Sacha Baron Cohen
Biografia • Irriverenza pianificata
Attore e comico britannico, Sacha Noam Baron Cohen è diventato famoso in tutto il mondo per il personaggio di Borat, apparso nel "Da Ali G Show" da lui ideato. Nato a Londra da una famiglia di Ebrei ortodossi il 13 ottobre 1971, Sacha (il cui nome completo è Sacha Noam) è il più piccolo di tre fratelli: sua mamma, Daniella Weiser, è israeliana, mentre suo padre, Gerald Baron Cohen, è un gallese figlio di ebrei lituani. La prima parte del suo cognome, Baron, non è indice di un titolo nobiliare, ma la semplice inglesizzazione di Baruch, suo cognome originale.
Cugino dello sceneggiatore, produttore e regista Ash, Baron Cohen diventa famoso grazie al canale tv inglese Channel 4: qui, a partire dal 2000, viene trasmesso il "Da Ali G Show", di cui è protagonista il personaggio di Ali G, che poco dopo compare anche nel video-clip di "Music", hit di Madonna; nel 2002, poi, si guadagna addirittura un film da protagonista: "Ali G Indahouse".
Ali G fa ridere e viene amato dal pubblico soprattutto per le sue interviste con personaggi famosi e politici. L'effetto comico deriva soprattutto dal fatto che i suoi interlocutori non sanno con chi hanno a che fare, e quali sono le sue reali intenzioni. Baron Cohen si presenta alle interviste - nei panni di Ali G - tenendo in mano dell'attrezzatura tecnica, insieme con un suo complice, che invece è vestito in maniera elegante e si caratterizza per i modi cortesi. In questo modo, le persone che devono essere intervistate pensano che a condurre l'intervista sarà il complice, e che Ali G sia solo un tecnico. Quando Ali G a pone le domande, quindi, l'effetto comico è assicurato, anche perché il personaggio solitamente si lascia andare a commenti stupidi, rivelandosi molto sciocco.
Il vero nome di Ali G sarebbe Alistar Leslie Graham. Il personaggio viene provato per la prima volta nel 1998, ed esordisce in tv nel corso della trasmissione inglese "The 11 o'clock show": dato il rapido ed enorme successo, nel 2000 arriva "Da Ali G Show", a metà tra un varietà e una sit-com. I personaggi che Baron Cohen intervista come Ali G sono tantissimi: dal calciatore David Beckham al linguista e professore del Mit Noam Chomsky, dal mago Paul Daniels all'astronauta Buzz Aldrin, dal futurologo Joseph Coates al cantante Jarvis Cocker; e ancora, il proprietario di Harrods Mohamed Al-Fayed, Tony Benn, ex ministro inglese, John Sennett, presidente dell'associazione degli agenti FBI, James Baker, ex segretario di Stato americano, il giornalista Andy Rooney, la pornostar Jenna Jameson, il senatore dell'Arizona John McCain, l'attivista Ralph Nader, il politico Newt Gingrich, il poeta James Lipton, il consigliere del Papa Edmund D. Pellegrino, il presentatore tv Gail Porter, Thomas J. Pickard, ex direttore dell'FBI, l'imprenditore Donald Trump, lo scrittore Gore Vidal, il politico Sammy Wilson, lo stilista Tomasz Starzewski e i giocatori di basket Vince Carter, Steve Nash, Kobe Bryant, Shaquille O'Neal, Dwyane Wade, Tim Duncan, Ben Wallace, Steve Kerr, Robert Horry e Reggie Miller.
Il secondo personaggio di successo di Sacha Baron Cohen è un giornalista televisivo kazako, Borat: un uomo infantile, sessista e antisemita. Il personaggio, creato sempre all'interno del "Da Ali G Show", diventa protagonista di "Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan" (titolo originale: "Borat: cultural learnings of America for make benefit glorious nation of Kazakhstan"), film comico foriere di polemiche.
Borat è nato in Kazakistan nel 1972, conseguenza di uno stupro, ed è il fratello di Natalya, la quarta miglior prostituta del suo Paese, e di Bilo, ragazzo con problemi psichici. Gli hobby di Borat sono la discodance, il ping pong, sparare ai cani, prendere il sole e fotografare le donne in bagno. Razzista verso cristiani, uzbeki, ebrei e zingari, è omofobo e affetto da sifilide. Nelle prime apparizioni del "Da Ali G Show" il suo cognome era Karabzhanov, poi cambiato in Dutbayev e infine diventato definitivamente Sagdiyev.
Il personaggio di Baron Cohen appare anche nel "Friday night with Jonathan Ross" in onda sulla BBC One, e poi, per promuovere il film, nel "The Howard Stern show", al "Saturday night live" e al "Late show with David Letterman". Il film di Borat è un finto documentario girato a basso costo: distribuito dalla 20th Century Fox e girato da Larry Charles, viene premiato in occasione del Toronto International Film Festival del 2006. La pellicola, che segue Borat nel suo viaggio negli Stati Uniti e nel suo innamoramento nei confronti di Pamela Anderson, incassa 26 milioni di dollari negli Stati Uniti.
Il personaggio, comunque, alimenta numerose polemiche, soprattutto relative all'antisemitismo e alla rappresentazione negativa fornita del popolo kazako. Un'associazione lobbistica statunitense impegnata nella difesa dei cittadina ebraici, la Anti-defamation league, esprime una protesta ufficiale contro il canale HBO, colpevole di avere ospitato Borat. Baron Cohen, comunque, si difende sottolineando come la natura razzista di Borat non sia altro che la dimostrazione che alla base del razzismo c'è solo il conformismo.
Nel 2009 al cinema arriva il terzo grande personaggio di Baron Cohen: Bruno, giornalista omosessuale austriaco. Questo personaggio era già apparso nel 1998 su The Paramount Comedy Channel, in alcuni brevi sketch, e successivamente nel "Da Ali G Show" all'interno dello spazio dedicato "Funkyzeit mit Bruno". La Universal Studios, visto il successo di Borat, decide quindi di acquistare i diritti per realizzare il film "Bruno": la pellicola costa 25 milioni di dollari, ma risulta meno incisiva delle precedenti.
Oltre a "Ali G Indahouse", "Borat" e "Bruno", Sacha Baron Cohen compare anche nei film "Ricky Bobby - La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno", "Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street", "Hugo Cabret" (2011, di Martin Scorsese) e "Il dittatore" (2012). Inoltre, l'attore britannico si cimenta come doppiatore in "Madagascar", "Madagascar 2" e "Madagascar 3", prestando la voce a Re Julian.
In Italia viene doppiato soprattutto da Pino Insegno (in "Ali G Indahouse", "Hugo Cabret", "Borat", "Bruno" e "Il dittatore"), ma anche da Oreste Baldini e Roberto Chevalier. Dal suo matrimonio con l'attrice Isla Fisher sono nate Olive, nel 2007, Elula, nel 2010, e Moses Brian, nato nel 2015.
Nel 2020 torna al cinema con il suo personaggio più celebre, con il film "Borat - Seguito di film cinema" (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan). Sempre nello stesso anno recita nel film "Il processo ai Chicago 7", per il quale ottiene la candidatura a miglior attore non protagonista agli Oscar 2021.
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