Ferzan Ozpetek
Biografia • Turchia Italia, andate e ritorni
Il regista e sceneggiatore Ferzan Ozpetek nasce a Istanbul (Turchia) il 3 febbraio 1959. Vive e lavora da lungo tempo in Italia tanto che si considera a tutti gli effetti un regista italiano. Arriva a Roma nel 1978 a soli 19 anni per studiare Storia del cinema all'Università La Sapienza; completa la sua formazione frequentando corsi di storia dell'arte e del costume all'Accademia Navona e corsi di regia all'Accademia d'Arte drammatica Silvio D'Amico. Per curiosità vale la pena di ricordare che, proprio durante questi anni, Ozpetek dipinge la "Fata ignorante", il quadro che appare nel suo film omonimo, circa venti anni dopo.
Ferzan Ozpetek negli anni '80 e '90
Oltre a studiare, riesce anche ad entrare nel mondo del cinema italiano. Trova il suo primo piccolo ruolo sul set di "Scusate il ritardo" nel 1982, dove portava té e biscotti a Massimo Troisi tutti i pomeriggi. In seguito arrivano anche incarichi più importanti e Ozpetek lavora come assistente e aiuto regista con Maurizio Ponzi, Lamberto Bava, Ricky Tognazzi e Marco Risi. È stato proprio quest'ultimo ad offrirgli una possibilità "imperdibile" quando, nel 1997, lo aiuta a produrre "Il bagno turco" con la sua casa di produzione, la Sorpasso Film.
Il primo film di Ferzan Ozpetek risulta un debutto salutato con successo dalla critica e anche dal pubblico. "Hamam" è un vero e proprio omaggio alla Turchia, la terra d'origine del regista, in cui la cultura turca viene presentata attraverso gli occhi di un giovane architetto di Roma. Ovviamente, non è solo coincidenza che proprio il suo primo film narra la storia di un outsider, di un uomo che arriva dall'Italia a Istanbul e viene incantato dalla cultura esotica ed eccitante del paese. Si deve aggiungere che nella storia del protagonista, alla scoperta di un mondo lontano viene associata anche la scoperta di sé stesso e di un amore omosessuale.
Due anni dopo, nel 1999, esce "Harem suaré", il primo film prodotto in collaborazione con Tilde Corsi e Gianni Romoli. Questo lavoro rappresenta l'inizio di una serie molto fertile di produzioni cinematografiche e di successi, sia per la casa di produzione che per Gianni Romoli produttore e anche co-sceneggiatore di tutti i successivi film di Ozpetek. "Harem suaré" presenta la caduta dell'impero ottomano attraverso la storia dell'ultimo harem imperiale. Anche questa pellicola è dedicata interamente alla Turchia, e anche in questa opera si vedono punti di collegamento tra la cultura turca e quella italiana, in quanto la protagonista è appassionata delle opere liriche italiane. L'attrice turca Serra Yilmaz, che ormai è diventata l'attrice simbolo di Ozpetek appare per la prima volta volta proprio in "Harem suaré".
La prima metà degli anni 2000
Nel 2001, con l'uscita di "Le fate ignoranti", Ozpetek prende una nuova direzione e lascia la Turchia, spostando la storia in Italia, più precisamente nella Roma contemporanea. Il tema centrale non sembra molto facile a prima vista, dato che nel film si tratta dell'incontro di una donna con l'amante omosessuale di suo marito appena morto in un incidente.
L'incontro con "le fate" cambia la vita della protagonista. Le fate sono un gruppo di amici, nella maggior parte omosessuali, che formano una specie di comunità che vive in un unico palazzo di periferia, una specie di "isola"; quando la protagonista scopre un aspetto nuovo della personalità del marito, questo fatto lenisce in parte il dolore che lei sente per la sua morte.
La pellicola è considerata uno dei capolavori di Ozpetek, ed è stata premiata con il Nastro d'argento nel 2001 con riconoscimenti per il miglior produttore (Tilde Corsi), la miglior attrice (Margherita Buy) e il miglior attore protagonista (Stefano Accorsi).
L'altro film che si considera spesso un capolavoro è uscito nel 2003 con il titolo "La finestra di fronte". Anche qui, la protagonista, imprigionata nell'esistenza monotona tra un matrimonio poco soddisfacente e un lavoro in cui perde la propria personalità, è alla ricerca del suo vero "Sé". Il coprotagonista è un uomo vecchio, "trovato" per strada, privo di memoria; durante il film si scopre pian piano che nasconde in sé il ricordo di un omicidio e di una decisione di sessanta anni prima. I due protagonisti si conosceranno attraverso una passione condivisa: la pasticceria. Dal loro incontro e dal loro lavoro, nasceranno dei dolci che sono veri e propri inni alla vita.
Nel 2005 è stato presentato "Cuore sacro", il film che divide fortemente sia la critica, sia il pubblico. La storia presenta la metamorfosi e la "redenzione" di una giovane imprenditrice che, a poco a poco, viene presa da una "follia religiosa".
Il parallelo con "Europa 51" di Roberto Rossellini è inevitabile, tuttavia, come si legge anche nelle critiche, il risultato è molto meno soddisfacente. La citazione della conversione di San Francesco non è assolutamente attendibile in quell'ambiente e in quel contesto, così come anche la rappresentazione della Pietà di Michelangelo risulta una esagerazione. Insomma, anche i critici sembrano essere d'accordo nel fatto che "Cuore sacro" è un film nato con l'esigenza di una chiamata artistica, ma che, purtroppo, l'opera non riesce a soddisfare.
La seconda metà degli anni 2000
Nel 2007 Ozpetek realizza "Saturno contro". Si tratta di uno spettacolo corale, a prima vista molto simile a "Le fate ignoranti". Infatti, anche qui si tratta di un gruppo di amici, che invece, non sono niente affatto ignoranti.
Sono tutti più o meno quarantenni, di successo, borghesi, che si trovano "a fare i conti alla soglia della maturità con la necessità di riscoprire il senso del gruppo in un momento come quello attuale in cui la crisi economica, lo spettro delle nuove malattie e il terrorismo internazionale hanno reso il senso della vita più precario e più fragile" (www.saturnocontro.com).
Qui, il tema centrale è la separazione, sia nell'amicizia che nell'amore, in un gruppo basato su legami di amicizia molto stretti e di lunga data, che presentano segni di stanchezza dovuta all'abitudine.
Dopo il successo ottenuto solo in parte dal film precedente, con "Saturno contro", Ozpetek sembra riprendere la maniera tanto caratteristica delle sue pellicole. Parla sempre di problemi e fenomeni controversi della società contemporanea, non soltanto dell'omosessualità.
Ozpetek, nei suoi film, riesce a presentare rapporti umani quotidiani che, allo stesso tempo, sono molto speciali. Una vedova che entra in relazione con l'uomo che è stato l'amante di suo marito, o la scomparsa improvvisa di un uomo, dalla rete di amicizie di un gruppo, che si potrebbe definire quasi una famiglia allargata.
Le esperienze descritte da Ozpetek sono in un certo senso autobiografiche, infatti, abbiamo a che fare con un uomo arrivato da lontano che ormai si è italianizzato ma non dimentica le sue radici turche.
Vivere e sopravvivere, ricercando noi stesssi, questo è il tema che ritorna sempre nelle opere di Ozpetek. E tutto questo avviene con una spettacolarità e passione che rendono tutti questi film unici e inimitabilmente "ozpetekiani".
Nel 2008 è in concorso al Festival del Cinema di Venezia dove presenta "Un giorno perfetto", adattamento cinematografico del romanzo di Melania Gaia Mazzucco, che vede protagonisti gli attori Isabella Ferrari e Valerio Mastandrea. L'anno successivo dirige a Lecce "Mine vaganti", il suo primo film girato fuori Roma. Il lavoro esce a marzo del 2010: nel cast vi sono Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi e Nicole Grimaudo.
Ferzan Ozpetek negli anni 2010
La città di Lecce gli conferisce la cittadinanza onoraria nel maggio del 2010. Nel 2011, grazie a "Mine vaganti" riceve il Premio Mario Monicelli per la migliore regia, il Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto e il Premio Suso Cecchi D'Amico per la miglior sceneggiatura.
Alla fine del mese di aprile del 2011 debutta come regista teatrale con l'opera lirica Aida, di Giuseppe Verdi, diretta in musica dal maestro Zubin Mehta; le scenografie sono del premio Oscar Dante Ferretti.
L'anno seguente, nel 2012, Ferzan Ozpetek cura la regia de La traviata, opera inaugurale della stagione lirica del Teatro San Carlo a Napoli.
All'inizio del mese di novembre del 2013 viene pubblicato il suo primo romanzo. Il titolo è "Rosso Istanbul": si tratta di un romanzo autobiografico incentrato sul rapporto tra l'autore e la madre.
Torna alla regia cinematografica nella primavera del 2014 quando esce nelle sale italiane il suo decimo film: "Allacciate le cinture". In questa opera corale in cui si mescolano dramma e commedia, troviamo Kasia Smutniak, Francesco Arca e Filippo Scicchitano
Tre anni più tardi, nel mese di marzo 2017, esce nelle sale italiane e turche "Rosso Istanbul", film basato sul suo romanzo. Il film è girato a Istanbul - 16 anni dopo "Harem Suare" - con un cast composto interamente da attori turchi. Sempre a Istanbul Ferzan Ozpetek gira un videoclip musicale: si tratta del brano "È l'amore", di Mina e Adriano Celentano, incluso nell'album "Le migliori".
Alla fine del 2017 esce al cinema il suo film "Napoli velata".
Dopo "Sei la mia vita" (2005), nel 2020 dà alle stampe il suo terzo romanzo: "Come un respiro".
Frasi di Ferzan Ozpetek
Foto e immagini di Ferzan Ozpetek
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Ferzan Ozpetek. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Ferzan Ozpetek.
Il mio giorno migliore - Patrizia Elle
"E quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia”...
Ma sarà vero? Ho provato a raccontare la mia storia, in un libro che forse nessuno leggerà mai.
O forse non sono stata in grado di raccontarla nel profondo.. per vergogna, chissà come l’avresti raccontata tu… avresti dato il giusto peso e senso ad un amore proibito e lacerante che ancora lascia aperte molte ferite.
Ciao..
Patrizia
Mi piacerebbe inviarti il libro...
Buongiorno Dottore ho appena seguito una sua intervista su RAI uno nella quale parlava del suo rapporto con L'attore Luca Argentero e ho capito il tipo di rapporto che ha con i suoi attori. Non voglio assolutamente approfittare della sua bontà ma le volevo chiedere se possibile il suo indirizzo e-mail per scriverle in privato e parlarle di una cosa. Grazie e buon anno.
Omerico
Cezaevinde yasanan cinselligi ele alan bir hikayem var. 329-------
Saygilar
Aiutare gli altri
Ciao ferzan mi chiamo martucci luisa nata a torino il 15 03 70 sono sposata e residente a taranto vorrei fare un film sulla mia vita sono da anni che sto scrivendo una biografia un libro scrivo canzoni sono iscritta alla siae sono piu' di 100 testi la maggior parte melodici, e poi altri sul sociale la violenza contro le donne, il bullismo, per un amico mara venier, alex zanardiil grande ezio bosso il grande erasmo iacovone per lo sport del calcio del taranto che è volato in cielo, il mio mito eros ramazzotti mi puoi aiutare a contattare eros ne scritta a parte tante ma una e in modo particolare a lui, perche' ho un obbiettivo di aiutare le persone in difficolta' tra cui vado alla stazione insieme a mio marito a portare quello che serve alle persone bisognose cibo vestiario, medicine, consigliarli con i patronati, o anche delle iniziative per parlare in tv per quanto riguarda la violenza contro le donne e varie iniziative e vorrei realizzare anche un calendario sul sociale ti prego ferzan mi sembri una persona molto umana e altruista ti ho visto a mara venier se puoi parlare anche a lei di me grazie di avere letto il mio messaggio il mio cell 327------- se vorrai chiamarmi e aiutarmi per poi colllaborare insieme complimenti per la bella persona che sei per i tuoi film sei umile intelligente e altruista mi sei piaciuto perche' la pensi come me e poi nella vita questa è la cosa piu' bella essere felici quando si fa stare bene gli altri e vederli felici che gli abbiamo aiutati ciao continua cosi' e se poi posso fare qualcosa per te ciao a presto aspetto tue notizie, martucci luisa taranto 02 11 2021.
Buongiorno Sig. Regista, mi scusi per il disturbo, ma le chiedo una grande cortesia. Nella puntata di domenica in del 31 ottobre 2021, lei ha citato una Signora di sua conoscenza malata di tumore allo stomaco e le aveva indicato un centro specializzato al nord Italia. Sarebbe così gentile da dirmi dove si trova e il nome di questo ospedale. Gliene sarei grato.
Un cordiale saluto e grazie
Salvatore 347-------
Eccezionale sei un genio
Non ho mai conosciuto un genio del cinema come te.
Mi fai piangere per la genialità dei tuoi film.
Non so cosa dirti ma se dovessi venire in Sicilia mi piacerebbe conoscere e stringere la mano all'unico regista capace di emozionarmi
324 ------- Grazie per quello che mi dai.
Buona sera
Vorrei proporre il mio manoscritto alla sua attenzione. Secondo me potrebbe diventare un film. Forse sogno in grande ma mi piace crederlo.
Il titolo del mio libro è ' non dirmi solo ciao! '
Cordiali saluti
Buongiorno signor Ozpetek sono una appassionata di cinema e i suoi film mi hanno sempre interessata soprattutto per come sa far emergere gli attori. A tale proposito volevo chiederle se ha mai pensato di far partecipare a un suo lavoro l'attore turco Kivanc Tatlitug che in Italia abbiamo conosciuto questa estate con la serie turca Brave and Beautiful trasmessa da Canale 5. Questo attore si sta imponendo al pubblico italiano oltre che per il suo innegabile fascino, anche e soprattutto, per il talento e la versatilità dei personaggi che interpreta (é stato protagonista di altre serie turche di successo). Proprio per la bravura espressiva Tatlitug dovrebbe girare film cinematografici e non fermarsi alle serie, guidato da un regista come lei che, sono sicura, saprebbe valorizzare il suo talento.
Sperando che in un futuro non lontano consideri questo " modesto suggerimento" La saluto e La ringrazio per l'attenzione.
Buongiorno Ferzan!.. vorrei poter condividere con te/lei il materiale umano che ho custodito negli anni esperiti.
Grazie!
Agladia
Buon giorno vorrei tanto raccontarle la mia storia
La vorrei raccontare a lei perche so che può capire
Vorrei raccontarla a lei perché può aiutare
Altre donne
Ho bisogno di raccontare perche sto morendo dentro
Grazie Letizia
Buonasera. Adoro i suoi capolavori.. e alla mia tenera era vorrei recitare. Sono una guida turistica di Sorrento ed ho 55 anni ben portati. Spero in una risposta o almeno un contatto..
Buona sera Sig. Ozpetek,
Anzitutto la mia grande stima per la sua grande sensibilità nel descrivere gli stati d'animo dei personaggi dei suoi films.
films straordinari!!!
Ho scritto due romanzi, il secondo è in pubblicazione, e in questo ho toccato temi importanti: aborto, misoginia, dipingendo i personaggi attraverso i loro stati d'animo e le implicazioni psicologiche che devono subire e sopportare viste le problematiche che accadono nel racconto. se lei volesse gentilmente leggerlo per vedere cosa ne pensa per me sarebbe un grandissimo onore. magari se anche dei perfetti sconosciuti potessero avere uno spazio o un' attenzione da persone come lei sarebbe splendido... e magari ci scappa la storia interessante... grazie comunque per l'attenzione. con grande stima e affetto. Mauro Tomasella
Buonasera sig Ozpetek. Ho letto oggi tutto d'un fiato il libro come un respiro bellissimo. Mentre lo leggevo immaginavo la casa a Testaccio con la grande cucina con al centro il tavolo come in alcuni suoi film. A parte il desiderio di vederlo diventare film mi sono domandata come adele ha il bocchino x le sigarette... l'avrà preso dalla borsa della sorella? Ma njn si nomina. Quindi mistero?
Grazie se volesse indicarmi la via! !
Cordiali saluti
Cristiana sivori
Richiesta intervista
Gentile Ferzan,
sono Roberta Puglisi, sono addetta stampa del COPPEM, organismo internazionale che opera nell'ambito del partenariato euromediterraneo. Tento di mettermi in contatto con lei da diverso tempo, per chiederle se può rilasciarmi un'intervista sulla situazione politica in Turchia, in particolare, sull'attuale condizione delle donne a seguito della revoca della Convenzione di Istanbul.
Nel ringraziarla per i suoi film che adoro, spero di potermi mettere in contatto con lei prestissimo
grazie
Roberta Puglisi
mail: -------
cell. 377-------
ww w. coppe m. org
Finale del film: Allacciate le cinture
Buonasera.. ho appena visto stasera in TV il suo film Allacciate le cinture e dico geniale e sublime.. ! ! solo che vorrei sapere se la protagonista alla fine poi si salva dalla malattia e se il finale è immaginario quindi deviato all'ultimo o reale come sembrava.. sono rimasta incollata al suo film.. ma vorrei sapere in effetti come finisce la storia. e lo vorrei sapere dalla penna del bravo regista..
Un racconto che vorrei inviarle
Caro Ferzan,
mi chiamo Patrizia Vignolo, ho 50 anni, e sono una fisica espatriata in Francia.
Le scrivo perchè vorrei inviarle un racconto che ho scritto e che ho pubblicato di recente:
(http: //carm ignanie ditrice. c om/h ome/32 3-tata -elisabe th-et-m oi-pa trizia-vigno lo. h tml)
perchè quando ho vissuto quello che racconto nel mio libro, mi sono sentita un po'come in un suo film: l'intreccio tra la vita e la morte, l'amare in modo diverso diverse persone...
Io amo moltissimo i suoi film e Istanbul mi è entrata nella pelle, ancora prima di metterci piede, quando ho visto il Bagno Turco. Ora, dopo tanti viaggi e grazie alla mia amica Zehra, la mia Zerhajim, è diventata uno dei luoghi della mia anima. Ogni volta andiamo assieme all'hammam e Zehra discute per ore all'entrata, dicendo molti "tamam" ed alla fine entriamo pagando la metà del prezzo indicato all'entrata.
Proprio parlando con Zehra mi è venuta l'idea di contattarla.
Quello che mi è successo è che ho condiviso l'ufficio, per 10 mesi, con le ceneri della zia della moglie di un tizio che avevo incrociato 13 anni prima.. Queste ceneri sono piombate nella mia vita mentre la mia vita privata stava esplodendo...
Mi farebbe davvero piacere inviarle una copia cartacea del mio racconto. Se è d'accordo, potrebbe mandarmi un indirizzo a cui potrei farglielo recapitare?
Le auguro una bellissima giornata
Patrizia
Il profumo dei film veri
Ciao Ferzan, li guardo e li riguardo i tuoi film... e sai cosa penso sempre? Mi dico... ecco per esempio in SATURNO CONTRO, quando stanno tutti seduti a bere il caffè all'ospedale aspettando notizie su Lorenzo, chissà che cosa avrà detto a ognuno di loro il regista... durante le pause piene, cioè quando gli attori parlano stando zitti, devono avere dentro alla loro testa dei concetti non certo astratti per poter essere così veri mentre la telecamera li riprende...
Uno dei miei maestri diceva... un personaggio non è mai personaggio solo sul palcoscenico o sul set... ma possiede un passato e un futuro... e l'attore deve esserne a conoscenza per poterlo indossare e fare sì che gli stia bene addosso...
Ecco io vorrei vedere e sentire ciò che accade nei tuoi backstage... tutti gli sguardi di ROSSO ISTANBUL per esempio... ho consumato il fermo immagine... avanti indietro indietro avanti...
Dietro agli occhi dei tuoi film io vedo vita... sento odori...
Un tuo film non è mai solo un film.
Ferzan, ho 55 anni, attrice da sempre. Di teatro. Però... mi ci vedo in un tuo film Ferzan... mi ci vedo proprio.
Abbraccio te e tutti i tuoi collaboratori... ti seguo su Istagram.
Ciao.
Buon tutto.
Michela
Hammam
Buongiono Ozpetek,
sono Franz, di Udine.
Ti stimo come regista anche se non tutto mi piace.
Ho acquistato in blu ray IL BAGNO TURCO.
Un grande film ma... cos'è successo? si sono persi i master?
il blu ray in realtà è una brutta copia del dvd.
Ambedue sono mutili dell'episodio della ragazza che rifiuta il matrimonio combinato. O no?
Spero che tu abbia il tempo e la voglia di rispondermi.
P. S. fai lavorare la GOGGI x te!
grazie
franz
tel 347-------
Commento al libro come un respiro
Grande ferzan, grande regista. ho letto "come un respiro" bello e scritto molto bene. storia che prende. bel linguaggio. Bravo anche in questo.. Noi ci siamo conosciuti ma certamente tu non ti ricordi di me. Mi parlasti dei tuoi problemi condominiali a proposito del terrazzo (ma io sono altra, molto altra...). Io ti parlai del film harem suaree che mi aveva colpito. Il dettaglio dell'anello reggi-sigaretta è in quel film... una splendida Lucia Bosè, un film che io notai anche se tu ti stupisti forse perchè la critica non era stata buona. !!! ma l'occhio dello spettatore può essere diverso. Quando ho iniziato a leggere il tuo libro, molto bello, ho ricordato subito la scena con Lucia Bosè. Non ti ricordi di me. Ma io ho buona memoria. ricordo tutto. Eravamo a cena da un'amica comune. Io per mestiere (e per inclinazione personale e caratteriale) coltivo la memoria e i dettagli, e tu? Ciao grandissimo. Napoli velata è bellissimo!!! Ciao buon lavoro Rosamaria.
Una storia diversa: la mia - una storia da raccontare
Caro Ferzan,
leggere i suoi libri è stato davvero bello, sembrava di viverci dentro, e di questo la voglio ringraziare anche se con queste brevi righe !
Ho iniziato a leggere di lei con l'ultimo uscito: "Come un respiro ", ho proseguito con " Sei la mia Vita ", e adesso sto leggendo "Rosso Instanbul ", è innegabile che mi sono appassionata ai suoi scritti ma ci sono dei suoi film che mi sono rimasti nel cuore, scene che sono ancora oggi davanti ai miei occhi e che hanno saputo sapientemente toccare le corde delle emozioni.
Mi chiamo Letizia
sono nata a Roma nel 1965 ; sono quel che si direbbe una donna di mezza età ahimè con una testa da ventenne.
Sposata a 25 anni per uscire di casa - genitori troppo autoritari - nessuna libertà personale che non coincidesse con il solo lavoro, due anni dopo nasceva il mio primo figlio e due anni dopo la sua nascita i primi problemi e poi l'incontro che credevo fatale e che mi avrebbe condotto dopo qualche anno ad una separazione definitiva da mio marito ma anche ad una profonda solitudine perchè quello che credevo un incontro fatale avrebbe cambiato per sempre tutto il corso della mia vita...
Ero una bella donna ma poco lungimirante, sempre con la testa fra le nuvole sempre con un sogno in tasca e mille progetti da realizzare.
La separazione da mio marito e dall'uomo che pensavo essere l'amore della mia vita mi aveva condotto sull'orlo di un burrone, ma mio figlio mi aveva preso per mano e rimessa dentro al girone della vita, aveva solo quattro anni, non avrei potuto lasciarlo da solo...
Cosi non potendo cambiare il mio destino, cambiai il lavoro e il tempo che tutto scolora sbiadì un pochino le mie ferite e diede nuovi desideri alla mia fantasia ;
gli anni passavano in fretta ed io sentivo il desiderio di avere una figlia femmina, la desideravo tantissimo e nei miei sogni prendeva vita una bambina dai capelli rossi.
Il mio nuovo ufficio mi fece incontrare nuovi amici e tra questi il padre della bambina dai capelli rossi.
Un uomo che non ho mai amato ma nella mia assurda follia ho pensato potesse andare bene per costruirci un futuro.
Era un tipo simpatico in apparenza molto socievole e soprattutto con i piedi ben piantati a terra.
L'amore per me non ci sarebbe stato più o almeno così pensavo...
Ma la vita sa bene come sorprenderci, e fu così che mio figlio scrisse una letterina (che ancora conservo) per avere da babbo NAtale una sorellina, nel Marzo del 1999 nasceva la mia amata Giulia.
La bambina più bella tra quelle nate in quella domenica di Marzo ; pesava 4 chili il suo indice di apgar perfetto era bella come una mela rossa da mangiare a morsi...
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Mi interrompo qui perchè non so quanto e se può essere di interesse per lei il racconto della mia vita,
se dovesse trovarlo interessante sarei a sua disposizione per raccontarglielo.
Le invio un caro saluto con l'augurio di leggere di lei
Letizia Vitale
Salve Ferzan Özpetek,
le vorrei proporre una sceneggiatura per un cortometraggio scritta da me. Il titolo è: "Non è facile essere gay". La seguo sempre e vedo sempre i suoi film. Ci siamo conosciuti tempo fa a Taormina per i nastri d'argento. Io sono scrittore e giornalista.
Un cordiale saluto
Antonio Agosta
Maestro Buongiorno
Sono Pepito Ros musicista e compositore
Mi piacerebbe avere l'opportunità di scrivere una musica per un suo frammento cinematografico, per valutare insieme la validità della mia musica per un'eventuale colonna sonora.
Le lascio un link di esempio (Laura Porteña) per avere un'idea.
Con stima la ringrazio
Pepito Ros
https: //www. youtube. com/watch? v=1VBfH96VFbM
https: //www. rosmethod. org/the-author-2/
Buongiorno Ferzan Ozpetek, piacere di conoscerla. Vorrei rubarle giusto qualche minuto gentilmente, mi chiamo Francesca e sono una ragazza di 20 anni con il desiderio di recitare. Ho letto che lei è in cerca di un'attrice italiana per un nuovo film, mi piacerebbe tanto poter partecipare e soprattutto poter lavorare con lei, se solo potesse darmi una piccola opportunità in modo da conoscermi e da vedere con i suoi occhi. Sono una ragazza molto determinata e quando mi pongo un obiettivo metto tutta me stessa per raggiungerlo. Spero davvero in una sua opportunità e che riuscirò a realizzare il mio desiderio.
Grazie mille per l'attenzione
Salve possibile parlare con lei? Grazie
Buonasera maestro provo a scriverle un mio sogno sarebbe potere recitare con lei nel suo come un respiro si sa nella vita bisogna osare chiedere e volere e potere io ho provato spero di sentirla presto un abbraccio maestro
Buonasera maestro sono Marta ho 41 anni da qnd ero piccola il mio sogno e recitare negli anni ho conosciuto le sue opere vorrei lavorare con lei ho letto che lavorerà con can yamsn sono una sua fan mi aiuti a realizzare il mio sogno non rimarrà deluso mi metta alla prova Marta
“COME UN RESPIRO” di Ferzan Ozpetec
Una narrazione in compagnia dei fantasmi del passato, facendo continuamente i conti con l’ ASSENZA di chi si ama che diventa a poco a poco un dolore insopportabile. Una visita inaspettata, un vero e proprio turbinio di emozioni, anche se all’inizio reticenti, che turba e mina l’equilibrio di una serena cena tra amici, in cui tutto sembra cadenzato attraverso apparenti certezze e abitudini ormai consolidate. L’empatia particolare di Elsa, una vecchia signora che in un certo senso torna alle proprie radici, riesce ad attirare tutti attraverso il turbamento del suo sguardo, mentre inizia a raccontare la sua storia. La vicenda ruota in realtà sul rapporto intenso e denso di sfaccettature dolorose che lega Elsa a sua sorella Adele, che affonda le sue radici nella loro solitudine e nella mancanza d’amore da parte della loro madre, severa e crudele in alcuni momenti: ”mia madre aveva escluso la gioia dalla sua vita e anche dalla nostra”. L’unica possibilità per loro, “vestite uguali”, ma profondamente diverse, era il darsi conforto e incontrarsi in un luogo segreto per sfuggire all’atmosfera tetra della loro casa. Avevano stretto un patto tra loro, quello di non separarsi mai e volersi bene. Divenute più grandi, avevano iniziato a partecipare a eventi mondani ed avevano fatto la conoscenza di Vittorio, che sconvolgerà per sempre le loro vite. Adele viene travolta dalla passione per quell’uomo che poi sposerà: “il cuore non mi apparteneva più” ed egli si rivela un amante premuroso, ma anche spietato, lei ne ha paura e non riesce a confidarsi con Elsa, perché “ella sarebbe stata capace di scorgere le luci ma anche le ombre del suo sentimento per Vittorio”.
Attraverso le lettere, che Elsa ha scritto a sua sorella Adele, ma che lei ha sempre rimandato indietro senza aprirle, si avverte il profondo travaglio interiore di Elsa, “ingenua sognatrice”, il cui desiderio più grande sarebbe incontrarla un’ultima volta. Lei si sente, come se non fosse stata del tutto presente a se stessa, pian piano sta cominciando una nuova esistenza che la porta a riflettere sui veri valori della vita, lei, che è consapevole del punto di non ritorno a cui può portare l’amore cieco. Tutto il suo passato le era caduto addosso, trasformato in un mucchio di macerie, mentre lei avverte una marea di forti emozioni che preme per uscire. Il suo cuore è pieno di dolore per la nostalgia di sua sorella: ”il tuo silenzio mi ferisce, ma non mi ferma”, il dolore della separazione le strazia l’anima, si rende conto che trovare il vero amore è una fortuna che avviene una sola volta nella vita ma spesso diventa una maledizione. Vittorio aveva tessuto intorno alle due donne una rete di menzogne e cattiverie, rendendole sue prede; Elsa era caduta nel suo sortilegio e accusa sua sorella di non essersi accorta di nulla; ricorda anche i particolari dell’incontro con sua sorella al bar, una trappola organizzata da lui. Elsa vuole dare una svolta alla sua vita, al passato che non smette di tormentarla, e, come ha fatto anni prima, quando sua madre l’aveva schiaffeggiata e lei era fuggita di nascosto da Viterbo e questa fuga l’aveva fatta rinascere, si reca ad Istanbul, una città dall’anima antichissima, ma dallo spirito moderno e decide di sentirsi libera di amare chi vuole e di ricordare senza rancore, perché la verità ha bisogno di tempo per essere svelata.
Dopo la terribile esperienza che vive con Vittorio e che lega e separa indissolubilmente le due sorelle, Elsa decide che “il mio destino sono io” e che non si lascerà più trascinare dagli eventi. Col passare degli anni, ha assunto la “maschera sorridente di una donna frivola”, fingendo che non sia successo nulla, come una strategia di fronte a qualcosa che non si può controllare. Si abbandona all’amore di Ender, che il senso di incertezza aveva reso più interessante e comincia ad acquistare gioielli, per ricoprire di luccichio la sua esistenza completamente buia.
Il racconto di Elsa non rivela tutti i particolari del dolore che ha riempito la sua anima, si guarda intorno e osserva quelle persone sconosciute che vivono ora nel luogo che ha segnato in modo funesto la sua esistenza. Tra gli altri c’è Giovanna, perfezionista in tutto, che vuole sempre mantenere il controllo sulla sua vita e non si accorge che suo marito sta cambiando, non vuole accettare una verità per ora nascosta. Di fronte alle domande incalzanti degli amici e alla riservatezza di Elsa, dichiara che “tutti hanno il diritto di custodire i propri segreti”.
Il turbamento che provano i quattro amici davanti alla morte improvvisa di Elsa, mentre erano intenti ad ascoltarla, quegli occhi vitrei che li fissavano senza più vederli, fa scaturire emozioni improvvise che non si possono più nascondere. Elsa non è morta nella cucina di un’estranea, ma è come se fosse tornata a casa, per lei “l’essenziale era trovarsi lì dove tutto era finito”. Poco tempo dopo giunge Adele, a cui Giovanna aveva telefonato, ma è troppo tardi.
La donna, sconvolta dalla notizia della morte della sorella, che non vedeva da tantissimi anni, rimane in silenzio. Avviene poi una sorta di “atto unico”: Adele comincia a raccontare, come se fosse una sorta di risposta inconsapevole alle parole della sorella, parlava dei suoi sentimenti per Vittorio, era come se ”sentisse gli specchi incrinarsi e i vetri andare in mille pezzi”, si era sentita umiliata, entrambe camminavano su uno strato sottile di ghiaccio che era sul punto di spezzarsi, ma l’affetto che le legava era più forte dell’amore malato per Vittorio. Avviene qualcosa di irreparabile: la sua improvvisa caduta nel vuoto diventa una nota di dolore spezzata, un grido soffocato che diventa una frattura, un punto fermo, da cui poi poter ricominciare, rinunciando ad essere “anime perse”. Il passato ha lasciato nella loro anima cicatrici profonde, ma significative sono le parole di Adele: ”La vita corre come un respiro e ci lascia la nostalgia per ciò che avremmo potuto fare e la consapevolezza di ciò che siamo diventate”.
Ilde Rampino
Buongiorno io vorrei incontrarla e lavorare in un suo film... È straordinario...
Buongiorno maestro Ferzan, sono Agata e ho avuto il piacere di conoscerla e leggere per lei.
Io vorrei essere felice e tra i motivi che ho trovato per esserlo ho citato lei.
Vorrei lavorare con lei, anche solo osservarla mentre lo fa.
Non sono bravissima, sono appassionata però.
Buona sera sarà possibile chiedere qualcosa? Grazie
Https: //www. youtube. com/watch? v=7hLcYwWz55U&feature=youtu. be& jlw Okan è un mio carissimo amico turco. Secondo me potrebbe scrivere una canzone per uno dei suoi film. Okan è una persona deliziosa e con grande talento!
Salve signor Ozpetek,
sono qui a scriverle, più che altro a chiederle un aiuto. Sono una studentessa romana all'ultimo anno magistrale di cinema, tv e produzione multimediale e sono alla ricerca di un tirocinio non retribuito per partecipare ad un progetto europeo dalla durata di 4 mesi. La destinazione da me scelta è la Turchia, precisamente Ankara. La motivazione di tale scelta non è solo dovuta dalla volontà di fare un'esperienza in un paese completamente differente per apprenderne la sua tradizione cinematografica ma anche per potermi ricongiungere con il mio ragazzo che è turco. La situazione, come sa, non è proprio facilissima o meglio non è facilissimo poterci vedere per questioni di visto, permessi e quant'altro. Le chiedo se possa indicarmi una produzione, un'associazione, un set o qualsivoglia ente nell'ambito audiovisivo in Ankara. So che la mia richiesta è insolita ma che soprattutto non le compete ma se sono qui è veramente perchè non so cosa altro fare dopo aver preso tante porte in faccia. La ringrazio per l'attenzione.
Con sincerità
Giulia
Ho visto tutti i Suoi film e ho letto il suo ultimo libro "Come un respiro" che mi ha veramente appassionato e di cui ho scritto la recensione che è uscita su un giornale online: nuova irpinia cultura il 5 agosto 2020. Sarei felice che la leggesse e mi dia la sua opinione oppure posso mandarla alla sua mail, se vuole. il mio indirizzo mail è -------. Cordiali saluti e complimenti Ilde Rampino
Intanto ci provo.
Mi piacerebbe raccontarti una storia. Un incontro in questa vacanza in Puglia, nel Salento.. mi sono innamorato di questi luoghi ma la più forte e violenta emozione è stato incontrare Luigi e ascoltare la sua storia, soprusi dolore ingiustizia... un dolore che non smette di esistere perché la storia non è conclusa.. il compagno in carcere lui agli arresti domiciliari.. una storia da raccontare per aiutare ad uscire dall’incubo. Non so se mi leggerai ma parto da qui.. proverò a cercarti in altro modo ma per il momento questo è il mio primo tentativo.. solo tu puoi trasformare aiutare e rendere reale un sogno di resilienza e di rigenerazione.. attraverso la tua visione loro forse possono tornare ad essere la coppia e i 30 anni di relazione potranno essere festeggiati questo anno. Grazie per leggere e per contattarmi se sarà possibile Maurizio 348-------
Sarebbe di sommo interesse per il Regista, tanto caro a noi tutti, conoscere l'opportunità di accedere ad un'opera d'arte di un grande artista del '900, sicuramente a Lui affine. Non ho, ahimè, altre opportunità di contatti con Ferzan Ozpetek. Posso lasciare un recapito telefonico: 351/------- -------.
Ciao Ferzan e Buon Ferragosto
Io (infermiere capo sala in un pronto soccorso di Roma, salentino e romano di adozione) e Piergiorgio (veterinario di Roma) facciamo ci uniremo civilmente il 6 settembre in un piccolo borgo salentino, Felline.
La mia storia è quella che tu hai raccontato in Mine Vaganti.. Se vuoi ti posso dire i dettagli
Arrivo alla richiesta:
Potresti celebrare la nostra Unione?
Sarebbe per noi un grande sogno
Grazie e sempre complimenti
Daniele
Ciao grande artista.
Ti scrivo perchè ho un sogno nel cassetto e rivedo in te tante cose di me, tante sfumature, nei tuoi libri e nei tuoi film. Ovviamente sono appassionato di tutta la tua filmografia e dei tuoi libri.
Vorrei, se possibile, raccontarti stracci della mia vita, e perchè no, vorrei che tali fossero magari una fonte di ispirazione per te, per scrivere un libro e farne un nuovo film. Ammetto che se tal cosa succedesse, non starei nella pelle. Comunque vada, credo che empaticamente, potresti sentire tutto quello che avrei da dirti, in modo molto forte, e farne comunque tesoro.
Grazie per contattarmi.
Continua a regalarmi emozioni, come solo tu sai fare.
Buonasera.
Sono un’ appassionata lettrice, ho appena finito “L’ ultimo sospiro “, che mi è piaciuto.
Non ho però capito il significato dell’anello-reggi sigaretta, che compare nelle mani di Adele sull’ultima pagina, mentre era stato donato ad Elsa quando è partita per Istanbul.
Adele è Elsa ? Non credo. Come può averlo lei ?
Probabilmente sono un’intensa ed è chiarissimo, ma vorrei capirlo !
Grazie
Marina Casazza
Buonasera Ferzan!
Ho scoperto da poco il grande spessore della tua intelligenza, sensibilità ed umanità!
Ho visto i tuoi film, letto i tuoi libri e le tue poesie, una più bella dell'altra.
Ti scrivo perché mi hai subito emozionata in modo quasi esclusivo e vorrei parlarti delle cose mai dette ma sentite nel profondo. Sono presente su Facebook anche con il mio libro (La mia Via- diario di una reincarnazione) che ho scritto anni fa dopo aver fatto la terapia della reincarnazione perché volevo mi aiutasse a comprendere i motivi che mi avevano portato alla diagnosi di sclerosi multipla!
Ho scoperto mille cose del mio passato ed ho capito che volevo parlarne per dare aria e respiro a tutte le esperienze ed alle tante immagini che avevo dentro.
Nella mia vita attuale ho vissuto tanti incontri, conoscenze e stupore. Ho studiato canto classico col maestro Timothy Martin che forse conoscerai, anche lui su Facebook, tenore, ballerino, attore e uomo sensibile ed omosessuale.
Ho conosciuto molti omosessuali provando rispetto e riconoscendomi soprattutto nella sensibilità e dolcezza che mi hanno donato.
Voglio entrare in contatto per condividere sentimenti come l'amore e la gioia
Maddalena
Buonasera carissimo Ferzan,
Sono Marinella Tumino, mamma e insegnante di Lettere presso un istituto tecnico di Ragusa, la mia città. Sono una sua ammiratrice ed essendo un'appassionata lettrice proprio l'altro giorno ho acquistato il suo ultimo romanzo che mi sta appassionando moltissimo. Istanbul è nel mio cuore. La adoro. Ed è per questo che ho ambientato il mio ultimo romanzo, OLTRE IL CIELO DI ISTANBUL(Il Seme Bianco Editore 2019) in questa meravigliosa città. Ho sempre sognato di andare a insegnare nel liceo italiano ma è un sogno che ho realizzato solo grazie al mio romanzo. Vorrei farle dono proprio della mia opera anche se so che è molto impegnato e che, se dovesse leggere tutto quello che le viene inviato, non le basterebbero 10 vite... Resto in attesa di una suo cenno... io posso inviare sia e-pub che cartaceo... ne sarei lusingata...
Grazie! Complimenti ancora per la "sua arte" sempre molto raffinata e profonda...
A presto, spero!
Marinella
Mi riferisco a Lei perchè Lei è un uomo di cultura che ama Napoli ma non vi è nativo. Forse i nativi ne avrebbero difficoltà per la mia proposta-idea. Io sono Tommaso Arcella, architetto-artista e amante del bello, ex Prof. di Liceo Artistico. Nativo di Casoria (Na). Leggo molto, ma non mi era capitato di leggere "Il resto di niente" di Enzo Striano. Scritto tra il 1978-1982, ma pubblicato solo nel 1986 da Loffredo Editore. Ne avevo sentito parlare, ma io preferisco i saggi piuttosto che i romanzi. Ma devo dire che sono stato colpito dalla varietà di scene e i legami con la vera storia di Napoli.. Non so se Lei lo abbia già letto, non essendo napoletano. So che lei non fa films storici. Ma il libro che è un romanzo, a me è sembrato un vero copione cinematografico di eventi storici romanzati.. Non so se in passato sia già sto fatto un film sulla vita di Eleonora Pimentel Fonseca. O forse non si è dato molto risalto, poichè nell'esaltare il Risorgimento italiano, per l'avvenuta unità d'Italia, si cerca, a livello istituzionale di affossare la cultura e la storia del Regno delle due Sicilie. Quindi poco si sa delle Repubblica partenopea tentata nel 1799 con l'appoggio dei Giacobini francesi, con il grande apporto della citata scrittrice. Il romanzo storico si pone come racconto delle vita delle portoghese nobile Eleonora Pimentel Fonseca di cui a Napoli è famosa una università letteraria, intitolata a suo nome. Io ho 70 anni e mi farebbe piacere vedere un bel film fatto da lei o altri bravi registi su quest'avventura repubblicana di idealisti troppo aventi nel tempo e senza appoggio dei poteri forti. Grazie dell'attenzione.
Buonasera! Spero che questi messaggio la trovi bene. Volevo chiederle se potesse fare un piccolo favore a due grandi estimatori della sua arte.. Una nostra amica si sta per laureare ed è la sua più grande fan. Come regalo di laurea sarebbe un sogno se lei potesse scriverle una piccola nota di augurio per la sua futura vita. Sarebbe bellissimo se riuscisse a scrivere qualcosa su un foglio e ci mandasse una foto in modo da potergliela fare vedere alla sua festa come sorpresa! Sperando in un suo gentile riscontro, la ringraziamo un anticipo per la sua gentilezza. Bianca e Matteo
Gent. mo Ferzan, nel mentre ho una grande ammirazione per te come regista e ho visto tutti i tuoi film apprezzandone le storie e i personaggi, non posso dire la stessa cosa per il tuo libro " Come un respiro" che ho comprato e letto. Sinceramente mi è sembrata una storia tipo Delly o Harmony con una prosa semplice ma mielosa che non sono riuscita ad attribuirti paragonandola ai tuoi film. Non ho letto gli altri tuoi libri ma mi aspettavo un intreccio avvincente sullo sfondo di un ambiente intrigante, invece un racconto quasi antico per signorine di buona famiglia. Scusa ma ti volevo proprio scrivere il mio parere che non conta niente, ma confermo sempre la mia grande ammirazione per i tuoi film. Saluti e buon lavoro
Buongiorno maestro, volevo ringraziarla per la bellezza che Lei dona al mondo intero con i suoi film e i suoi libri. Ho visto tutti i suoi film tra cui quello che non mi stanco mai di rivedere è "La finestra di fronte". Ho terminato or ora il suo ultimo libro "Come un respiro" acquistato solo ieri mattina. E' meraviglioso! Grazie, Grazie per questo splendido dono che ci ha fatto, che mi ha fatto. Grazie che Lei esiste come uomo, come regista e maestro dell'arte. Bellissimo anche l'ultimo suo film "La Dea Fortuna" che trovo un grande messaggio su ogni forma di "diversità", di "fragilità" umana. Grazie per "Napoli velata", io pugliese che adoro Napoli la mia seconda città. Grazie per tutti i suoi film attraverso i quali piango, mi adiro, sogno ma soprattutto vivo la mia vita, la mia diversità, la fragilità che incontro nel mio vivere e nella mia professione così vicina alla fragilità umana.
Grazie di vero cuore maestro. Un abbraccio forte in questo momento in cui il distanziamento è d'obbligo.
Spero di incontrarla un giorno.
Tommaso con immensa gratitudine e affetto
Buongiorno Ferzan spero stia bene. La disturbo perché vorrei raccontarle una piccola storia. Ho sempre avuto la passione per la scrittura, ma per me è sempre stata terapeutica, quindi scrivevo solo di me e per me. Un giorno, qualche anno fa, feci un incontro come se ne fanno pochi nella vita. E cominciai a scrivere, sentendo il desiderio di condividere la mia storia con altri, ma soprattutto rendendomi conto che più scrivevo, più i protagonisti diventavano altri e io mi trasformavo nella spettatrice di un racconto emozionante. La immaginavo come un film e amando i suoi film, le sue storie e le sue colonne sonore, sognavo che quel film fosse lei a girarlo. Una volta ricevuto il commento del mio professore dell'università riguardo al mio libro: "Devo dirti che mi ha molto colpito la tua capacità di dar voce e pensieri ai personaggi, di farli muovere sulla pagine come se andassero in scena, la buona scioltezza delle parti dialoganti come pure la serena tranquillità che lasci al lettore quando la storia finisce... " ho pensato ad un segnale, non l'ho visualizzato solo io il film. E ho deciso di scriverle. Mi scuso per il disturbo, ma spero tanto possa dedicare qualche minuto alla lettura di questo mio messaggio. Un caro saluto. Samantha
Un regalo per mia moglie
Mia moglie vorrebbe fare incuriosire Ozpetek del suo manoscritto “Mariantonietta odora le pietre” perché, dice, la poesia delle pietre di Lecce evoca quella delle pietre ragusane. Se fosse disposto a leggerlo, regalerei a mia moglie la sua curiosità.
Grazie
Emilio Pecora
Mia madre Maria è stata una donna complessa, impegnativa, intelligente, egocentrica... con un' energia "eccessiva", nel bene e nel male... ormai affetta da deterioramento cognitivo grave, si muoveva di continuo attraverso le stanze di casa e ai miei rimbrotti rispondeva: "il movimento è vita! ". Se ne è andata il 19/02/20 dopo 20 giorni di ospedalizzazione... gli ultimi anni non aveva più interessi, lei che aveva amato tanto la cultura, la lettura in particolare... ma a fine dicembre guardò, magnetizzata e rinvigorita, l'intervista che Mara Venier fece a Ferzan Ozpetek... (caso strano.. ormai ignorava pure la tv. .). Mi chiese chi fosse quell'uomo straordinario, elegante, dal grande fascino e dalla sensibilità profonda... me ne parlò durante la cena, non riusciva a fermarsi, incontenibile. Avevo seguito la medesima intervista a casa mia, a pochi metri di distanza, dove ero passata a prendere alcune cose da portarle e, per abitudine, avevo acceso la tv... incantata anch'io dall' anima di un regista che amo tanto. Tornata da lei, mi sentii chiedere chi fosse quell" Ozpat... no, no. Ozpet "qualcosa" che la Venier aveva intervistato... e vidi la sua felicità. Fu l'ultima volta che percepii in lei quel sentimento... ed era da tanto che non lo percepivo. Grazie, Maestro.
Paola C.
Gentile Ferzan,
sono una ragazza di 14 anni nata da padre turco e madre italiana. Amo il teatro e ogni forma di arte. Vivo a Roma da quando ero piccola ma in me ci sono sempre state due anime... e quella piu' profonda e' indubbiamente quella turca. La lingua, i tratti somatici turchi sono in me predominanti... cosi come tutta la bellezza culturale turca che scaturisce dai suoi film mi appartiene. Mia madre dice che sembro un personaggio dei film di Ozpetek... e penso a quanto sarebbe fonte di orgoglio rappresentare la cultura che amo profondamente in uno dei suoi film. Chissa' forse un giorno il mio sogno si avverera'... nel mentre attendo con ansia un suo prossimo film... magari riambientato ad Istanbul come l'indimenticabile Hamam o Kirmizi. Fonte di orgoglio che la Turchia sia rappresentata da un grande regista come lei
Kıymetlı Ferzan Özpetek,
Bu satırların elinize ulaşması ümidiyle yazıyoruz... Annem 30 yıl önce kalbini dinleyerek Sicilya'ya geldi.
Babamla 20 yıl boyunca dünya'nın bir çok yerinde, Amerika'dan Afrika'ya kadar yaşadıktan sonra bir Sicilyalı sanatkarla yeni hayatına başladı.
Benim de kaderim bu noktadan itibaren yeni bir yol aldı. 13 yaşında annemlerin yanında bu adada yaşamaya başladım.
Sizinle tanışıklığımız "Le fate ignoranti" filmiyle başladı, o andan itibaren her yeni eserinizi merakla izliyoruz.
Dün annem ve kardeşimle "La Dea Fortuna"yı seyrettik. Her seferinde bizi hem Türkiye'ye bağlayan hem de İtalya'daki günlerimizi ifade eden anları çok derin ve duygulu bir şekilde yaşıyoruz.
Size yıllardır yazmak istiyorduk, o an bugünmüş.
Prima di chiudere questa lettera volevamo ringraziarla per tutte le sensazioni che ci fa provare. Con la speranza che possa leggere queste righe, le auguriamo il meglio per l'anno che verrà.
Buongiorno signore
Ho visto tutti i suoi film e non vedo ora di vedere La Dea fortuna
Sono anni che sogno di parlarle di una storia d'amore con la A maiuscola e mi piacerebbe avere questa opportunità
Cordialmente
Paolo Arigotti
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