Abel Ferrara
Biografia • Liberarsi dal peccato
Abel Ferrara nasce a New York il 19 luglio 1951; regista, attore e sceneggiatore le sue origini sono - come si evince chiaramente dal cognome - italiane. Nasce nel quartiere del Bronx dove il padre si guadagna da vivere come allibratore, vivendo sempre nuovi guai. Chi si occupa dell'educazione del giovane Abel è il nonno, immigrato napoletano.
Ha solo 15 anni quando conosce Nicholas St. John, con il quale instaura un'amicizia molto lunga: Nicholas diventerà lo sceneggiatore dei suoi film più noti. I due adolescenti formano un gruppo musicale, dove Ferrara è leader e cantante.
La grande passione per il cinema porta il ventenne Ferrara a girare in Super8 diversi cortometraggi amatoriali contro la guerra del Vietnam; oggi è noto anche il suo lavoro "Nine lives of a wet pussy", film pornografico girato nel 1977. Quest'ultimo film viene firmato con lo pseudonimo di Jimmy Boy L. Ferrara sarebbe presente anche come attore - ma non è chiaro se partecipi alle scene hard - come Jimmy Laine, pseudonimo che userà poi nei suoi primi lavori importanti.
Il suo primo film degno di considerazione culturale è datato 1979 e si intitola "The Driller Killer"; la pellicola - girata con un budget molto basso, con attori non professionisti, amici di Ferrara - di genere horror, racconta la storia di un pittore che impazzisce e inizia a uccidere con un trapano dei senzatetto. Il film riscuote in breve un certo successo fra gli amanti del genere.
Con il successivo film "L'angelo della vendetta" (1981) Abel Ferrara dimostra che è capace di maturare rapidamente: ammorbidisce la violenza esplicita delle prime opere a favore di una regia più sobria, senza mancare di essere diretto e tagliente. Per il film vengono spesi 100.000 dollari: l'immagine nel finale della ragazza sordomuta vestita da suora che impugna la pistola a una festa in maschera, diventerà un vero simbolo e icona tra gli amanti del genere horror.
Nel 1984 dirige "Paura su Manhattan", interpretato da Melanie Griffith. Rispetto ai primi due film il budget di 5 milioni di dollari è enorme.
Dopo aver conosciuto Michael Mann, produttore della serie "Miami Vice", inizia a lavorare per la tv. Dirige due episodi della serie: "Gli invasori della casa" e "Una donna senza onore". Nel 1986, sempre per Michael Mann, dirige l'episodio pilota della serie "Crime Story".
Torna sul grande schermo nel 1987 con "China Girl" - una libera rivisitazione di Romeo e Giulietta ambientato nel quartiere newyorkese di Little Italy - che ottiene però scarsi risultati.
Accetta un film su commissione intitolato "Oltre ogni rischio" (1988): tratto da un romanzo di Elmore Leonard, il film sembra rivelarsi un tale pasticcio che il regista si disinteressa totalmente del montaggio.
Con in mano la sceneggiatura dell'amico Nicholas St. John, gira il gangster movie "King of New York" (1989), interpretato da Christopher Walken, attore che da qui inizierà un sodalizio con il regista. Il film ottiene un ottimo successo di pubblico e critica, dando al regista fama e notorietà in Europa.
Tra il 1992 ed il 1995 dirige "Il cattivo tenente", "Occhi di serpente" e "The Addiction", trilogia che rappresenta la massima espressione della filosofia di Ferrara relativamente ai temi di peccato e redenzione. Come il cinema di Martin Scorsese, autore molto amato da Ferrara, il suo cinema racconta le storie di emarginati, che però non perdono mai la speranza per la redenzione.
Nel 1993 arriva "Ultracorpi - L'invasione continua", remake del classico "L'invasione degli ultracorpi", di Don Siegel. Nonostante sia prodotto dalla Warner Bros il film viene distribuito poco nelle sale; in Inghilterra esce addirittura solo per il mercato homevideo.
"Fratelli" è del 1996, e vede un'altra sceneggiatura scritta da St. John oltra che la partecipazione di attori di un certo calibro come il già citato Christopher Walken, Chris Penn e Benicio Del Toro. Chris Penn riceve per la sua interpretazione il premio come miglior attore al Festival di Venezia.
Nel 1997 dirige "Blackout", interpretato da Matthew Modine e - in un piccolo ruolo - da Claudia Schiffer.
Nel 1998 è la volta di "New Rose Hotel" con Christopher Walken, Willem Dafoe e Asia Argento. Il film non ottiene successo presso la critica, che rimprovera al regista il fatto di non lavorare più con St. John.
Dopo tre anni di silenzio esce "Il nostro Natale", classico thriller che riporta il regista ai temi dei suoi esordi.
Trascorrono poi altri quattro anni di silenzio, dovuti in parte alla mancanza di finanziamenti. Gira in Italia "Mary" (2005), interpretato da Juliette Binoche e da Forest Whitaker: ottiene un buon successo e vince un premio speciale al Festival di Venezia. Nel 2007 presenta a Cannes fuori concorso "Go Go Tales", film con protagonisti Willem Dafoe, Matthew Modine e nuovamente Asia Argento.
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