Jimmy Connors
Biografia
Jimmy Connors (il cui vero nome è James Scott) nasce il 2 settembre del 1952 a East St. Louis e cresce a Belleville, in Illinois. Grazie agli insegnamenti della madre impara a giocare a tennis, e nel 1961 prende parte all'US Boys 11-and-under. Successivamente, viene portato dalla madre da Pancho Segura, in modo tale che possa essere seguito da un professionista.
L'esordio di Jimmy Connors nel tennis professionistico
Nel 1970 esordisce, non ancora diciottenne, nel circuito professionistico, facendosi notare al Pacific Southwest Open di Los Angeles, vincendo al primo turno contro Roy Emerson. L'anno successivo, frequentando la University of California, Jimmy Connors si aggiudica il titolo NCAA. Poi giunge in finale nel torneo di Columbus - dove viene battuto da Tom Gorman - e nel torneo di Los Angeles - dove viene battuto da Pancho Gonzales.
Sin da bambino avevo capito che in pubblico devi dare spettacolo. Mia nonna mi diceva: se vinci, puoi permetterti tutto. Urlare scioglie la tensione, a me veniva facile, lo facevo e tornavo a giocare meglio di prima.
Agli US Open, dove l'anno prima era stato eliminato da Mark Cox, sconfigge al primo turno Alex Olmedo, non riuscendo a ripetersi - tuttavia - nell'incontro successivo con Colin Dibley. Nel 1972 abbandona il dilettantismo e diventa professionista: conquista il suo primo torneo a Roanoke. Nel corso dell'anno riesce a disputare in tutto ben dieci finali, di cui sei vinte.
A Parigi Jimmy viene eliminato al secondo turno da Harold Solomon, mentre a Wimbledon supera l'italiano Adriano Panatta per poi fermarsi solo ai quarti di finale, per mano di Ilie Nastase.
Fuori al primo turno agli Us Open, riesce comunque a qualificarsi ai Masters, dove è ancora Nastase a bloccarlo in semifinale.
Il 1973
Nel 1973 si rifà contro il romeno sconfiggendolo ad Hampton, per poi battere Arthur Ashe e vincere lo US Pro Tennis Championship disputato a Boston. In un anno solo, Jimmy Connors si aggiudica tre tornei della categoria Group A. A Los Angeles vince contro Tom Okker e a Johannesburg contro Ashe, mentre a Parigi arriva in finale nel doppio facendo coppia con Nastase.
Quando le multe diventarono più salate dei premi che vincevamo, mi dissi che era arrivato il momento di mettere fine al sodalizio. (Sul team di doppio con Nastase)
A Wimbledon si ferma ai quarti per colpa di Alex Metreveli ma vince il torneo di doppio. Arriva ai quarti anche a New York, mentre ai Masters si ripropone il copione dell'anno precedente, con la sconfitta in semifinale a causa di Nastase. Connors chiude il 1973 al terzo posto della classifica mondiale appena inaugurata.
Il 1974: il primo slam e la vetta mondiale
L'anno successivo Connors ottiene il primo torneo dello Slam della sua vita agli Australian Open. In finale sconfigge Phil Dent. Poi conquista anche i tornei di Roanoke, di Little Rock, di Birmingham, di Salisbury, di Hampton, di Salt Lake City, di Tempe e di Manchester. E non è finita qui: vince anche a Wimbledon dopo una finale poco combattuta contro Ken Rosewall. A luglio Jimmy Connors diventa il numero uno al mondo.
Vincitore contro Bjorn Borg del torneo di Indianapolis, porta a casa anche il trofeo dell'ultimo Slam della stagione: agli US Open demolisce Roscoe Tanner in semifinale e Ken Rosewall in finale. Sempre a New York, Connors prende parte al torneo di doppio misto insieme con la sua fidanzata dell'epoca, Chris Evert. La coppia arriva in finale ma non riesce a vincere il trofeo.
Ha sempre dovuto odiare gli avversari per dare il meglio. (Chris Evert)
Dopo aver saltato il Masters, Connors alla fine dell'anno ha uno score di 93 successi e appena 4 sconfitte, ma soprattutto un ruolino di marcia di 33 vittorie di seguito.
Gli anni 1975-1976
Nel 1975 agli Australian Open perde in finale contro John Newcombe. La stessa sorte gli tocca a Wimbledon, dove arriva in finale senza aver perso un set ma viene sconfitto da Arthur Ashe (primo afro-americano a vincere uno Slam).
Agli US Open elimina Borg in semifinale ma perde da Manuel Orantes. In Coppa Davis, invece, partecipa alla sconfitta degli Stati Uniti contro il Messico.
Nel 1976, dopo aver saltato i primi due Slam della stagione, viene battuto ai quarti di finale a Wimbledon da Tanner, per poi riscattarsi conquistando gli US Open grazie al successo contro Bjorn Borg. Alla fine dell'anno vanta un bilancio di 90 vittorie e 8 sconfitte, grazie a cui è ancora al numero uno della classifica.
Gli anni 1977-1978
Nel 1977 è legato sentimentalmente a Marjorie Wallace, Miss Mondo. Sul fronte sportivo, si aggiudica il torneo di Las Vegas e salta tutti e due gli Australian Open che si disputano quell'anno. Affronta in semifinale l'esordiente John McEnroe prima di perdere in finale contro Borg.
È in finale anche a New York, dove a sconfiggerlo è Guillermo Vilas. Il 23 agosto è costretto a dire addio al primo posto della classifica mondiale, dopo 160 settimane di seguito. A togliere lo scettro a Jimmy Connors è lo svedese Borg, che tuttavia glielo riconsegna dopo una sola settimana. Il 1977 per l'americano si conclude con la conquista del suo primo Masters.
L'anno seguente il tennista dell'Illinois arriva in finale al Pepsi Grand Slam 1978, perdendo contro Borg. Vince contro Tanner lo US Pro Indoor, per poi conquistare il successo a Denver e a Memphis. Vincitore a Rotterdam e a Birmingham, sempre contro Ramìrez, viene fermato in finale a Wimbledon da Borg, per poi vincere contro Eddie Dibbs al Washington Star International.
Agli US Open batte negli ottavi Panatta, nei quarti Brian Gottfried, in semifinale McEnroe e in finale Borg.
Gli anni 1979-1980
Nel 1979 si sposa con Patti McGuire, modella di Playboy, che gli darà due figli. Vince l'Atp Birmingham e lo US Pro Indoor, per poi aggiudicarsi contro Ashe il torneo di Memphis. Nonostante ciò, il 9 aprile di quell'anno perde il primo posto in classifica generale, sorpassato di nuovo da Borg. Riprende la posizione più alta a maggio, poi la perde ancora a luglio, ma questa volta in modo definitivo.
A Wimbledon Jimbo (così viene talvolta soprannominato) si ferma in semifinale, così come agli US Open. Nel 1980 vince, tra l'altro, a Birmingham e a Philadelphia, mentre a Wimbledon è sconfitto da McEnroe in semifinale.
Gli anni '80 e il ritiro
L'anno dopo (1981) Jimmy Connors si aggiudica contro Ivan Lendl il torneo di La Quinta, ripetendosi a Bruxelles e a Rotterdam. Nel 1982 si aggiudica il torneo minore di Monterrey. Perde in finale a Milano contro Vilas e a Parigi è eliminato ai quarti. A settembre, comunque, torna ai vertici del ranking mondiale, complice la vittoria di Wimbledon.
Perché dovrei ritirarmi? Cos'altro posso fare in cui possa guadagnarmi da vivere in questo modo? Ma al di là di questo, mi piace giocare. Mi piace competere. Io vivo per competere. Per di più, mi piace dimostrare alla gente che si sbaglia quando dice che non sono più in grado di farcela.
La carriera di Connors prosegue per tutti gli anni Ottanta tra alti (molti) e bassi (pochi): è solo nel 1989 che conclude per la prima volta l'anno fuori dalla top ten della classifica generale. Il ritiro per Jimmy, tuttavia, arriva solo nel 1996, anno in cui il tennista statunitense appende la racchetta al chiodo all'età di quarantaquattro anni. Lo stile di Connors è sempre stato irruente e potente. Sono queste forse le caratteristiche per cui più è ricordato.
Hanno detto di lui
Il tennista più simile, negli atteggiamenti gladiatori e nella determinazione agonistica, a un pugile. Pur essendo stato sconfitto in modo scoraggiante da Borg, è andato ogni volta in campo convinto di vincere. (Rino Tommasi)
In tutta la sua vita, Jimmy Connors è stato abituato a non fidarsi di nessuno e a non curarsi di nessuno se non di sé stesso. Non ha mai voluto capire la dinamica del gioco di squadra. (Arthur Ashe)
Vorrei amare il tennis quanto lo ama Connors. (John McEnroe)
Non posso che ammirare Connors per il fatto di rimanere se stesso, immutabile, senza mai cambiare. Dovremmo essere tutti altrettanto fedeli a noi stessi, altrettanto coerenti. (Andre Agassi)
Giuro che ogni volta che nello spogliatoio incontro Connors devo forzarmi per non dargli un pugno in bocca. (Arthur Ashe)
Jimmy Connors non si ritroverà mai all'età di cinquant'anni seduto in una sala d'attesa all'aeroporto a domandarsi: "E se...?" (Billie Jean King)
Per Jimmy Connors, il tennis ha sempre significato soldi, e la Coppa Davis non era remunerativa! (John McEnroe)
Frasi di Jimmy Connors
Foto e immagini di Jimmy Connors
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