da esperta forense a personaggio tv
Roberta è una donna eclettica, in grado di ricoprire diversi ruoli con disinvoltura e bravura: nel 2017 è giudice speciale nel programma “Ballando con le stelle” (12sima edizione). Il suo ruolo di opinionista televisiva è molto apprezzato dal pubblico che le riconosce autorevolezza e competenza. Torna infatti a “Ballando con le stelle” come giudice anche nelle edizioni successive.
Nel 2012 pubblica il libro "Chi è l'assassino - Diario di una criminologa". A questo segue nel 2018 un altro titolo: "Io non ci sto più: Consigli pratici per riconoscere un manipolatore affettivo e liberarsene".
Vita privata
La vita privata di Roberta Bruzzone è scandita dal matrimonio con Massimiliano Cristiano, durato dal 2011 al 2015. Pare che i due siano rimasti in ottimi rapporti; dalla relazione non sono nati figli.
Nel 2017 la nota criminologa è convolata a nozze con Massimo Marino, funzionario della Polizia di Stato. La coppia ha celebrato il matrimonio sulla spiaggia di Fregene (Roma), e per l’occasione lei ha indossato un abito sui generis, composto da un corpetto di pizzo ed una gonna di seta. Tra i capelli indossava invece una coroncina di fiori. I due si sono conosciuti grazie al lavoro di lui. Succede spesso, a causa di incarichi speciali, che la coppia trascorra lunghi periodi a distanza.
Anche da questa unione non sono venuti figli, ma a quanto pare - come lei stessa ha rivelato - sarebbe proprio lei, Roberta, a non voler diventare mamma.
Sia Roberta che il marito hanno un carattere piuttosto forte, per cui finiscono spesso con il litigare anche furiosamente. Ciò che conta, però, è che riescono sempre a trovare un punto di accordo e infine a fare pace.
La Bruzzone esercita la sua attività nella Capitale, anche se non si sa dove vive. Sul suo profilo Instagram pubblica spesso foto e immagini che riguardano la sfera privata.
Qualche curiosità su Roberta Bruzzone
Il fatto che a livello visivo Roberta Bruzzone abbia un forte impatto sul pubblico (grazie alla sua avvenenza e al carisma che la contraddistingue) l’ha spesso portata ad essere oggetto di satira e parodie varie. L’imitazione più famosa (molto apprezzata dal pubblico, che l’ha trovata divertente) è quella di Virginia Raffaele; essa però non è stata altrettanto gradita dalla Bruzzone. Su questo ha dichiarato sul suo profilo Facebook:
“Mi dipinge come una poco di buono e denigra il mio lavoro. Ecco, questo lo trovo veramente disdicevole ed offensivo”.
Altra curiosità riguardante la bionda criminologa riguarda la morte di sua nonna, avvenuta nel 2004, che lei considera uno dei momenti peggiori che ha dovuto affrontare sino ad ora. Il brano “Angeli” di Vasco Rossi gli ricorda tanto l’adorata nonna a cui è stata molto legata.
Non tutti sanno che una delle passioni di Roberta è la motocicletta. Quando finisce di lavorare, per scaricare ogni tensione, di solito monta in sella al suo bolide per fare un giro. Pare che abbia ereditato dal padre questa passione per i motori.
Un’altra vicenda curiosa che Roberta Bruzzone ha raccontato, concerne i suoi due fratelli gemelli più piccoli di lei, Andrea e Federica. Durante un bagnetto, stava per annegarli mentre li lavava. Per fortuna intervenne a salvarli la nonna Angelina.
Anche se è piuttosto riservata circa la sua vita professionale, sul suo sito ufficiale, lei stessa fornisce qualche indicazione circa il guadagno di un criminologo (ovviamente senza accennare al suo patrimonio). Ha rivelato:
“Una consulenza può andare dai 2/3mila euro fino a più di 15/20mila euro. Dipende dall’attività da fare”.
Nel 2020 esce il libro "Favole da incubo. Dieci (più una) storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora", scritto assieme a Emanuela Valente.
Frasi di Roberta Bruzzone
Foto e immagini di Roberta Bruzzone
Video Roberta Bruzzone
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Roberta Bruzzone. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Roberta Bruzzone.
Indizi possibili?
Gent. ma Dott. ssa,
già nel caso di Pamela pensai che sarebbe stato opportuno analizzare il sangue degli assassini.
Credo infatti, non so se giustamente, che il DNA della ragazza poteva essere in quel modo reperibile, se davvero ne avevano mangiato il cuore.
Anche per Saman l'analisi, forse, poteva essere eseguita sui maiali della porcilaia se, avendone fatto a pezzi il corpo, il modo più comodo per farli sparire era darli in pasto a quelle pove bestie., senza nemmeno allontanarsi dal luogo dove le avavevano tolto la vita.
Credo che il DNA sia reperibile fino a 60 giorni dopo.
Forse la mia è solo crassa ignoranza, e ne chiedo venia..
Con stima e rispetto
salvatore giuliano franco
(Non sono un contastorie, anche se le mie sono reperibili su qualunque Editrice)
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