Ronnie James Dio
Biografia • Melodie di metallo tagliente
Ronnie James Dio nasce a Portsmouth (USA) il giorno 10 luglio 1942. Di origini italiane, il suo vero nome è Ronald James Padavona. Cresciuto a Cortland nello stato di New York, è un adolescente quando inizia a suonare la tromba in gruppo rockabilly: in questo periodo assume il nome d'arte di "Ronnie Dio". Il termine Dio non ha riferimenti religiosi bensì si ispira a Johnny Dio, gangster statunitense di origini italiane.
Nel 1957 fonda un gruppo di rock'n'roll dal nome "The Vegas Kings", conosciuto negli anni come "Ronnie Dio and the Prophets". Con la band Ronnie, cantante e leader, incide qualche pezzo singolo ed un solo album nel 1963, "Dio at Domino's".
All'inizio degli anni '70 crea un nuovo gruppo e passa a sonorità decisamente hard rock. La band inizialmente è nota come "Electric Elves", poi cambia nome in "Elves" e infine "Elf". Gli "Elf" incidono un primo omonimo album negli USA nel 1972. Si spostano poi nel Regno Unito nel 1973, dopo aver firmato un contratto per l'etichetta Purple.
In Inghilterra Dio entra in contatto con la scena hard rock ed heavy metal di quegli anni. Gli "Elf" arrivano ad aprire i concerti dei "Deep Purple", gruppo in cui suona il chitarrista Ritchie Blackmore. Quest'ultimo impressionato dalle doti vocali di Ronnie James Dio, e deciso per altre questioni ad abbandonare i "Deep Purple", nel 1975 entra nella formazione degli "Elf", ribattezzandoli però "Rainbow".
Dopo alcuni album con i "Rainbow", Dio entra in disaccordo con Ritchie Blackmore e abbandona. Viene immediatamente reclutato dai "Black Sabbath" che, nel 1978, avevano appena allontanato il cantante Ozzy Osbourne. L'arrivo di Dio è una potente iniezione di nuova energia per i Black Sabbath (in quel momento in difficoltà): incide con loro due album di grande successo, "Heaven and Hell" e "Mob Rules", più un live che porta il titolo palindromo "Live Evil".
Nuovi attriti lo portano ad abbandonare la formazione dei Black Sabbath nuovamente e formare, insieme a Vinnie Appice (uscito insieme a lui dai Black Sabbath), una propria band di nome "Dio".
L'esordio dei "Dio" è del 1983 con l'album "Holy Diver": il successo raccolto è enorme e il pubblico si trova entusiasta del genere proposto, heavy metal con contenuti fantasy e mitologici. Negli infuocati show di Dio le tecnologie più moderne (come ad esempio il laser) sono utilizzate per creare un'atmosfera fantastica, popolata da draghi, mostri, demoni e spettri. Nel 1984 Dio rinnova il suo successo con "The Last in Line". Seguono "Sacred Heart" del 1985, "Dream Evil" del 1987, "Lock Up the Wolves" del 1990.
Poi arriva una reunion con i Black Sabbath: insieme registrano il pregevole "Dehumanizer". "Strange Highways" è l'album successivo che registra come "Dio", ma viene accolto piuttosto male dai fan, così come il successivo "Angry Machines" del 1996.
Torna in studio nel 2000 per registrare "Magica", un vero e proprio concept album, ispirato a un libro di incantesimi. Poi è la volta di "Killing The Dragon", album più leggero, che sconfina addirittura nel rock'n'roll. L'ultima opera dei "Dio" è "Master of the Moon" del 2004.
Poi assieme agli altri ultrasessantenni Tony Iommi, Geezer Butler e Vinnie Appice, si riunisce per dare vita agli "Heaven and Hell": la line-up corrisponde alla formazione dei Black Sabbath che registrò il disco "Mob Rules". Dopo un tour che li ha visti toccare anche l'Italia (Gods Of Metal 2007), nel 2009 l'atteso album in studio degli "Heaven and Hell", intitolato "The Devil You Know".
Alla fine del mese di novembre 2009 la moglie Wendy annuncia che al marito è stato diagnosticato un cancro allo stomaco. La malattia lo consuma in breve tempo: Ronnie James Dio muore a Houston il giorno 16 maggio 2010.
Dopo la sua morte Lars Ulrich, batterista dei Metallica ha scritto una commovente lettera pubblica per l'addio a Ronnie James Dio di cui era grande fan. La moglie, insieme al figlio adottivo Dan e i due nipoti, con un comunicato ha dichiarato: "Sappiate che lui vi ha amato tutti, e che la sua musica vivrà per sempre".
Foto e immagini di Ronnie James Dio
Commenti
sono stata a un suo concerto circa 23 anni fa a milano sono rimasta folgorata dalla sua personalita cosi forte , quella voce , un uomo piccolo ma grande dentro , senza conoscerlo basta guardarlo nei occhi per capire che e una persona con un cuore grande ,uno come non ce ne sono piu , sopratutto nel mondo della musica del rock , uno pulito.
e sono rimasta sorpresa di vedere che e stato sposato 40 anni con la stessa donna , dovrebbero prendere esempio da persone come lui i giovani oggi.
Di seguito la traduzione della lettera di Lars Ulrich a Ronnie:
Caro Ronnie,
ero appena uscito dal palco a Zagabria. Sono stato raggiunto dalla notizia della tua morte.
Sono un po' sotto shock, ma volevo che tu sapessi che sei stato uno dei principali motivi che mi ha fatto iniziare a suonare.
Quando ti ho visto la prima volta con gli Elf, nel 1975 in apertura per i Deep Purple, sono stato completamente travolto dalla forza della tua voce, dalla tua presenza sul palco, dalla tua sicurezza e la facilità con cui sembravi comunicare con 6.000 danesi e sognanti undicenni, la maggior parte dei quali non avevano familiarità con la musica degli ELF.
L'anno dopo, ero molto esaltato quando ho sentito i risultati dell'aver unito le forze con il mio chitarrista preferito. Voi ragazzi suonavate in perfetta sintonia ed io sono subito diventato il più grande fan dei Rainbow in Danimarca.
Nell'autunno del 1976, quando suonavi al tuo primo show a Copenaghen, ero in prima fila e quel paio di volte in cui i nostri sguardi si sono incrociati, mi hai fatto sentire come la persona più importante del mondo.
La notizia che voi ragazzi alloggiavate in città per la giornata mi si è fissata in mente e ho fatto un pellegrinaggio al Plaza Hotel, per vedere se potevo in qualche modo avere una foto, un autografo, un momento, una qualsiasi cosa.
Poche ore dopo sei uscito e sei stato così gentile e premuroso ... foto, autografi e un paio di minuti di battute informali.
Mi sentivo in cima al mondo, ispirato e pronto a tutto.
Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di incontrarti una mezza dozzina di volte o giù di lì e ogni volta sei stato gentile, premuroso e cortese come lo eri stato nel 1976 di fronte all'hotel.
Quando abbiamo finalmente avuto la possibilità di suonare insieme in Austria nel 2007, anche se se non potevo darlo a vedere, sono stato letteralmente riportato indietro nel tempo, a quel ragazzino con il moccio al naso che avevi incontrato e ispirato 31 anni prima e il condividere il palco con te e i leggendari Heaven & Hell era un fottuto onore e un sogno che si avveravano.
Un paio di settimane fa, quando ho sentito che non saresti stato in grado di partecipare allo show Sonisphere faceva pensare che avremmo potuto condividere il palco il prossimo mese di giugno, avrei voluto chiamarti e farti sapere che ti stavo pensando e farti i migliori auguri, ma ho cacciato il pensiero pensando che l'ultima cosa di cui avevi bisogno per guarire era il sentirti obbligato a ricevete una telefonata di un batterista danese/fan.
Vorrei aver fatto quella chiamata.
Ci mancherai immensamente per quegli appuntamenti, e noi penseremo a te con grande ammirazione e affetto durante l'esibizione.
Sembrava così normale averti in tour con i cosiddetti 'Big Four' dal momento che ovviamente eri uno dei motivi principali per l'esistenza stessa delle quattro Band.
Ti bruceranno sicuramente le orecchie durante quelle due settimane perché tutti noi parleremo, ricordando e condividendo racconti riguardo a come l'averti conosciuto ha reso migliore la nostra vita.
Ronnie, la tua voce mi ha colpito e rafforzato, la tua musica mi ha ispirato e influenzato, e la tua gentilezza mi ha colpito e commosso.
Grazie.
Con tanto affetto
Lars
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