Marcello Mastroianni
Biografia
Il celebre attore (il cui nome completo era Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni), nato a Fontana Liri (Frosinone) il 26 settembre 1924, ebbe la fortuna di respirare aria di cinema fin dalla più tenera età. Ancora bambino, infatti, ebbe la possibilità di fare comparsate addirittura in alcuni film del grande Vittorio De Sica, che negli anni '30 era già un maestro riconosciuto.
Formazione e studi
In seguito, conseguita la maturità liceale, si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio, senza però mai interrompere il rapporto con lo spettacolo e in particolare con il teatro.
Inseritosi nei gruppi del Centro Universitario Teatrale, viene notato nientemeno che da Luchino Visconti, il quale lo chiama per interpretare importanti ruoli in lavori teatrali di recente concezione. Tra questi, ad esempio, "Un tram chiamato desiderio" e "Morte di un commesso viaggiatore"; oppure più classici come "La locandiera" e "Le tre sorelle".
Parallelamente, Marcello Mastroianni ha modo di lavorare ancora nel cinema, dove viene sempre chiamato per effettuare alcune comparsate che, con il tempo, cominciano a diventare cospicue.
Un attore rivelazione
Il film che lo rivela è "Le ragazze di piazza di Spagna", dove interpreta la parte del giovanotto simpatico ed estroverso. Dietro la cinepresa del film, nel 1952, c'è Luciano Emmer, regista che aveva già diretto Mastroianni due anni prima in "Domenica d'agosto".
Già in queste prime prove, Mastroianni si rivela particolarmente adatto alla delicata introspezione di un cinema che sta a metà strada tra il neorealismo e la commedia all'italiana.
Questa sua predisposizione viene confermata in "Giorni d'amore" di Giuseppe De Santis, dove Mastroianni può rivivere le sue origini ciociare in una chiave di lieve comicità.
Si va delineando la caratteristica principale dell'attore Mastroianni, quella cioè di incarnare la figura di un uomo buono e sottilmente malizioso, scapestrato ma con giudizio, dolce e lievemente melanconico.
La svolta
In seguito, la sua cifra stilistica si impronta quasi sempre a questo aureo modello, anche quando, come nei film di Blasetti o Lizzani, gli vengono proposte parti drammatiche.
Queste caratteristiche vengono poi abbinate in alcuni film, a mo' di contrasto, alla malizia femminile della giovane Sophia Loren, da cui scaturiscono nella metà degli anni Cinquanta film come "Peccato che sia una canaglia", e "La fortuna di essere donna".
Ma la svolta della carriera di Marcello Mastroianni arriva con "La dolce vita" (1960), epocale pellicola di costume in cui l'attore è un moderno antieroe. Il film segna l'inizio d'un lungo e fortunato sodalizio artistico con Federico Fellini.
Con Fellini fornisce memorabili esiti anche in "Otto e mezzo" (1963), vestendo i panni di una sorta di alter ego del regista riminese.
L'amore di Federico Fellini per gli attori, per i suoi attori, lo esprimeva anche in certi dettagli che non mi è capitato di ritrovare in altri registi, forse anche perché le sue storie erano diverse.
Gli anni '60 e '70
In seguito, nei primi anni Sessanta, ottiene un personale trionfo in "Divorzio all'italiana" e "I compagni".
Fa coppia con Sofia Loren in vari film di De Sica e appare in diversi film di Marco Ferreri tra i quali "La grande abbuffata", "Ciao maschio" e "Storia di Piera".
Lavora con Elio Petri in "L'assassino", con Ettore Scola in "Dramma della gelosia", "Splendor" e "Che ora è?", attraverso "Una giornata particolare", una delle sue prove migliori di sempre.
Gli ultimi anni
Il prosieguo della carriera di Mastroianni è un susseguirsi di successi a fianco dei più grandi registi.
Negli ultimi anni, si ricorda la sua interpretazione ad un film di impegno civile come "Sostiene Pereira" e il montaggio dei suoi ricordi personali, apparsi postumi, nel film-documento "Mi ricordo, sì, io mi ricordo", raccolti anche in un libro.
Protagonista di grande versatilità e di indiscussa bravura (si è detto che in certi film sembrava essere in grado di poter lavorare soltanto con l'espressione dello sguardo), Mastroianni ha trasmesso l'immagine di un uomo colto e sensibile, alieno da pose divistiche, che guardava con fastidio alla pubblicizzazione della sua vita privata da parte della stampa scandalistica.
Ha rappresentato con grande generosità la cinematografia italiana a livello internazionale, ma non ha mai purtroppo ricevuto un Oscar. È stato per tre volte candidato come miglior attore: per "Divorzio all'italiana" (1961), "Una giornata particolare" (1977) e "Oci ciornie" (1987).
Mastroianni si è spento il 19 dicembre 1996 nella sua casa di Parigi, all'età di 72 anni, a causa di un tumore ai polmoni.
Di lui il regista Dino Risi, che lo conosceva bene anche per averlo diretto, ha detto:
"Era l'anima più bella del nostro cinema, l'italiano medio e pulito. Mastroianni era forse quello con cui era più piacevole lavorare: e questo per una ragione semplicissima, non rompeva mai le scatole. Non gli ho mai sentito dire 'Questa battuta così non va'. Aveva una grande duttilità e disponibilità. Non parlava: semplicemente, faceva l'attore, vestendo i panni del personaggio con una capacità straordinaria. Mastroianni aveva il pregio di farsi piacere anche i film che non gli piacevano".
Frasi di Marcello Mastroianni
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