Antonio Bassolino
Biografia • Durezza ed ambizione
Antonio Bassolino nasce ad Afragola (Napoli) il giorno 20 marzo 1947. Proviene da uno dei tanti centri del circondario napoletano. La sua carriera di politico si svolge interamente all'interno del partito comunista. Entra nella federazione giovanile a 17 anni. Dal 1971 al 1975 è segretario della federazione di Avellino. Nel 1976 diventa segretario regionale e mantiene la carica fino al 1983.
Parallelamente alla carriera regionale, si fa strada anche a Botteghe Oscure. Nel 1972 entra nel Comitato centrale del partito e nel 1979 nella Direzione nazionale. Nel 1980 è nominato responsabile della Commissione nazionale per il mezzogiorno e, in seguito, della Commissione nazionale per il lavoro. Nel 1987 è eletto deputato nel collegio di Catanzaro. Nel 1990 riceve l'incarico di curare il settore dei mass media. Al congresso di Rimini si muove autonomamente cercando una transizione "pacifica" dal Pci al Pds. Presenta una mozione personale e svolge un'intensa opera di mediazione tra i sostenitori e gli avversari della "svolta" di Achille Occhetto. Nel 1992 Antonio Bassolino viene rieletto alla Camera.
Nel 1993 è inviato a Napoli come commissario della federazione travolta da Tangentopoli. Acquista fama di duro e viene candidato alle comunali di novembre. Sconfigge al ballottaggio Alessandra Mussolini e diventa sindaco di Napoli.
Ha pubblicato i saggi "Mezzogiorno alla prova" (1980) e "La repubblica delle città" (1996) e ha svolto attività pubblicistica orientata ai temi dell'occupazione e della criminalità organizzata, e del Mezzogiorno.
Come neo-sindaco di Napoli arrivano anni di grande lavoro e di successi straordinari. Napoli conosce una vera rinascita e Bassolino acquista fama internazionale di uomo di governo capace ed onesto. Nel 1994 è tra i grandi elettori di Massimo D'Alema a segretario del Pds. La rielezione a sindaco del 1997 è un vero e proprio plebiscito: 72,9 per cento dei voti al primo turno. Nell'ottobre 1998, Con D'Alema a Palazzo Chigi, diventa ministro del Lavoro, caricandosi un doppio, difficile incarico: sindaco e ministro. Nel giugno successivo abbandona l'incarico di governo per concentrarsi sulla città di Napoli.
È coniugato con Anna Maria Carloni eletta al Senato nella XV legislatura e nella XVI legislatura.
Nella primavera del 2000 abbandona Palazzo Marino e si candida alla Regione Campania. Viene eletto, ma molti lo accusano di protagonismo e di aver abbandonato Napoli per tentare la scalata ai vertici della politica nazionale. Viene rieletto presidente della giunta della Regione Campania, il 3 e 4 aprile 2005, con il 61,6% dei voti.
Aforismi di Antonio Bassolino
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