Bill Murray
Biografia
Bill Murray, il cui vero nome è William James Murray, nasce il 21 settembre 1950 a Wilmette, nell'Illinois, quinto di nove figli, da una famiglia di origini irlandesi. Appassionato, sin da bambino, delle storie di eroi western come Davy Crockett, Wild Bill Hickok e Kit Carson, si rivela brillante e intelligente, anche se con un carattere ritenuto difficile da gestire da parte degli insegnanti.
Mentre lavora come caddy (a causa delle difficoltà economiche della famiglia), da adolescente si esibisce come cantante nei Dutch Masters, una rock band scolastica. In quegli anni, il padre, venditore di legname, vede aggravarsi il proprio diabete fino a morire, mentre una sorella deve fare i conti con una brutta poliomielite.
Ottenuto il diploma alla Loyola Academy, Bill Murray frequenta la Regis University di Denver, intenzionato a diventare paramedico, ma viene espulso dal college nel giro di poco tempo, dopo che la polizia gli ha trovato addosso della marijuana nel corso di una perquisizione avvenuta all'aeroporto "O'Hare" di Chicago. Così, mentre ripiega su lavoretti saltuari (per esempio il pizzaiolo per "Little Caesar's"), inizia a lavorare in teatro, su invito del fratello Brian, con la troupe "Second City Chicago", dove conosce John Belushi. Grazie a John, entra a far parte di "The National Lampoon Radio Hour", programma radiofonico di New York di genere comico, e nel 1976 appare per la prima volta, in un cameo di pochi secondi, al cinema nel film "Stop a Greenwich Village".
La collaborazione con Belushi prosegue, al punto che Bill nel 1977 diventare autore di "Saturday Night Live", celebre programma comico in onda sulla Nbc. Anche se all'inizio il suo ingresso nello show non viene accolto in maniera entusiasta (prende il posto di Chevy Chase, e questo suscita scetticismo), nel giro di poco tempo Murray riesce a convincere pubblico e critica, grazie, tra l'altro, all'interpretazione dello strambo cantante Nick e del nerd Todd. In questo periodo, egli intraprende una relazione d'amore con Gilda Radne e approfondisce il suo lavoro al cinema. Il suo esordio ufficiale avviene nel 1979 con "Meatballs" di Ivan Reitman. Poi, ad alcune partecipazioni in pellicole mediocri segue il successo di "Caddyshack". È il 1980: in quell'anno, Bill abbandona il "Saturday Night Live" per dedicarsi al grande schermo. Un ruolo di rilievo gli spetta in "Stripes", diretto ancora da Reitman, mentre nel 1982 (anno in cui è il primo ospite di una trasmissione tv destinata a entrare nella storia, il "David Letterman Show") in "Tootsie", pur interpretando una parte di secondo piano, riesce a farsi apprezzare notevolmente.
Nel frattempo, il 24 gennaio del 1981 sposa Margaret Kelley (che gli regalerà due figli, Homer e Luke, e dalla quale divorzierà nel 1996). Poco dopo scrive la sceneggiatura e interpreta "Il filo del rasoio", che però esce solo nel 1984. L'accordo per questo film, infatti, prevede che la Columbia lo finanzi solo accettando di partecipare immediatamente dopo a "Ghostbusters - Acchiappafantasmi", ideato e scritto da Dan Aykroyd, ex collega del "Snl", e originariamente pensato per John Belushi, nel frattempo morto. Il ruolo previsto per lui è quello del bizzarro dottore Peter Venkman, specializzato in parapsicologia.
"Ghostbusters" nel 1984 si rivela un successo straordinario in tutto il mondo, e consacra Bill Murray (e le sue improvvisazioni), al punto da regalargli una candidatura ai Golden Globe. D'altra parte, mentre la pellicola di Aykroyd si avvia a diventare un cult degli anni Ottanta, "Il filo del rasoio" ottiene un insuccesso clamoroso, complice il primo ruolo serio dell'attore dell'Illinois. Anche a causa di questa delusione, Bill, parzialmente insoddisfatto degli sviluppi della sua carriera, sceglie di rimanere per quattro anni lontano da Hollywood, eccezion fatta per un piccolo cameo, nel 1986, ne "La piccola bottega degli orrori".
Trasferitosi momentaneamente a Parigi, frequenta i corsi universitari della Sorbona e il Cinematique. Quindi, tornato in America, si divide tra l'Hudson River Valley, dove alloggia con la sua famiglia, e i teatri di New York, dove è protagonista di reading pubblici organizzati da Timothy Mayer. Il ritorno ufficiale al cinema si materializza nel 1988 con "SOS fantasmi", commedia fantasy che intende reinterpretare, secondo lo spirito del momento, "A Christmas Carol" di Charles Dickens. Altre commedie interpretate in quel periodo sono "Ghostbusters II" (che, pur essendo accolto dal pubblico in maniera positiva, viene ritenuto inferiore al primo episodio) e "Tutte le manie di Bob": anche in "Ricomincio da capo", Murray ha l'occasione di mettere in mostra tutta la propria verve comica. Non che questo implichi una rinuncia a ruoli più seri o drammatici: al 1990 risale "Scappiamo col malloppo", da lui diretto e interpretato, mentre del 1993 è "Lo sbirro, il boss e la bionda" (durante le cui riprese rompe involontariamente il naso a Robert De Niro).
Negli anni Novanta, inoltre, si segnalano "Kingpin" e "Rushmore", mentre il nuovo millennio si apre con "Charlie's Angels", in cui interpreta Bosley, chiamato direttamente da Drew Barrymore. Nel 1997, intanto, Bill Murray si è sposato di nuovo, questa volta con Jennifer Butler, che gli regalerà quattro figli (Jackson, Cooper, Lincoln e Cal).
Inizia poi a frequentare anche il cinema d'autore: il nuovo millennio si apre con "I Tenenbaum", nel 2001, "Coffe and cigarettes", nel 2003, e nello stesso anno "Lost in translation - L'amore tradotto", che gli vale la conquista dei Bafta e dei Golden Globe e una nomination agli Oscar. Seguono, nel 2004, "Le avventure acquatiche di Steve Zissou", e nel 2005 "Broken flowers", mentre nel 2009, poco dopo aver divorziato dalla seconda moglie, in "Get low" Murray è co-protagonista insieme con Robert Duvall, in un ruolo che gli vale il "Premio per la migliore interpretazione maschile" conquistato al Torino Film Festival.
In Italia Bill Murray è doppiato soprattutto da Michele Gammino (che gli presta la voce, tra l'altro, in "Tutte le manie di Bob", "Scappiamo col malloppo", "Charlie's Angels", "Lo sbirro, il boss e la bionda" e "Ricomincio da capo") e da Oreste Rizzini (sua voce in "Lost in translation - L'amore tradotto", nei due episodi di "Ghostbusters" e in "Broken Flowers"), ma anche, tra gli altri, da Manlio De Angelis ("SOS fantasmi"), Angelo Nicotra ("Tootsie"), Emilio Cappuccio ("Le avventure acquatiche di Steve Zissou") e Luca Ward ("Il filo del rasoio").
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