Lana Turner
Biografia
Julia Jean Mildred Frances Turner, meglio nota come Lana Turner, nasce l'8 febbraio 1921 a Wallace, figlia di un minatore con la passione per il gioco d'azzardo. Appassionata di cinema sin da bambina e affascinata da star come Kay Francis e Norma Shearer, Lana viene notata da un giornalista dell'"Hollywood Reporter" nel 1937 mentre si trova in un bar vicino a Hollywood. Viene quindi presentata a Mervyn LeRoy, regista che la fa esordire nel film "Vendetta", dove interpreta una ragazza che viene uccisa. Nella scena del delitto, Lana Turner indossa un maglione particolarmente attillato: da quel momento, il suo soprannome sarà "The sweater girl" (la ragazza del maglione).
In seguito, nel corso delle riprese di "Uno scozzese alla corte del Gran Khan", film del 1938, il produttore le impone di rasarsi le sopracciglia per poi disegnarle con una matita: l'effetto di quell'azione, però, si rivela definitivo. Le sopracciglia di Lana, infatti, non cresceranno mai più, e lei sarà sempre obbligata a disegnarle o a utilizzare dei posticci. A dispetto di questo piccolo contrattempo, la carriera dell'attrice negli anni Quaranta spicca il volo, grazie a film come "Il dottor Jekyll e mr. Hyde", in cui compare al fianco di Spencer Tracy, o "Le fanciulle delle follie", che vede come protagonista James Stewart.
Accanto a Clark Gable, invece, recita in "Se mi vuoi, sposami" e in "Incontro a Bataan". Nel frattempo, la Turner si fa conoscere anche per la sua turbolenta vita privata: nel 1940 sposa Artie Shaw, direttore d'orchestra e clarinettista, mentre al 1942 risale un secondo matrimonio, con Steve Crane, attore e ristoratore. In questo periodo dà alla luce la sua prima e unica figlia, Cheryl Crane: il parto si rivela particolarmente complicato, al punto che Lana Turner non potrà più avere figli per questo motivo.
Nel 1946 l'interprete di Wallace compare nella lista delle dieci attrici hollywoodiane più pagate, e viene scelta per interpretare una cinica assassina che uccide il marito nel capolavoro noir "Il postino suona sempre due volte". Il ruolo di femme fatale ritorna in "I tre moschettieri", film del 1948 diretto da George Sydney.
Nello stesso anno sposa Henry J. Topping, milionario con cui rimane fino all'inizio degli anni Cinquanta. Mentre Vincente Minnelli la dirige ne "Il bruto e la bella", pellicola in cui la Turner veste i panni di un'attrice che vive una relazione tormentata con un produttore perfido (interpretato da Kirk Douglas), nella vita reale sposa Lex Barker, attore noto per avere interpretato Tarzan. Il matrimonio termina nel 1957, anno in cui Lana Turner viene nominata agli Oscar per "I peccatori di Peyton", di Mark Robson; poco dopo, ne "Lo specchio della vita" di Douglas Sirk, l'attrice ha il ruolo di una ragazza madre che sceglie la carriera di attrice invece di dedicarsi alla famiglia.
Nel frattempo intraprende una relazione con Johnny Stompanato, gangster che rimane ucciso nella villa dell'attrice il 4 aprile del 1958, assassinato dalla figlia di Lana, Cheryl, all'epoca quindicenne (la giovane sarà poi assolta in tribunale per legittima difesa). L'episodio rappresenta l'inizio della fine professionale della Turner, anche a causa della pubblicazione, da parte della stampa scandalistica, delle lettere che lei scriveva a Stompanato quando questi era in vita. Seguono, quindi, sporadiche apparizioni al cinema negli anni Sessanta (tra l'altro in "Strani amori" di Alexander Singer). L'ultimo film che la vede impegnata risale al 1991, ed è "Thwarted", di Jeremy Hunter. Lana Turner muore quattro anni più tardi, il 29 giugno 1995, a Century City.
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