Kevin Spacey
Biografia • Sguardi penetranti carichi di mistero
Kevin Spacey (il cui nome vero, in realtà, è Kevin Fowler) nasce il 26 luglio del 1959 a South Orange, da madre segretaria e padre operaio della Lockheed Corporation. Trasferitosi a Los Angeles ancora bambino, insieme ai fratelli Randall e Julie Ann, vive un percorso scolastico piuttosto difficoltoso, contrassegnato dall'espulsione dall'Accademia Militare di Northridge; riesce, in ogni caso, a diplomarsi presso la Chatsworth High School. Durante gli anni delle superiori, Kevin sviluppa una predilezione particolare per la recitazione, come testimonia la sua partecipazione a diverse produzioni scolastiche: predilezione che viene poi perfezionata con la frequentazione della celebre Julliard School, dal 1979 al 1981, a New York.
Va detto, però, che gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza di Kevin sono contrassegnati da momenti di difficoltà, come dimostrato dalla carenza di notizie biografiche precise, spesso nascoste volutamente da parte dello stesso attore, che ha sempre cercato di evitare la diffusione di notizie relative alla sua vita privata del passato (ma anche del presente). Ciò che sappiamo oggi, insomma, è dovuto in gran parte a "Spacey's brother: out of the closet", libro scritto dal fratello Randall che racconta numerosi episodi della loro infanzia, caratterizzata dalla presenza di un padre violento e severo al limite dell'ossessione per il nazismo.
Il rapporto difficile con il padre è confermato dal fatto che Spacey è il cognome della madre (di origine gallese), anche se la veridicità delle parole di Randall Fowler non può essere garantita, visto che entrambi i genitori di Kevin sono ormai morti.
Ad ogni modo, al termine degli studi il giovane Fowler inizia a esibirsi in teatro, sviluppando il suo formidabile talento soprattutto su testi classici come Moliere, William Shakespeare e Henrik Ibsen. In questo periodo, Kevin si alterna tra l'amore per il palco e la passione per Katharine Hepburn, attrice che per molti anni rimane il suo modello di interprete.
Eccezionale imitatore (anche dei suoi colleghi), egli dimostra una notevole versatilità, alternando con uguale bravura doti drammatiche e capacità comiche. Iniziano, così, a fioccare le prime apparizioni in televisione, come nella serie "L.A. Law". L'approdo reale al cinema, però, giunge solo nei primi anni Novanta: Spacey diventa un beniamino del grande schermo, grazie al suo sguardo penetrante e carico di mistero. Di questo periodo sono "Giochi d'adulti", pellicola del 1992 diretta da Alan J. Pakula, e "Il prezzo di Hollywood", uscita due anni più tardi con la regia di George Huang.
Ma Kevin Spacey riscuote successo anche con "I soliti sospetti", di Bryan Singer, nel 1995 (la sua interpretazione gli vale anche la statuetta dell'Academy Award come migliore attore), e nello stesso anno con il film di Wolfgang Petersen "Virus Letale". Dopo aver lavorato per David Fincher in "Se7en", nel 1996 si sposta dietro la macchina da presa per "Insoliti criminali". Come attore, invece, si cimenta ne "Il momento di uccidere", diretto da Joel Schumacher, ma soprattutto nel celebrato "L.A. Confidential", per la regia di Curtis Hanson.
Dopo i non indimenticabili "Mezzanotte nel giardino del bene e del male" (uscito nel 1997, diretto da Clint Eastwood) e "Il negoziatore" (di F. Gary Gray), Spacey conquista gloria e fama con "American Beauty": è il 1999, e la storia del borghese innamorato dell'amica della figlia vale all'attore il secondo Oscar.
Dopo "The Big Kahuna", Kevin Spacey prosegue in maniera fruttuosa la propria esperienza sul grande schermo: tra i film degni di nota, ricordiamo "The life of David Gale", "Superman returns" e "L'uomo che fissa le capre" ("The men who stare at goats"), al fianco di George Clooney. Altro ruolo particolarmente intenso si rivela, nel 2009, quello di "Shrink", in cui veste i panni di uno psichiatra depresso che inizia a diventare dipendente della marijuana.
Nel frattempo Spacey è diventato direttore artistico del teatro Old Vic. Trasferitosi definitivamente da Hollywood a Londra nel 2003, anno della morte della madre, si dedica al suo vecchio amore, il palcoscenico, manifestando l'intenzione di riunire attori americani e inglesi nelle stesse rappresentazioni. Negli ultimi anni, in ogni caso, non disdegna il cinema, come dimostrano alcune produzioni minori e "Come ammazzare il capo e vivere felici", del 2011.
Nel mondo del cinema, Spacey si è dedicato anche alla carriera di produttore: in questo ambito, si segnalano come "sue" opere "Il delitto Fitzgerald", del 2003, "Beyond the sea", del 2004, il già citato "Shrink", del 2009, e soprattutto "The social network", del 2010, dedicato alla storia di Mark Zuckerberg e di Facebook.
In Italia, Spacey è doppiato soprattutto da Roberto Pedicini (che gli presta la voce, tra l'altro, in "American Beauty", "Superman returns", "The life of David Gale", "Come ammazzare il capo e vivere felici", "L'uomo che fissa le capre", "The Big Kahuna" e "Recount") e Francesco Pannofino (tra l'altro in "Se7en", "Mezzanotte nel giardino del bene e del male", "Il momento di uccidere"). In "Una donna in carriera", invece, la sua voce italiana è quella di Tonino Accolla, il doppiatore di Homer Simpson.
Politicamente impegnato a sostegno dei democratici americani, l'attore è stato spesso al centro di pettegolezzi a proposito della sua presunta omosessualità. Colto ed enigmatico, la sua riservatezza lo ha reso un personaggio affascinante, davanti alla telecamera come nella vita.
Dal 2013 è tra i protagonisti della serie tv "House of Cards - Gli intrighi del potere", tratta dalla trilogia di romanzi thriller di Michael Dobbs.
Frasi di Kevin Spacey
Foto e immagini di Kevin Spacey
Commenti
Non ci sono messaggi o commenti per Kevin Spacey.
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Kevin Spacey. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Kevin Spacey.
Commenti Facebook
Argomenti e biografie correlate
Moliere William Shakespeare Henrik Ibsen Katharine Hepburn I Soliti Sospetti David Fincher Joel Schumacher L.a. Confidential Clint Eastwood Il Negoziatore American Beauty The Big Kahuna Superman Returns George Clooney Mark Zuckerberg Facebook Riservatezza Michael Dobbs Cinema