Ralf Schumacher

Biografia • Liberarsi dall'ombra
Non deve essere per niente facile essere avversari di Michael Schumacher. Specialmente se si è suo fratello. E questo è proprio quello che è capitato a Ralf, consanguineo dell'acclamato pluri-campione tedesco e costretto per via di un banale scarto di anni a diventare diretto concorrente del temibile parente.
Ralf, tuttavia, ha dimostrato in diverse occasioni di possedere un talento vero e di non essere sulle piste per un puro caso o per semplice velleità (nonché, sia mai, per sospette raccomandazioni). Pur salito giovanissimo sul grande baraccone delle quattro ruote, un circo in cui girano miliardi, belle donne e sponsor ma anche rischi estremi, ha subito trovato il modo di farsi notare.
Spesso dimenticato a causa del più noto fratello, ha vissuto i suoi primi anni in F1 all'ombra del celebrato Michael ma oggi, finalmente, sta ottenendo i frutti della sua lunga e ostinata fatica per arrivare al successo.
Nato il 30 giugno 1975 a Huerth-Hurmullheim, Ralf Schumacher comincia fin da piccolo a scorrazzare sulle piste con i kart, spinto anche da un padre che, nel tentativo di farlo contento, gli regalò a pochi anni un piccolo mezzo a motore da poter provare nel kartodromo di famiglia (cose che naturalmente fece anche con Michael). Le prime vittorie di rilievo cominciano per Ralf nel 1991, quando si aggiudica il NRW Kart Trophy, seguito poi da altre soddisfazioni, come il secondo posto nel campionato tedesco di karting e la piazza d'onore nella prima gara in Formula Juinior con una vettura vera e propria. E, ironia del destino, si trattava proprio di una vettura della sua futura scuderia, una BMW.
Dopo un anno di corse nella F.Junior, in cui arriva secondo a fine campionato, Ralf passa alla F3 tedesca, finendo terzo nell'anno del debutto. Nel 1995 gareggia ancora nella F3 teutonica, finendo secondo, vincendo il GP di Macao e provando per la prima volta una F.Nippon. L'anno successivo Ralf gareggia proprio in questa categoria vincendo il campionato. Da rilevare anche una presenza nel GT giapponese, in cui il pilota ha concluso secondo dopo una serie di tre impressionanti vittorie.
Il 1996 è l'anno della svolta, ossia l'anno della sua entrata da gran signore nel mondo della Formula Uno. L'occasione buona è rappresentata da un test con la McLaren-Mercedes, svolto sotto la supervisione di Eddie Jordan, il quale, da eccellente talent-scout quale è sempre stato, lo ingaggia seduta stante per l'annata successiva. Alla prova del fuoco rappresentata dalla gara, poi, Ralf si comporterà egregiamente, con un terzo posto nel GP d'Argentina. Il contratto con la Jordan viene prolungato anche per il 1998, anno in cui il piccolo Schumacher matura e raggiunge uno straordinario secondo posto a Spa-Francorchamps. Poteva essere una vittoria piena, per la verità, ma in quel caso Ralf si è adeguato ad un ordine di squadra, il quale ordine prevedeva che dovesse essere data la priorità alla vittoria di Damon Hill.
Questo evento ha rappresentato uno dei primi dissapori fra il non facile pilota tedesco, dal carattere non certo malleabile, e la scuderia irlandese, colpevole di prendere sotto gamba il suo campioncino e di mantere le briglie al suo puledro. A fine anno, dunque, il divorzio è consumato e Ralf salpa verso nuovi orizzonti, che nello specifico si chiamano 'Williams'.
Dopo una serie di risultati molto positivi (fra i quali un indimenticabile secondo posto a Monza), è giunto sesto a fine stagione e, nel 2000, ha ottenuto tre podi sensazionali, guadagnando così la riconferma per il 2001, stagione ricca nella quale ha ottenuto ben tre vittorie.
Resta alla BMW Williams fino al 2004, poi corre con la Toyota fino al 2007, anno in cui si ritira dal mondo delle corse della Formula 1.
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