Cesare Romiti
Biografia • Espansione industriale targata Italia
Figlio di un impiegato delle Poste, Cesare Romiti nasce il 24 giugno del 1923 a Roma. Dopo essersi laureato in Scienze Economiche e Commerciali a pieni voti, entra a far parte, nel 1947, del Gruppo Bombrini Parodi Delfino, una società di Colleferro (in provincia di Roma) attiva nel settore chimico, tessile e meccanico di cui diventa direttore generale. Dopo la fusione dell'azienda con la Snia Viscosa, nel 1968, diventa direttore generale della nuova società Snia BPD, prima di assumere la stessa carica per Alitalia, direttamente nominato dall'Iri: è il 1970. Poco più tardi Cesare Romiti diventa anche amministratore delegato della compagnia aerea.
Ma gli anni Settanta sono quelli dell'arrivo alla Fiat: dopo un breve periodo alla Italstat (Società Italiana per le Infrastrutture e l'Assetto del Territorio SpA, impegnata nel settore dell'ingegneria civile), infatti, Romiti nel 1976 diventa direttore generale dell'azienda automobilistica torinese, nella quale rivestirà anche la carica di amministratore delegato e presidente del 1996 al 1998.
Romiti entra in Fiat nel momento in cui si sta espandendo con forza la crisi energetica; tra l'altro egli si impegna nel risanare dal punto di vista finanziario la società, portando a termine, a pochi mesi dalla nomina a amministratore delegato, l'operazione denominata Libyan Arab Foreign Bank, che porta alla costituzione della Lafico, banca statale d'investimento libica attiva fino al 2006.
Sotto la sua guida il marchio torinese si espande sia a livello internazionale che a livello nazionale, consolidando gli stabilimenti produttivi sul territorio italiano. Dopo aver realizzato nuovi insediamenti in Venezuela e in Brasile, Romiti contribuisce alla creazione dell'Iveco e, nel settore delle telecomunicazioni, all'acquisizione della Società Telettra. Non solo: in questo periodo Romiti, oltre a dedicare particolare attenzione al campo dell'addestramento e della formazione del personale, si occupa anche della fusione con Alfa Romeo (rilevata dall'Iri) a Foggia nella Sofim.
Alla fine degli anni Settanta, poi, deve fare i conti con questioni scottanti: non solo il terrorismo, ma anche i rapporti con i sindacati. Una prolungata vertenza con i sindacati, in particolare, si conclude con la sollevazione di quadri e impiegati dell'azienda, che impone ai sindacati stessi di accettare tutte le condizioni che fino a quel momento erano state rifiutate.
Uscito dalla Fiat nel 1998, diventa presidente di Rcs (carica che mantiene fino al 2004), e fonda Gemina, società finanziaria che controlla il gruppo editoriale di via Solferino. Poco dopo, entra a far parte anche di Impregilo, società di ingegneria e costruzioni di cui rimane presidente fino al 2006.
Nel frattempo, nel 2003, ha dato vita alla Fondazione Italia-Cina, della quale diventa presidente nel 2004: un'istituzione che riunisce aziende e imprenditori interessati a investire nel mercato cinese.
Dopo aver assunto la carica di presidente onorario di Rcs MediaGroup, Cesare Romiti nel 2005 entra nel patto di sindacato degli Aeroporti di Roma, mentre due anni più tardi esce dall'azionariato di Impregilo.
Autore di diverse pubblicazioni nel settore industriale ed economico, è il presidente dell'Accademia delle Belle Arti di Roma, e titolare di ben quattro lauree honoris causa, di cui è stato insignito sia in Italia che all'estero.
Oltre ad aver scritto i libri "Questi anni alla Fiat" (un'intervista di Giampaolo Pansa del 1988 relativa all'esperienza nell'azienda piemontese) e "Etica ed economia" (scritto nel 1990), è membro della giunta di Federmeccanica, dell'Associazione Unione Monetaria Europea, dell'International Association for the Promotion and Protection of Private Foreign Investments e del consiglio direttivo di Confindustria.
Il suo nome resterà, comunque, sempre legato al marchio Fiat: dalla marcia dei 40.000 quadri con i 35 giorni di sciopero del 1980, all'ingresso nel gruppo di Mediobanca e della Deutsche Bank, dalla costruzione degli stabilimenti di Pratola Serra (in provincia di Avellino) e Melfi (in provincia di Potenza) - ritenuti tra i modelli di fabbrica integrata più moderni al mondo - alla seconda crisi energetica degli anni Novanta, dall'internazionalizzazione dei mercati (con lo sbocco in America Latina, in Cina, nell'ex Unione Sovietica e negli altri Paesi dell'Est) alla riorganizzazione del lavoro e della strategia industriale, senza Romiti, probabilmente, la Fiat avrebbe avuto una storia molto diversa.
Cesare Romiti si è spento a Milano all'età di 97 anni, il giorno 18 agosto 2020.