Ségolène Royal
Biografia • Una mancata presidenza
Marie-Ségolène Royal, meglio conosciuta soltanto come Segolene Royal secondo una sua precisa scelta compiuta all'età di venticinque anni, nasce a Dakar, in Senegal, il 22 settembre del 1953. Cittadina francese, donna politica sin dai primi anni '90, socialista, è nota per essersi candidata come rappresentante del Partito Socialista di Francia, alla carica di Presidente della Repubblica alle elezioni del 2007. Prima candidata di sesso femminile ad aver superato il primo turno di presidenziali nella storia francese, ha poi perso contro il rappresentante del centro-destra, Nicolas Sarkozy.
I primi anni d'infanzia per la piccola Segò, come verrà ribattezzata durante la sua corsa alle presidenziali, trascorrono all'interno della caserma militare francese di stanza a Dakar, in piena periferia. È infatti la figlia del colonnello Jacques Royal, il quale quando lei nasce è in pieno servizio nell'ex colonia francese. Con lui, naturalmente, c'è la madre di Segolene, Hélène Dehaye, una donna appassionata di botanica e che non si rassegnerà mai a ricoprire un ruolo subalterno rispetto al proprio uomo. La piccola Segò è la quarta di otto figli.
L'influenza paterna è forte e tutta la famiglia ne risente. Il suo conservatorismo di destra, profondamente cattolico, influirà non poco sullo spirito e sul carattere della sua quarta figlia, la quale ben presto avrebbe intrapreso una strada ideologica assolutamente differente.
Nel 1960, quando Segolene ha appena sette anni, la famiglia deve trasferirsi in un'altra regione francese, sebbene ancora per poco: la Martinica. A Fort-du-France, capitale dell'isola, la quartogenita dei Royal viene istruita dalle suore della congregazione di Saint-Joseph de Cluny.
Quattro anni più tardi, all'età di appena quarantaquattro anni, Jaques Royal viene congedato dall'esercito. La famiglia fa ritorno in Francia e si trasferisce nel piccolo comune di Chamagne, nel dipartimento del Vosgi, in Lorena. Qui la giovane Segolene si fa notare durante gli studi primari e secondari nella piccola cittadina vicina di Charmes, per poi trasferirsi, secondo i voleri paterni, in una rigida scuola superiore esclusivamente femminile, presso l'istituto privato di "Notre-Dame", nella città di Epinal.
Nel 1968 la giovane Segò dichiara la sua ferma intenzione di iscriversi all'Università di Nancy, per seguire gli studi di diritto ed economia. Suo padre si oppone in tutti i modi e, al contempo, per via del suo carattere irascibile e autoritario, viene lasciato dalla moglie. Questa si trasferisce con tutti i figli nella Bassa Normandia e, dal momento in cui abbandona suo marito, perde anche il suo sostegno economico.
Segò è determinata però e per pagarsi gli studi lavora come libraia prima a Lorena e poi a Dublino, in estate, nel 1971. Rientrata a Nancy, l'anno dopo aderisce al Centro Universitario di Studi Politici, e decide di intentare una causa contro suo padre, colpevole di non concedere il divorzio alla propria moglie con il solo fine di privarla del legittimo sostentamento. La futura leader dei socialisti francesi avrebbe vinto la causa solo dopo la morte di suo padre, giunta nel 1981 per via di un tumore ai polmoni causato dalla sua dipendenza dal tabacco da sniffo.
Dopo la laurea ottenuta a Nancy, la Royal si iscrive nel 1975 all'Istituto di Studi Politici di Parigi, conosciuto come lo "Sciences Po". Tre anni dopo arriva il passaggio alla Scuola Nazionale d'Amministrazione, l'istituto di formazione politico e amministrativo più importante di Francia.
In questo periodo comincia la sua relazione con Francois Hollande, uno dei membri più influenti della storia del partito socialista francese e poi segretario nazionale. Da lui, Segò avrà ben quattro figli.
Nel 1980, superata la Scuola di Amministrazione, sceglie la via del tribunale amministrativo, optando per la carriera di magistrato. Tuttavia, proprio in questi primi anni del decennio, viene notata da Jacques Attali, il quale la nomina dal 1982 al 1988 consigliere tecnico al segretariato generale della presidenza della Repubblica, con delega in materie di gioventù e sport e, in un secondo tempo, agli affari sociali. Arriva la sua piena adesione al Partito Socialista.
Terminata questa fase importante, viene chiamata in causa in maniera del tutto inaspettata da François Mitterrand, che la candida nelle Deux-Sèvres, dove viene eletta deputata. In questo periodo la giovane Segolene ottiene una serie di risultati importanti che la portano a scalare le vette della politica nazionale, non solo sul fronte puramente socialista. Si batte contro la violenza e per la difesa dei minori, ottiene un riconoscimento per la denominazione d'origine del formaggio di capra "chabichou", oltre che per l'ottenimento di un marchio di riconoscibilità per le mucche del distretto per cui è stata eletta.
Dal 3 aprile 1992 al 29 marzo 1993 viene nominata ministro dell'Ambiente nel governo Bérégovoy. Dopo una serie di successi politici ed elettorali, non riesce ad imporsi al municipio di Niort, nel 1995, a causa dei contrasti interni al partito. Dal 1997, fino al 2002, viene chiamata in causa dal neopresidente Jospin, per ricoprire ruoli in importanti ministeri, come quello dell'Educazione, quello del Lavoro e quello della Solidarietà, con delega alla Famiglia e alle Persone con Handicap.
Nel mese di marzo del 2004, Segolene Royal viene eletta presidente della regione Poitou-Charentes e si guadagna il soprannome di "Zapatera" francese. Proprio in quel periodo, il leader della sinistra spagnola Zapatero va al governo e non sono pochi i punti di raccordo tra i due politici, del tutto affini ideologicamente.
Nel 2006 la Royal si candida alle primarie del partito, per concorrere alle presidenziali francesi previste per il 2007. Riesce nell'impresa di battere altri due pezzi grossi della politica transalpina: il riformista Dominique Strauss-Kahn e il più estremista Laurent Fabius. La Zapatera vince ampiamente e si lancia verso l'Eliseo.
Il 22 aprile del 2007, al primo turno di presidenziali, la Royal raccoglie 9.500.112 voti, che le valgono il superamento del turno. Al ballottaggio del 6 maggio però, a vincere è il candidato dell'Unione per un movimento popolare, Nicolas Sarkozy, che ottiene il 53 % del voto popolare.
Nel giugno dello stesso anno, annuncia la sua separazione da Francois Hollande. L'anno dopo, si candida come segretaria di partito, in sostituzione proprio di Hollande, ormai dimissionario. Il 21 novembre del 2008, dopo un'ultima, contestata votazione, la Royal perde per soli 102 voti contro Martine Aubry, che diventa il nuovo leader dei socialisti.
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