Joaquin Phoenix
Biografia
L'attore Joaquin Rafael Phoenix, il cui vero nome è Joaquin Rafael Bottom, nasce il 28 ottobre 1974 a San Juan, a Porto Rico, figlio di un carpentiere, John Lee, originario della California, e di una segretaria, Arlyn Dunetz, nata a New York nel quartiere del Bronx da genitori europei. Joaquin è il terzo di cinque figli della coppia (che in passato ha vissuto nelle comuni hippie e poi ha fatto parte della setta dei Bambini di Dio): i suoi fratelli sono Summer, Liberty, Rain e il più noto River Phoenix, che morirà a 23 anni nel 1993.
Il piccolo Joaquin è l'unico dei ragazzi che non ha un nome di origine "naturale": per questo motivo, già da piccolo sceglie di farsi chiamare Leaf, tenendo questo nome fino ai quindici anni. Nato in Sud America, dove i genitori sono missionari per conto dei Bambini di Dio, Phoenix torna negli Stati Uniti con la famiglia - delusa dalla setta - nel 1978: è in questo periodo che i Bottom cambiano il proprio cognome in Phoenix, cioè "Fenice", colei che risorge in continuazione dalle proprie ceneri. Mentre il padre lavora come architetto di esterni e la madre è impiegata come segretaria, i fratelli Phoenix, viste le condizioni economiche non eccellenti, si esibiscono in strada: nel corso di una competizione a Hollywood, vengono notati da Iris Burton, talent scout che li induce a prendere parte a una casting cinematografico. È in questa occasione che essi vengono scritturati dalla Paramount, dalla regista Penny Marshall.
L'esordio di Joaquin nel mondo dello spettacolo risale al 1982, per la serie tv "Sette spose per sette fratelli", in cui è protagonista River. Seguendo la strada di quest'ultimo, ma anche di Rain, Joaquin approda al cinema, dove interpreta "Space Camp", pellicola del 1986 diretta da Harry Winer.
Dopo aver preso parte a "Parenti amici e tanti guai" (titolo originale: "Parenthood") alla fine degli anni Ottanta, Joaquin Phoenix decide di seguire il padre in Messico. Il rientro negli Stati Uniti, agli inizi degli anni Novanta, coincide con la morte di River, stroncato da un'overdose di droghe durante la sera di Halloween del 1993 al Viper Room, club appartenente a Johnny Depp. Quella sera nel locale oltre a Depp sono presenti anche John Frusciante e Flea, chitarrista e bassista dei Red Hot Chili Peppers, e Samantha Mathis, fidanzata di River. Quest'ultimo viene visto a colloquio con uno spacciatore prima di uscire dal locale. I soccorsi chiamati da Joaquin non giungono in tempo: all'arrivo dell'ambulanza, River è già morto, e si rivela inutile la corsa all'Ospedale Cedars-Sinai. La tragica telefonata di al 911 di Joaquin, registrata, viene trasmessa da numerose radio e televisioni: anche per questo motivo, e più in generale per il comportamento poco rispettoso e invadente dei mezzi di comunicazione nei confronti della sua vita privata, egli si allontana nuovamente da Hollywood.
Il suo ritorno sulla scena avviene nel 1995, quando recita in "Da morire" (titolo originale: "To die for"), film d'autore di Gus Van Sant. La sua interpretazione viene accolta con entusiasmo dalla critica. Seguono altri film (si segnalano "Innocenza infranta" di Pat O' Connor, "U turn - Inversione di marcia" di Oliver Stone e "8mm" di Joel Schumacher), fino al 2000, anno della consacrazione de "Il Gladiatore" (titolo originale: "The gladiator"), in cui presta il volto a Commodo: grazie alla partecipazione alla pellicola di Ridley Scott riceve una candidatura all'Oscar.
Dopo "Buffalo Soldiers" (del 2001, di Gregor Jordan), "Signs" (del 2002, di M. Night Shyamalan), e "Le forze del destino" (titolo originale: "It's all about love"), di Thomas Vinterberg,, nel 2004 partecipa a "Hotel Rwanda", prima di essere impegnato sul set di "Quando l'amore brucia l'anima" (titolo originale: "Walk the line"): la sua interpretazione di Johnny Cash gli vale un Golden Globe nella sezione comedy-musical come migliore attore protagonista; l'Oscar, invece, gli viene negato da Philip Seymour Hoffman di "Capote". Dopo aver doppiato il documentario antispecista "Earthlings", dedicato al rapporto tra interessi economici e natura animale, gira "Reservation Road" e "I padroni della notte" (titolo originale: "We own the night"): in quello stesso periodo, intraprende una relazione con Liv Tyler.
Segue il mockumentary "Joaquin Phoenix - Io sono qui!" (titolo originale: "I'm still here"), per la regia di Casey Affleck, presentato alla 67° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, prima di essere chiamato da Paul Thomas Anderson come protagonista di "The Master", pellicola ispirata alla setta di Scientology che gli consente di ottenere alla Mostra del Cinema di Venezia del 2012 la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, e agli Oscar una candidatura come migliore attore protagonista.
Attivista sociale e sostenitore di The Peace Alliance e Amnesty International, l'attore fa parte del consiglio di amministrazione dell'organizzazione The Lunchbox Fund, ente no profit che mette a disposizione ogni giorno i pasti per gli allievi delle scuole di Soweto. Fa parte, inoltre, del People for the Ethical Treatment of Animals.
In Italia, Joaquin Phoenix è doppiato soprattutto da Fabio Boccanera (che gli ha prestato la voce, tra l'altro, in "Da morire", "I padroni della notte", "Il tempo di decidere" e "Il sapore del sangue") e da Francesco Bulckaen (tra l'altro in "Hotel Rwanda", "The Yards" e "Il gladiatore"), ma anche da Adriano Giannini ("The Master"), Gianluca Iacono ("Joaquin Phoenix - Io sono qui!") e Francesco Pannofino ("8mm - Delitto a luci rosse").
Dopo "Irrational Man" (2015) di Woody Allen, nel 2018 interpreta in modo intenso il ruolo di Gesù nel film "Maria Maddalena", con protagonista Rooney Mara, sua compagna dal 2016.
Due anni dopo, nel 2020, riceve l'Oscar come Migliore attore protagonista per il film "Joker" (di Todd Phillips).
Nello stesso anno nasce il primo figlio della coppia Phoenix-Mara: il nome è River, in onore del giovane fratello scomparso.
Nel 2023 interpreta Napoleone Bonaparte nel film "Napoleon" di Ridley Scott.
L'anno seguente veste di nuovo i panni del Joker nel sequel (ancora per la regia di Todd Phillips) "Joker: Folie à Deux".
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