John Huston
Biografia • Giorni di gloria
Di ascendenza irlandese e scozzese, John Houghston nasce il 5 agosto 1906 a Nevada (Missouri), figlio della giornalista Rhea Gore e del grande attore Walter Houghston, giovane in bilico tra la professione di ingegnere idroelettrico e il mestiere di attore per il quale muta il cognome in Huston.
Più volte paragonato a Ernest Hemingway proprio per la sua tendenza al vagabondaggio professionale non meno che nella vita privata, John Huston è stato pugile, militare di carriera, giornalista, uomo di teatro, sceneggiatore di talento e documentarista. Mai come nel suo caso è appropriato parlare di personaggio: la sua vita di regista, sceneggiatore, intellettuale andò di pari passo con l'avventura, di cui fu sempre assetato. Tuttavia Huston rimane uno dei registi più sensibili e introspettivi di Hollywood: basti pensare all'approdo finale della sua carriera, quel "The Dead" che, tratto dai racconti di James Joyce, rappresenta uno dei punti più alti dell'arte cinematografica.
Prima di entrare nel mondo della celluloide John Huston si era dedicato negli anni '30 sia al teatro che alla narrativa, scrivendo soggetti e sceneggiature per la Warner Bros. Esordisce dietro la macchina da presa nel 1942 con "Il mistero del falco", un giallo girato con grande economia, ma che riscuote considerevole successo di critica e di pubblico. È l'inizio di una prolifica e intensa attività (vince l'Oscar nel 1948 per la regia de "Il tesoro della Sierra Madre") lunga oltre quarant'anni, che vede Huston oltre che regista anche attore in numerose pellicole dirette da altri registi ("Chinatown", 1974, di Roman Polanski, "Il vento e il leone", 1975, di John Milius).
Avversario del maccartismo e amareggiato dalle sue conseguenze sul cinema americano, riversò la sua attenzione su soggetti meno legati all'attualità e alle problematiche del suo paese: ecco allora i film di ambientazione africana come "La regina d'Africa" (1952, con Humphrey Bogart e Katharine Hepburn) a "Il tesoro dell'Africa" (1954), "Le radici del cielo" (1959) o "Moulin Rouge" (1953), "Moby Dick" (1956, con Gregory Peck e Orson Welles) e "Freud - Passioni segrete" (1962).
Il cinema di Huston nei confronti dei generi trattati è eclettico quanto lui: si va dal documentario ("The battle of San Pietro", 1945), al dramma ("Giungla d'asfalto" 1950, e "Città amara", 1972), al western ("Gli inesorabili", 1960), al film storico ("Independence", 1976) fino a "Fuga per la vittoria" (1981, con Sylvester Stallone e Pele') e addirittura al musical ("Annie", del 1982). In quel mastodontico peplum che è "La Bibbia" (1966), poi, si ritaglia pure un ruolo: quello di Noè.
Hustona ha poi realizzato in Messico un film carico di atmosfere e di tensione come "Sotto il vulcano" (1984), premiato a Cannes con un "omaggio" speciale. Ha infine diretto "L'onore dei Prizzi" (1985, con Kathleen Turner e Jack Nicholson) e il già citato toccante omaggio a James Joyce con "The Dead" (1987). In entrambi ha fatto debuttare la figlia portandola a un Oscar.
John Huston muore il 28 agosto 1987, a pochi giorni dalla presentazione del suo ultimo film alla Mostra di Venezia.
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