Alberto Asor Rosa
Biografia
Alberto Asor Rosa nasce il 23 settembre del 1933 a Roma. In seguito alla rivoluzione ungherese, nel 1956 è tra i firmatari del celebre "Manifesto dei 101" mediante il quale diversi intellettuali si esprimono negativamente a proposito dell'intervento sovietico. Il suo lavoro d'esordio è un profilo di Vasco Pratolini, pubblicato a soli venticinque anni. Di formazione marxista, scrive nel 1965 il saggio "Scrittori e popolo" (Samonà e Savelli), in cui definisce e critica il filone populista della letteratura italiana di quegli anni, rappresentata tra l'altro da "Ragazzi di vita", romanzo di Pier Paolo Pasolini. Tra il 1968 e il 1971 dirige la rivista "Contropiano" (è vicino alle posizioni operaiste di Mario Tronti). Mentre insegna all'università di Cagliari, nel 1971 scrive "Thomas Mann o dell'ambiguità borghese"; l'anno seguente diventa professore ordinario di Letteratura italiana all'Università La Sapienza, a Roma.
Nel 1974, dopo aver realizzato il volume "Intellettuali e classe operaia: saggi sulle forme di uno storico conflitto e di una possibile alleanza", Alberto Asor Rosa pubblica "Galilei e la nuova scienza", e per Laterza "La cultura della controriforma"; l'anno seguente per Einaudi si occupa, nel volume "Storia d'Italia", del capitolo "La cultura", e scrive "La lirica del Seicento" e "I poeti giocosi dell'età barocca". Sempre per Einaudi, nel 1977 scrive "Genus Italicum" e "Le due società"; con La Nuova Italia pubblica "Sintesi di storia della letteratura italiana" nel 1979, anno in cui si occupa, per l'Enciclopedia Einaudi, della sezione "Intellettuali". Diventa - inoltre - deputato del Pci, ma lascerà il Parlamento già nel 1980.
Diventato direttore, nel 1981, di "Laboratorio politico" (manterrà la carica per due anni), per Bulzoni scrive "Ungaretti e la cultura romana", mentre nel 1985 pubblica alcune riflessioni politiche in "L'ultimo paradosso". Nel 1990 viene scelto come direttore di "Rinascita", settimanale del Partito Comunista Italiano del quale rimane alla guida per un anno. Nella seconda metà degli anni Novanta, scrive "La sinistra alla prova" (Einaudi) e "Un altro Novecento" (La Nuova Italia). È autore, negli anni successivi, di "Letteratura italiana del Novecento. Bilancio di un secolo" e "Stile Calvino: cinque studi". Nel 2002 viene nominato cittadino onorario di Artena, paese che frequentava da bambino poiché vi abitava la nonna materna, e pubblica il romanzo "L'alba di un mondo nuovo", per Einaudi, ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale. L'anno successivo, raggiunti i limiti di età per la pensione, lascia l'attività didattica.
Nel 2004 prende la direzione di "Bollettino di italianistica", rivista semestrale di linguistica, filologia, storia letteraria e critica, mentre l'anno seguente dà alle stampe, sempre per Einaudi, il romanzo "Storie di animali e altri viventi". Sempre nel 2005, gli viene dedicato uno studio nel saggio "Critica e progetto. Le culture in Italia dagli anni Sessanta a oggi". Tornato a insegnare nel 2006, sempre alla Sapienza, lavora sulla "Storia europea della letteratura italiana", uscita nel 2009 (anno in cui collabora con Simonetta Fiori a "Il grande silenzio. Intervista sugli intellettuali", Laterza, in cui riflette sulla storia degli intellettuali, specialmente degli ultimi sessanta anni); in seguito scrive il libro "Assunta e Alessandro. Storie di formiche", pubblicato nel 2010.
Nel 2011 suscita scalpore con un articolo sul quotidiano Il Manifesto in cui auspica l'intervento di "una prova di forza che [...] scenda dall'alto" e instauri uno "stato d'emergenza" congelando le Camere, sospendendo tutte le immunità parlamentari, restituendo "alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione" e stabilendo "d'autorità nuove regole elettorali". Nello stesso anno pubblica "Le armi della critica. Scritti e saggi degli anni ruggenti (1960-1970)", raccolta di saggi di critica letteraria. Nel 2013 pubblica "Racconti dell'errore", raccolta che indaga i temi della morte, del tempo e della memoria.
Alberto Asor Rosa muore a Roma il 21 dicembre 2022, all’età di 89 anni.
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