Gianfranco Fini
Biografia • Conservazione e progresso
Gianfranco Fini nasce a Bologna il 3 gennaio 1952; è un ex politico italiano. È stato leader politico di destra del partito Msi (Movimento Sociale Italiano) e poi di An (Alleanza Nazionale). Nella sua carriera è stato anche Presidente della Camera dal 2008 al 2013.
La famiglia di origine
Nasce da Argenio (detto Sergio) e da Erminia Danila Marani. La famiglia appartiene alla media borghesia bolognese, e non ha una particolare tradizione politica. Il nonno paterno Alfredo era militante comunista, mentre il nonno materno Antonio Marani, ferrarese, fascista della prima ora, aveva partecipato alla marcia su Roma con Italo Balbo.
Il padre Argenio era stato volontario della Repubblica sociale italiana, nella divisione di fanteria di marina "San Marco", ed iscritto all'Associazione nazionale combattenti della RSI.
Un cugino di Argenio, Gianfranco Milani, morì a vent'anni, ucciso dai partigiani, nei giorni seguenti il 25 aprile 1945: in sua memoria il primogenito è stato battezzato Gianfranco.
Formazione e studi
Il giovane Gianfranco Fini inizia i suoi studi al ginnasio per passare poi all'istituto magistrale, dove tremina gli studi nel 1971 con ottimi profitti.
Nel 1969 inizia ad avvicinarsi alle ideologie dell'MSI (Movimento Sociale Italiano). Si avvicina all'organizzazione studentesca dell'MSI, la Giovane Italia (poi confluita nel Fronte della gioventù), senza peraltro intraprendere una vera e propria militanza politica.
Con la famiglia si trasferisce da Bologna a Roma, dove il padre era stato nominato direttore di filiale della compagnia petrolifera Gulf.
Gianfranco si iscrive al corso di pedagogia della Facoltà di magistero presso La Sapienza di Roma. Si iscrive inoltre alla sezione dell'MSI del suo quartiere.
I primi impegni politici
Grazie alla sua preparazione culturale Gianfranco Fini diviene in breve una figura di rilievo dell'organizzazione giovanile missina: nel 1973 viene nominato responsabile della scuola del Fronte della gioventù di Roma dal futuro deputato Teodoro Buontempo (allora segretario provinciale del Fronte) e cooptato nella direzione nazionale dell'organizzazione.
Fini incontra difficoltà a frequentare regolarmente le lezioni universitarie perché preso di mira dagli estremisti di sinistra del suo quartiere. Tuttavia completa rapidamente il corso di studi e nel 1975 consegue la laurea in Pedagogia con indirizzo psicologico, con la votazione di 110 e lode; discute una tesi su i decreti delegati e le forme di sperimentazione e partecipazione all'interno della scuola, con attenzione specifica alla legislazione italiana.
Dopo la laurea Gianfranco Fini insegna Lettere per un breve periodo presso una scuola privata.
Gli anni '70 e '80
Nelle elezioni amministrative che si svolgono contemporaneamente alle politiche del 20 giugno 1976 è candidato al consiglio provinciale di Roma per il MSI-DN nel collegio Nomentano-Italia; ottiene il 13 per cento dei voti, e non viene eletto.
Nell'agosto 1976 inizia a prestare il servizio militare a Savona, poi al distretto militare di Roma e al ministero della Difesa.
Durante la ferma non interrompe l'attività politica: è proprio in questo periodo che la sua carriera politica ottiene una svolta decisiva che fa di lui il "delfino" in pectore di Giorgio Almirante, segretario nazionale e leader indiscusso dell'MSI dal 1969.
Nel 1980 il suo nome viene iscritto nell'elenco dei professionisti dell'ordine dei giornalisti di Roma.
Nel 1983 Gianfranco Fini viene eletto per la prima volta deputato.
Quattro anni dopo assume l'incarico di segretario dell'MSI, ma nel 1990 al Congresso di Rimini al suo nome viene preferito quello di Pino Rauti.
Gli anni '90: da MSI a AN
Solamente un anno dopo Fini riconquista il ruolo di segretario.
Nel novembre del 1993 si presenta come candidato sindaco per la città Roma: lo sfidante è Francesco Rutelli.
Fini gode dell'appoggio di Silvio Berlusconi, non ancora entrato in politica.
Rutelli vince al ballottaggio.
L'anno seguente, alla vigilia dell'elezioni, Fini decide di trasformare l'MSI e, rinunciando alla vecchia ideologia missina, fonda Alleanza Nazionale. Viene ufficialmente eletto Presidente al congresso di Fiuggi, all'inizio del 1995. AN si allea a Forza Italia, il nuovo partito fondato da Silvio Berlusconi.
Il successo è ottimo, addirittura superiore alle aspettative.
Alle politiche del 1996 An si ripresenta con il Polo, ma perde.
Il risultato è deludente anche alle europee del 1998, quando nel tentativo di sfondare al centro si allea con Mario Segni: An non va oltre il 10 per cento.
Con quest'ultimo conduce anche la battaglia dei referendum per le riforme istituzionali che però non ottiene il quorum.
Gli anni 2000
Alle regionali del 2000 An alleata sempre con il Polo ottiene buoni risultati portando due candidati, Francesco Storace e Giovanni Pace, rispettivamente alla presidenza del Lazio e dell'Abruzzo.
Alle politiche del 2001 Fini si presenta con la Casa delle libertà.
Il 13 maggio la larga affermazione del centrodestra gli vale il ruolo di Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri nel secondo governo Berlusconi, nonostante An esca un po' ridimensionata dalle elezioni.
Con le dimissioni da ministro degli esteri di Renato Ruggiero (gennaio 2002) Fini viene candidato da più parti a prenderne il posto. È poi lo stesso presidente Berlusconi ad assumere l'incarico ad interim.
Il 23 gennaio 2002 il premier Silvio Berlusconi candida Fini per rappresentare dell'Italia alla Convenzione Ue per le riforme istituzionali.
In una storica ed emblematica visita in Israele presso lo Yad Vashem (museo dell'olocausto costruito nel 1957 sul colle del ricordo a Gerusalemme, in memoria dei 6 milioni di ebrei uccisi dal nazifascismo) alla fine di novembre del 2003, Fini sul libro dei visitatori scrive:
Di fronte all'orrore della Shoah simbolo dell'abisso di infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria, e di far sì che mai più, in futuro, sia riservato anche a un solo essere umano ciò che il nazismo riservò all'intero popolo ebraico.
Poco prima aveva ricordato "le pagine vergognose" della storia, tra cui le "infami leggi razziali volute dal fascismo".
Con questo gesto e con queste parole Gianfranco Fini sembra voler tracciare una definitiva linea di separazione dal passato storico del suo partito.
Abile comunicatore, leale, stimato da alleati e avversari per la sua correttezza e professionalità, Gianfranco Fini assume il compito storico di dare alla destra italiana un'immagine moderna ed europea, ispirata più alla politica del presidente francese Chirac piuttosto che a quella di Le Pen.
L'opportunità per rafforzare l'immagine del suo partito a livello europeo, e, in generale quella del paese a livello internazionale si presenta dal 18 novembre 2004, giorno dal quale Fini è nominato Ministro degli Affari Esteri.
In questi anni a lui si deve la Legge Bossi-Fini sulla regolamentazione dell'immigrazione.
Dopo le elezioni politiche del 2008 vinte con la coalizione del Popolo delle Libertà, alla fine del mese di aprile, Fini viene eletto Presidente della Camera dei deputati.
Nel 2009 Il Popolo della Libertà (PdL) diviene formalmente un partito politico, unione di Forza Italia ed Alleanza Nazionale.
L'idillio però è breve: il 29 luglio 2010 Fini viene sfiduciato e di fatto espulso dal partito che aveva contribuito a fondare. L'evento porta alla totale rottura con Berlusconi. Fini fonda così un nuovo partito chiamato "Futuro e Libertà per l'Italia".
Gli anni 2010 e 2020
Alla fine del 2011 Fini si schiera a favore dell'insediamento del nuovo governo Monti, appoggiandolo anche in vista delle elezioni 2013.
I pochi voti ottenuti da FLI non permettono al partito di Fini di insediare in Parlamento alcun deputato.
Da qui in poi le apparizioni - anche televisive - di Gianfranco Fini si fanno sempre più sporadiche fino agli anni 2020.
Nel 2024 torna sulle prime pagine dei giornali a causa di una vicenda che lo vede coinvolto nella compravendita illegale di un appartamento a Montecarlo; tale procedimento affonda le radici nel 2010, ma è solo nel 2024 che Fini viene condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi di reclusione per concorso morale in riciclaggio. Assieme a lui sono coinvolti e condannati anche la moglie Elisabetta Tulliani.
Frasi di Gianfranco Fini
Foto e immagini di Gianfranco Fini
Video Gianfranco Fini
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Gianfranco Fini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Gianfranco Fini.
Testo Ufficiale da consegnare al Capo dello Stato
Testo da consegnare al Capo dello Stato: "AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA". Il sottoscritto Lo Cascio Salvatore nato il 01-11-1949 a Partinico (PA) e residente in Monte Porzio Catone (RM) Via -------, 06 Dichiara: Denunciando queste illegalità ho messo a rischio la mia persona, la mia casa, la mia famiglia contro ogni genere di ritorsione. Nascondere/occultare/cestinare questa lettera/denuncia è reato di Alto Tradimento nei confronti dell'Italia, degli Italiani e della sua Costituzione! Da semplice ed onesto cittadino ho sempre denunciato ogni genere di illegalità ai garanti di codesta Costituzione ma a quanto si può notare nessuno dei garanti fà il proprio dovere favorendo così chi ha commesso i reati. ART. 40 comma 2° Codice Penale. 1° in data 24-01-2012 ho denunciato il Comune di residenza per avermi tolto illegalmente la licenza di vendita di ciò che produco. Ho denunciato ACEA ATO 2 s. p. a. per avermi chiuso il servizio idrico totalmente illegalmente. 2° in data 24-09-2012 ho denunciato presso il Tribunale di Velletri inquinamento falde acquifere al Presidente Giorgio Napolitano (ARCHIMOD 126130). 3° in data 02-11-2015 ho denunciato falso in Atto Pubblico nei confronti del G. I. P. di Velletri. 4° in data 16-02-2016 ho denunciato falso in Atto Pubblico al Prefetto Franco Gabrielli nei confronti del Presidente dell'I. N. P. S. Direzione Generale. 5° in data 19-09-2016 ho denunciato inquinamento delle falde acquifere a cui attingono tutti i cittadini romani al Sindaco di Roma Virginia Raggi e al Prefetto di Roma Paola Basilone. Quando i diritti dei cittadini vengono cancellati il vilipendio alla Costituzione e allo Stato Italiano non sono io a commetterlo ma tutti quei garanti che consentono e permettono agli illegali di gestire i poteri dello Stato. E' tempo che anche Lei Presidente Mattarella AGISCA! Controlli che i garanti di questa Costituzione facciano il loro dovere. Lei è il PRIMO Garante della Costituzione e se non agirà sarà il primo garante di tutte le illegalità. Ogni mia parola/denuncia è docunentabile. Con Onore Lo Cascio Salvatore. Monte Porzio Catone 15-03-2017. Faccia il suo dovere e consegni questa richiesta di intervento al Capo dello Stato.
bom dia vi tv uma reportagem sua 2005 quando tava tirando meu passaporte italiano no consulado de salvador tive do consul um desanimamento sobre meu pais familiar mas sobre o meio italilano me considero ele desde entao tantos anos e eu falo o que niguem mais lembra gostaria de ter seu retorno fica em paz
sou decendente italiano em 2005 vc deu uma intrevista sobre um meio italiano sou nascido 1973 e na epoca nao estava preparado pra tanta responsabilidade moro em salvador bahia brasil
Esiste una cosa più schifosa di un ex fascista che si allea con un comunista per fare fuori un alleato?
Caro Gianfranco la nave la si lascia solamente quando si sta per affondare, tu hai lasciato la nave per affondarla ( PDL) e questo è stato il risultato, ora spero che la stessa sorte tocchi anche a Casini ( siete = ). un tuo ex elettore
Gianfranco Fini nuovo GIANO BIFRONTE !!! glidò un consiglio: si rilegga ATTENTAMENTE I SUOI AFORISMI
cercando di assumerne il significato, non tanto di quel che voleva comunicare nel momento in cui li ha pronunciati o scritti, ma nel senso VERO CHE QUELLE PAROLE PER CHIUNQUE LE LEGGA HANNO !!!
Considerare Gianfranco Fini leale e corretto dopo il comportamento tenuto in questi giorni mi sembra una grossa cretinata, non ha mai avuto il mio voto, però lo stimavo molto, adesso mi fa schifo.
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