Pete Sampras
Biografia • Potenza, tecnica e talento nel tocco
Pete Sampras (il suo vero nome è Peter) nasce il 12 agosto del 1971 a Washington, terzo di quattro figli di papà Sam e mamma Georgia. Avvicinatosi alla racchetta a soli sette anni, diventa ben presto un piccolo campioncino: il suo maestro Peter Fischer, in particolare, lo trasforma da giocatore di fondo campo a giocatore di puro attacco, facendo del serve and volley una delle sue armi migliori. E così Sampras, che nel frattempo durante l'adolescenza ha modificato il rovescio da bimane a una sola mano, nel 1988 a soli sedici anni diventa professionista; due anni dopo, nel 1990, in finale contro Andres Gomez conquista a Philadelphia il suo primo torneo ATP. Nello stesso anno ottiene il primo successo nel Grande Slam agli US Open contro Andre Agassi (è l'atleta più giovane di sempre a riuscire nell'impresa): con l'atleta di origini iraniane Pete intraprende una delle rivalità più conosciute dello sport mondiale.
Caratterizzato da una notevole aggressività, il suo gioco propone potenza e tecnica, che si traducono in un tocco talentuoso della palla. Il suo servizio spesso supera i 215 chilometri all'ora di velocità (il suo soprannome è "Pistol Pete"), e non a caso il serve and volley è il suo colpo più temuto: una battuta con grande potenza seguita da una discesa a rete immediata, complice un diritto preciso e potente, con pochi eguali al mondo.
Vincitore di sessantaquattro tornei ATP (dei quali ben quattordici appartenenti al circuito del Grande Slam), Sampras nella sua carriera rimane in vetta al ranking mondiale per 286 settimane, concludendo per sei anni consecutivi la classifica al primo posto, dal 1993 al 1998. Dominatore del tennis mondiale, il tennista statunitense guadagna in tutto più di 43milioni di dollari in soli premi: a questi bisogna aggiungere, naturalmente, il denaro proveniente dalle sponsorizzazioni.
Trionfatore a Wimbledon per sette volte, agli US Open per cinque volte e agli Australian Open per due volte, Sampras non riesce mai ad arrivare in finale al Roland Garros, pur essendone prima testa di serie in diverse occasioni. Ritiratosi dopo gli US Open del 2003, Sampras detiene insieme con Rafael Nadal, Roger Federer e Bjorn Borg, il primato di aver vinto per otto anni di seguito almeno un torneo dello Slam.
Il suo gioco è sempre stato riconosciuto come contraddistinto da un bellissimo smash, effettuato saltando con i piedi uniti (un po' come le schiacciate di Michael Jordan nella pallacanestro) ma penalizzato da un rovescio debole (come testimoniato dalle sue difficoltà sulla terra battuta - e l'assenza di successi al Roland Garros lo dimostra). Il serve and volley, infatti, gli impediva di ricorrere al rovescio a due mani, e così slice e back, pur apprezzabili, non erano paragonabili ai colpi dei giocatori di più alto livello, incluso Agassi. D'altra parte, il rovescio in top spin si rivelava poco potente ed eccessivamente corto. Alla base di tale difficoltà, una tecnica che lo portava a colpire la palla tenendo il gomito leggermente troppo in alto, compromettendo quindi la precisione dei tiri. Altra debolezza di Sampras era costituita dalla dipendenza del suo gioco dal servizio: ciò lo portava, talvolta, a perdere anche contro giocatori di basso livello nelle giornate in cui la sua battuta mostrava qualche problema. Anche per questi motivi, Sampras non ha mai vinto Slam sulla terra battuta: dei sessantaquattro tornei conquistati, solo quattro erano su questa superficie (incluso un torneo degli Internazionali d'Italia).
Oltre che con Andre Agassi, nel corso della sua carriera Pete ha sviluppato una rivalità molto forte con Patrick Rafter: una rivalità nata dopo la vittoria degli US Open da parte dell'australiano nel 1997, che lo catapultò al secondo posto della classifica mondiale. Nel 1998, dopo essere stato sconfitto da Rafter in finale al Master di Cincinnati, Sampras, alla domanda su quale fosse la differenza tra lui e il suo avversario, diede la celebre risposta: "Dieci Grandi Slam".
I due si ri-incontrarono, tra l'altro, in semifinale agli US Open dello stesso anno. Rafter vinse in cinque set, e Sampras accusò un infortunio alla gamba come responsabile della sconfitta. La replica dell'australiano non si fece attendere: "Ogni volta dice cose divertenti al momento sbagliato. Non dimostra molto rispetto, non rispetta gli altri giocatori. È questo che mi fa arrabbiare di lui, ed è questo che mi induce a provare a demolirlo ogni volta che posso".
Dopo aver frequentato alla fine degli anni Novanta l'attrice Kimberly Williams-Paisley, nel 2000 Pete Sampras (che è affetto da beta-talassemia minore, un disturbo che causa una forma lieve di anemia) ha sposato l'attrice Bridgette Wilson, già Miss Teen Usa, che gli ha dato due figli: Christian Charles, nato nel 2002, e Ryan Nikolaos, nato nel 2005.
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