Sara Simeoni
Biografia
Sara Simeoni è stata, forse insieme alla nuotatrice Novella Calligaris, la prima atleta donna capace di entrare veramente nei cuori degli Italiani. Ricordata e celebrata per la pacatezza, per l’eterno sorriso, la “fidanzata d’Italia” è stata anche – e forse “soprattutto” – straordinaria per la forza morale e la capacità di presentarsi ai grandi appuntamenti al top della condizione. Questa forza morale, unitamente al talento e alle indubbie doti tecniche, l’hanno portata a vincere un oro olimpico e a detenere il record del mondo della sua specialità, il salto in alto. Sara Simeoni nasce a Rivoli Veronese il 19 aprile 1953.
Sara Simeoni: l'esordio e i successi nell'atletica
Si avvicina alle pedane di atletica giovanissima, a 13 anni, e si dedica al salto in alto in virtù di un’altezza (1,78 m) non comune per l’epoca. Ben presto sceglie come allenatore un altro saltatore, Erminio Azzaro, “convincendolo” con un piccolo ricatto: se non mi alleni tu, smetto, gli dice. Il sodalizio si trasferirà poi nella vita privata: i due si sposeranno e avranno un figlio che è stato altista a sua volta.
Nella sua carriera Sara Simeoni ha vinto gli Europei, ben 4 volte gli Europei indoor e due volte a testa Universiadi e Giochi del Mediterraneo. Ha conquistato anche due argenti alle Olimpiadi, tra cui quello straordinario di Los Angeles 1984 quando, reduce da un grave infortunio e con pochissimi allenamenti alle spalle, sfoderò una prestazione memorabile, da straordinaria agonista qual era. Superò i 2,00 che le diedero appunto il secondo posto dietro l’“antipatica” Ulrike Meyfarth. Ma, al di là di questo straordinario palmares, il suo nome è legato soprattutto a due grandi imprese.
Il record del mondo
4 agosto 1978, Brescia. Fa un caldo torrido, la gara è di quelle che non resterebbero nella storia, un'Italia – Polonia decisamente di secondo piano. Ma Sara Simeoni la pensa diversamente: ha appena superato 1,98, nuovo record italiano, ha vinto la gara ma prosegue. L'asticella viene posta a 2,01: balzo con il suo perfetto Fosbury (lo stile di superamento dell’asticella volgendole la schiena) e record del mondo!
Particolare curioso: non c’erano le televisioni. Era una garetta appunto, e i tedeschi lo definirono il record fantasma. A parte che le immagini saltarono fuori da un archivio di una emittente locale 30 anni dopo, Sara Simeoni tacitò tutti alla fine di quello stesso mese, replicando alla stessa quota, ma questa volta in un contesto ben più nobile, gli Europei di Praga, ovviamente vinti. Per avere un’idea del valore tecnico dell’impresa, in Italia abbiamo dovuto aspettare il 2007 (29 anni), quando Antonietta Di Martino ha superato quella misura portando il primato nazionale a 2,03.
L’Olimpiade di Mosca
Nemmeno una crisi d’ansia ferma la Veronese. Consapevole di essere la più forte, alle Olimpiadi di Mosca 1980 paga la tensione prima della finale. Ma in pedana, ancora una volta emerge l’agonista. Questa volta le sarà sufficiente stabilire il record olimpico a quota 1,97 per sconfiggere un’altra tedesca, questa invece ammirata, Rosemarie Ackermann. Di lei racconta:
“Ci stimavamo molto, avremmo potuto diventare amiche, ma lei era tedesca dell'est: viaggiavano blindati”.
Di lei il 28 luglio 1980 Gianni Brera scrisse:
Sara Simeoni è, per il momento, primatista mondiale dell’alto. Domani, sicuramente, qualche sua giovane rivale saprà superarla in libro d’oro ma la vittoria di Mosca ci strappa senza enfasi un titolo che si rifà pienamente a una stella cometa. La prepotente parabola del suo salto giustifica l’immagine. E se l’iperbole stona per qualcuno, limitiamoci a ricordare il suo dolce sorriso. Nell’atleta che vince può qualche volta sorprendere e disturbare la jattanza, in Sara Simeoni ha intenerito e commosso la femminile grazia del suo volto illuminato da un sorriso mitissimo, di schietta e viva gioia, persino modesto in così clamoroso trionfo. Ora se tu hai cuore sensibile, lettore, cerca di capire come al vecchio cronista si sia ingroppita la gola. Il guaio del mestiere è soprattutto questo. La gente può anche impazzire dietro all’esaltazione ammirata e il vecchio cronista non sa fare diverso, ma poi se il cuore gli si è ingroppito, che amari stenti per esprimere la sua commozione di patito!
Alcune curiosità su Sara Simeoni
Nell’arco della sua carriera, Sara Simeoni ha disputato 4 Olimpiadi, cogliendo un sesto posto (a 19 anni) e poi, nell’ordine: argento, oro, argento. Non c’è da stupirsi che il CONI abbia nominato lei e Alberto Tomba “Atleta del Centenario”, nel 2014.
- Ha indossato la maglia azzurra per 72 volte.
- Nella cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Los Angeles 1984 fu lei a portare il tricolore.
- Alle Olimpiadi invernali di Torino 2006 è stata portatrice della bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura.
- Alla fine degli anni ottanta è stata interprete di sigle di telefilm, cartoni animati e trasmissioni televisive pubblicate nell'album Bimbo Hit nel 1988 e nel 1990.
Dal 2017 Sara Simeoni è vicepresidente del comitato regionale Fidal Veneto.
Nel 2021 partecipa in tv come opinionista alla trasmissione "Il circolo degli Anelli", in cui commenta in studio gli eventi sportivi delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Sia nelle puntate estive, che in quella speciale natalizia che riassume lo splendido anno di sport italiano, dimostra grande autoironia, prestandosi a simpatici siparietti e acconciature teatrali.
Frasi di Sara Simeoni
Foto e immagini di Sara Simeoni
Commenti
Non ci sono messaggi o commenti per Sara Simeoni.
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Sara Simeoni. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Sara Simeoni.
Commenti Facebook
Argomenti e biografie correlate
Dick Fosbury Gianni Brera Alberto Tomba Olimpiadi Sport