Kathy Bates
Biografia
Kathleen Doyle Bates nasce il 28 giugno 1948 a Memphis. Dopo essersi laureata alla Southern Methodist University, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo come cantante, prima di scoprire un innato talento nella recitazione. Esordisce al cinema sotto la guida di Milos Forman in "Taking off", nel 1971, per poi tornare sul grande schermo sette anni più tardi in "Vigilato speciale", di Ulu Grosbard.
Il suo primo ruolo importante, comunque, arriva solo nel 1982, quando recita per Robert Altman in "Jimmy Dean, Jimmy Dean", dove interpreta una fan sfegatata di James Dean: al suo fianco ci sono Karen Black, Cher e Sandy Dennis. Nel 1983 prende parte allo spettacolo teatrale "Una finestra nella notte", grazie al quale ottiene una candidatura ai Tony Awards, mentre al cinema è presente in "Due come noi", di John Herzfeld.
Seguono, negli anni Ottanta, pellicole di minor rilievo, tra le quali si ricordano "Arturo 2: on the rocks", di Bud Yorkin, e "La brillante carriera di un giovane vampiro", di Jimmy Huston. Il film che le regala la consacrazione internazionale, però, arriva solamente nel 1990, quando Kathy Bates interpreta l'infermiera Annie Wilkes nel thriller di Rob Reiner "Misery non deve morire" (ispirato al romanzo omonimo di Stephen King): la Bates veste i panni di una donna mentalmente disturbata, dolce e gentile in apparenza, ma sadica e crudele nella realtà, che sequestra lo scrittore Paul Sheldon (interpretato da James Caan) per impedire che egli faccia morire il suo personaggio letterario preferito.
La performance dell'attrice di Memphis è apprezzata dal pubblico e dalla critica, e le vale un Golden Globe e un Oscar come migliore attrice protagonista. In seguito, Kathy Bates compare in "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno", di Jon Avnet, in cui impersona una donna fragile e delicata alle prese con un matrimonio in crisi, e che cerca consolazione nell'amicizia con una signora anziana: una performance che le vale una candidatura ai Golden Globes come migliore attrice. Il film esce nel 1991, anno in cui l'attrice sposa il collega Tony Campisi (il matrimonio durerà solo sei anni, e i due divorzieranno nel 1997).
Dopo "Giocando nei campi del Signore", di Hector Babenco, l'attrice viene diretta da Woody Allen in "Ombre e nebbia" e da Beeban Kidron in "La vedova americana". Al 1993 risale "Una casa tutta per noi", di Tony Bill, mentre dell'anno seguente è "Genitori cercasi", ancora di Rob Reiner. Nel 1995 veste i panni di una domestica ambigua, accusata di avere ucciso la sua padrona, nell'oscuro "L'ultima eclissi", di Taylor Hackford. Nella seconda metà degli anni Novanta appare anche in "Conflitti di famiglia", di Emilio Estevez, e in "Diabolique", di Jeremiah S. Chechik, ma soprattutto nel kolossal di James Cameron "Titanic", dove - al fianco di Kate Winslet e Leonardo DiCaprio - presta il volto a Molly Brown, un'arricchita a dir poco eccentrica.
Dopo aver lavorato con Beeban Kidron in "Lo straniero che venne dal mare", Kathleen riceve una nuova candidatura agli Oscar e ai Golden Globes come migliore attrice non protagonista nel 1998, grazie al ruolo di una lesbica idealista in "I colori della vittoria", di Mike Nichols. Seguono, sul finire del millennio, "Waterboy", di Frank Coraci, e "Baby steps", di Geoffrey Nauffts.
Il Duemila si apre con due candidature agli Emmy Awards (migliore guest actress in una serie comedy per "Una famiglia del terzo tipo" e migliore attrice non protagonista in un film tv o miniserie per "Annie") e un cameo non accreditato in "Rat Race", di Jerry Zucker, che precede le partecipazioni a "Gli ultimi fuorilegge", di Les Mayfield, e "Il segno della libellula - Dragonfly", di Tom Shadyac. È il 2002, anno in cui l'interprete statunitense recita nelle vesti di una consuocera lasciva in "A proposito di Schmidt", di Alexander Payne, film che la vede accanto a Jack Nicholson e che le regala - nel 2003 - un'altra doppia candidatura (ai Golden Globes e agli Oscar) come migliore attrice non protagonista.
Nello stesso periodo, Kathy Bates prende parte a una decina di episodi di "Six Feet Under", serie televisiva di cui dirige anche cinque episodi, e viene a sapere di essere malata di cancro alle ovaie: alcuni mesi di chemioterapia e radioterapia, comunque, le permettono di guarire.
Torna al cinema con Frank Coraci, che la dirige in "Il giro del mondo in 80 giorni" (dove interpreta la regina Vittoria), per poi recitare in "Tutte le ex del mio ragazzo", di Nick Hurran. Nel 2005 appare - in un cameo non accreditato - in "Vizi di famiglia", di Rob Reiner, mentre l'anno successivo recita in "A casa con i suoi", di Tom Dey, e nel cortometraggio "Solace", di Jonah Salander. Sono anni di grande impegno, questi, per la Bates, che compare anche in "Quel che resta di mio marito", di Christopher N. Rowley. Nel 2007 l'interprete del Tennesse prende parte al commovente e drammatico "P.S. I love you", di Richard LaGravenese (tratto dall'omonimo romanzo di successo di Cecelia Ahern).
Mentre l'anno seguente è nel cast di "Ultimatum alla Terra", di Scott Derrickson. Nello stesso periodo, recita in "Revolutionary Road", di Sam Mendes, e in "The family that preys", di Tyler Perry.
Dopo aver lavorato con John Lee Hancock in "The blind side" e con Garry Marshall in "Appuntamento con l'amore", tra il 2010 e il 2011 Kathleen recita in otto episodi di "The Office", serie televisiva comica. Poco dopo appare al cinema in "Midnight in Paris", di Woody Allen, e sul piccolo schermo in "Harry's Law", legal drama in onda sulla Nbc in cui veste i panni di Harriet Korn, un avvocato che dopo avere perso il lavoro decide di aprire uno studio legale in proprio in un quartiere poco raccomandabile di Cincinnati: la sua interpretazione le vale per due anni di fila una nomination come migliore attrice protagonista in una serie drammatica agli Emmy Awards.
Nel 2012 Kathleen scopre di avere un nuovo tumore, questa volta al seno, che la obbliga a sottoporsi a una doppia mastectomia. Nonostante ciò, torna a lavorare in televisione: appare nella nona stagione della sit-com "Due uomini e mezzo" al fianco di Ashton Kutcher (il suo cameo le regala un Emmy Award come migliore guest actress in una serie comedy) ed è tra i protagonisti di "American Horror Story".
Il suo sito ufficiale è http://mskathybates.com/.
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