Vittorio Colao
Biografia
Vittorio Colao nasce a Brescia il 3 ottobre 1961. La famiglia del padre ha origini calabresi. Nell'aprile del 2020 il suo nome rimbalza su ogni testata giornalistica: è lui il manager chiamato a guidare una task force con un compito arduo - forse il più difficile dal dopoguerra - ovvero quello di ricostruire l'economia italiana a seguito della chiusura forzata delle imprese dovuta all'esplosione di Covid-19. Scopriamo di seguito la carriera folgorante di Vittorio Colao e qualcosa in più sulla sua vita privata.
Vittorio Colao, storia di un successo internazionale
Da giovane, dopo aver svolto la leva militare come ufficiale dei Carabinieri, si laurea presso l'Università Bocconi, famosa in tutto il mondo per la sua focalizzazione nel formare la classe dirigenziale.
Per completare il percorso accademico si iscrive alla ancor più nota Harvard University, presso la quale consegue un master in Business Admistration. La carriera di Vittorio Colao ha inizio nel momento in cui viene assunto dalla banca d'affari Morgan & Stanley di Londra. Inoltre, per dieci anni ricopre un ruolo importante presso la società di consulenza Mckinsey, presso gli uffici di Milano.
A soli 35 anni viene nominato direttore generale di Omnitel Italia, successivamente divenuta Vodafone. Dopo quattro anni Colao viene promosso ad amministratore delegato della Divisione Italiana di Vodafone; due anni dopo è CEO per tutta l'Europa meridionale.
La scalata al successo nel colosso delle telecomunicazioni si dimostra un percorso imprenditoriale davvero atipico per la media della classe manageriale italiana, soprattutto per il fatto che Vittorio Colao riesce a imporsi grazie a un metodo serio e rigoroso, adottato nella vita professionale anche in contesti internazionali; di fatto riesce a rovesciare in ogni occasione lo stereotipo che vede l'italiano pasticcione anche negli affari.
A conferma di un percorso davvero unico nel suo genere, nel 2002 Vittorio Colao diventa membro del consiglio di amministrazione di tutta la società. Nel 2003 il suo ruolo viene allargato da CEO per l'Europa meridionale a responsabile anche delle aree commerciali in costante espansione di Medio Oriente e Africa.
La parentesi in RCS
Con una crescita così rapida e vertiginosa, a Vittorio non rimangono molti altri obiettivi da raggiungere in Vodafone, per cui nel 2004 lascia in ottimi rapporti il colosso per ricoprire il ruolo di amministratore delegato di RCS Mediagroup. L'esperienza positiva si dimostra però non destinata a ripetersi in un contesto esclusivamente italiano; qui Colao infatti rimane solo fino al 2006. A causa di una serie di operazioni concluse in maniera non soddisfacente, il consiglio di amministrazione sceglie di togliere a Colao molte delle deleghe alle quali faceva riferimento. In seguito a quello che il super-manager percepisce come un comportamento scorretto nei propri confronti, sceglie di dimettersi.
Tuttavia, non rimane a lungo senza lavoro, poiché nel 2006 Vittorio Colao sceglie di fare ritorno a Vodafone, multinazionale che ne apprezza l'approccio rigoroso.
Il ritorno in Vodafone
Fa rientro vestendo i panni di vice amministratore delegato per tutta l'area commerciale europea: è un ruolo di primissimo piano che gli conferisce una pole position per quando, solo due anni dopo, viene nominato amministratore delegato dell'intera società di telecomunicazioni.
La carica lo vede ai vertici di una delle realtà più importanti al mondo, un aspetto che attira l'orgoglio di molti italiani che lo prendono come importante punto di riferimento. Sotto la direzione di Vittorio Colao, il gruppo Vodafone intraprende alcune tra le maggiori operazioni finanziarie registrate nei primi anni Dieci del nuovo millennio. Ad esempio, Colao dimostra di avere un ruolo cruciale nell'ambito delle trattative che conducono alla vendita, per la cifra record di centotrentamiliardi di dollari, verso Verizon.
Quest'ultima, la più importante realtà di telefonia mobile degli Stati Uniti d'America, diviene completamente titolare di Vodafone in un'operazione che permette a Colao di attirare su di sé la stima di molti investitori e broker di altissimo livello. La sua guida viene apprezzata al punto tale che il ruolo di amministratore delegato del gruppo rimane suo per ben dieci anni: si tratta di un tempo superiore alla media per posizioni di questo tipo. Nel 2018 si dimette a favore del britannico Nick Read per ritirarsi a gestire il patrimonio accumulato negli anni.
Nel 2014 riceve dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la nomina a Cavaliere del Lavoro.
Vittorio Colao: vita privata
Anche se non è dato sapere molti dettagli riguardo alle sue passioni, è noto che l'ex amministratore delegato di Vodafone è sposato con Silvia Cassinis, con la quale forma una famiglia unita assieme ai tre figli.
Gli anni 2020
Nel 2020 viene nominato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a presiedere la task force di esperti incaricata di fornire le linee guida per la ricostruzione post - pandemia Coronavirus. Torna alla ribalta mediatica pochi mesi dopo, nel febbraio 2021, con la nascita del governo Mario Draghi. Colao è infatti chiamato ad un incarico di governo ministeriale: diviene Ministro per la transizione digitale, un nuovo Ministero creato con l'obiettivo di dare modernità al Paese e pianificare la spesa dei tanti miliardi che arriveranno dall'Unione Europea con il piano di aiuti recovery fund. Insieme a lui, all'altrettanto nuovo Ministero alla transizione ecologica, c'è Roberto Cingolani, persona di spicco che faceva già parte della sua task force del 2020.
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