Peter O'Toole
Biografia • Sulla strada degli Oscar
È stato tra le star più amate per la sua incantevole bellezza e per il suo fascino delicato e sfuggente, anche se come attore rientra in quella categoria in cui l'inizio della carriera coincide con il momento della massima espressione artistica. Dopo l'esaltante prova al suo secondo film, "Lawrence d'Arabia" l'attore inglese non è più riuscito a ritrovare quella forma smagliante che lo aveva di colpo lanciato tra i grandi del cinema mondiale. Peter O'Toole, candidato sette volte all'Oscar, non ha mai guadagnato l'ambita statuetta se non nel 2003, per meriti alla carriera. Tuttavia la lunga lista di film, molti dei quali di grande qualità, parla per lui.
Formazione e studi
Peter Seamus O'Toole nasce il 2 agosto 1932 a Leeds, in Inghilterra da Patrick "Spats" O'Toole, allibratore e personaggio poco di buono, e Constance Jane Eliot Ferguson, di professione cameriera. I genitori si trasferiscono in Inghilterra, a Leeds, quando lui ha solo un anno ed è qui che il piccolo Peter cresce frequentando i pub e le corse di cavalli a seguito del padre.
Per molto tempo si è pensato che fosse nato a Connemara, nella contea di Galway, in Irlanda e, nonostante lui stesso avesse sostenuto più volte di essere irlandese, nella sua autobiografia "Loitering with Intent", pubblicata nel 1992, ha dichiarato di essere incerto sul suo luogo di nascita. Infine, dai registri dell'ufficio anagrafe di Leeds, è emerso che in realtà è nato al St James's University Hospital di Leeds nel 1932.
A quattordici anni Peter lascia la scuola e va a lavorare come fattorino per lo "Yorkshire Evening Post", dove in seguito diventa apprendista cronista.
Dopo aver servito per due anni la Marina Inglese come radiosegnalatore decide di intraprendere la carriera di attore.
Con alle spalle un po' di esperienza nei teatri locali si presenta per un'audizione alla Royal Academy of Dramatic Arts di Londra. Vince una borsa di studio e frequenta la RADA per due anni, dove tra i suoi compagni di corso vi sono Albert Finney, Alan Bates e Richard Harris.
La carriera di attore
Dopo aver interpretato i classici della drammaturgia sui palcoscenici inglesi, debutta sul grande schermo nel 1959 in un ruolo secondario nel film "Lo spadaccino della Louisiana".
Nello stesso anno Peter O'Toole sposa la collega Siân Phillips, dalla quale avrà due figlie.
Seguono altre due pellicole di pregevole fattura, come "Ombre bianche" (1960, insieme a Anthony Quinn) e "Furto alla Banca d'Inghilterra".
Fino ad arrivare a quel fatidico 1962 che lo vede consacrato a star internazionale con il già citato "Lawrence d'Arabia" (ancora con Anthony Quinn, e con Alec Guinness), che lo porterà alla candidatura all'Oscar.
Seguono i trionfi di "Lord Jim" (1964) e la seconda nomination per "Becket e il suo re" (1964).
La seconda metà degli anni '60 e gli anni '70
Dopo la buona prova comica di "Ciao Pussycat" (1965) di Clive Donner, Peter O'Toole interpreta il kolossal "La Bibbia" (1966).
Continua a fornire ottime e brillanti interpretazioni in "La notte dei generali" (1967) di Anatole Litvak, "Il leone d'inverno" (1968, altra nomination) al fianco della straordinaria Katharine Hepburn e nella commedia grottesca "Lo strano triangolo" (1969) di Jack Lee Thompson.
Nuovamente candidato all'Oscar per il musical "Goodbye Mr. Chips" (1969) e per il prestigioso "La classe dirigente" (1971) di Peter Medak, Peter O'Toole ottiene ottimi successi tra cui ricordiamo l'insolito "La leggenda di Llareggub" (1973), l'interessante "L'uomo Venerdì" (1975), il melodrammatico "Foxtrot" (1976) e infine "Io, Caligola" (1979) di Tinto Brass.
Nel 1979 divorzia dalla moglie.
Poco più tardi inizia un'intensa relazione con la modella Karen Brown, dalla quale poi ha il suo terzo figlio.
Gli anni '80 e '90
Ottiene ancora un grande successo, nonché la sua sesta candidatura all'Oscar, con "Professione pericolo" (1980) di Richard Rush, cui fanno seguito "Svengali" (1983), "Supergirl - La ragazza d'acciaio" (1984), "Dr. Creator, specialista in miracoli" (1985) e "L'ultimo imperatore" (1987, di Bernardo Bertolucci), per il quale ha vinto un David di Donatello.
Dopo "Phantoms" (1998) Peter O'Toole debutta dietro la macchina da presa come regista con il tv-movie "Jeffrey Bernard is unwell" (inedito in Italia).
Gli anni 2000
Nel 2003 finalmente l'Academy Awards gli consegna un Oscar alla carriera per ripagarlo di tante nomination fallite e soprattutto per rendere omaggio a un grande attore che con le sue interpretazioni ha dato grande lustro alla storia del cinema.
L'anno dopo interpreta Priamo nell'epico "Troy", di Wolfgang Petersen.
Peter O'Toole si è spento a Londra il 14 dicembre 2013 all'età di 81 anni dopo una lunga malattia.
Una curiosità: il geniale fumettista italiano Max Bunker ha preso ispirazione proprio da Peter O'Toole per disegnare il personaggio di Alan Ford, protagonista dell'omonimo fumetto.
Frasi di Peter O'Toole
Foto e immagini di Peter O'Toole
Commenti
Non ci sono messaggi o commenti per Peter O'Toole.
Commenti Facebook
Argomenti e biografie correlate
Lawrence D'arabia Anthony Quinn Alec Guinness La Bibbia Katharine Hepburn Caligola Tinto Brass L'ultimo Imperatore Bernardo Bertolucci Cinema