Michael J. Fox
Biografia • Fortuna e coraggio
Michael Andrew Fox nasce a Edmonton, in Canada, il 9 giugno 1961. Figlio di un colonnello dell'aviazione ha solo 10 anni quando il suo volto compare sugli schermi della TV canadese. Dopo una tranquilla infanzia a 15 anni matura la decisione di abbandonare gli studi per dedicarsi alla carriera di attore: una volta famoso avrà modo di pentirsi di questa scelta, tornerà faticosamente sui libri e otterrà il diploma. Cambia il suo nome d'arte decidendo di aggiungere la 'J' in onore del giovane attore Michael J. Pollard.
Dopo "Midnight Madness" (1980), produzione di casa Disney, è Alex P. Keaton, rampante economista tra i protagonisti della serie televisiva "Casa Keaton", che ottiene un buon successo anche in Italia.
Raggiunge l'apice della carriera grazie all'intuito del produttore Steven Spielberg che nel 1985, gli assegna il ruolo di Marty McFly in quello strepitso campione di incassi che è stato "Ritorno al futuro", diretto da Robert Zemeckis. Nello stesso anno Michael J. Fox ha modo di confermarsi attore brillante in "Voglia di vincere".
Dopo "Il segreto del mio successo" (1987), si tenta di replicare il planetario successo ottenuto con "Ritorno al futuro" con l'uscita di due sequel (1989 e 1990), che però non sembrano all'altezza del capostipite. Il volto di Michael J. Fox, peraltro sacrificato dal suo aspetto di eterno adolescente, rimane agganciato al nome del suo personaggio e la sua carriera, come spesso accade in questi casi, dopo gloria e fasti rimane ancorata alla serie: le possibilità di ripresa sembrano scarse.
Con l'intento di rilanciare la propria immagine, Michael tenta di proporsi come interprete drammatico: purtroppo le sue prove "Le mille luci di New York" (1988) e "Vittime di guerra" non sembrano riscuotere il plauso di pubblico e critica. Ispirandosi alla propria esperienza Michael ha raccontato la storia di un attore di commedie che sogna di affermarsi come attore drammatico nel film "The hard way", da lui stesso prodotto.
Nel 1988 sposa Tracy Pollan, conosciuta sul set di "Casa Keaton" e che compare con lui in "Le mille luci di New York" (nel cast anche Julia Roberts): avranno 4 figli.
Del 1991 è "Insieme per forza" (con James Woods). Nello stesso anno gli viene diagnosticato il morbo di Parkinson: la triste notizia rimane privata per diversi anni. Soltanto nel 1998, all'età di 37 anni, lo stesso Michael rende pubblica la sua condizione attraverso un'intervista per la rivista "People".
Nello stesso anno incomincia a investire il suo tempo nella "Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research" da lui creata.
Recita ancora in "Blue in the face" (1995, con Harvey Keitel e Madonna) e "Sospesi nel tempo" (1996), quest'ultimo per la regia di Peter Jackson (che diverrà noto per la regia della saga "Il signore degli anelli" tratta dal romanzo di Tolkien).
Si sottopone ad un intervento chirurgico (talamotomia) con lo scopo di ottenere una condizione che gli permetta di controllare meglio il tremore. Nonostante il successo dell'intervento, Michael J. Fox decide di ridurre il carico di lavoro di attore per concentrarsi sulla malattia e dedicare più tempo alla propria famiglia. Nel gennaio del 2000 lascia il ruolo di Michael Flaherty, consulente del sindaco di New York, nella serie tv "Spin City", pluripremiata negli USA.
Vegetariano convinto, è molto impegnato in opere di beneficienza; grazie ad un suo intervento pubblico l'Istituto Nazionale per la Salute americano (NIH) nel 2000 ha stanziato 81,5 milioni di dollari per la ricerca sul Parkinson negli USA.
La sua ultima fatica è "Interstate 60" un film uscito nel 2002 in cui Michael J. Fox, oltre che con Gary Oldman e Kurt Russell, compare insieme a Christopher Lloyd, il famoso 'doc' di "Ritorno al futuro".
Nell'ottobre del 2006 mette la sua voce ed il suo volto - segnato dal Parkinson - al servizio della campagna elettorale democratica e per la libertà di ricerca sulle cellule staminali, limitata dall'amministrazione Bush e dalla maggioranza repubblicana al Congresso.
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Biografieonline non ha contatti diretti con Michael J. Fox. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Michael J. Fox.
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