Vincent Gallo
Biografia • L'arte a 360 gradi
Nasce l'11 aprile 1961 a Buffalo, un piccolo centro nella provincia di New York. È il secondo di tre fratelli di una famiglia di siciliani emigrati in America. Ancora sedicenne lascia la casa paterna, per trasferirsi nella grande mela cercando di fare strada nel mondo dello spettacolo.
Comincia con il formare diverse band musicali tra le quali the Good, The Plastics, The gray (al suo fianco troviamo in questa formazione persino Jean-Michel Basquiat), The Bunny (con Lukas Haas).
Contemporaneamente comincia a muovere i primi passi nel campo dell'arte esordendo come fotografo, ma trovando il vero successo con la scultura e soprattutto con la pittura. Il suo nome è legato alle più importanti gallerie d'arte di New York tanto che in Giappone nel 2002 l'Hara Museum ha presentato una mostra con 120 tra le sue opere.
I grandi riconoscimenti si riscontrano soprattutto nella carriera cinematografica. Esordisce nel 1986 con il cortometraggio "If you feel froggy, jump". Contemporaneamente per mantenersi accetta anche ruoli televisivi e lavora come fotomodello per diversi stilisti tra cui Calvin Klein.
Il vero successo arriva poco dopo quando vince il primo premio come miglior colonna sonora al festival di Berlino per il film di Eric Mitchell "The way it is" dove ha anche un ruolo come attore.
Da questo momento continuerà la grande ascesa verso il cinema recitando in diversi film quali "Arizona Dream" (1993, con Jerry Lewis e Johnny Depp) di E. Kusturica, "La casa degli spiriti"(1993) di Bille August, "Palookaville"(1995) di A. Taylor fino ad arrivare alla notorietà con il film del 1996 "The Funeral" di Abel Ferrara (in Italia "Fratelli").
Il suo capolavoro indiscusso che trova concordi critica e pubblico è "Buffalo 66" un film del 1997 che lega al suo nome la regia, la colonna sonora, il soggetto, la sceneggiatura e la recitazione al fianco di una sorprendente Christina Ricci. Vincent Gallo ha riconosciuto in questo film la sua biografia ufficiale, in una madre appassionata Di Buffalo e un padre per nulla attento o presente; una famiglia dalla quale scappare cercando in qualsiasi forma di arte il calore o comunque i sentimenti mai avuti prima. È evidente sin dalle prime scene di un suo film o dall' ascolto veloce delle sue canzoni come l'atmosfera ricercata sia sempre grigia, cupa e quasi angosciante. La sensazione è quella di un clima intimo e silenzioso, fatto anche di gesti eloquenti, in cui ogni cosa ha un significato talmente tanto profondo e personale da suscitare anche nello spettatore meno attento una tensione emotiva e un turbamento sensibile.
Questa empatia con il pubblico è ricercata forse con maggiore delicatezza anche nella sua produzione musicale fatta di voci sussurrate e di chitarre accarezzate. A volte si ha come la sensazione di ritrovare sonorità tipiche degli anni '70, di risentire qualche canzone di Tim Buckley o dei King Crimson.
In fondo le immagini e la musica sono due realtà che procedono nello stesso percorso di questo giovane artista americano che ha firmato la regia anche di numerosi videoclip musicali quali "Going Inside" di John Frusciante o "Grounded" dei My Vitriol.
Recentemente è stato protagonista di un grande scandalo per il suo ultimo film presentato a Cannes nel 2003 "The Brown Bunny", fischiato questa volta dal pubblico e dalla critica per via di scene troppo crude e troppo esplicite. Il fine voleva essere quello di raccontare un diario intimo, tentativo alquanto fallito dal momento che lo stesso Vincent Gallo ripudierà subito dopo avere assistito alla prima, scusandosi con il pubblico in modo sottilmente ironico.
Alla luce di tutto questo è difficile, senza dubbio, definire l'ambito in cui si muove questo giovane americano, forse la chiave di accesso per meglio cogliere le sue opere è proprio l'interdisciplinarietà, riuscire cioè a "vedere" nella musica le sue immagini o forse "sentire" nei quadri le sue canzoni. Forse questo è il giusto approccio: un'arte a 360 gradi, che riesca a comunicare con disinteressata semplicità l'espressione delle cose più intime.
Aforismi di Vincent Gallo
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Biografieonline non ha contatti diretti con Vincent Gallo. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Vincent Gallo.
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