Benjamin Netanyahu

Benjamin Netanyahu

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Biografia

Benjamin Netanyahu nasce a Tel Aviv, Israele, il 21 ottobre del 1949. Uomo politico israeliano di grande importanza, eletto primo ministro di Israele dal giugno del 1996 fino al 17 maggio del 1999, il 31 marzo del 2009 è stato nuovamente eletto capo del Governo di Israele. È rimasto in carica sino al 2021, e poi di nuovo alla fine del 2022. È passato alla storia per essere stato il primo presidente eletto ad essere nato dopo la costituzione dello stato di Israele.

Formazione e studi

Soprannominato "Bibi", Netanyahu ha vissuto quasi tutta la sua infanzia e prima giovinezza nella città di Gerusalemme. Suo padre, storico di fama internazionale, Benzion Netanyahu, intravede in lui grandi potenzialità comunicative e pensa di iscriverlo, per gli anni di scuola superiore, ad un istituto negli Stati Uniti. Il giovane Benjamin allora, intorno al 1962, si trasferisce negli Usa per continuare gli studi, paese nel quale suo padre è costantemente impegnato in attività di ricerca in campo storiografico.

Nel 1967, "Bibi" rientra in Israele, arruolandosi nella IDF, al servizio di una unità di commando d'elite, chiamata Sayeret Matkal, l'unica con poteri di ricognizione all'interno del sistema militare della Difesa israeliana. Qui, il giovane Netanyahu compie le prime operazioni al servizio del suo paese, forgiando il proprio carattere all'insegna dell'attivismo non solo politico, ma anche militare ed economico. Il suo fermo conservatorismo comincia a formarsi, con tutta probabilità, proprio in questi anni di addestramento.

Gli anni '70

Le operazioni cui Benjamin Netanyahu prende parte sono molteplici. Nel 1972 ad esempio, fa parte della squadra speciale che salva alcuni ostaggi in un aereo della Sabena, a seguito di un'intercettazione ad alta quota. Nello stesso anno, il 1972, viene congedato dalla IDF, non prima di ricevere una menzione d'onore da parte del Generale Maggiore Motta Gur e il riconoscimento del grado di Capitano, anche grazie alla partecipazione alla guerra dello Yom Kippur.

Nel 1976, forte delle sue lauree in architettura e in business management nel frattempo conseguite, comincia a lavorare nel settore privato, prima con la Boston Consulting Group, una società di consulenza di business internazionale, e, successivamente, promosso a senior management, presso la RIM Industries Ltd. Nella sua formazione vanta anche alcuni corsi di studio conseguiti ad Harvard, in USA, nell'ambito delle scienze politiche.

In questo stesso anno però, il 1976, il futuro premier israeliano perde suo fratello Yoni, anche lui al servizio dell'esercito nazionale, morto durante l'Operazione Entebbe.

È un momento importante per Benjamin Netanyahu, il quale comincia ad indirizzare le proprie energie al servizio dello Stato e, soprattutto, contro qualsiasi forma di terrorismo.

Nel 1979 infatti, prende parte ad una prima grande conferenza internazionale nella quale viene sottolineata la necessità di combattere le organizzazioni terroristiche e i regimi che forniscono loro sostegno.

Gli anni '80

Nel 1982 assume l'incarico di vice capo della missione presso l'ambasciata israeliana a Washington, in USA. Due anni dopo, nel 1984, viene nominato ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, posizione di importanza strategica che ricopre per ben quattro anni e che gli consente di prendere parte, sebbene con poteri differenti e in qualità di ambasciatore di Israele, alla seconda conferenza internazionale sul terrorismo.

Durante questo periodo Benjamin Netanyahu si ritaglia un proprio ruolo soprattutto come difensore della causa di Israele in ambito internazionale, impegnandosi inoltre a fare luce sui crimini commessi dalla Germania nazista nei confronti del popolo ebraico.

Nel 1988, Netanyahu rientra in Israele e viene eletto per la prima volta alla Knesset, il parlamento d'Israele, per le liste del partito conservatore Likud.

Nello stesso anno, viene nominato viceministro degli Affari Esteri. Durante la Guerra del Golfo poi, presta servizio come principale rappresentante di Israele in ambito internazionale, facendo valere le questioni dello Stato nel quale è stato eletto.

Gli anni '90

Inoltre, nel 1991, è uno dei membri della delegazione israeliana che prende parte alla conferenza di pace di Madrid, partecipando attivamente al primo programma di cooperazione strategica tra Israele e Stati Uniti.

Due anni dopo, nel 1993, ormai in piena ascesa politica, Benjamin Netanyahu diventa il presidente del partito Likud, capo dell'opposizione fino al termine del mandato elettorale.

Nel 1996 pertanto, viene eletto per la prima volta Primo Ministro di Israele, con un programma basato essenzialmente sulla necessità di combattere il terrorismo e di portare avanti il processo di pace nel Medio Oriente.

Anche grazie agli accordi di Misurata con i palestinesi, riesce a mantenere la pace durante il suo mandato, vedendo diminuire drasticamente gli attacchi terroristici in terra di Israele. Inoltre, anche la politica economica si rivela azzeccata, favorendo gli investimenti dall'estero e l'industria ad alta tecnologia.

Terminato il mandato, Netanyahu preferisce uscire momentaneamente dalla politica che conta, destinando la propria opera a servizi di consulenza per le grandi imprese nazionali. La pausa però, non dura molto.

Gli anni 2000

Nel 2002 deve ritornare in campo, prima come ministro degli Esteri e poi, nel corso del 2003, come ministro delle Finanze. Quest'ultimo incarico però, dura fino al 9 aprile 2005, quando rassegna le dimissioni per protestare contro il ritiro da Gaza messo in atto dall'allora Primo Ministro Ariel Sharon.

Il 20 dicembre del 2005 pertanto, Benjamin Netanyahu ottiene nuovamente la guida del Likud e il 4 maggio del 2006 è il portavoce ufficiale all'opposizione, in attesa delle nuove elezioni.

Il 31 marzo del 2009, pur non avendo vinto direttamente e da solo col suo partito le elezioni, ritorna in carica come Capo di Governo, accordandosi con il leader dell'estrema destra nazionalista Avigdor Lieberman.

Gli anni 2010 e 2020

Alle elezioni del 2015, contro ogni pronostico previsto dai sondaggi, viene eletto nuovamente alla guida del paese.Benjamin

Nel 2019 si svolgono due elezioni nazionali, il 9 aprile e il 17 settembre, nelle quali il Likud e i suoi alleati non riescono ad ottenere la maggioranza sufficiente in Parlamento per riformare nuovamente la coalizione di Governo. Netanyahu rimane premier ad interim.

Il 25 settembre 2019 riceve l'incarico dal presidente Reuven Rivlin per formare un nuovo governo. Netanyahu è disposto a formare un governo di coalizione con Benny Gantz, leader del partito Blu-Bianco, emerso nel frattempo come importante forza nel Paese. Tuttavia lo stallo politico continua, impedendo il protrarsi della legislatura.

La nuova elezione successiva elezione nazionale arriva nel 2020: anche questa non porta a una lunga stabilità. Dopo la formazione di un Governo con Gantz, che prevede la rotazione dei premier, Netanyahu gestisce la pandemia del Covid-19 e sigla i cosiddetti "Accordi di Abramo" che portano, con la mediazione degli Stati Uniti, alla normalizzazione delle relazioni diplomatiche con Emirati Arabi Uniti e Bahrein.

La coalizione collassa nel dicembre 2020.

Si arriva così nel marzo 2021 alle quarte elezioni in meno di due anni. Di nuovo c'è Netanyahu candidato premier del Likud, ancora primo partito nei sondaggi, con circa il 30%.

Il suo nuovo avversario politico è Gideon Sa'ar, che assieme altri deputati si è separato dal Likud fondando un nuovo partito.

Anche queste nuove elezioni non sono sufficienti a garantire a Netanyahu una maggioranza all’interno della Knesset. Rivlin gli affida l’incarico di formare un nuovo governo.Il 4 maggio rimette il mandato a Rivlin, in quanto non raggiunge l'obiettivo di trovare un accordo con Naftali Bennett, leader del partito di estrema destra Yamina. Rivlin affida così un nuovo mandato a Yair Lapid.

Seguono altre nuove crisi di governo che riportano Benjamin Netanyahu alla carica di Primo Ministro, a partire dal 29 dicembre 2022.

Vita privata

Sposato con Sara, psicologa, e padre di tre figli, Netanyahu vive con la sua famiglia a Gerusalemme. Ed è, inoltre, autore di numerose pubblicazioni tradotte in vari paesi del mondo, perlopiù incentrate sulla guerra al terrorismo e sulle relazioni internazionali di pace.

Frasi di Benjamin Netanyahu

3 fotografie

Foto e immagini di Benjamin Netanyahu

Commenti

Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Benjamin Netanyahu. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Benjamin Netanyahu.

Venerdì 19 gennaio 2024 14:09:43

Pericoloso


Personaggio paranoico e conclamato malavitoso, pericoloso per il mantenimento della pace nel mondo. Tuttavia non c'è la speranza che il popolo israeliano lo cancelli politicamente poiché, come i nazisti si fecero colpevolmente illudere da un pazzo, si stanno facendo illudere dal loro pazzoide nell'intento di allargare i loro territori con occupazioni militari. Tutto ciò con la complicità di tutto il mondo occidentale, ue in primis, controllato economicamente, politicamente e militarmente da quegli stramaledetti fascisti che sono gli statunitensi. Non a caso questo soggetto stomachevole si oppone alla creazione dello stato palestinese che invece dovrebbe esistere patrocinato e protetto militarmente dall'Onu. Ma questa sarà solo utopia finché esisteranno gli americani degli usa per le ragioni già esplicitate.

Venerdì 10 novembre 2023 20:54:11

Incqualificabile


Personaggio che governa un paese in modo illegale in quanto già processato ed ancora sotto processo per reati che ne inibirebbero incarichi di governo. Sono cose che succedono nei paesi controllati indirettamente dagli usa. Anche in Italia ci fu il ventennio berlusconiano nonostante vari processi a carico ed ora subiamo un nuovo governo di destra con a capo un altro fantoccio agli ordini dei fascistoni americani con parlamentari e presidente di camera con dimostrate collusioni mafiose ed apologie fasciste. Abbiamo pertanto due popoli di beati imbecilli che si fanno dare ordini da delinquenti conclamati senza alcun tipo di reazione concreta.

Lunedì 15 ottobre 2018 00:16:33

Netanyahu usa una politica infame contro la povera gente palestinese che vive in schiavitù e miseria da più di 50 anni.. dovrebbe vergognarsi .. il primo e vero terrorista è lui.

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