Ed Wood
Biografia • Bizzarre apparenze
Ed Wood è colui che ha praticamente sdoganato il travestitismo, in tempi non sospetti, quando non era di moda fare i trasgressivi. I suoi film sono in gran parte oggettivamente pessimi, ma solo per il coraggio con cui ha guardato in faccia il benpensantismo di metà secolo scorso gli andrebbe attribuita una medaglia.
Invece, Edward D. Wood Jr. è stato trattato nel peggiore dei modi, in primo luogo dai sempre sospettosi produttori che, se non sentono puzza di grano, guardano con sospetto legittimo chi si avventura in operazioni ad alta probabilità di rischi. Come indubbiamente un film infarcito di maglioncini d'Angora e di uomini attratti dalle gonne, non per gallismo ma proprio perché desiderano indossarle, inevitabilmente è.
Ma il povero Ed Wood è trattato male anche dalle biografie attualmente circolanti, che non si risparmiano epiteti che vanno da "il peggiore" a
"improponibile". L'impresentabile signore in questione sarebbe il "peggior regista della storia", a sentire blasonate enciclopedie di esimi critici. Forse perché l'imbarazzo regna sovrano, quando sullo schermo scorre uno dei suoi film.
Questo piccolo mostro di grottesche ossessioni, amante dei travestimenti e irresistibilmente attratto dai già ricordati maglioni d'Angora (quelli pieni di peletti che quando li indossi sembra di avere addosso un gatto finito in lavatrice), nato a Poughkeepsie (New York) il 10 ottobre 1924 e affascinato fin da piccolo dalla dimensione voyeuristica del cinema (esistono sue pellicole infantili girate in Super 8 che, a chi le guardò, non fece ben sperare per il futuro del ragazzino), ha cominciato a girare corti con i suoi amici, una passione tragicamente interrotta dal suo arruolamento in Marina, seguito all'attacco giapponese di Pearl Harbour. Eppure, benché "lingerie dipendente", Ed Wood si guadagna molte medaglie al valore (sempre indossando la sua leggendaria biancheria di pizzo rosa sotto l'uniforme).
Tornato allo stato civile cerca di fare quello che gli piace, ossia il regista. Nel 1946 si trasferisce a Hollywood dove realizza il suo primo grande flop: un lavoro teatrale intitolato "The Casual Company". Ripudiato così da ogni studio cinematografico decide di organizzarne lui stesso uno proprio, elemosinando qua e là soldi e attrezzature. Trovata la dinamite (ossia la telecamera), la fa esplodere nel grottesco "The Streets of Laredo", un cortometraggio western rimasto incompiuto e senza colonna sonora. Per l'assenza di un budget adeguato lo stesso Wood vi parteciperà come attore e, malgrado abbia scelto per se stesso la parte di un cowboy, lo si vede sempre a piedi, causa cronica incapacità di montare a cavallo.
Nel 1951 realizza la sua seconda opera, "The sun was setting", un altro assurdo "corto" (stavolta con tanto di colonna sonora) di stampo drammatico ma con una trama talmente sconclusionata da reggersi in piedi a malapena. Caratteristica comune di praticamente tutte le opere del regista.
Ma solo nel 1952, dopo svariate difficoltà, riesce a realizzare il suo primo lungometraggio, il semiautobiografico, oltraggioso e sghembo "Glen or Glenda". Tema: il travestitismo. Una vera novità vista la data di produzione, ma questa rimane forse il suo unico pregio. Inizia ad ogni modo con questo film il sodalizio con un intoccabile come Bela Lugosi, allora in gravi difficoltà finanziarie ed umane, forse per questo costretto ad accettare partecipazioni in film che in passato non si sarebbe sognato di considerare.
Ed Wood, dal canto suo, aveva bisogno di un nome celebre per farsi pubblicità e quello di Lugosi era senz'altro di prestigio. Con il tempo tuttavia il rapporto tra i due ebbe anche modo di consolidarsi dal punto di vista umano. Lugosi appare in altri classici di Wood: "Piano 9 dall'Iperspazio" e "Bride of the Monster", l'unico film che incassò qualcosa al botteghino.
Gravi problemi economici costrinsero poi il regista a darsi prima al soft e poi all'hard-core, senza peraltro modificare di molto il suo conto in banca.
Ed Wood è morto il 10 dicembre 1978, a soli 53 anni, per un attacco cardiaco. Da molti è considerato un regista di culto. Dalle stesse persone e da altre è considerato altresì il peggior regista della storia del cinema. Tim Burton, uno dei suoi più grandi estimatori, gli ha dedicato il film biografico "Ed Wood" (1994, con Johnny Depp).
Frasi di Ed Wood
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