George Brecht
Biografia • Esperienze multisensoriali
L'artista George Brecht nasce a Blomkest (Minnesota, USA) il 7 marzo 1924. Conseguita la laurea in chimica nel 1950 inizia a lavorare come ricercatore presso i laboratori di alcune importanti industrie farmaceutiche di New York e del New Jersey fino al 1965, sviluppando alcuni importanti brevetti che riscuotono discreti successi commerciali. Nel frattempo si dedica in qualità di autodidatta alla pittura seguendo le orme artistiche dell'"Action Painting", di cui l'artista Jackson Pollock è massimo rappresentante.
Bracht si avvicina poi al pensiero e all'opera di John Cage e frequenta i suoi corsi di musica sperimentale tenuti alla "New School for Social Researches". La personalità di John Cage e l'atmosfera dei suoi corsi lo sconvolgono, facendogli trovare una conferma ai suoi primi tentativi artistici. Entra così in contatto con gli altri fondatori di "Fluxus", gruppo dichiaratamente neo dadaista (nato nel 1961). Brecht crea gli "Eventi" che saranno una delle caratteristiche predominanti di "Fluxus". Gli "Eventi" vengono definiti dallo stesso George Brecht come "pezzi di teatro brevi ed elementari caratterizzati dalle stesse qualità alogiche dei dettagli degli happening". Gli "Eventi" per Brecht "non sono compartimenti, ma formalmente, se non espressivamente, equivalgono a singoli compartimenti di happening".
I suoi non sono oggetti, non sono propriamente delle composizioni, nemmene opere d'arte in sé per sé, sono piuttosto degli accadimenti. Entità realizzate che vivono di vita propria. Nei suoi "eventi" vi sono oggetti, spazio, tempo e la possibilità di continui cambiamenti, con movimenti di oggetti immobili.
La forma talvolta è il semplice elenco di istruzioni scritte (gli "event-cards" in particolare saranno espressione della sperimentazione di Brecht con la parola).
Nel periodo che coincide con la morte di Jackson Pollock, Brecht sviluppa una profonda amicizia con Allan Kaprow e Robert Watts, con i quali scrive "A project in Multiple Dimension". Nel maggio del 1963 Brecht, in collaborazione con Roberta Watts organizza una grande manifestazione negli Stati Uniti dal titolo "Yam Festival" e nello stesso periodo pubblica la rivista "V TRE". Nel 1964 propone un nuovo format per il suo lavoro, il libro "The Book of the Tumbler on Fire", una serie di scatole contenenti i suoi "Eventi".
La rivista "V TRE" diventa l'organo ufficiale di Fluxus che cambia ad ogni numero il titolo pur lasciando come base le lettere originarie. L'anno seguente Brecht lascia gli Stati Uniti per trasferirsi in Europa a Villefrance-sur-Mer (Costa Azzurra). Qui apre un piccolo e particolare negozio assieme al poeta Robert Filliou. Il negozio si chiama "La Cédille que Sourit" e vuole essere un piccolo centro-culturale nel quale si vendono opere d'arte, giocattoli, bigiotteria, libri. Per mancanza di fondi il negozio nel 1968: Brecht si trasferisce prima in Inghilterra, poi nel 1972 in Germania a Dusseldorf, infine a Colonia.
Nel 1957 Brecht scrive un saggio dal titolo "Chance Imagery" in cui descrive vari metodi aleatori e tutte le possibilità di applicazione alla creatività artistica. Brecht cita Marcel Duchamp quale figura più importante nel campo della sperimentazione delle tecniche aleatorie, riportando come esempio tre sue opere: l'"Erratum Musicale" del 1913 dove tira a sorte le note, "3 stoppage étalon" in cui l'artista utilizza come strumento espressivo la forza di gravità e il "Grande Vetro" che è configurata da tre quadrati di garza esposti a una corrente d'aria e il lancio, con un piccolo cannone giocattolo, di fiammiferi intinti nella vernice verso un punto preciso.
Oltre all'ideazione degli "Eventi", il contributo di Brecht a "Fluxus" si deve al suo personalissimo processo di semplificazione che lo porta ad essere annoverato tra gli esponenti del Minimalismo. Vi sono opere in cui Brecht riesce a compiere ulteriori semplificazioni su eventi già ridotti al minimo. Brecht applica un'analisi microscopica - tipica del chimico - isolando situazioni già semplicissime.
Tra il 1987 e il 1990 realizza la serie dei "VOID", lavori che seguono di almeno ventanni la serie degli "Eventi", in cui l'artista propone un contatto diretto tra la parola e l'elemento naturale. In contrapposizione con il sistema canonico di scrittura della lettera come carattere da stampa, incide la parola "VOID" (vuoto) su alcuni fossili, considerandola come la prima involontaria e indelebile traccia lasciata ai posteri da un essere vivente; con questa operazione carica la parola "vuoto" di nuovi significati, mettendo alla luce di una sorta di non-presenza, la memoria di ciò che è stato.
Muore a Colonia (Germania) il 5 dicembre 2008.
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