Tina Pica

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Tina Pica

Biografia Gioielli di Napoli

L'attrice italiana Tina Pica, vero nome Concetta, nasce a Napoli vicino al Borgo S. Antonio Abate il 31 marzo del 1884. La sua famiglia è composta interamente da attori: la madre, Clementina Cozzolina, è attrice e il padre Giuseppe Pica, e il famoso capocomico inventore del personaggio di Anselmo Tartaglia. I genitori hanno una piccola Compagnia teatrale itinerante che porta gli spettacoli anche in provincia. Così Tina, ancora bambina, recita con i genitori, solitamente in parti lacrimose e tristi come "La figlia di un condannato" , "La fanciulla di Pompei", "Le due orfanelle".

Già da bambina si distingue per la sua voce cavernosa e il fisico asciutto che la fa somigliare ad un bambino. Grazie proprio a questa particolarità una sera che il padre non sta bene interpreta lei stessa la parte di Anselmo Tartaglia, e in seguito impersona addirittura Amleto in una rivisitazione partenopea del grande dramma shakespeariano. La sua carriera teatrale inizia, dunque, quando ha a appena sette anni.

Negli Anni Venti fonda una sua compagnia con la quale metterà in scena spettacoli come "Il ponte dei sospiri" e "Il fornaretto di Venezia". Nel 1937 partecipa all'esordio cinematografico di Totò con il film "Fermo con le mani". La sua combattività e perseveranza la inducono a gestire lei stessa un teatro, il Teatro Italia, prima affiancata da Agostino Salvietti e poi da sola. Nello stesso tempo Tina Pica scrive opere teatrali che poi mette in scena, e traduce in dialetto napoletano opere altrui come il "San Giovanni decollato" di Nino Martoglio.

La svolta nella sua carriera avviene dopo l'incontro con Eduardo De Filippo, con il quale avrà sempre un rapporto conflittuale, che li vedrà ora collaborare insieme ed ora allontanarsi. Sembra che il ruolo di Concetta in "Natale in Casa Cupiello" sia stato creato da Eduardo proprio pensando a lei. Ed è con questo ruolo che inizia la collaborazione artistica tra i due che la vede partecipare a "Napoli milionaria", "Filumena Marturano", e "Questi fantasmi".

Dopo quest'ultimo lavoro, Tina Pica si allontana da Eduardo fino al 1954 per poi lavorare nuovamente con lui alla messa in scena di "Palommella zompa" e "Miseria e Nobilità". Nel 1955 però si consuma la rottura definitiva tra i due artisti: Tina infatti ha ottenuto un periodo di pausa da Eduardo De Filippo per lavorare al film "Pane, Amore e Fantasia" (1953, di Luigi Comencini) che la farà conoscere al grande pubblico nel ruolo della governante Caramella. La lavorazione del film però prende più tempo del previsto, e al suo ritorno Eduardo la accoglie piuttosto freddamente. Tina decide allora di abbandonarlo e dedicarsi unicamente alla carriera cinematografica.

Esclusa la recitazione, la sua sua unica passione è il gioco: sembra giochi a poker, al lotto, a carte e alla roulette. Si racconta che durante l'udienza concessa dal papa ad Eduardo De Filippo, dopo il grande successo di "Filumena Marturano", sussurri nell'orecchio del grande attore che quello è il momento giusto per chiedere tre numeri vincenti. Da parte di Tina non è, però, affatto irriverenza, anzi l'attrice è talmente religiosa che Eduardo le concede di portare in scena il suo modo di pregare. In "Napoli Milionaria", infatti, recita le orazioni in latino napoletanizzato proprio come fa nella sua vita di tutti i giorni.

Intanto al cinema continua il successo del personaggio di Caramella, e Tina recita al fianco di Vittorio De Sica in "Pane, amore e gelosia" (1954) per il quale vince il Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista e "Pane, amore e..." (1955). Vittorio De Sica la dirige successivamente nel ruolo della dolce nonna di "Ieri, oggi, domani" (1963), e ne "L'oro di Napoli" (1954).

Le vengono anche confezionati addosso alcuni film sulla falsariga dei personaggi di Caramella e di Nonna Sabella, tra questi: "Arriva la zia d'America", "La sceriffa", "La Pica sul pacifico" e "Mia nonna poliziotto". Oltre che con De Sica, collabora con Fernandel, Renato Rascel, Dino Risi, e soprattutto con Totò nei film "Totò e Carolina" (1953, regia di Mario Monicelli) e "Destinazione Piovarolo" (1955, regia di Domenico Paolella).

La vita privata di Tina Pica è funestata da due terribili lutti: il primo marito, Luigi, muore dopo appena sei mesi di matrimonio, così come la loro figlioletta. Dopo molti anni Tina trova la serenità affettiva accanto a Vincenzo Scarano, appuntato di Pubblica Sicurezza. I due rimarranno insieme per circa quaranta anni, uniti anche dalla reciproca passione per il teatro. Scriveranno insieme persino due opere teatrali: "L'onorevole Pipì" e "Giacomino e la suocera".

Tina Pica si spegne a Napoli il 15 agosto del 1968, all'età di 84 anni.

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