Anna Finocchiaro
Biografia • Ripartire dal Sud
Anna Finocchiaro nasce il 31 marzo del 1955 a Modica, in provincia di Ragusa. Dopo essersi laureata in Giurisprudenza, viene scelta come funzionario della Banca d'Italia nel 1981, nella filiale di Savona. Dal 1982 al 1985 svolge il ruolo di pretore a Leonforte, dopodiché viene nominata sostituto procuratore per il tribunale di Catania. Rimane nel tribunale etneo fino al 1987, quando si candida per il Partito Comunista Italiano e viene eletta deputata. A questa carica politica si associa quella di consigliere comunale a Catania, dal 1988 al 1995: prima con il Pci, e poi con il Pds, Partito Democratico della Sinistra, che rappresenta proprio l'erede del Partito Comunista.
Durante il governo Prodi I viene nominata ministro per le Pari Opportunità; in qualità di ministro, nel 1997 propone il provvedimento chiamato "Misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto tra detenute e figli minori", che ha lo scopo di impedire che le madri di bambini più piccoli di dieci anni e le donne in gravidanza scontino la pena detentiva in carcere, permettendo loro, invece, di passare il periodo della condanna a casa propria o, in assenza di essa, all'interno di una casa famiglia. Per avere la possibilità di usufruire di questa alternativa, occorre aver passato - nei casi di ergastolo - i quindici anni o almeno un terzo della pena, o comunque avere meno di quattro anni da scontare. Facoltà del giudice, inoltre, è quella di rendere la norma applicabile anche alle madri con figli più grandi di dieci anni nei casi in cui riscontri motivi di tutela dello sviluppo fisico e psicologico del bambino stesso.
In seguito, nel 2001, in occasione delle elezioni politiche vinte da Silvio Berlusconi, si candida con i Democratici di Sinistra e viene riconfermata deputato. Ottiene, poi, un ulteriore mandato parlamentare in vista delle politiche del 2006, vinte dalla coalizione di centro-sinistra dell'Unione, e viene eletta per la lista dell'Ulivo nella circoscrizione Sicilia. Per l'Ulivo, inoltre, viene nominata capogruppo in Senato. L'anno successivo, nel 2007, fa parte, insieme con altri quarantaquattro membri, del Comitato Nazionale del Pd, vale a dire di quel Partito Democratico che ha sostituito, nel centrosinistra, l'Ulivo. Proprio in conseguenza della nascita del Pd, che porta alla costituzione del rispettivo gruppo parlamentare, il 7 novembre del 2007 Finocchiaro diventa capogruppo del Pd al Senato.
Candidata alle elezioni regionali del 2008 per la Sicilia, viene sconfitta dall'avversario Raffaele Lombardo, che conquista più del 65 % delle preferenze. In occasione di tale candidatura, riceve più di una critica, colpevole di aver affidato la redazione del proprio programma elettorale a un team di professionisti guidato da Salvo Andò, giurato imputato di voto di scambio ma in seguito assolto dall'accusa di aver commesso il reato.
Il 29 aprile del 2008, in occasione del nuovo governo Berlusconi, viene riconfermata come capogruppo Pd al Senato. Altre ombre sulla sua carriera vengono gettate nel 2010, quando prima l'agenzia "SudPress" e poi il quotidiano "Repubblica" avanzano il sospetto che alla base dell'alleanza tra il Partito Democratico e Raffaele Lombardo per la costituzione della Giunta regionale vi sia una collaborazione di tipo affaristico. L'accusa prende spunto dal fatto che nel 2007 Solsamb, ditta di cui è amministratore Melchiorre Fidelbo, marito della Finocchiaro, aveva ricevuto dalla Regione un appalto nell'ambito della sanità. Le accuse provocano l'immediata querela della senatrice del Pd. In seguito, Massimo Russo, assessore regionale alla Sanità, revocherà l'appalto per spegnere qualsiasi accenno di polemica.
Finocchiaro finisce al centro delle polemiche anche nel maggio del 2012, quando il settimanale "Chi" pubblica alcune fotografie che la ritraggono con le sue guardie del corpo intente a spingerle il carrello tra le corsie di un centro commerciale. La notizia, rilanciata dal sito "Dagospia" e poi da tutti i mezzi di comunicazione, suscita indignazione da più parti, nel mondo politico e non solo: l'accusa, infatti, è che la senatrice siciliana usi le bodyguard pagate dallo Stato, e quindi dai cittadini italiani, come se fossero suoi inservienti.
Nell'estate del 2012, poi, il nome della Finocchiaro viene associato da alcuni quotidiani a quello di Silvio Berlusconi: sarebbe lei, infatti, la donna del ticket che il Cavaliere avrebbe pensato per tornare in politica. L'ipotesi, tuttavia, viene prontamente smentita dai diretti interessati.
Il 7 maggio 2013 è eletta Presidente della Prima Commissione permanente (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione).
Il 12 dicembre 2016 viene nominata Ministro per i rapporti con il Parlamento del Governo Gentiloni, succedendo così a Maria Elena Boschi, ministra uscente del governo Renzi.
Frasi di Anna Finocchiaro
Foto e immagini di Anna Finocchiaro
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Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Anna Finocchiaro. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Anna Finocchiaro.
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