Georges Perec

Biografia • La vita: istruzioni per l'uso
Sociologo di formazione, documentalista presso il Centre National de la Recherche Scientifique (il CNR francese) poi saggista, enigmista, sceneggiatore, regista e personaggio imprevedibile: Georges Perec è tutto questo è molto altro. Acuto analista della società contemporanea che lo scrittore percepiva sempre più "reificata", Perec ha utilizzato nella sua produzione letteraria uno stile freddo e distaccato, sull'esempio del maestro Gustave Flaubert, anche se mascherato da uno sguardo attentissimo e amorevole nei confronti delle cose descritte nei più minuti particolari. Un "modus operandi" che definiremmo quasi cinematografico.
Nato il 7 marzo 1936 a Parigi da genitori ebrei esuli polacchi (il padre morirà in guerra quattro anni più tardi e la madre, internata ad Auschwitz, non ne farà ritorno), Georges Perec cresce con gli zii che si occupano di lui e gli permettono di portare a termine gli studi liceali. Nel 1954 si iscrive all'Università in un indirizzo umanistico per abbandonare però dopo poco tempo gli studi.
I suoi primi romanzi risalgono al periodo 1957-1961, arco di tempo durante il quale svolge il servizio militare come paracadutista. Nel 1960 sposa Paulette Petràs; il suo vero e proprio debutto letterario si ha nel 1965 con la pubblicazione di "Les Choses". È il primo capolavoro.
Un anno dopo aderisce a quella singolare associazione di personalità geniali che va sotto il nome di "Oulipo" (Ouvroir de Litérature Potentielle), dove ha modo di conoscere, tra gli altri, Raymond Queneau e Italo Calvino.
Per molti anni si guadagna da vivere come documentalista per un ente di ricerca medica, al quale affianca l'attività di realizzatore di cruciverba, ma è soltanto dopo il 1978, con la pubblicazione di "La vita, istruzioni per l'uso" (grandissimo romanzo) e la vittoria del Premio Medicis che può dedicarsi esclusivamente all'attività di scrittore.
Da allora la sua vita è caratterizzata da un impegno in moltissimi settori culturali in una dispersione frenetica che ha seminato genialità in tutti i suoi passaggi. Libri, cinema, critica cinematografica e teatrale, testi teatrali, giochi enigmistici, traduzioni, creazioni musicali e radiofoniche: nulla di tutto questo è sfuggito alla sua vulcanica e tentacolare vena creativa.
Un tumore polmonare, diagnosticatogli alcuni mesi prima, lo stronca prematuramente a soli quarantasei anni il 3 marzo 1982 ad Ivry.
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