Dirk Bogarde
Biografia • Il volto della decadenza
Figlio dell'art director del Times di Londra Ulric van den Bogaerde e di Margaret Niven, attrice scozzese, Dirk Bogarde nacque a Hampstead, Inghilterra, il 28 marzo 1921. Derek Jules Gaspard Ulric Niven van den Bogaerde (questo il nome dell'attore all'anagrafe) divenne durante l'arco della sua carriera il simbolo di quel cinema autorale raffinato e un po' nichilista lontano dai clamori dello star system, grazie all'oculata scelta delle interpretazioni (dopo un inizio all'insegna dei ruoli brillanti e romantici, ha poi sempre prediletto temi crepuscolari o decadenti).
Prima di arrivare sui set cinematografici dei registi più quotati Bogarde frequentò l'Allen Glens College di Glasgow e l'University College di Londra. Diplomato alla Chelsea Polytechnic School of Art e al Royal College of Art di Londra ha poi fatto lo scenografo teatrale per debuttare come attore solo nel 1939.
Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nell'Intelligence dell'esercito britannico;a guerra finita visse in diversi paesi dell'Estremo oriente.
Nel dopoguerra Dirk Bogarde appare nella pièce teatrale "Power without glory" per poi firmare un contratto con la Rank che, dal 1947 all'inizio degli anni '60, gli fece ottenere una trentina di ruoli cinematografici.
Nel 1961 l'attore inglese interpreta l'avvocato omosessuale Melville Farr nel film di Basil Dearden "Victim" (1961), mentre due anni dopo è il cameriere Hugo Barrett nel capolavoro di Joseph Losey "Il servo" (girato nel 1963, tratto dal romanzo di Robin Maugham e sceneggiato nientemeno che da Harold Pinter).
Diretto da Losey e sceneggiato sempre da Pinter (che, ricordiamolo, è uno dei massimi drammaturghi del Novecento) è anche nel successivo "L'incidente" (1967) che Bogarde interpreta con Jacqueline Sassard, Michael York e Stanley Baker.
Agli anni '60 è anche da ascrivere il fondamentale incontro con Luchino Visconti, una conoscenza per lui di importanza cruciale: Visconti ne farà una sorta di attore-feticcio. Lo sguardo mesto e rassegnato di Bogarde sembra perfetto per i ruoli che Visconti ha in mente. Prima lo utilizza come protagonista (al fianco di Ingrid Thulin e Helmut Berger) nell'apocalittico "La caduta degli dei" (1969), poi nel 1971 gli affida il difficile e controverso ruolo di Gustav von Aschenbach, il musicista che in "Morte a Venezia" si invaghisce di un efebico ragazzino di tredici anni.
Tre anni dopo è con Charlotte Rampling nel film di Liliana Cavani "Il portiere di notte (1974) e nel 1977 interpreta Claude Langham in "Providence", di Alain Resnais.
Bogarde non poteva mancare di attirare anche un regista estremo come Fassbinder, il quale nel 1978 gli affida il ruolo centrale nell'inquietante "Despair", una pellicola tratta da un romanzo di Vladimir Nabokov e incentrata sul tema ossessivo dell'identità.
Alla fine degli anni '70 Bogarde si è stabilì in una fattoria nel sud della Francia dove ha scrisse un'autobiografia e diversi romanzi di successo (tra i quali ricordiamo "West of sunset").
Riprese a lavorare per il cinema interpretando nel 1987 "The Vision di Stone". È nel 1990 che il grande attore inglese, a sessantanove anni, girò il suo ultimo film, "Daddy nostalgie" di Bertrand Tavernier, storia del reincontro tra un padre ormai malato e una figlia(Jane Birkin) troppo a lungo distante.
Ritiratosi definitivamente dalle scene Dirk Bogarde è morto a Londra l'8 maggio 1999 per un attacco cardiaco.
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