Luigi Maria Verzé
Biografia • Guarite gli infermi
Il sacerdote professore Luigi Maria Verzé nasce ad Illasi, in provincia di Verona, il 14 marzo 1920.
Consegue a Verona il diploma di maturità classica nel 1938 e la Laurea in Lettere e Filosofia a Milano nel 1947; nel 1948 viene ordinato sacerdote ed in quello stesso fonda il Primo Centro di Addestramento Professionale per ragazzi.
Trasferitosi a Milano, nel 1951 fonda un nuovo Centro di Addestramento Professionale per ragazzi anche handicappati in via Pusiano e quindi, nel 1958, la Associazione Centro Assistenza Ospedaliera S. Romanello (ora Associazione Monte Tabor) la cui attività si esplicita specialmente nell'assistenza ai bambini ed agli anziani, per i quali ha fatto sorgere un centro di assistenza residenziale.
Nel 1979 allo scopo di associare persone che condividono l'ideale e precetto evangelico "guarite gli infermi" fonda l'Associazione Sigilli, riconosciuta dal Vescovo di Verona come Associazione Pubblica di fedeli l'8 dicembre 2000.
Ispirandosi al mandato evangelico "Guarite gli infermi", realizza ed inaugura in Milano, nel 1971, l'"Ospedale S.Raffaele", oggi forte di oltre 1300 letti per tutte le specialità, riconosciuto "Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico" con Decreto interministeriale.
Il S. Raffaele rapidamente diventa una struttura di riferimento per tutto il Paese Italia, improntando la sua attività sull'integrazione di cura, ricerca e didattica gestite con criteri manageriali.
Amplia la struttura milanese oltre che con sofisticati laboratori per le alte specialità di ricerca clinica, anche con attigue strutture quali il II lotto inaugurato nel 1980, il DIMER per la Medicina Riabilitativa nel 1985, il III lotto nel 1986, il Dipartimento di Scienze Neuropsichiche nel 1988, il Centro San Luigi Gonzaga per l'assistenza e la ricerca per i pazienti affetti da AIDS nel 1991 e nel 1992 il Parco Scientifico Biomedico San Raffaele in collaborazione con le maggiori Istituzioni scientifico-didattiche del Paese, con Enti Finanziari ed Associazioni Nazionali di Categoria e da ultimo l'International Heart Center, Centro Trapianti Multiorgano.
Estendendo l'idea fondamentale del rispetto per l'uomo, a qualsiasi razza, religione o condizione economica esso appartenga, diffonde l'attività assistenziale attraverso l'Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli - AISPO (riconosciuta ONG dal Ministero degli Esteri Italiano per i suoi scopi di promozione economico-sociale-sanitaria-tecnico-culturale dei Paesi in via di sviluppo) e nel 1974 fonda il Monte Tabor - Centro Italo Brasileiro de Promoçao Sanitaria che costruisce in Salvador-Bahia l'ospedale São Rafael, del tutto simile al San Raffaele di Milano, inaugurato nel 1990.
Con lo stesso criterio cura la divulgazione del modello San Raffaele nel mondo: a Roma, ad Olbia, a Cefalù, a Taranto, in Cile, in Polonia, in Cina, a New Delhi e Dharamsala in India, a Gerusalemme e Betlemme in Israele ed in altri Paesi in via di sviluppo quali l'Uganda, il Nicaragua, il Mozambico, in Colombia.
Crea una rete di Centri-Satellite, i punti RAF Resnati e Respighi, il Centro Odontoiatrico RAF, il Punto Prelievi presso la Stazione Cadorna, il Centro Medico Cesare Pozzo, dislocati nell'ambito del tessuto metropolitano milanese.
Nel 1992 fonda il DIBIT (Dipartimento di Biotecnologie) noto in tutto il mondo, con oltre 80 linee di ricerca (genomica e proteomica) e circa 300 scienziati impegnati nella ricerca di base nei principali campi: terapia genica dei tumori, sclerosi multipla, distrofia muscolare, diabetologia, trapianto d'organi e trapianto di isole pancreatiche, trapianto di midollo osseo.
Don Verzé è Presidente dell'Associazione Monte Tabor, della Fondazione Centro S.Raffaele del Monte Tabor, dell'AISPO, oltre che di varie entità quali l'ACeSM per la assistenza ai malati di Sclerosi Multipla; e di organizzazioni tecnico-sanitarie che offrono al mercato le competenze realizzative e gestionali del San Raffaele; la FINRAF, per l'armonizzazione delle risorse; la SCIENCE PARK RAF S.p.A., la Fondazione Parco Biomedico S.Raffaele, quali supporti operativi per la gestione delle attività e delle risorse del Parco Scientifico Biomedico Internazionale S. Raffaele, oltre che per le società collegate che operano nell'ambito della ricerca biotecnologica e della telemedicina (MOLMED, TELBIOS).
Ha inoltre fondato l'Associazione Amici San Raffaele Onlus, per la promozione di una più ampia partecipazione agli ideali dell'Opera San Raffaele, la Fondazione italiana ARETE', la Fondazione americana "Friends of S. Raffaele Foundation" per la realizzazione di un sistema di fund raising a sostegno della ricerca clinica e di base.
Ha impostato la diffusione dell'idea fondamentale ed ispiratrice di tutte le sue realizzazioni, partendo dalla formazione di base con la creazione di un Ginnasio Liceo classico sperimentale ad indirizzo biologico-sanitario legalmente riconosciuto.
Ha stipulato convenzioni con primarie strutture universitarie e di ricerca italiane e straniere, coinvolgendo strutture farmaceutiche di rilevanza internazionale.
Fonda nel 1996 e diventa Rettore della libera Università Vita-Salute S.Raffaele che si sviluppa con la Facoltà di Psicologia con due indirizzi (cognitivistico-generale e clinico-sperimentale), con la Facoltà di Medicina e Chirurgia, con la Facoltà di Filosofia, con il Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, con il Corso di Laurea in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche, il Corso di Laurea per Infermiere, quello per Fisioterapista, quello per Igienista dentale, il Corso di Laurea specialistica Mediche Molecolari e Cellulari, oltre a diverse scuole di Specializzazione.
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti, Don Luigi Maria Verzé è inoltre Direttore del mensile di medicina, cultura e scienze umane KOS, e del trimestrale di medicina e salute per la sanità del 2000 "L'Ala".
Sulla sua esperienza collaborativa con don Giovanni Calabria e il Cardinale Ildefonso Schuster ha scritto il libro "I Due Amici Profeti".
Ha scritto inoltre vari testi per la conoscenza e la divulgazione delle motivazioni fondazionali dell'Opera Monte Tabor che ispirano la loro realizzazione al concetto della centralità dell'uomo nello sviluppo delle scienze mediche.
Tra i suoi libri ricordiamo:
- Un'Ala per guarire
- Il carisma del denaro
- La fede si fa Opera
- Che cosa è l'uomo
- Pelle per pelle
La Fondazione San Raffaele chiude l'anno 2010 con un debito di 900 milioni di euro e perdite per 60 milioni di euro. Dopo l'intervento del Vaticano per ripianare i conti, nel luglio 2011 don Verzé lascia tutte le cariche.
Nelle settimane successive iniziano le indagini penali circa il reato di bancarotta fraudolenta, sospettato anche grazie ai documenti trovati nell'ufficio del braccio destro Mario Cal, morto suicida.
Don Verzé muore all'età di 91 anni, la mattina del giorno 31 dicembre 2011 a causa di problemi cardiaci.
Frasi di Luigi Maria Verzé
Foto e immagini di Luigi Maria Verzé
Commenti
perchè non vengono citate le sospensioni della curia milanese ? e il perchè di queste sospensioni ?
Ha fatto del bene, Ha creato a Milano un centro di fama internazionale, si è circondato di persone geniali
Dal portale Indymedia
http://piemonte.indymedia.org/article/12322
Don Verzè sull’orlo della bancarotta.
Oltre 1 miliardo di Euro. Il padre spirituale del Berlusca & Pollari con l’acqua alla gola per un dissesto colossale.
Ha fondato e poi sfondato (di debiti) l’Ospedale San Raffaele di Roma e Milano, tempi mondiali della medicina e della sofferenza. Ora al manager di Dio rimarranno solo queste ultime (le “sofferenze” … economicamente parlando).
Che c’hanno in comune il premier Silvio Berlusconi, il generale dei servizi segreti Nicolò Pollari, il Vaticano, e notissimi politici, banchieri ed imprenditori? Un arzillo vecchietto (ora pieno di puffi) che si chiama Don Luigi Maria Verzè.
Accanto alla sede del Parco biomedico del San Raffaele a Mostacciano, sorge una graziosa villetta ch’era di proprietà della Fondazione di Don Verzè e che venne affittata al servizio d’intelligence militare (Sismi) per le sue attività segrete. La cosuccia/casuccia, era così carina che Nicolò Pollari, generale della Guardia di Finanza a capo del Sismi (nonché grande amicone del prelato manager) la volle tutta per sé, cattandosela per 4 soldi.
La Villa di Mostacciano (zona EUR) del Generale Nicolò Pollari, è disposta su quattro livelli, 24,5 vani catastali: due ingressi, due saloni, sei camere, due soggiorni, cinque bagni, due vani guardaroba, lavanderia e garage, tre terrazze, giardino di 1.400 metri e una bella piscina con trampolino. La villa fu comprata nel 1994 dal San Raffaele del Don a un prezzo di 2 miliardi e 400 milioni (più del doppio di quanto l’ha pagata Nicolò Pollari).
Pare che di (“proficui”) affaroni come questi Don Luigi Maria Verzè ne abbia fatti tanti. Questo spiegherebbe (almeno in parte) come mai il San Raffaele ora si trova sull’orlo del crak. L'impero di don Luigi Verzé, che fa capo alla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, con sede in Via Olgetttina 60 - Milano si sta letteralmente sbriciolando come la statua del gigante dai piedi d’argilla (poco più in là al civico 65 della stessa via c’è il palazzo delle veline Bunga Bunga). Per raccoglierne i cocci forse non basterà più neanche dismettere i numerosi assets immobiliari per fare cassa. Nella lista delle dismissioni figurano: Oasis Aministracao Ltda, Soc. Agricola Monte Tabor Srl, Progetti International Srl, Blu Energy Srl, S.A.T. Srl, Residenza Alberghiera San Raffaelle Srl, Edilraf Spa, Quo Vadis, Costa Dorata, Turro, Air Viaggi, VDS2, Science Parck, Resnati, etc etc. La cessione del patrimonio immobiliare non sarà poi cosa tanto facile da realizzare. Molte di queste proprietà son gravate da vincoli ed ipoteche. Come il complesso immobiliare di Via Olgettina, ed il bellissimo residence di Cologno Monzese (sussiste un’ipoteca di 1° grado a garanzia di un finanziamento BEI). Comunque il vendibile dovrà essere ceduto alla velocità della luce per introitare subito risorse finanziarie fresche da utilizzare per il ripianamento dei (moltissimi ed ingentissimi) debiti. Più di 1 miliardo di euro di passività. Tra le proprietà vendibili ci sono aziende agricole, alberghi, aziende di ristorazione, proprietà terriere, strutture di cura, aerei, jet, e persino alcune piantagioni di mango e meloni (in Brasile). Ciò che toglie il sonno a Don Verzè son i grossi problemi con banche e società di leasing: in primis Unicredit, BNP, BPM, Cariparma, BPS, Banco di Sardegna, Italease, Leasint, Ubi Factor, Mediofactoring, BIIS. Molte case farmaceutiche fiutato il dissesto hanno già minacciato azioni legali se non rientreranno subito dei propri crediti, come le società: Gilead Sciences (18,6 mil. Euro), Pfizer (12,3 mil. Euro), Merck Serono (12,2 mil. Euro), Abbott (9,6 mil. Euro), Dompè (7,6 mil. Euro), Medtronic (7,5 mil. Euro), Laboraf (17,1 mil. Euro) e via di sto passo.
Questo, in estrema sintesi, è il quadro impietoso che emerge da un dossier riservato elaborato in questi giorni dallo Studio Borghesi Colombo & Associati e Bain & Bain (che trovate quì di seguito riprodotto ed allegato pdf) che titola: “Linee guida del Piano di ristrutturazione e di riorganizzazione societaria - 30 marzo 2011”. Diciamo che i segnali del dissesto ci son tutti e son davvero conclamati. Bancarotta in piena regola. Ma per uscire da sto casino che ha combinato l’attempato Don (90 anni suonati) basterà fondare una newco? Servirà costituire una nuova Fondazione? (la vecchia ormai ha perso faccia e credibilità). E trasformare la Fondazione in una società di capitali a che pro? Ma per accedere a nuova finanza no, scemini. Se no le banche non scuciranno un baiocco. Elementare Watson. Secondo i consulenti finanziari, seguendo un particolare tipo di schema e/o procedura sarà possibile mettere in piedi un verosimile “Piano di Ristrutturazione dei debiti” e quindi non rischiare che le banche possano immaginare di poter incorrere nella “concessione abusiva di credito” (finanziare una holding decotta non sarebbe formalmente legale). Il Piano deve essere credibile (almeno sulla carta). Gli istituti di credito eroganti - almeno in linea teorica - non potrebbero finanziare la holding di Don Verzè sapendolo insolvente. Comunque, come la giri giri i conti non tornano lo stesso. Lo stato patrimoniale della fondazione permane da un bel po’ in stato comatoso (profondo) e le passività superano di gran lunga gli attivi. In qualsiasi paese normale l’imprenditore decotto (ma ancora onesto) porterebbe subito i libri delle società in tribunale.
Non il prelato-manager timorato di Dio e fido amico di Pollari & Berlusca. Che ha in mente un’illuminato “Piano Industriale” (quasi quasi pare una delle manovre finanziarie del Premier): contenimento dei costi operativi (tagli selvaggi al personale, consumi, spese, manutenzioni e logistica), razionalizzazione delle strutture (accentramento delle attività sanitarie), brutali tagli alle attività di ricerca etc etc.
Don Verzè anche in questo sembra proprio ad immagine e somiglianza di Silvio. Ecco perché quì in terra nessun giudice potrà permettersi di giudicarlo. Solo il Tribunale di Dio. Lui comunque, a differenza del Premier rifugge le ansietà terrene. A Don Luigi interessa solo servire l’Onnipotente e i suoi fratelli sofferenti (appunto il Berlusca, Pio Pompa, Bazoli, Geronzi, Profumo, Pollari, Miccichè, Angelucci, Formigoni, Anemone…). Ah scusate. Dimenticavo lo storico e grande amicone di sempre Ennio Doris (quello là con la bacchetta che disegna sempre i cerchi).
Che dirTi mio caro Don Verzè, speriamo solo nella Divina Provvidenza. Perché il buco e la voragine è proprio tutta intorno a te.
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Background:
Don Luigi Maria Verzè, nasce a Illasi (Verona) il 14 marzo 1920. Figlio di una nobildonna e di un agiato latifondista (che tutto avrebbe voluto tranne vedere l’erede designato del patrimonio innamorarsi della medicina e del sacerdozio). Si laurea in Lettere classiche e filosofia nel 1947 presso l'Università Cattolica di Milano. Viene ordinato sacerdote nel 1948. Nel 1964 dalla sua diocesi gli viene proibito di “esercitare il Sacro Ministero”. Nel 1973 rasenta la scomunica e dalle gerarchie cattoliche viene sospeso a divinis. Riabilitato decide di reinventarsi un nuovo percorso di fede. Diventa prete-manager tout-court, intrecciando presso relazioni d’affari con la Edilnord di Silvio Berlusconi. Con un pizzico di visionaria megalomania mette in piedi imponenti strutture d’eccellenza e d’avanguardia che le fa assomigliare a moderne cattedrali della cura (gli Ospedali San Raffaele di Milano e Roma sono tra i più importanti a livello internazionale). Per finanziarli reperisce fondi, tesse rapporti con politici ed imprenditori, diventa amico dei banchieri che contano garantendosi linee di credito con i maggiori istituti di credito. Altri (come il professore Luigi Poggi Longostrevi) meno timorati di Dio e dotati di scarso senso etico penseranno bene di fare cassa ed introitare frodando lo Stato, ottenendo così dal Sistema Sanitario Nazionale ingenti rimborsi per prestazioni inesistenti. Da evidenziare il dipartimento di odontoiatria del San Raffaele che annovera tra le sue file una delle igieniste dentali più fighe in assoluto, Nicole Minetti (una delle miss Bunga Bunga). Nel 1976 le toghe cattocomuniste condannano Don Verzè ad 1 anno e 4 mesi di reclusione per tentata corruzione (per la convenzione con l’Università Statale di Milano e un consistente contributo della Regione Lombardia). Nel 1977 Il nostro carismatico Don viene incriminato per corruzione e riconosciuto colpevole di istigazione alla corruzione (a tutt’oggi ancora in attesa della sentenza definitiva). Nel 1995 è nuovamente inquisito dalla toghe rosse della Procura di Milano per irregolarità nei lavori di costruzione del San Raffaele. Altra condanna di 1 anno e 4 mesi di reclusione per l’acquisto e la ricettazione di due quadri del '500 di scuola napoletana proventi di furto (si suppone che il prelato sapesse della provenienza illecita). Tutte condanne che il battagliero Don Verzè rispedisce al mittente snocciolando le cifre della riconosciuta eccellenza clinico-scientifica del suo lavoro. Il San Raffaele ad esempio, è diventato un terreno di sfide estreme della scienza. Ha sviluppato in collaborazione con il Mit of Boston un progetto di cui don Luigi è particolarmente orgoglioso: ai pazienti viene impiantato un’ipertecnologico microchip sottocutaneo e l’ospedale, attraverso un collegamento telematico continuo, è in grado di interagire in tempo reale intervenendo. Come dice Don Luigi: “è un altro passo avanti verso una frontiera mai esplorata ma sempre intimamente cullata: quella dell’immortalità”… ecco perché Silvio spera di vivere a lungo (“Silvio Berlusconi mi ha chiesto di farlo campare fino a 150 anni” disse il don in un’intervista). Per la sua creatura - il San Raffaele - si potrebbe tranquillamente parlare di nuovo Eldorado culturale; etica e bioetica convivono armoniosamente. Ogni malato è considerato un “tabernacolo d’oro” Si fa ricerca avanzata a 360° studiando il ringiovanimento delle cellule staminali adulte, gli embrioni, la fecondazione artificiale in vitro. Tanto biblico, evangelico e sacrale rispetto per l’uomo (uomo-individuo in quanto tale come direbbe Elio) s’appaleserà in tutta la sua spiritualità nel 2006, quando don Verzè aiuterà un amico medico - gravemente ammalato - a raggiungere il padreeterno impartendogli l’eutanasia (però solo dopo avergli impartito l’estrema unzione). Ama leggere, meditare, ama le Banche ed il grano (grano inteso come quattrini). Ha simpatie per il maestro Riccardo Muti, Umberto Veronesi, l’ex sindaco-filosofo Cacciari e l’attore-regista Roberto Benigni. Ammira Silvio Berlusconi (Silvio gli baciò la mano solo dopo la celebre frase del don “nelle persone so riconoscere il profuno di santità”) nonché Madre Teresa di Calcutta, Muhammar Gheddafi, Fidel Castro, gli angeli, gli arcangeli, San Raffaele Protomartire, Benedetto Craxi (detto Bettino) e nostro signore Gesù Cristo. Don Verzè ha una taumaturgica antipatia per il Concilio Vaticano II (e forse anche il I°), per alcuni papi (v. Ratzinger) e per il celibato. Odia visceralmente Rosy Bindi, tutti i bolscevico-comunisti e tutti quelli che scrivono stronzate senza prima riflettere, come alcuni attivisti di Indymedia (con particolare riguardo di tal mediattivista che scrive scemenze firmandosi mister Bean).
doc. pdf.: "Dossier_Riorganizzazione_San_Raffaele_2011"
http://piemonte.indymedia.org/attachments/apr2011/dossier_riorganizzazione_san_raffaele_2011.pdf
Acireale, 03-09-2010
Dopo la lettura dell'articolo di oggi, non ho pià dubbi è un grandissimo.
Con stima e con l'augurio di vivere il più possibile.
Nino Castorina-Via lancaster,30-Acireal-Ct
095 608177-392 8671182
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