Josefa Idem
Biografia • Persistere e vincere
Josefa Idem nasce a Goch, in Germania, il 23 settembre del 1964. Canoista tedesca, naturalizzata italiana a partire dal 1990, campionessa mondiale e olimpica nella specialità del kayak individuale. Vanta 35 medaglie tra Olimpiadi, mondiali ed europei. È, inoltre, la prima ed unica donna nella storia della canoa italiana che ha vinto un Campionato Mondiale ed un'Olimpiade.
Smessa l'attività sportiva, ha rivolto il proprio interesse a livello civile e politico, soprattutto nella regione nella quale risiede ormai da anni, l'Emilia-Romagna, oltre che nella città di Ravenna. Parla ottimamente il tedesco, sua lingua naturale, il francese, l'inglese e l'italiano.
L'incontro con la canoa per la piccola Josefa arriva all'età di undici anni. Tuttavia, inizialmente e per molti anni ancora, quella che diventerà la sua futura disciplina olimpica, rimane solo un divertimento. La Idem infatti, fino al suo diploma, conseguito a pieni voti in una scuola tedesca, si dedica soprattutto allo studio. Le lingue principalmente sono la sua grande passione, ragion per cui si diploma proprio in questo indirizzo specifico.
Diciottenne, Josefa deve compiere una scelta e, alla fine, si lascia prendere dalla passione per lo sport. Entra allora nella nazionale tedesca e due anni dopo, ventenne, si aggiudica la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles, esattamente nel 1984. La specialità è il kayak in coppia, K2 sui 500 metri, e con lei c'è Barbara Schuttpelz.
Il 1985 segna il suo passaggio al K1, la canoa individuale, che diventa la sua vera specialità. Per due anni si presenta puntualmente alle finali mondiali di kayak individuale, ma non riesce ad andare oltre il quinto posto. Altrettanto deludente, sia dal punto di vista individuale che a squadre, è l'esperienza alle Olimpiadi di Seul, nel 1988. Arriva rispettivamente nona e quinta e, nello stesso anno, prendendo coscienza dei limiti della federazione tedesca per quanto concerne questa disciplina sportiva, decide di trasferirsi in Italia, onde dare una svolta alla sua carriera di atleta. A novembre, è nel Bel Paese, determinatissima.
Si affida allora, anima e corpo, com'è il caso di dire, all'allenatore Guglielmo Guerrini. Il cambiamento si nota immediatamente e Josefa Idem si guadagna due terzi posti ai mondiali, nel K1 sui 500 metri e sui 5.000.
L'anno dopo, la bella Josefa e il suo allenatore convolano a nozze. Il matrimonio consente alla canoista tedesca di ottenere la residenza italiana e potersi naturalizzare anche dal punto di vista sportivo.
Ai mondiali del 1990 pertanto Josefa Idem gareggia con la maglia della nazionale italiana e vince il suo primo titolo iridato nel K1 sui 500, oltre al bronzo nei 5000.
L'anno dopo, ai mondiali, ottiene piazzamenti esattamente invertiti, con l'oro nel K1 5000 metri e il bronzo nel K1 500 metri.
Nel 1992 diventa cittadina italiana a tutti gli effetti. Nello stesso anno allora, per la prima volta come italiana e non da naturalizzata, prende parte ai Giochi Olimpici di Barcellona, in Spagna, ma non riesce ad andare sopra il quarto posto. Nel 1994, ai Campionati del Mondo, a Mexico City, arriva terza.
Intanto, il 30 aprile del 1995, nasce Janek, il suo primo figlio.
Nel 1996, alle Olimpiadi di Atlanta, vince il bronzo nel K1 500. Da questo momento in poi, la Idem comincia a vincere di tutto, diventando nell'arco di un decennio l'atleta donna italiana che ha vinto di più negli sport individuali. Dal 1997 sino al 2002 vince tre titoli mondiali, cinque titoli europei e la medaglia d'oro nel K1 500 metri alle Olimpiadi di Sydney, esattamente nel 2000.
L'anno dopo questo importante risultato, nasce anche il suo secondo figlio, Jonas.
Il 2001 è anche l'anno della sua entrata in politica. Josefa Idem si candida per le liste dell'Ulivo e viene eletta al Comune di Ravenna, città nella quale risiede da anni, divenendo Assessore allo Sport. Mantiene la carica fino al 2007.
A conferma della sua straordinaria forza atletica, 15 mesi dopo il suo secondo parto, all'età di 40 anni, Josefa si rimette in discussione, aggiudicandosi la medaglia d'argento ai Giochi di Atene del 2004, sua sesta olimpiade in carriera.
Non contenta, nel 2008, quarantatreenne, ottiene anche la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino, sempre nella sua specialità del kayak individuale sui 500 metri.
Infine, il 20 agosto del 2010, batte ogni record quanto a partecipazioni mondiali e olimpiche, gareggiando ai mondiali di Sezged. È inoltre l'atleta femminile con più olimpiadi disputate in assoluto, non solo a livello nazionale.
Dal 2000 circa, sposa molte campagne di sensibilizzazione, come quella per l'Aism, ossia l'associazione italiana che si occupa della sclerosi multipla, e quella per la donazione di organi, che dal 2002 la impegna nella sua regione.
Dal 2005 collabora con La Gazzetta dello Sport. Al termine del suo impegno politico a livello locale, nel febbraio del 2007 viene nominata membro della Commissione Scientifica per la Vigilanza e il Controllo sul Doping per la tutela della Salute nelle Attività Sportive, al Ministero della Salute. Dello stesso anno poi, il suo esordio letterario, con la pubblicazione dell'autobiografia "Controcorrente", edita dalla casa editrice Sperling & Kupfer.
Nell'agosto del 2011, grazie ai risultati di Sezged, si qualifica per le Olimpiadi di Londra del 2012, a cui parteciperà - all'età di quarantasette anni - per battere un nuovo record di presenze ma soprattutto per vincere ancora.
Capolista per l'Emilia-Romagna per il Senato, è eletta alle elezioni politiche del 2013: alla fine del mese di aprile viene nominata ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili del governo Letta.
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