Caterina Caselli

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Biografia

Caterina Caselli è un'artista italiana che ha avuto una carriera lunghissima: da cantante a produttrice discografica conta numerosi successi in campo musicale. È stata anche attrice e conduttrice televisiva. Scopriamo di più su di lei in questa breve biografia.

Caterina Caselli

Caterina Caselli nel 2021

Gli esordi

Caterina Caselli nasce il 10 aprile 1946 a Modena. L'infanzia è segnata da un tragico evento: ha solo 14 anni quando il padre si suicida, lasciando la moglie - magliaia - e le due figlie. È il 1960.

Caterina si dedica alla musica come sfogo e passione: dopo la gavetta iniziale, durante la quale suona il basso con alcuni complessi che si fanno notare nelle balere emiliane, partecipa a diciassette anni al concorso di Castrocaro "Voci nuove", raggiungendo la semifinale.

Viene notata da Alberto Carisch, discografico, e scritturata dall'etichetta da lui fondata pochi anni prima: la milanese MRC.

Registra così il suo primo singolo "Sciocca / Ti telefono tutte le sere": pur venendo presentato durante "La fiera dei sogni" - programma televisivo condotto da Mike Bongiorno - non ottiene il successo sperato.

Caterina Caselli

Caterina Caselli, la copertina del disco 45 giri "Ti telefono tutte le sere / Sciocca" (1964)

L'anno dopo, Caterina sottoscrive un accordo con la CGD dei Sugar. Si fa apprezzare al "Cantagiro" con "Sono qui con voi", versione italiana del brano dei Them "Baby please don't go".

Il 45 giri esce assieme a un altro brano "La ragazza del Piper".

Il successo di "Nessuno mi può giudicare"

Il vero successo per Caterina Caselli sopraggiunge solo nel 1966, quando Adriano Celentano decide di presentarsi al Festival di Sanremo con "Il ragazzo della via Gluck", anziché con "Nessuno mi può giudicare". Quest'ultima è una canzone che era stata preparata apposta per lui, ma che poi viene affidata a Caterina Caselli - che canta in gara in coppia con Gene Pitney.

Una curiosità: inizialmente la canzone avrebbe dovuto avere la base ritmica di un tango; Caterina si rifiutò e ottenne di modificare la musica.

Proprio in questa circostanza, la giovane interprete emiliana diventa per tutti Casco d'oro: il soprannome viene dall'acconciatura a caschetto bionda, ideata apposta per lei dagli stilisti Vergottini, omaggio non troppo velato ai Beatles: da allora, il soprannome le terrà compagnia per il resto della carriera.

La rassegna dell'Ariston viene vinta da Gigliola Cinquetti e Domenico Modugno con "Dio, come ti amo"; tuttavia è proprio "Nessuno mi può giudicare" a scalare le classifiche di vendita, con oltre un milione di copie vendute.

Caterina Caselli

Il brano rimane per nove settimane di seguito in cima alle classifiche e permette a Caterina Caselli di ottenere un successo immediato.

Anche per questo motivo, viene chiamata da Ettore Maria Fizzarotti per girare il film omonimo "Nessuno mi può giudicare", che la vede recitare al fianco di Gino Bramieri, Nino Taranto e Laura Efrikian.

La fama di Caterina e del brano superano i confini nazionali, arrivando fino in Spagna (con "Ninguno me puede juzgar") e in Francia (con "Baisse un peu la radio", che viene incisa pure da Dalida).

Gli anni d'oro: la seconda metà degli anni '60

Successivamente incide "Tutto nero", cover del brano dei Rolling Stones "Paint it black".

Nello stesso anno, il 1966, vince il Festivalbar con la canzone "Perdono"; mentre con "L'uomo d'oro", altro lato del 45 giri, partecipa a "Un disco per l'estate", dove giunge al quarto posto.

Ancora Fizzarotti la chiama per tradurre "Perdono" in un film, un musicarello in cui compaiono ancora Laura Efrikian e Nino Taranto, oltre a Fabrizio Moroni.

Poco dopo, sempre nel 1966, escono due album. Il primo è "Caterina meets the We Five", il suo primo 33 giri, condiviso con la band inglese che ha ottenuto la fama grazie a "You were on my mind".

Poi viene pubblicato "Casco d'oro", 33 giri in cui sono presenti "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you", di Screamin' Jay Hawkins) e "È la pioggia che va".

Caterina Caselli

Caterina Caselli torna a Sanremo nel 1967 con "Il cammino di ogni speranza", presentato in coppia con Sonny & Cher; propone anche "Sono bugiarda", cover del brano dei Monkees "I'm a believer".

Caterina conduce in tv "Diamoci del tu", insieme con Giorgio Gaber, e pubblica l'omonimo album (il terzo per lei), prima di interpretare "Io non protesto, io amo", film musicale con Mario Girotti (il futuro Terence Hill), Tiberio Murgia e Livio Lorenzon.

Fa parte del cast del film del 1967 "Quando dico che ti amo", con, tra gli altri, Jimmy Fontana, Lucio Dalla, Enzo Jannacci e Tony Renis.

Poi incide:

  • "Il volto della vita", che le permette di trionfare al Cantagiro;
  • "Insieme a te non ci sto più",scritta da Paolo Conte;
  • "L'orologio", con cui prende parte a "Un disco per l'estate".

Nel 1968 recita nel film "Non ti scordar di me", di Enzo Battaglia. L'opera anticipa il suo ritorno a Sanremo con "Il gioco dell'amore", proposta in coppia con Johnny Dorelli. La sua "Cento giorni" viene utilizzata come fondo musicale per "Il cervello", pellicola francese di Gerard Oury del 1969.

Caterina Caselli negli anni '70

Il 1970 è l'anno della svolta, sia nella vita che nella carriera: dopo aver partecipato a Sanremo insieme con Nino Ferrer con "Re di cuori" e aver proposto "Spero di svegliarmi presto" a "Un disco per l'estate", la cantante modenese si sposa a giugno con il figlio di Ladislao Sugar, Piero Sugar, responsabile dell'etichetta discografica omonima.

Da quel momento la sua attività canora si dirada sempre di più: dopo "Viale Kennedy", presentata a Canzonissima, torna sul palco dell'Ariston nel 1971 con "Ninna nanna (cuore mio)", insieme con i Dik Dik.

Nello stesso periodo diventa mamma di Filippo Sugar.

L'anno successivo, Caterina presenta l'LP "Caterina Caselli", composto da cover di pezzi di Louis Armstrong, Bill Withers, Harry Nilsson e numerosi altri interpreti.

Gli anni Settanta la vedono interpretare, inoltre, "Le ali della gioventù", presentata a Venezia alla Mostra Internazionale di Musica Leggera, e "Un sogno tutto mio", il cui testo è composto dall'ex membro dei Pooh Valerio Negrini.

L'album "Primavera", prodotto da Giancarlo Lucariello, risale al 1974: contiene arrangiamenti con orchestra e pianoforte molto sofisticati, ma viene accolto in maniera decisamente fredda dal pubblico.

Il ritiro ufficiale dalle scene avviene nel 1975, dopo "Una grande emozione", programma tv tutto suo e disco omonimo.

Caterina Caselli

Caterina Caselli in una foto del 2021

Da questo momento in avanti Caterina Caselli alterna l'attività di mamma con quella di produttrice discografica; la sua etichetta si chiama Ascolto e viene fondata nel 1977.

Non disdegna saltuarie collaborazioni canore, per esempio con Pierangelo Bertoli in "L'Erminia teimp adree", o con Dario Baldan Bembo in "Falò".

Gli anni '80 e '90

La sua casa discografica chiude nel 1982, ma l'attività di Caterina Caselli prosegue comunque prima con la CGD e poi con la Sugar Music.

Caterina Caselli torna a Sanremo nel 1990, cantando "Bisognerebbe non pensare che a te": si tratta di una parentesi che si chiude presto. Continua invece la sua attività di talent scout di successo. È lei a scoprire numerosi talenti; tra gli altri:

Caterina Caselli

Il nuovo millennio

Dopo una breve incursione nel mondo del cinema nel 1997 con "Tutti giù per terra", commedia di Davide Ferrario in cui Caterina interpreta la zia del protagonista Valerio Mastandrea, partecipa nel 2009 al progetto "Artisti uniti per l'Abruzzo", incidendo con altri 56 cantanti italiani il brano "Domani 21/04.09", il cui ricavato viene destinato in beneficenza alle popolazioni colpite dal sisma dell'Aquila.

Torna a cantare dal vivo su un palco il 25 giugno del 2012, quando canta "Insieme a te non ci sto più" in occasione del "Concerto per l'Emilia" andato in scena a Bologna: anche questa volta per sostenere le popolazioni che hanno dovuto fare i conti con il terremoto.

Caterina Caselli

Alla fine del 2021, dopo tanti anni lontana dalle scene, torna in tv ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa; l'occasione è quella di parlare del suo nuovo docufilm biografico, dal titolo "Caterina Caselli - Una vita 100 vite" (regia di Renato De Maria).

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