Romano Prodi
Biografia • Italia - Europa e ritorno
Fino al 1978, anno in cui viene nominato ministro dell'Industria del Governo Andreotti (in sostituzione del dimissionario Carlo Donat Cattin), il suo è il classico curriculum accademico. Nato il 9 agosto 1939 a Scandiano (Reggio Emilia) Romano Prodi è prima allievo di Beniamino Andreatta all'Università di Bologna e dopo la laurea si specializza presso la London School of Economics, dove diventa incaricato di economia e politica industriale. La breve parentesi ministeriale del 1978, durata pochi mesi, gli consente di legare il suo nome alla normativa sul commissariamento ed il salvataggio dei gruppi industriali in crisi, e costituisce il suo trampolino di lancio verso la presidenza dell'Iri, che il Governo gli affida nel 1982.
Alla guida della holding di Via Veneto, che con la rete di società controllate è il più grande gruppo industriale del Paese, rimane per sette anni, riuscendo a riportare in utile i conti dell'ente. La prima stagione di Romano Prodi all'Iri termina nel 1989, quando finisce quella che è stata definita "l'era dei professori" (nello stesso periodo l'Eni era guidata da Franco Reviglio). Lo stesso Prodi definirà la sua esperienza all'Iri "il mio Vietnam".
In quegli anni sono state molte le battaglie che il professore ha dovuto ingaggiare con la politica, specialmente sul fronte delle privatizzazioni, con qualche vittoria (Alfasud) e qualche sconfitta (la Sme, la cui vendita a Carlo De Benedetti, allora proprietario della Buitoni, venne bloccata dal Governo Craxi).
Alla fine però Prodi riuscì a far passare i conti del gruppo da un passivo di 3.056 miliardi di lire (di inizio gestione) ad un utile di 1.263 miliardi.
Lasciato l'Iri Prodi torna ad occuparsi di università e di Nomisma, il centro studi che aveva fondato nel 1981, ma la sua assenza dalla scena pubblica non dura molto: nel 1993 torna alla presidenza dell'Iri, chiamato dal Governo Ciampi a sostituire il dimissionario Franco Nobili. Si tratta questa volta di una permanenza breve (un anno) nel corso della quale Prodi avvia il programma di privatizzazioni: l'Iri cede prima il Credito Italiano, poi la Banca commerciale e avvia la procedura di cessione delle attività agro-alimentari (Sme) e di quelle siderurgiche.
Dopo la vittoria elettorale del Polo nel 1994, Prodi va dal nuovo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e si dimette lasciando la presidenza dell'Iri a Michele Tedeschi.
Da quel momento inizia la sua attività politica: indicato più volte come possibile segretario del Ppi e come candidato alla presidenza del Consiglio, Prodi viene indicato leader dell'Ulivo e inizia la lunga campagna elettorale in pullman che porterà alla vittoria della coalizione di centro-sinistra e alla sua nomina a capo del Governo nell'aprile del 1996.
Rimane a capo dell'esecutivo fino all'ottobre 1998, quando Fausto Bertinotti, in disaccordo sulla legge finanziaria proposta dal professore, provoca la crisi di governo. In extremis Armando Cossutta e Oliviero Diliberto cercano di salvare il Governo Prodi staccandosi da Rifondazione comunista e fondando i Comunisti italiani. Per un solo voto Prodi viene sfiduciato. Circa un anno dopo nel settembre 1999, Prodi viene nominato presidente della Commissione europea, incarico che di riflesso avvalora l'immagine dell'Italia a livello comunitario, e per cui lo stesso Berlusconi esprimerà la sua felicità.
Il mandato è scaduto il 31 ottobre 2004 e Romano Prodi è tornato ad affrontare le difficili acque della politica italiana.
A un anno di distanza il centro-sinistra ha organizzato (per la prima volta in Italia) delle elezioni primarie, rivolte a militanti e simpatizzanti dello schieramento, per eleggere il leader della coalizione. Oltre 4 milioni di italiani hanno partecipato e Romano Prodi ha raccolto oltre il 70% dei consensi.
Le elezioni politiche del 2006 hanno visto un'alta affluenza alle urne: il risultato ha mostrato un po' inaspettatamente un'Italia equamente divisa in due. Il centro-sinistra vincendo comunque le elezioni ha mandato Romano Prodi a Palazzo Chigi. Il mandato termina nel 2008 dopo la seconda crisi avvenuta alla fine di gennaio: alle successive elezioni (aprile) il candidato del Partito Democratico è Walter Veltroni. I risultati sanciscono la vittoria del centro destra: Romano Prodi annuncia di lasciare la presidenza del PD e forse, in generale, il mondo della politica.
Frasi di Romano Prodi
Foto e immagini di Romano Prodi
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Romano Prodi. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Romano Prodi.
Guerra in ucraina
Da un punto di vista storico l'Ucraina non è proprio innocente, ha le sue colpe.
Vincolerei gli aiuti all'impegno di rimanere neutrale e quindi di non entrare nella Nato.
Anna Rita Prioretti
Prodi, Monti, Renzi e adesso l'incapace arrogante Conte, incaricato e NON DEMOCRATICAMENTE ELETTO !!!
Certo che questi sono i peggiori politici che la nostra povera Italia abbia mai avuto. L'Europa è qualcosa di orribile e noi non contiamo niente al suo interno, e siamo solo sbeffeggiati e compatiti. Non stimo nessuno di voi MORTADELLA, VAMPIRO, EBETINO. Poi arriva l'incapace e antipatico Conte, dello SIGNOR FRATTANTO!!! Se dipendesse da me, dato che siete di sinistra, un bel soggiorno a vita in un GULAG non ve lo caverebbe nessuno!
W SALVINI, W MELONI
Alissende
Professor Prodi, La considero, purtroppo, uno dei peggiori politici che l'Italia abbia avuto
Penso che Lei sia il maggior responsabile (forse assieme a qua), per il disastro economico del nostro paese.
Purtroppo il cambio di 1936, 27 lire per un Euro E' STATO DISASTROSO, perchè tutti - industriali piccoli, medi e grandi, stato e regioni ecc. - hanno di fatto aumentato tutto a 1000 lire per 1 euro mandando in povertà moltissime famiglie a reddito fisso (basso- medio).
PERCHE' un cambio così, così... ? !
Ma chi l'ha stabilito? paperon de paperoni?, paperoga? paperino?
Persino i nostri parlamentari, che avevano un totale di circa 13. 000. 000 (13 milioni di lire) al mese in breve tempo si sono adeguati a circa 13. 000-14. 000 € al mese (che bravi vero? )
Anche un bambino avrebbe capito che i produttori ne avrebbero approfittato quasi immediatamente (sei mesi dopo al ritorno dalle ferie del 2002) !!!
E ancora adesso ne paghiamo le conseguenze economiche!!!
E pensare che subito io ero Entusiasta della nuova moneta, perchè permetteva di girare senza cambiare nulla!
CHE DELUSIONE e CHE incazzatura;
Eppure ricordo benissimo che a quel tempo il dollaro valeva circa 1250/1300 lire ed il MARCO - moneta di riferimento? - circa 980 lire;
allora perchè questa valore demenziale lira/euro?
e perchè, visti i suoi risultati non si ritira per sempre dalla politica, evitando commenti e suggerimenti ?
Saluti
Gio
Lei è sempre in politica Prodi dietro le quinte... vorrebbe diventare il prossimo presidente della Repubblica Italiana
Con la presente Vi invio il mio curriculum, sperando possa interessarvi al fine di una futura collaborazione.
Mi sono laureato nel 2017 presso l’universita’ di Manchester in “relazioni internazionali” con la valutazione di first. Nell’anno 2018 ho conseguito il Master in “relazioni internazionali nei rapporti con l’Europa” presso la prestigiosa LSE di Londra. Da settembre 2018 a febbraio 2019 ho effettuato uno stage presso la delegazione dell’Unione Europea in Macedonia, dove in particolare ho seguito la preparazione e lo svolgimento (anche in qualità di osservatore) del referendum per il cambio del nome della nazione. Da febbraio 2019 a luglio 2019 ho effettuato un ulteriore stage con la delegazione del Lietchenstein presso le Nazioni Unite a New York. Durante il periodo universitario ho collaborato con la rivista online “Caffe’Geopolitico” per la quale ho pubblicato alcuni articoli. Attualmente collaboro part-time con la societa’ Damina Advisors in qualità di analista per la zona Italia. Logicamente possiedo una conoscenza profonda della lingua inglese ed avendo fattol'erasmus a Madrid sono discretamente a conoscenza dello spagnolo. Purtroppo il periodo sfavorevole e le poche richieste mi hanno impedito finora di trovare impieghi consoni al mio curriculum. Se quanto Vi ho comunicato dovesse interessarvi per ogni altro chiarimento si rendesse necessario Vi prego di contattarmi anche solo per un consiglio, visto che anche in europa come in Italia per farsi strada non bastano gli studi e le competenze.
Boaretto Michele
Illustre Presidente, ci siamo conosciuti anni fa, quando mi fece l‘onore d’intervenire a un convegno della Fondazione di Noopolis, che si occupa dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Le scrivo in merito al suo odierno editoriale sul Messaggero, che non menziona tra le cause della crisi una segregazione superata: colpisce non i propagatori del COVID-19, che sono i malati, ma i portatori sani, che sono milioni, sostanzialmente inoffensivi. Ho trasmesso questo rilievo alla Presidenza del Consiglio, ma dubito che trovi ascolto. L’ho argomentato con “Aggressività e contenimento del Coronavirus COVID-19”, che trova su internet. L’ho infine esposto in alcune interviste, come quella che allego. Anzi, allegherei se ci fosse un link.
Grazie per l’attenzione.
Prof. Bruno Silvestrini
CON L'EURO LAVOREREMO UN GIORNO DI MENO GUADAGNANDO COME SE LAVORASSIMO UN GIORNO IN PIU'... come profeta non vale molto, l'Europa unita è una cosa orribile, poi ci si è messo Renzi... non apprezzo la sinistra, né i suoi uomini e donne, né le sue idee, né la sua falsità.
...è solo uno dei tanti politicanti
Caro Professore, buon compleanno.Ebbi piacere di conoscerLa nel 1995 ai tempi dei "comitati Prodi" di Torino(bei tempi !!)
L'ho citata in un paio di lettere (Stampa e Repubblica-chissà se publicheranno) in cui rimpiango quando Lei tornva a Bologna col Pendolino , mentre oggi l'OnStracquadanio afferma che non c'è che l'aereo per andare da Falconara a Roma(ignorando che ben 4 ES collegano le due città in meno di tre ore, per di più arrivando nel centro della Capitale) Mah. Ancora auguri
Non trovo un passaggio importate, in questa non biografia, ma agiografia.
Non era il "professore" che leggeva le palle di vetro per trovare Moro rapito dalle brigate rosse, e manda, deviandola, la polizia a Gradoli, mentre lui era rinchiuso in Via Gradoli a Roma?
Dell'affaire-svendita della Cirio, poi?
Ma questa biografia se l'e' scritta da solo, il Mortadella?
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