Rita Pavone

Rita Pavone

Rita Pavone

Biografia

Rita Pavone nasce il 23 agosto 1945 a Torino: il suo debutto avviene al Teatro Alfieri, nel capoluogo piemontese, nel 1959 in occasione di uno show per bambini chiamato "Telefoniade", organizzato dalla Stipe, società telefonica del tempo. Per la prima volta davanti al pubblico, si esibisce nell'interpretazione dei brani di Al Jolson "Swanee" e di Renato Rascel "Arrivederci Roma". Negli anni successivi, sale sul palco in diversi locali della città come il "Principe", l'"Hollywood Dance", "La Perla", "La Serenella" e l'"Apollo Danze", venendo soprannominata "la Paul Anka in gonnella", visto che il suo repertorio attinge soprattutto alle canzoni dell'artista canadese.

Nel 1962 prende parte alla prima edizione del "Festival degli sconosciuti" di Ariccia, manifestazione patrocinata dal cantante Teddy Reno: egli diventa in breve tempo il pigmalione di Rita, ma anche il suo compagno (si sposeranno sei anni più tardi tra le polemiche, dovute alla differenza di età tra i due e al fatto che l'uomo è già padre di un figlio e sposato civilmente). Rita vince il festival e si guadagna un provino con la RCA Italiana: provino superato cantando alcuni brani di Mina. Dal suo esordio a livello nazionale alla fama il passo è molto breve: merito di singoli di successo come "Sul cucuzzolo", "La partita di pallone" (entrambe scritte da Edoardo Vianello), "Come te non c'è nessuno", "Alla mia età", "Il ballo del mattone", "Cuore" (versione italiana di "Heart", hit americana), "Non è facile avere 18 anni", "Che m'importa del mondo" e "Datemi un martello", cover di "If I had a hammer".

Nel 1964, la Pavone viene chiamata a interpretare "Il giornalino di Gian Burrasca", sceneggiato televisivo diretto da Lina Wertmuller e tratto dal famoso romanzo di Vamba, musicato da Nino Rota. La sigla di questo prodotto è "Viva la pappa col pomodoro", brano destinato a scavalcare i confini nazionali nelle versioni inglese ("The man who makes the music"), tedesca ("Ich frage mainen papa") e spagnola ("Que ricas son le papasin"). Finita addirittura nel saggio di Umberto Eco "Apocalittici e integrati", vince nel 1965 il "Cantagiro" con la canzone "Lui", cui fanno seguito hit famose come "Solo tu", "Qui ritornerà", "Fortissimo", "Questo nostro amore", "Gira gira", "La zanzara" e "Stasera con te", sigla di "Stasera Rita", programma tv diretto da Antonello Falqui; nel 1966, invece, incide "Il geghegè", sigla di "Studio Uno".

L'anno successivo Rita vince nuovamente il "Cantagiro" con il brano scritto da Lina Wertmuller e Luis Enriquez Bacalov "Questo nostro amore", colonna sonora della pellicola "Non stuzzicate la Zanzara"; partecipa, inoltre, ai film "La Feldmarescialla" e "Little Rita nel West", al fianco di Terence Hill. La sua popolarità in quel periodo supera i confini nazionali: viene invitata per cinque volte nella trasmissione della Cbs "Ed Sullivan Show", negli Stati Uniti, e si ritrova sul palco al fianco di artisti come Ella Fitzgerald, Duke Ellington, Marianne Faithfull, The Beach Boys, The Supremes, The Animals e addirittura Orson Welles.

Tra le date indimenticabili c'è il 20 marzo del 1965, quando Rita si esibisce in concerto nella Carnegie Hall di New York. Con la Rca Victor Americana pubblica tre dischi, che vengono distribuiti in tutto il mondo: "The International teen-age sensation", "Small wonder" e "Remember me". Ma il successo della cantante piemontese arriva anche in Francia, grazie a "Coeur" e "Clementine Cherie", colonna sonora dell'omonimo film con Philippe Noiret. Oltralpe, però, le soddisfazioni maggiori arrivano grazie a "Bonjour la France", scritto da Claudio Baglioni, con oltre 650mila copie vendute. Mentre in Germania i suoi 45 giri compaiono spesso nelle classifiche dei dischi più venduti ("Wenn Ich ein Junge War" vende da solo più di mezzo milione di copie), e "Arrivederci Hans" arriva addirittura al primo posto, Argentina, Giappone, Spagna, Brasile e Regno Unito sono altri Paesi in cui il mito di Rita Pavone si impone: nella terra di Albione soprattutto grazie a "You only you", che le spalanca tra l'altro le porte di programmi tv in cui compare al fianco di Cilla Black e Tom Jones, con la Bbc che le dedica addirittura uno speciale chiamato "Segni personali: lentiggini".

Il matrimonio con Teddy Reno del 1968, tuttavia, pare produrre un effetto piuttosto destabilizzante rispetto alla carriera della Pavone: da adolescente sbarazzina ma rassicurante, diventa una giovane donna che si unisce in matrimonio a un uomo più vecchio di lei e già sposato. Complice l'interesse della stampa scandalistica, che riporta le vicende relative alla separazione dei suoi genitori, il personaggio di Rita appare in discussione. Lasciata la RCA, la cantante approda alla Ricordi, con cui incide canzoni per bambini che passano inosservate. Nel 1969 arriva al Festival di Sanremo, ma il suo brano, "Zucchero", non supera il tredicesimo posto. Diventata mamma di Alessandro, suo primogenito, Rita viene imitata da Sandra Mondaini a "Canzonissima", mentre suo marito non gradisce l'imitazione a "Doppia coppia" di Alighiero Noschese. Anche per questo motivo, le sue apparizioni in tv si diradano.

Il rilancio arriva negli anni Settanta, con i brani "Finalmente libera" (cover di "Free again" di Barbra Streisand) e con "Ciao Rita", speciale sul piccolo schermo in cui l'artista canta, presenta, imita e balla. Partecipa, con "La suggestione" (scritta da Baglioni), a "Canzonissima", e torna a Sanremo nel 1972 con "Amici mai". La seconda metà del decennio regala successi come "...E zitto zitto" e "My name is Potato", sigla della trasmissione con Carlo Dapporto "Rita ed io". Molto più sfortunata la partecipazione a "Che combinazione", show in onda sul secondo canale in prima serata, a causa dello scarso feeling con l'altro conduttore Gianni Cavina: il programma, comunque, guadagna dodici milioni di spettatori di media e si avvale delle sigle "Mettiti con me" e "Prendimi", realizzate dalla stessa Pavone.

Negli anni Ottanta, la cantante insiste sul proprio ruolo di cantautrice con "Rita e l'Anonima Ragazzi" e "Dimensione donna", mentre la sua canzone "Finito" diventa la sigla di "Sassaricando", soap opera in onda in Brasile su Tv Globo. Nel 1989 esce "Gemma e le altre", il suo ultimo disco di inediti. Da quel momento, Rita si gode un meritato riposo, alternato a numerose partecipazioni teatrali: veste i panni di Maria nella "XII Notte" di William Shakespeare, al fianco di Renzo Montagnani e Franco Branciaroli nel 1995, e di Gelsomina ne "La strada", al fianco di Fabio Testi nel 1999.

Nel 2000 e nel 2001 su Canale 5 conduce "I ragazzi irresistibili", varietà musicale che vede protagonisti anche Maurizio Vandelli, Little Tony e Adriano Pappalardo, in occasione del quale ha l'opportunità di duettare, tra l'altro, con Josè Feliciano e Bruno Lauzi: sempre sulla rete ammiraglia Mediaset, è protagonista di "Giamburrasca", spettacolo teatrale in cui interpreta Giannino Stoppani, al fianco di Ambra Angiolini, Katia Ricciarelli e Gerry Scotti. Nel 2006, ufficializza a "L'anno che verrà" la decisione di ritirarsi a vita privata, esibendosi in pubblico per l'ultima volta e si candida per la Circoscrizione Estero (visto che vive in Svizzera, Paese di cui ha anche la cittadinanza) alle elezioni per il Senato nella lista di Mirko Tremaglia "Per l'Italia nel mondo".

Torna a esibirsi il 6 ottobre del 2010 con Renato Zero, in concerto a Roma, in occasione del sessantesimo compleanno del cantautore romano, cantando tra l'altro "Fortissimo", "Mi vendo" e "Come te non c'è nessuno". Nel 2011 riceve il premio "Capri Legend Award 2011", nel corso della sedicesima edizione di "Capri - Hollywood International Film Festival".

Torna a cantare sul palco dell'Ariston al Festival di Sanremo 2020, dopo 48 anni di assenza: la canzone si intitola "Niente (Resilienza 74)".

Frasi di Rita Pavone

8 fotografie

Foto e immagini di Rita Pavone

Commenti

Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Rita Pavone. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Rita Pavone.

Venerdì 31 gennaio 2020 01:32:24

Cara Rita, prima di tutto che dalla prima volta che ti oh sentite le tue bellissima canzone, via radio perché abito in America dal 1958.
Tenevo a dirti che anche io sono nata 8/23/1945 (Montella pro. Avellino Italia) ma grazie ai siti sociali che posso farlo, spero che ti fa piacere, io sono molto. Adesso grazie alla Rai che mi sono abbonata è spesso ti vedo. Se ti va io sarò onorata.
Tandi saluti è un abbraccio Anna Marchesani. Saluti anche a Teddy che sono anche sua fan!

Mercoledì 15 gennaio 2020 14:37:51

Buon giorno. Ho 61 anni e sono di Milano. Io e la mia compagna, amiamo molto Rita. L'ho vista 2 volte dal vivo, qui a Milano, una volta da solo e l'ultima, quella che in teoria doveva essere un addio al palcoscenico, che per fortuna poi non c'è stato, almeno definitivo, insieme alla mia attuale compagna. Beh…. già dalla prima volta ho potuto constatare piacevolmente, che era favolosa, grande interprete, con un fisico molto atletico e la voce…. ah... la voce…. da brividi…. e cantava insieme ad un'altra donna di colore. La seconda volta era insieme a suo marito, anche lui grande voce…. con vista di filmati girati in Italia e, soprattutto, in America, Stati Uniti e, devo dire, che era molto apprezzata anche da loro. Che dire….. una ennesima "prelibatezza" tutta italiana. BRAVA! Al periodico……. (cioè all'infinito). Ciao Rita e grazie per tutte le belle emozioni che mi hai regalato. Sei GRANDE! Baci. Franco.

Sabato 29 dicembre 2018 06:31:07

Ciao Rita sono una tua grande fans da quando hai iniziato la tua grande carriera l'ultima volta che ti ho visto eravamo al Crotto del lago a Cima di Porlezza sei mitica forte ti mando un bacio e ti auguro un buon anno ciao

Venerdì 16 agosto 2019 07:23:57

Buongiorno,
mi chiamo Simona Cocola, sono una giornalista e scrittrice torinese.
Le scrivo perché sto collaborando per il sito Piemonte Top News http://www.piemontetopnews.it/, un portale d'informazione regionale che la invito a visitare, se le fa piacere.
Insieme con il direttore Piero Abrate, ex giornalista della Stampa con cui avevo lavorato anni fa, sto contribuendo a far conoscere il sito e a farlo crescere, arricchendolo con notizie interessanti. Tra queste, stiamo puntando sulle interviste a personaggi di rilievo del territorio piemontese. Pertanto, saremmo felici se fosse interessata a rilasciarci un’intervista, rispondendo a qualche domanda che le invieremmo tramite mail.

In attesa di una sua cortese risposta, salutandola, la ringrazio e le auguro una buona giornata.
Simona Cocola

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