Peter Jackson
Biografia • Girare nelle Terre di Mezzo
Peter Jackson, ossia come passare da perfetto Carneade ad uno dei registi più acclamati degli ultimi anni. Merito del fatto che ha saputo sintonizzarsi sulla rinascente moda per Tolkien, scrittore che ha conosciuto una nuova ribalta dopo i furori ideologici degli anni '70 (era stato bollato come autore di destra e quindi messo al bando da certe frange della società culturale e non). A pensarci bene, è nato prima l'uovo o la gallina? Ossia, è il nome di Tolkien che ha trascinato il film o viceversa? Forse il rilancio di Tolkien si deve, oltre naturalmente alla campagna di marketing attuata dalla casa produttrice del film, anche al regista stesso che, grazie alle sue capacità, ha trasversalmente contribuito all'affermazione dell'universo fantastico dello scrittore inglese. Pensiamo solo per un momento quale sarebbe stata la sorte editoriale de "Il signore degli anelli" se il film avesse fatto flop. C'è da scommettere che anche le vendite del romanzo ne avrebbero risentito.
Nato a Pukerua Bay (Nuova Zelanda) il 31 ottobre 1961, Peter Jackson è sempre stato un grande artigiano della cinepresa. Il primo lungometraggio realizzato dal simpatico quanto un po' pazzoide regista è "Bad taste", girato durante i fine settimana con alcuni amici tra il 1983 ed il 1987. Il film è una parodia splatter di fantascienza ed è sufficientemente divertente e strampalata da segnalarlo al pubblico. Pur realizzato senza mezzi, e con effetti speciali fatti in casa, "Bad taste" lancia il genio visionario di Jackson.
Il bello di tutto questo è che l'esperienza tecnica di Jackson, la stessa che lo porterà alla suprema responsabilità di domare un kolossal come "Il signore degli anelli", proviene da uno dei filoni più bistrattati della cinematografia, lo "splatter" appunto, un genere fortemente apprezzato soprattutto dagli adolescenti, meglio se americani (ma anche in Italia i ragazzini sembrano fare la fila davanti ai film che promettono di essere il più possibile di "serie b").
Nel 1989 Peter Jackson presenta il suo secondo film, "Splatters: gli schizzacervelli" in cui persegue il filone della parodia virando più decisamente sull'horror. Il suo intento non è certo quello di diventare un nuovo Dario Argento, nè quello di imitarlo ma, molto più prosaicamente, di divertire sommamente e di affrontare con occhio ironico un genere che può indurre al riso involontario anche in alcune delle sue produzioni serie. Una sorta di "smitizzazione", se vogliamo, la stessa che più tardi porterà al successo titoli come "Scream" (del maestro Wes Craven).
Nel 1992 è la volta di "Meet the Feebles", film di pupazzi animati che fa il verso, in chiave ancora a metà tra il tragico e l'horror, ai Muppets. Nel 1994 Jackson mette - per così dire - la testa a posto e si cimenta in una pellicola ambiziosa: "Creature del cielo", drammatico racconto che in pieni anni '50 segue le vicessitudini di due ragazze neozelandesi ancora adolescenti macchiatesi dell'omicidio della madre di una delle due, colpevole di ostacolare la loro amicizia (fra le attrici c'è Kate Winslet).
Ma, come si suol dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Jackson sente ancora il richiamo delle vecchie passioni e nel 1996 eccolo di nuovo nel suo elemento naturale con "Sospesi nel tempo", in cui mescola sapientemente i generi "pop" più diversi: dal grottesco, all'horror, al comico, con una spruzzatina di fumetto. La pellicola ottiene un buon riscontro ai botteghini, forse anche grazie alla presenza di una star riconosciuta, una garanzia del genere brillante come Michael J. Fox, ritornato per l'occasione sugli schermi.
Il filone delle parodie sembra ormai la strada segnata per il regista americano. Ma non si può insistere ancora con l'horror. Si butta allora, dopo gran rovello, sulla parodia dei documentari-verità, un qualcosa davvero mai sperimentato da nessuno. Il risultato è "Forgotten Silver", titolo che ha diviso la critica fra le più diverse valutazioni. La storia è quella di tale Colin McKenzie, regista neozelandese che - dice il finto documentario - inventò il sonoro ed il colore prima di morire dimenticato dal mondo. Incredibile ma vero, il demenziale "scherzo" di Jackson fa presa sul pubblico e in breve tutti credono alla storia di questo misterioso regista, che purtroppo rimane solo un personaggio di pura invenzione.
Nel 2001, dopo sette anni di preparazione e diciotto mesi di riprese, esce "La compagnia dell'anello" il primo capitolo della saga "Il signore degli anelli", immenso sforzo produttivo che si dice abbia prosciugato le energie di Jackson. Il materiale per i tre film è stato girato tutto prima dell'uscita del primo capitolo; a distanza di circa un anno l'uno dall'altro usciranno poi il secondo film "Le due torri" ed il terzo "Il ritorno del Re". L'ultimo capitolo della saga si è aggiudicato nel 2004 tutti gli 11 premi Oscar (prima di lui solo "Ben Hur" e "Titanic") per cui era candidato.
Negli anni seguenti porta al cinema la sua versione di "King Kong" (2005); seguono poi "District 9" (2009), "Amabili resti" (The Lovely Bones, 2009), "Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno" (2011); dopo lunghi chiacchiericci arriva finalmente al cinema "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" (2012), primo film di una trilogia-prequel di Lord of the Rings, anch'essa basata sull'omonimo romanzo di Tolkien. Alla fine del 2013 esce il secondo capitolo "Lo Hobbit - La desolazione di Smaug".
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