Simone Biles

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Biografia

Simone Arianne Biles nasce il 14 marzo del 1997 a Columbus. Dedicatasi sin da piccola alla ginnastica artistica, con la forza della dedizione e della volontà è riuscita a diventare l'atleta numero uno al mondo, passando attraverso non poche difficoltà. È alta solo un metro e quarantacinque ma Simone è un concentrato di grinta, precisione, forza e grazia.

Un'infanzia difficile

Già in tenerissima età la vita le pone dinnanzi una grossa sfida. La madre a causa dei problemi di alcol e droga non è in grado di crescerla, così viene affidata ai nonni. Simone viene accompagnata a messa ogni domenica. È la nonna ad approcciarla alla ginnastica artistica. Simone si innamora presto di questo sport che richiede disciplina, impegno e dedizione.

Ha solo sei anni quando muove i primi passi in palestra, ma da subito capisce che può diventare una ginnasta tra le più forti al mondo. Questa consapevolezza comincia a farsi concreta quando si accorge di lei l'allenatrice Aimée Borman. È quest'ultima a forgiare l'atleta nel fisico, nella preparazione tecnica, ma anche nella determinazione mentale, portandola verso le vittorie.

Gli esordi sportivi

Simone esordisce ai Campionati Nazionali juniores nel 2010, quando giunge terza al volteggio e prima al corpo libero. L'anno successivo si qualifica al Glider's Elite Qualifier in programma in California, a Riverside, dove si aggiudica il concorso generale sbaragliando la concorrenza al volteggio e alla trave.

Più tardi prende parte agli American Classic, con un piazzamento al primo posto al volteggio e uno al terzo posto al concorso generale. Nello stesso anno è protagonista anche dei CoverGirl Classic, che rappresentano l'ultimo evento di qualificazione in vista dei Visa Championship: grazie al settimo posto ottenuto al volteggio ai Visa, riesce a entrare nella squadra nazionale juniores.

Nel 2012, ultimo suo anno da juniores, Simone Biles si fa notare all'American Classic, quando è terza alla trave, seconda al corpo libero e prima al volteggio e nel concorso individuale. Conquista il primo posto nel concorso individuale anche ai Secret US Classic, quando è seconda al volteggio, prima di diventare campionessa statunitense al volteggio.

La carriera senior

Nel 2013 abbandona la categoria juniores per passare tra i senior, e viene scelta per prendere parte all'AT&T American Cup 2013 insieme con Katelyn Ohashi al posto di Elizabeth Price e Kyla Ross, entrambe infortunate. Prima dopo due rotazioni, deve accontentarsi del secondo posto dietro alla Ohashi a causa di una caduta alla trave.

Successivamente viene convocata per il Trofeo Città di Jesolo, dove vince sia il concorso individuale che il concorso a squadre. Nel corso delle finali ad attrezzo si aggiudica un oro nella trave, uno nel corpo libero e uno al volteggio.

Dopo aver gareggiato ai Secret U.S. Classic, nel luglio del 2013 Simone Biles compete ai P&G Championships: è, così, campionessa nazionale nel concorso generale, oltre che vice-campionessa al corpo libero, alla trave, alle parallele e al volteggio. Viene, dunque, selezionata per la squadra statunitense inviata ai Mondiali di Anversa. Qualificatasi per tutte le finali di specialità, prima a riuscirci dai tempi di Shannon Miller, vince l'oro nel concorso individuale e al corpo libero, oltre a un argento al volteggio e a un bronzo alla trave.

The Biles

Ai Mondiali di ginnastica artistica del 2013 ad Anversa, introduce l'esercizio per cui diventa famosa. L'esercizio prende il suo nome ed è chiamato "The Biles". Si tratta di un esercizio al corpo libero in cui è presente un doppio salto mortale con mezzo avvitamento in aria, eseguito in modo rapidissimo.

L'esercizio è stato preparato dopo un infortunio al muscolo del polpaccio, mentre Simone atterrava su un doppio salto mortale in allenamento. Da allora - ha raccontato la stessa atleta - molte compagne di squadra hanno provato ad eseguirlo, senza però mai riuscirci.

The Biles

I primi infortuni

Obbligata a rinunciare all'AT&T American Cup in programma a marzo del 2014 per colpa di un dolore alla spalla, insieme con Aime Boorman, la sua allenatrice, Simone Biles lascia la sua società, la Bannon's Gymnastix, per buttarsi in una nuova avventura con il World Champions Centre. Successivamente, chiamata in nazionale per i Pacific Rim Championships, è costretta a rifiutare la convocazione a causa dei persistenti problemi alla spalla.

Il ritorno alle competizioni

Simone fa poi ritorno alle competizioni agli U.S. Classic, quando conquista il concorso generale. Dopo aver manifestato l'intenzione di iscriversi alla UCLA, ottiene per il secondo anno consecutivo il titolo di campionessa nazionale ai P&G Championships, in occasione dei quali è oro al corpo libero e al volteggio e argento alla trave.

In virtù degli ottimi risultati conseguiti nel corso della stagione, è selezionata per i Mondiali di Nanning, in Cina: aiuta la squadra statunitense ad aggiudicarsi l'oro nel concorso a squadre, davanti alla Cina e alla Russia, mentre a livello individuale sale sul tetto del mondo al corpo libero, alla trave e nel concorso generale; in più, è medaglia d'argento al volteggio.

Un bottino di grandi successi

Nel 2015 prende parte agli AT&T American Cup di Arlington, in Texas, quando mostra nuovi elementi in gara: nuove diagonali al corpo libero e il Tkatchev carpio + Pak alle parallele. Grazie ai punteggi di partenza più alti la Biles conquista la competizione davanti a Mykayla Skinner.

Dopodiché torna al Trofeo Città di Jesolo, dove è prima sia nel concorso a squadre che nel concorso individuale, medaglia d'oro in tutte le specialità a parte le parallele asimmetriche. A luglio è protagonista dei Secret US Classic, quando vince il concorso generale individuale davanti a Gabrielle Douglas, campionessa olimpica in carica.

Poco dopo rende noto di aver sottoscritto un accordo con l'agenzia Octagon: ciò vuol dire che è diventata una ginnasta professionista, il che le impedisce di competere per la UCLA. Ai campionati nazionali Simone Biles vince il titolo individuale, diventando la seconda ginnasta americana dopo Kim Zmeskal (all'inizio degli anni Novanta) a conquistare tre titoli nazionali di seguito.

I mondiali e l'avvicinamento alle Olimpiadi

Quindi prende parte ai Mondiali di Glasgow, dove aiuta gli Stati Uniti a portare a casa la medaglia d'oro nella finale a squadre e arriva prima anche nel concorso generale individuale. Simone Biles è, dunque, la prima ginnasta di sempre a vincere la medaglia d'oro mondiale nel concorso generale per tre anni di seguito.

Dopo avere siglato un contratto di sponsorizzazione con la Nike, nel 2016 partecipa ai Pacific Rim Championship di Everett, con una nuova coreografia al corpo libero e un Cheng al volteggio. In vista della preparazione olimpica partecipa agli US Classic solo alla trave e alle parallele asimmetriche, prima di aggiudicarsi il quarto titolo nazionale di seguito ai P&G Championships.

A luglio compete ai Trials Olimpici, vincendo l'all-around nonostante alcuni errori e ottenendo il diritto di partecipare ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016.

Simone Biles alle Olimpiadi di Rio 2016

Nella rassegna a cinque cerchi brasiliana compete in tutti e quattro gli attrezzi: vince la medaglia d'oro a squadre, nel concorso generale e al volteggio, mentre alla trave non va più in là del terzo posto. Si rifà, comunque, grazie all'oro nel corpo libero, in virtù del quale diventa la prima ginnasta degli Stati Uniti a salire sul primo gradino del podio per quattro volte in una sola Olimpiade.

Grazie alle diciannove medaglie vinte tra Olimpiadi e Mondiali, inoltre, Simone Biles dopo Rio diventa la ginnasta più vincente di sempre negli Usa, a nemmeno vent'anni, battendo il primato di Shannon Miller.

Dopo le Olimpiadi la sua storia fa il giro del mondo e appare chiaro come i risultati siano ancora più straordinari se si pensa a come Simone ha saputo reagire alla sfortuna della vita. Il Times l'ha inserita nei 10 millenials (i nati tra gli anni '80 e '90) più influenti al mondo. Simone Biles vive a Spring, in Texas, e qui si allena presso una palestra fondata da lei stessa (World Champions Centre) con la sua famiglia e l'allenatrice Aimée Borman.

Il caso Larry Nassar del 2018

All'inizio del 2018 rilascia una dichiarazione che accusa l'ex medico della squadra nazionale Larry Nassar di averla aggredita sessualmente. Accusa anche la USA Gymnastics di avere un presunto ruolo nell'aver permesso che l'abuso si verificasse e per averlo successivamente coperto. Nassar viene successivamente condannato ad un minimo di 40 anni di prigione. Nel mese di maggio successivo viene che a Simone Biles e alle altre vittime delle attenzioni di Nassar, sarebbe stato assegnato l'Arthur Ashe Courage Award. Ai Campionati nazionali statunitensi del 2018 Biles indossa un body verde acqua da lei stessa disegnato, in onore delle vittime dell'abuso di Nassar.

Gli anni 2019-2023

Nell'estate del 2019 ai campionati nazionali compie un salto sin lì mai provato da nessuno: conclude l'esercizio alla trave in uscita con un doppio salto mortale all'indietro con avvitamento. Quando lo rifarà in una gara internazionale diventerà la terza abilità a portare il suo nome.

Ai mondiali di Stoccarda che si svolgono nel mese di ottobre successivo conquista un nuovo record storico: con gli ori vinti alla trave e al corpo libero supera il primato di medaglie mondiali vinte in carriera; le sue 25 medaglie (19 d'oro) superano le 23 del bielorusso Vitaly Scherbo.

Durante le Olimpiadi di Tokyo 2020 - che si svolgono nel 2021 - si ritira improvvisamente dalla gara a squadre a causa di stress psico-fisico. Rinuncia anche alle gare individuali successive, ma torna per l'ultima, alla trave: qui conquista la medaglia di bronzo, ma soprattutto la solidarietà di tutto il mondo sportivo.

Nel, 2023 alle qualificazioni mondiali di ginnastica di Anversa, Simone Biles esegue al volteggio un salto riservato agli uomini: lo Yurchenko doppio carpio. È la prima donna a tentarlo e a eseguirlo correttamente: ottiene dalla giuria il punteggio stellare di 15.266.

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