Paolo Mieli
Biografia • La storia d'Italia e le sue storie quotidiane
Il noto giornalista, saggista ed esperto di storia, Paolo Mieli nasce a Milano il giorno 25 febbraio 1949 in una famiglia di origini ebraiche, figlio di Renato Mieli, importante giornalista e fondatore dell'ANSA, l'Agenzia Nazionale Stampa Associata.
Gli esordi in campo giornalistico
Paolo Mieli muove i primi passi nel mondo dell'informazione stampata sin dalla giovanissima età: a diciotto anni è già a L'espresso, testata per la quale lavorerà per circa un ventennio. Milita parallelamente in movimento politico sessantottinoil cui nome è Potere Operaio, politicamente vicino della sinistra extraparlamentare, esperienza che influenza i suoi esordi in campo giornalistico.
Nel 1971 Mieli è tra i firmatari della lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul caso Giuseppe Pinelli (l'anarchico precipitato da una finestra della questura di Milano, dove si trovava per accertamenti in seguito alla strage di Piazza Fontana) e di un altro pubblicato ad ottobre su Lotta Continua in cui esprime solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale inquisiti per istigazione a delinquere a causa del contenuto violento di alcuni articoli.
L'idea di giornalismo di Paolo Mieli subisce mutamenti con il passare degli anni: da posizioni estremiste, passa a toni moderati durante il periodo di studi di storia moderna all'Università, dove i suoi maestri sono Rosario Romeo (studioso del Risorgimento) e Renzo De Felice (storico italiano del Fascismo). Nella sua formazione di esperto storico è fondamentale il rapporto con Livio Zanetti, suo direttore all'Espresso.
Gli anni '80 e '90
Nel 1985 scrive per "la Repubblica", dove rimane per un anno e mezzo, fino al suo approdo a "La Stampa". Il 21 maggio 1990 diventa direttore del quotidiano torinese. Mieli in questi anni matura un modo di fare giornalismo che, con un neologismo, verrà poi da alcuni definito "mielismo", e che assumerà una forma più precisa con il suo passaggio al "Corriere della Sera", che avviene il 10 settembre del 1992.
Mieli, come nuovo direttore del Corriere, forte della positiva esperienza ottenuta a "La Stampa", dove i metodi applicati hanno portato ottimi successi, prova a svecchiare il giornale della borghesia lombarda, alleggerendone sia la foliazione che i contenuti mediante l'uso di un linguaggio, dei personaggi e delle tematiche proprie della televisione, che in questi anni è additata come principale colpevole della sottrazione di utenti alla carta stampata. Con il cambiamento portato da Mieli, il "Corriere" non perde ma anzi consolida la sua autorevolezza. In particolare durante gli anni Tangentopoli il quotidiano tenta di porsi in maniera equidistante sia dai poteri pubblici che da quelli privati.
Mieli lascia la direzione del Corriere della Sera il giorno 7 maggio 1997 lasciando l'incarico al subentraro Ferruccio De Bortoli. Paolo Mieli rimane con l'editore Rcs ricoprendo la carica di direttore editoriale del gruppo. Dopo la scomparsa del grande giornalista Indro Montanelli, è lui ad occuparsi della rubrica quotidiana "lettere al Corriere", dove il giornalista dialoga con i lettori su temi di ambito soprattutto storico.
Paolo Mieli negli anni 2000
Nel 2003 i presidenti di Camera e Senato indicano in Paolo Mieli il nuovo presidente designato della RAI. La sua nomina tuttavia dura soltanto pochi giorni per volere dello stesso Mieli, il quale rinuncia all'incarico, non sentendo attorno a sé l'appoggio necessario alla sua linea editoriale.
Torna alla direzione del Corriere il giorno della vigilia di Natale del 2004 sostituendo l'uscente Stefano Folli. Il CDA di Rcs MediaGroup decide di sostituire nuovamente il direttore alla fine del mese di marzo del 2009 richiamando nuovamente Ferruccio De Bortoli, come già era accaduto nel 1997. Mieli lascia così la direzione della testata per assumere come nuovo incarico quello di presidente di Rcs Libri.
Gli anni 2010
Dopo la cessione di RCS Libri a Mondadori (14 aprile 2016), Mieli viene sostituito da Gian Arturo Ferrari alla presidenza, ma resta membro del consiglio d'amministrazione.
In ambito televisivo Mieli è presente nelle trasmissioni sui temi legati alla storia, perlopiù su Rai 3: è uno dei volti principali del "Progetto Storia" avviato per il terzo canale da Pasquale D'Alessandro, avendo partecipato, come conduttore, autore e commentatore, a Correva l'anno, La grande storia, Passato e Presente. Ha anche guidato trasmissioni per Rai Storia.
Dirige per la Rizzoli la collana di saggi storici I Sestanti e per la BUR cura la collana La Storia · Le Storie. Collabora anche al Corriere della Sera scrivendo editoriali in prima pagina e recensioni nelle pagine culturali.
Gli anni 2020
Il 2020 lo ha visto riconfermato alla conduzione di Passato e Presente, programma (produzione di Rai Cultura) in onda dal lunedì al venerdì alle 13:10 su Rai Tre (e in replica alle 20:30 su Rai Storia).
Nella stagione 2019-2020 Mieli partecipa ogni lunedì, mercoledì e venerdì alla trasmissione radiofonica 24 Mattino trasmessa da Radio 24, commentando le notizie del giorno con la rassegna stampa insieme a Simone Spetia. Nella stagione successiva commenta ogni giorno i temi della giornata, dal lunedì al venerdì, affiancando Simone Spetia all'inizio della terza parte di 24 mattino.
Nel 2021 viene nominato presidente della giuria del premio letterario Viareggio Repaci.
Frasi di Paolo Mieli
Foto e immagini di Paolo Mieli
Video Paolo Mieli
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.
Generale Rommel
Ho seguito oggi il programma Passato e Presente sul Generale Rommel. Posso affermare che a Longarone, durante la ritirata di Caporetto, gli italiani non gridarono viva la Germania (non sapevano che fossero tedeschi e non austriaci) Mio padre comandava una batteria da montagna e sparò a zero sino all'ultimo proiettile. Il battaglione di alpini comandato dal maggiore Bianco, morto nell'azione, combattè, valorosamente per aprirsi un varco dall'accerchiamento. Metto a disposizione la documentazione in mio possesso. Giorgio Bianchi
Libro sulla marcia su Roma (Rubbettino, 2024)
Buona sera, E un messaggio per Paolo Mieli. Sono un allievo di Renzo de Felice e Pierre Milza, e un amico di Francesco Perfetti. Vengo di pubblicare un libro novatore sulla marcia su Roma perché ho avuto accesso al archivio de la familia Balbo e di De Vecchi. Questo mi ha consentito di scrivre un libro nuovo sulla marcia. Ho gia scritto parecchie libri sulla storia del fascismo (Wikipedia). Se il soggetto l'interessa, la vedro con molto piacere a Roma.
Cordiali Saluti,
Prof. Didier Musiedlak
tel: +33 -------
Precisazioni Matteo Ricci-Michele Ruggeri Puntata del 15 luglio 2024
Salve dott. Mieli mi chiamo Antonia Magistro (Restauratrice appassionata di storia locale) e seguo sempre la sua trasmissione “Passato e Presente” con molto interesse. Un programma davvero interessante e vario, impreziosito dalle sempre chiare spiegazioni degli storici presenti in studio.
Sono nata e vivo in un piccolo paese della Murgia barese: Spinazzola che ha dato i natali al grande MICHELE RUGGERI
In data 15 luglio 2024, ho seguito la puntata dedicata a Matteo Ricci: magnifica.
A tale proposito vorrei segnalarle, qualora non lo sapesse, che il caro amico e confratello Michele Ruggeri nato a Spinazzola ha avuto in Cina, probabilmente, una storia molto più interessante del suo amico Ricci… e forse leggermente diversa da quella raccontata nella puntata.
In breve: Michele Ruggeri nasce a Spinazzola, nel 1543.
Finalmente dopo 400 anni dalla sua nascita venne riportato alla luce dall’Archivio Storico di Roma una pubblicazione del Poligrafico dello Stato l’ ATLANTE della CINA di MICHELE RUGGERI edito dall’Archivio di Roma nel 1993 a cura di Eugenio Lo Sardo. Furono rinvenute delle cartografie che parvero subito di straordinaria importanza al direttore Lucio Lume e a Lo Sardo stesso, tanto che in un articolo di Livio Colasanto sul Tempo del 15/12/1989 scriveva: ”tornerà così ufficialmente tra noi Michele Ruggeri”. Un interessante comitato scientifico di sinologi, orientalisti, missionologi dopo due anni di lavoro, permisero la pubblicazione del su citato ATLANTE; unico che descrive la Cina dei Ming. Stando alla pubblicazione e narrazione dello stesso Ruggeri, la figura del Ricci parrebbe di secondo piano.
Mi permetto di scriverle in breve, qui di seguito un piccolo pezzo della sua incredibile storia:
Ordinato sacerdote nel 1578, parte per le Indie con il suo confratello Ricci (Matematico). Approda in India il 13 settembre 1578ed inviato nell’attuale stato di Tamil-Nadu, impara la lingua e viaggia tra Goa e il Tamil. Grazia al suo zelo e profondo zelo apostolico, fu scelto ed inviato in Cina. A luglio del 1579 arriva a Macao fondata dai portoghesi nel 1557.
Una legge ermetica dei Ming non permetteva agli stranieri, di entrare nel loro territorio, vi avevano addirittura costruito un muro che divideva l’insediamento portoghese dal territorio nazionale cinese; sulla sommità vi era una scritta TEMETE LA NOSTRA POTENZA E RISPETTATE LA NOSTRA VIRTU’.
La grande cultura umanistica, giuridica e teologica del Ruggeri gli consentirono di entrare ed ottenere nel 1580, il permesso di risiedere a Canton, capoluogo della provincia di KWANGTUN. Dopo essersi fatto conoscere, presentò una petizione per la liberazione del gesuita spagnolo Alfonso Sanchez. Quando nel 1581 il Portogallo fu annesso alla Spagna, il vicerè, CHEN RUI, che risiedeva a ZHAO-QING fece chiamare come uditori il Ruggeri ed Mattia Panela che conoscevano bene la lingua cinese, i quali chiedevano di poter risiedere in Cina. IL 27 dicembre 1582 Francesco Pasio e Michele Ruggeri si presentarono dal vicerè che concesse loro una casa come residenza a patto di vestirsi alla cinese come i monaci buddisti.
Il Matteo Ricci giunse a Macao solo il 7 agosto 1582!!!
Comunque sia il Ruggeri assunse il nome di LUO MIJAN FUCHU, scrisse il primo Catechismo Cinese e solo successivamente con il Ricci scrissero il primo vocabolario Portoghese-Cinese.
Costruì la prima chiesa cristiano-cattolica intitolata al Fior dei Santi Vergine Maria.
Tanto c’è ancora da raccontare su una figura gesuita che accese nel mondo cattolico speranze ed entusiasmo.
Le sue cartografie, i sui scritti e traduzioni, resteranno per secoli le più precise ed affidabili.
Il nostro concittadino meriterebbe un posto di tutto rispetto nel Pantheon degli uomini illustri. E’ stato il vero fondatore della sinologia moderna, il primo a produrre un Atlante, unico del periodo Ming e gli deve venire riconosciuto il suo contributo al progresso delle relazioni tra Oriente ed Occidente.
Cordialmente
Antonia Magistro
Liberazione di Trento Calamandrei /Ciarlantini
Oggetto: liberazione di Trento /Calamandrei-Ciarlantini
Buongiorno Dott. Paolo Mieli,
Di recente ho ascoltato la sua trasmissione su rai tre “il giorno e la storia” in cui parla della liberazione di Trento dagli austriaci citando l’azione come opera di Piero Calamandrei che con un sidecar entra da eroe nella Trento occupata.
Ebbene la storia non è questa, se il programma da Lei condotto si promette di narrare la storia nei fatti, questa non è storia, ma narrazione di comodo.
Certo fa comodo e non suscita dissensi affermare che la conquista di Trento venne fatta dal Calamandrei, un personaggio anonimo fino a poco prima, laureato in legge, di idee socialiaste, antifascista, un uomo tutto sommato che non aveva nulla di ardito ed asserire che il primo ad entrare in Trento il 3 Novembre del 1918 fosse stato Lui non può suscitare che assensi.
Ma cosa dire del Calamandrei ? ? Da come Lei lo ha definito e dipinto nella trasmissione, un eroe che si è fregiato di entrare in Trento con un sidecar per liberarla dagli Austriaci, uno dei tanti piccoli eroi della nostra Nazione poi tornato alla sua vita quotidiana senza tanti successi o insuccessi tranne quello di essere entrato come Lei ha sottolineato in Trento il 3 novembre 1918, una figura esemplare dell’antifascismo e della resistenza che dopo la guerra, da lì a poco è tornato alla sua attività di avvocato, un personaggio che io definirei di comodo da citare a cui nulla si può contestare, era un antifascista, giusto? ? E questo è importante da sottolineare nella trasmissione della Rai!
Il Calamandrei nella sua vita era professore universitario, mazziniano, piccoli incarichi nei codici di procedura civile, incarico avuto tra l’altro dal Grandi Ministro di Grazia e Giustizia del Regime.
Insomma rimane il fatto che per la narrazione meglio dire che Trento venne conquistata da Piero Calamandrei antifascista come Lei ha ben sottolineato nella trasmissione, omettendo anche il fatto che il Calamandrei abbia lavorato per Grandi alla redazione di vari Codici nel 1940 tra cui in seguito il codice di procedura civile insieme ad altri tre giuristi, anche questo Lei lo ha omesso, del resto era un incarico del Regime.
Ma ha omesso pure per sua licenza di comodo che il Calamandrei svolse talmente accuratamente il suo compito da giurista affidatogli dal Grandi il quale in un colloquio con Mussolini lo definì: “il più fascista è il non fascista Calamandrei” per quanto fu asservito al potere nel redare il codice di procedura civile e qui metterei in dubbio le idee così antifasciste del Calamandrei.
Quindi per ritornare alla nostra storia di Trento, dimentica, anzi omette, che nel sidecar da Lei citato come mezzo per entrare in città, non c’era certo alla guida Il Sig. Piero Calamandrei, ma bensì vi era alla guida e sa bene chi, il Tenente dell’Ufficio informazioni Franco Ciarlantini, Ufficiale per meriti di guerra, era lui che guidava il sidecar con la bandiera tricolore al vento, era lui che entrò da ardito in Trento come primo gruppo motorizzato precedendo il secondo gruppo comandato dal Tenente Livio Florio, ed il Calamandrei nel sidecar non faceva altro che da contrappeso, nient’altro. Ma purtroppo per la narrazione di comodo il Ciarlantini era giornalista, scrittore e propagandista passato dal neutralismo socialista dell’anteguerra all’interventismo convinto ed infine al Fascismo, fondatore del quotidiano il “Popolo d’Italia” e del “Manifesto Fascista”, diventando responsabile in seguito dell’Ufficio Stampa dell’Impero (1924-25) ed infine Onorevole (1924) e quindi membro del Gran Consiglio, relatore di un disegno di legge che promosse la realizzazione della “Biennale d’arte di Venezia” e “quadriennale di Roma”, Presidente della Federazione Nazionale Fascista dell’industria editoriale e membro del “Consiglio Nazionale delle Corporazioni”, fondatore di varie casi editrici, Augustea e Alpes, nonché scrittore di centinaia di libri, da libri di letteratura a libri di viaggio, ecco del Ciarlantini non se ne può parlare, era certamente un fascista, e di questo Lei in trasmissione ne avrebbe dovuto parlare, illustrando il Ciarlantini nel suo essere uomo, scrittore e politico se avesse raccontato i fatti per come sono andati ma questo disturba gli ascoltatori e fa infervorire gli animi, oggi non si può parlare di fascismo né di fascisti specie su Rai tre.
Ma Lei sicuramente conosce e avrà anche letto i libri del Ciarlantini, ha anche studiato il Ciarlantini, se non altro da qualche excursus su Wikipedia, non credo a questo punto che non abbia afferrato l’animo ardito di questo uomo combattivo e vivace, di questo uomo che effettivamente ha guidato il primo gruppo motorizzato all’ingresso di Trento e non certo un Calamandrei, pacato avvocato, quindi sarebbe il caso di dare a Cesare ciò che è di Cesare.
Tantopiù che da “Il Dolomiti”, di cui Le ho allegato il link a fondo pagina, del Calamandrei non se ne parla neppure per un attimo, Le riporto la trascrizione di quanto la storiografia riporta “…L'ingresso degli italiani, narra la storiografia, fu preceduto da una motocicletta sidecar, alla quale era stata attaccata una bandiera tricolore, guidata dal marchigiano Franco Ciarlantini che era stato incaricato di attraversare le strade trentine, per verificare che tutto fosse in ordine prima del via libera al generale Ernesto Tarditi, …”
Un uomo tutto di un pezzo, fu proprio Lui che volle fondare successivamente nella “sua Trento” Athesinum, il primo istituto di propaganda italiana e la Libreria Dante Alighieri, e non certo Calamantrei, e perché questo? ? Perchè Ciarlantini Trento se la sentiva un po’ sua.
Non una frase, né tantomeno ho udito una parola dalla sua narrazione televisiva, come mi sarei aspettato sul Ciarlantini che Lei ha opportunatamente voluto omettere per comodo, come ha omesso altre storie che coinvolgevano il Calamandrei nella redazione del codice di procedura civile su incarico del Regime.
Per concludere, nelle narrazioni e nei libri di storia è da tempo che si ascoltano e leggono notizie false, forvianti e di comodo per indottrinare un popolo, questo però vi riusciva qualche tempo fa, ora con l’informazione telematica non vi riesce più e le falsità vengono a galla.
Ora la storia del Ciarlantini e Calamandrei è una piccola storia, ma travisando la storia e omettendo le narrazioni dei fatti, grazie a questo, oggi, in questa amara realtà dei fatti mal narrati ci troviamo in questa situazione attuale.
Oggi non ci sono più i Ciarlantini combattivi, ma burattini, maggiordomi asserviti al potere, vili esecutori, senza attributi, mezzi uomini che definirei mezze calzette che non conoscono la storia e non hanno il minimo senso dell’amor patrio portando la nostra Nazione allo sfacelo.
Cerchi di essere obbiettivo del descrivere la storia perché solo allora sapremmo, se la storia fosse raccontata nei fatti, il perché siamo arrivati oggi a vivere questo tragico momento in cui il buono passa per cattivo ed il cattivo per buono e rimettiamo con onore i Ciarlantini nella storia del nostro Paese perché è di questi uomini che la storia ha bisogno affinché il popolo maturi.
Cordialità
Leonardo Emiliozzi Ciarlantini
Allego link
ht t / w. ildolomiti. it/societa/ ore-1515-trento-e-italiana-un-drappello -di-cavalleggeri-del-regio- esercito-raggiunge-piazza
ht ts: //it. wikipedia. org/wiki/ Francesco_Ciarlantini
ht t / w. trec cani. it/encic lopedia/francesco -ciarlantini_(Dizionario- Biografico) /
Documento autentico su traslazione corpo di Evita Peron
Nei giorni scorsi ho visto un servizio relativo alla traslazione del corpo di Evita Peron, io possiedo la trascrizione autentica redatta dal prelato don Giulio Madurini che fu l’esecutore materiale di tutta l’operazione, se vi può interessare contattatemi cordiali saluti Tiziano Manuello tel. 351-------
A proposito di Elvis
Buon pomeriggio, gentile Paolo Mieli. Sono un'assidua lettrice del "Corriere" ed un'assidua spettatrice di "Passato e presente". Un programma davvero interessante e vario, impreziosito dalle sempre chiare spiegazioni degli storici presenti in studio. Oggi ho seguito la puntata dedicata ad Elvis: magnifica.
A tale proposito vorrei segnalarle, qualora non lo sapesse, che Elvis aveva un gemello morto alla nascita: una tragedia che ha segnato la sua vita ed ovviamente dei suoi genitori, soprattutto della giovanissima madre. Ho appreso questa notizia da un bellissimo libro riguardante i fratelli e le sorelle di personaggi famosi. Ho appreso anche. ad esempio, che Fred Astaire aveva una sorella che ballava anche meglio di lui e che Chaplin aveva un fratello che adorava e con il quale aveva affrontato la povertà estrema della sua infanzia. Bene, non voglio dilungarmi. Con stima. Primetta Cosco da Catanzaro
Buona sera, avrei bisogno di una e-mail del dr. Paolo Mieli per chiedergli informazioni per un " provino" come "giovani storici" per partecipare alla trasmissione Passato e Presente per mio figlio.
Cordiali saluti
Francesco Ciaburri
Appunto storia romana
Salve sono Carlo Fidenti seguo sempre la sua trasmissione “Passato e Presente”
con molto interesse.
appassionato di storia romana.
Motivi della decadenza romana:
fra le cosidette cause della decadenza si suole indicare la diffusione del cristianesimo:
e stà di fatto che il cristianesimo diffusosi quando la crisi dell’Impero era già iniziata,
contribui quantomeno ad accelerarla per la sua oggettività, incompatibilità con la
concezione imperiale classica.
Tale concezione poteva essere mutata e lo fu grazie a Costantino.
L’impero cristiano fu costantemente travagliato da conflitti politici e religiosi
non ottenne mai la fiducia della classe dirigente ed è la cultura pagana.
Le invasioni barbariche forse furono la causa più vistosa del crollo dell’Impero ma furono
a loro volta rese possibili dall’imbolimento dell’Impero.
Cordiali saluti
Carlo Fidenti
Informazione bipartisan
Fu proprio Guevara ad istituire, nel 1960, il primo campo di lavori forzati a Cuba per gay, nella regione orientale di Guanahacabibes, all'entrata del quale c'era scritto «Il lavoro vi renderà uomini». E lì, come lo stesso Che spiegò nel 1962, «ci mandiamo chi ha commesso peccati contro la morale rivoluzionaria». Ovvero gay, trans e lesbiche «che non rientravano nel modello dell'uomo nuovo proposto dal Che, uno dei più convinti leader omofobici dell'epoca».
Gradirei ne parlaste, fa parte della storia e della cultura.
grazie
Alfredo Pizzoni capo del CNLAI
Buongiorno dott. Mieli,
Ho letto recentemente il libro: "Il banchiere della Resistenza" di Tommaso Piffer. Sono davvero ero stupito che di un personaggio dell'importanza storica di Alfredo Pizzoni non ci sia traccia nei libri di scuola né nella vulgata della Resistenza. Perché? Sarei davvero entusiasta se lei potesse dedicare a questo personaggio ed alle prime fasi della lotta partigiana una delle sue straordinarie trasmissioni su RAI Storia. Con ammirazione,
Prof. Giovanni Borasi
Cell: 333-------
Mail: -------
Buongiorno professor Mieli ho visto stamane la puntata su Rai Storia dedicata a Marcel Proust e mi sono ricordata di una mia lettura al riguardo.
Essa anche se un po' antica (1995) è approfondita e preziosa. Si tratta de "La colomba pugnalata. Proust e la Recherche. " di Pietrp Citati, edito da Mondadori.
Grazie per lw vostre preziose segnalazioni.
Passato e presente su raitre: Perché Hitler ce l' ha con gli ebrei?
Perché Hitler e altri ce l' hanno con gli ebrei? è, forse, una questione legata ai condizionamenti inculcati nell' infanzia? Non sono mai riuscito a sentire, nelle puntate relative a questi argomenti, quello che pensano gli storici suoi ospiti o una sua spiegazione. Grazie e cordiali saluti.
P. S. : forse ho già mandato un messaggio simile, mi scuso per la mia poca pratica.
Passato e presente: Professor Agostino Giovagnoli
Dottor Mieli,
Con sommo dispiacere nella puntata odierna il Professor Agostino Giovagnoli, affermava che nessuno andrebbe mai in Sicilia per piacere, da un uomo così colto in un trasmissione così colta è un peccato udire simili affermazioni, che nella mia ignorante opinione avendo studiato molto meno del Professore è un affermazione per una terra nobile come la Sicilia, per essere misurati, quanto mai ingiusta.
Come assiduo ascoltatore di questa trasmissione.
Le porgo distinti saluti
Ferdinando merolla
PS: gradita risposta
"Grande Reset": il fine giustifica... la guerra ? ?
"Grande Reset": il fine giustifica... la guerra ? ?
ovvero
La guerra e il "Grande Reset"
Caro Paolo,
nei 2 o 3 anni precedenti il 2022 si è parlato e scritto tanto di un fantomatico "GRANDE RESET" dell' Economia e della Finanza che avrebbe investito il Mondo.
Parole scomparse proprio poco prima dell' inizio della guerra.
Vedendo lo scatenarsi della guerra tra Russia e Ucraina ho avuto il presentimento che ciò accada in un accordo segreto e tacito tra le superpotenze, nell' ambito ristretto del Consiglio di Sicurezza dell' ONU.
Il fantomatico, tanto sbandierato "rischio climatico " del Pianeta, in un contesto di generale "Green Deal" e di "Transizione Ecologica/Energetica", con l' elettrificazione degli autoveicoli, potrebbero fare da ago della bilancia o da pretesto per l' attuale conflitto, che sta costringendo l' Europa a tagliare i ponti con le forniture energetiche dalla Russia e a rivoluzionare gli equilibri economici e finanziari, proprio come il significato della frase "Grande Reset" suggerisce, ciò a favore di un maggiore rifornimento di energia fossili della grande Russia verso la grande Cina e l' Asia, che fino ad oggi sono in una posizione secondaria rispetto all' Europa per le forniture di energia.
Le importanti oscillazioni che si vedono sulle quotazioni delle energie fossili, attese a livelli ancora molto maggiori di adesso, con l' embargo e l' interruzione drastica delle forniture di ENERGIA FOSSILE del grande serbatoio russo all' Europa, mi fanno pensare che
]]] "Il fine giustifica la guerra" [[[
e che la Transizione Ecologica/Energetica e il "Green Deal" si possano ottenere con il giusto dirottamento delle energie fossili verso l' Asia proprio con l' attuale situazione bellica tra Russia, Europa e Occidente, che sta portando il "GRANDE RESET" degli equilibri delle forniture energetiche e dei relativi valori finanziari !
Credo che un tacito patto nell' ambito del Consiglio di Sicurezza dell' ONU possa aver sancito l' attuale situazione solo apparentemente conflittuale, nonostante le rimostranze dei capi di Stato e della UE, con la presidente Von Der Leyen ieri molto arrabbiata con la frase ]]] “Putin deve pagare per le atrocità in Ucraina” [[[
Ti dirò ancora:
un sospetto simile me lo suscitano i prodromi della 2a Guerra Mondiale, e la mia ipotesi, osservandone il contesto, è che per interrompere drasticamente il grande fenomeno e flusso secolare della Grande Migrazione verso il Nordamerica o le Americhe che alimentava troppo velocemente a dismisura il potere economico degli USA, fino a permettere gli eccessi della "Belle Epoque", si sia segretamente deciso e architettato il grande crollo di Wall Street del 1929 per innescare una crisi generale che interrompesse quel contesto.
Che ciò sia accaduto volutamente da una pianificazione a tale scopo, oppure da una situazione non prevista e del tutto spontanea, è da sapere.
Il fenomeno Hitler potrebbe essere forse una reazione non prevista, ma sta di fatto che la 2a Guerra Mondiale ha provocato ben 55 milioni di morti tra civili e militari in 5 anni, quasi tutti mancati emigranti verso le Americhe, in larga parte europei in Europa, da dove proveniva la gran parte del famelico, grande flusso migratorio secolare.
Queste opinioni non trovano riscontri nel dibattito pubblico, ma a guardare bene hanno dei fondamenti contestuali o anche logici.
Cordialmente
Operazione Teodora
Gentile Dottor Mieli, approfitto di questa opportunità per ringraziarla vivamente per la sua trasmissione "Passato e presente", che considero un eccellente e originale contributo alla divulgazione storica, ma anche letteraria e culturale.
In particolare la ringrazio per la puntata del 25 aprile "Operazione Teodora, la liberazione di Ravenna", dove ha fatto conoscere questa bellissima pagina di Storia locale, inserendola a ragione nella "Grande Storia".
Io vivo vicino a Ravenna e insegno nella scuola primaria di Porto Corsini, poco lontano dall'Isola degli Spinaroni. Sono però originaria della zona a sud ovest di Ravenna, un gruppo di paesi denominati "Ville Unite", che furono liberati dai partigiani già nell'ottobre del 1944.
Isolati dal capoluogo, che era ancora in mano ai nazisti, questi paesi si organizzarono in GIUNTE POPOLARI, costituite da rappresentanti di tutti i partiti politici e dei movimenti dei giovani e delle donne. Questa esperienza - poco conosciuta - fu una grande sperimentazione di democrazia diretta (diversa da quella delle Repubbliche Partigiane, perché scaturita dalla popolazione civile) ed ebbe seguito, dopo la sua liberazione, nella stessa città di Ravenna e successivamente anche in molti territori e comuni limitrofi (in modo particolarmente sentito ad Alfonsine).
Ho citato questa esperienza, perché è emblematica del livello di partecipazione e quindi del grande supporto della popolazione delle nostre zone, alla Guerra di Liberazione, presupposto indispensabile alla "Pianurizzazione", di cui si è parlato in trasmissione.
Comunque la ricchezza dell'esperienza delle Giunte Popolari meritterebbe sicuramente un approfondimento: l'Istituto di Storia Contemporanea di Ravenna e l'Istituto Storico della Resistenza di Alfonsine, conservano molti documenti editi ed inediti in proposito.
Galileo galilei indagine definitiva sulla prova regina dell'accusa
Il libro di cui all'oggetto è pubblicvato a Bologna da Patron Editrore
Trasmissione del 31 marzo
Paolo Mieli desidero esprimerle tutto il mio apprezzamento per le sue trasmissioni di Passato e presente in particolare per quella di oggi 31 marzo sulla vita di Camilla Ravera.
Giorgio Bianchi
Mondo libero?
Veramente noi siamo nel mondo libero? ? Abbiamo perso la guerra e abbiamo, sul nostro territorio, truppe straniere armate fino ai denti; possibile che siamo veramente liberi? ' E la libertà di parola e pensiero? ? In america chi pronuncia la "N-Ward" si è rovinato per sempre, così se si esprime un pensiero non allineato riguardo alla sessualità o al conflitto razziale. Cacciati dai social e silenziati in tutti i modi possibili, questo è il destino dei "dissidenti" nel mondo libero. E l'ODIO??? non sono parole di ODIO quelle di Biden? ? E come giudicare un censore buonista come Facebook riguardo alla sua crociata anti odio ora abbandonata puché l'odio sia solo verso la Russia? ?
Paola Del Din
Gent. mo Dott. Mieli, sono un cittadino Udinese che, grazie alle sue trasmissioni e ad altri storici che mi hanno recentemente chiesto notizie su fatti collegati allla mia famiglia, (famosa in tempo di guerra per la lotta di liberazione con il controspionaggio inglese), ed avendo visto le sue trasmissioni sulle donne nella resistenza, mi è parsa mancare una trasmissione sulla vita della sig. ra Paola Del Din. La signora, da me conosciuta recentemente è ancora in vita ed in possesso di buona lucidità nonostante i suoi 99 anni. Sarebbe un peccato non approfittare di questa memoria. Grazie Baxiu Leonardo viale ------- 12 Udine. 329-------.
Richiesta di collaborazione con la pagina culturale del giornale di Paolo Mieli
Buonasera dott. Mieli, mi chiamo Biagio Lauritano e sono un docente di lettere alle scuole superiori con la passione per la letteratura e la critica letteraria, infatti hanno pubblicato alcuni miei articoli su riviste online, anche accademiche. Le scrivo per chiederle dove inviarle l'elenco dei links dei miei articoli affinché lei, leggendoli, possa farsi un'idea sul mio modo di scrivere e di pensare la letteratura; le dico questo perché sto cercando di ottenere una qualche forma di collaborazione con la pagina culturale del suo giornale. Se vuole, mi faccia sapere al più presto.
Distinti saluti
Una delle poste in gioco nella guerra Ucraina
La guerra in Ucraina ha molti fronti tra loro collegati. L'aspetto predominante è, senz'altro, la divisione dell'Europa (che comprende anche la Russia) e sotto quale dominio vada unificata. L'altro aspetto, non marginale, riguarda la disputa in atto negli Stati Uniti che vede contrapposte la visione della "Cancel Culture" con tutti i suoi problemi di stampo razziale e la Destra Americana ed europea che privilegia la Sovranità nazionale anche nei suoi aspetti, nascosti, di identità razziale.
Se vince Biden allora vince la "Cancel Culture" con tutte le sue teorie mondialiste con tutte le sue contraddizioni che, se anche da una parte predicano l'uguaglianza universale e l'abbandono dei Confini Nazionali dall'altra parte, in molti casi, si comporta come usava fare Trump. frenando gli immigrati.
Il problema razziale negli Stati Uniti e non solo, può dipendere anche da questa guerra che può mettere Trump all'angolo.
Inserire cartine a commento
Salve, utilissima la puntata di stasera sulla storia della Ucraina. Sarebbe ancora più efficace inserire cartine a commento delle parti narrate, nello stile di quelle ad esempio pubblicate nel numero di Limes sulla guerra in atto. Grazie, buon lavoro!
Guerra Russo-Ucraina: giornalisti freelance
Buongiorno Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il dottor Mieli dei giornalisti freelance che stanno seguendo questa guerra, io seguo anche questi giornalisti fotografi freelance che editano soprattutto dall'est Ucraina
Giorgio Bianchi: ht ts: //t. co/z-------W
Vittorio Rangeloni: ht ts: //t. co/OANr-------Z
Maurizio Vezzosi: ht ts: //t. co/T3-------KP0
.. quello che mi scrivono loro è totalmente differente da quello descritto dalle televisioni.
Buona giornata.
Chi vuole la guerra in Europa?
Qualche anno fa sentivo, su Facebook, alcuni preconizzare una guerra in Europa tra europei. Io, allora, sollecitai la riapertura dei manicomi per un ricovero urgenti di queste persone che erano pericolose per loro stessi e per gli altri. Sono stato escluso da tutti i social. Probabilmente risulto ancora iscritto ma non posso intervenire. Addirittura sono stato escluso anche dal blog di Porro secondo le dette modalità.
Gallozzi ferdinnado
Cina rivolta dei boxer e anni successivi
Nel 1900 dopo la rivolta dei "boxer" gli europei, americani, che eseguirono saccheggi e condannato o a morte migliaia di cinesi, imposero un grande indennizzo per i danni di guerra e segui un occupazione militare da parte del fronte occidentale fino al 1949.
Ecco cosa scrisse all epoca un italiano presente ai fatti.
.. La più interessante, e incredibilmente lungimirante, è sicuramente quella di Luigi Barzini: “Ma lasciamolo dormire in pace questo immenso popolo sonnacchioso e divertente; sarà tanto meglio per noi. Guardate i Giapponesi che cosa hanno saputo fare in poco tempo! I cinesi sarebbero capaci di ammazzare in cinquant'anni tutte le nostre industrie e quelle americane. Quattrocento milioni di uomini instancabili, intelligenti, sobri; ma vi pare! Troveremmo il made in China persino in fondo alle nostre mutande
Ora che commenti si possono fare ora che non sono 400 milioni ma 1, 5 miliardi e quasi la prima potenza economica mondiale.
Per concludere vorrei sapere cosa riportano i libri scolastici cinesi sulla rivolta dei boxer e fatti successivi. Sarebbe un fatto importante sui pensieri del loro presidente e secondo Zar dopo Putin.
Ogni commento gradito.
Tel. 339------- una risposta gradita
Storia dell'Ucraina in video pillole di 100 secondi
Gentile dott. Mieli,
ho visionato con piacere la sua nuova serie di video sulla storia dell'Ucraina sul Corriere.
Mi può gentilmente dire quando pubblicherà gli altri video successivi al numero 7?
Grazie e complimenti per il format usato per narrare la storia dell'Ucraina.
Cordiali saluti, Ciro Spataro
Gentile dottor Mieli,
seguo giornalmente la sua trasmissione "Passato e Presente" perché la trovo notevolmente interessante. Un argomento che, a quanto mi ricordo, non è mai stato affrontato è la storia della creazione della provincia autonoma dell'Alto Adige; come noto, esso appartiene all'Italia dalla fine della prima guerra mondiale e le sue vicende sotto il fascismo e nei primi decenni della repubblica sono molto interessanti e degne di essere conosciute e approfondite. Io ho trovato le notizie che conosco nel libro "STORIA DIPLOMATICA DELLA QUESTIONE DELL'ALTO ADIGE" di Mario Toscano, ma è stato pubblicato nel 1967 e quindi il suo contenuto non risponde completamente alla mia domanda. La ringrazio per l'eventuale interessamento alla mia domanda.
Distinti saluti, Gian Carlo Cecchi
Buongiorno,
gradirei avere l'indirizzo di posta elettronica del dott. Mieli per parlargli di una possibile presentazione dell'ultimo mio libro di carattere storico.
Grazie
Letizia Argenteri
Benzina solida, lo scandalo, le interrogazioni parlamentari senza risposta
Lo scandalo della benzina solida
Sapevate che agli inizi degli anni ’60 un ingegnere siciliano, nello specifico di Piazza Armerina (EN), la città dei mosaici, venne abbandonato in un ospizio dei poveri della capitale e fatto morire nell’indigenza, sol perché la sua genialità lo condusse all’invenzione della formula chimica della benzina solida, un algoritmo con ricadute pratiche che avrebbe rivoluzionato il mercato dell’oro nero mandando in pensione i mercanti petrolieri. La benzina solida, un carburante in forma gelatinosa, reperibile persino nei supermercati, come il riso, lo zucchero e il detersivo, non inquinante né l’ambiente, né le tasche dei contribuenti, non infiammabile avrebbe sicuramente costituito una rivoluzione pari allo scoppio dell’atomica, ma con benefici all’ecologia e al mercato economico perché i suoi costi sarebbero stati un terzo inferiori a quelli del petrolio. Oggi qualche nostalgico della storia della Sicilia, sicuramente non resterà insensibile al nome di Gaetano Fuardo. Andiamo a ricostruire la sua vicenda e il perché del sopravvento di una sventura che lo portò in miseria. Era nato nel 1878, in quell’onphalos della Sicilia, culla della civiltà romana dell’isola e in giovanissima età rimase orfano. Grazie a un lascito di uno zio studia al Politecnico di Torino e si laurea in Ingegneria chimica. Durante la sua esperienza lavorativa in un’azienda di Milano, mette a punto un’invenzione straordinaria, la formula chimica di un prodotto che avrebbe risollevato le sorti del mondo, la benzina solida, ma l’applicazione di una siffatta ideazione scientifica non trovò incoraggiamenti, senonchè si rivolge al governo francese che odorando il sapore del successo, tenta di impossessarsi della formula. Lascia Parigi e si trasferisce in Germania e lì il Fuhrer, pagandolo molto bene, gli mette s disposizione a Duisburg una fabbrica per produrre benzina solida. Questa verrà poi distrutta dai servizi britannici. La Germania era in procinto di concretizzare l’accordo finanziario con l’Italia per fornire al nostro Paese l’innovativo carburante. Demolito l’impianto dall’attacco inglese, è costretto a tornare a Piazza Armerina e poi conclude in assoluta povertà la sua esistenza in un ospizio di poveri alla Ciociaria, a Roma. Di questo caso si occupò il giornalista ormai defunto, di Mirabella Imbaccari (CT), Salvatore Cosentino, il quale con la bravura di un infallibile detective ha ricostruito i solchi di questa vicenda, come in un film di Hitchcock, ma che lascia l’amaro in bocca e molti misteriosi perché. Questi è venuto in possesso di tutti i documenti, della corrispondenza con gli industriali della metà del novecento, delle lettere scritte al governo francese, del brevetto ormai scaduto. Negli anni novanta ci sono state due interrogazioni parlamentari, al Senato e alla Camera, nell’ambito delle quali si chiese al Ministro degli Esteri dell’epoca, Giulio Andreotti, di utilizzare il brevetto registrato in Francia, ma le interrogazioni rimasero prive di risposta. La formula chimica della benzina solida, di questo gel che galleggia in acqua come il sughero, che non incendia gli aerei, che riduce i costi al 50 % e che poi con una leggera pressione torna allo stato liquido, andava contro gli interessi dei magnati del petrolio. Ma ora, che l’Italia necessità di carburante, ora che i costi della benzina sono raddoppiati, ne vogliamo parlare? Chiediamo al governo francese di rispolverare dai polverosi archivi questa inchiesta e di fare luce finalmente su un po' di verità. Ne ho parlato anche nel mio libro “ Intervistando i magnifici Siciliani, Kimerik editore e devo dirvi che il colloquio immaginario con Gaetano Fuardo desta curiosità, interesse, scandalo.
Stefania Bonifacio
giornalista pubblicista
Sinagra (ME)
Per contattarmi
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tel 0039 347 -------
Stefania Bonifacio
Prof. Cardini
Mi chiedo come mai lo storico Franco Cardini, invitato innumerevoli volte da Mieli ad istruirci su eventi storici, non compare più tra i suoi ospiti. Scomodo?
Autodeterminazione dei popoli
Come nei secoli scorsi, c'è ancora chi calpesta il diritto all'autodeterminazione dei popoli. Questo principio fu proclamato un secolo fa dal presidente statunitense Thomas W. Wilson e su d'esso si fondò la Società delle Nazioni, ora Organizzazione delle Nazioni Unite. In base a tale principio, con chi stare e come organizzarsi devono deciderlo i singoli popoli, e non i dittatori del momento. Esiste il sistema del referendum ed è mediante esso che il popolo di uno Stato deve decidere il suo futuro. Ogni intromissione d'altri Stati viola il principio dell'autodeterminazione dei popoli, la democrazia e la pacifica convivenza delle nazioni, facendo regredire l'umanità a periodi bui, incivili e selvaggi. A prescindere da precedenti appartenenze ad altri Stati, che comunque non hanno più alcun diritto di dominio, dev'essere sempre il popolo sovrano a decidere per sé, e non individui oppure organismi esterni.
La opportunità di soluzione del conflitto con Putin
La opportunità di soluzione del conflitto con Putin appare chiara
se si fa intervenire il fattore tempo
il tempo opportuno della soluzione auspicata è di 1-3 mesi, non di 1-3 anni,
quindi occorre puntare su iniziative cogenti per i Russi che siano efficaci nel breve periodo,
che ofrrano una prospettiva cogentemente allettante per il Popolo Russo,
ma abbiano conseguenze disastrose "a scoppio ritardato", evitabili una volta risolto il caso,
per poter tralasciare le preoccupazioni di lungo periodo.
vista la praticabilità ed efficacia delle sanzioni economiche fin qui adottate dall'Occidente,
la soluzione preferenzialmente farà leva
su iniziative di sanzione economica cogenti per l'economia Russa
(il blocco delle importazioni di gas e pretrolio dalla Russia, fin qui ccuratamente evitato)
quanto emblematiche per le conseguenze sia per loro che per noi,
e quindi convincenti per tutti,
e che sopratutto provochino fenomeni risolutivi nel breve, diciamo entro tre-sei mesi,
prima degli effetti disastrosi - definitivi nel medio-lungo - sull'economia ed il benessere nostri
(adattiamoci a sopportare le restrizioni di consumo energetico anche per un anno,
usando al meglio le riserve e gli approvvigionamenti alternativi di combustibili ed altre materie prime).
contemporaneamente, per rimuovere la paura eventuale del popolo Russo
di pericoli di aggressione militare da Ovest,
conviene stroncare l'efficacia della narrativa di Putin sul pericolo NATO per i Russi,
offrendo (non solo all'Ucraina, ma anche) alla Russia l'entrata nella Unione Europea
e nell'alleanza di difesa NATO
(soluzione auspicabile già dalla caduta del muro e dalla dissoluzione del Patto di Varsavia:
è vero che Gorbacev o Elstin la chiesero allora?).
gianni jacucci
professore in pensione di organizzazione, Università di Trento
sessantottino, ex PCI, poi Prodiano, poi Renziano dalla prima ora
Collaborazione alle tematiche relative alla storia della Sicilia
Intendo collaborare col vostro programma su argomenti relativi alla storia della Sicilia. Grazie
Stefania Bonifacio
-------, 27
98069 Sinagra {ME)
Tel 347 -------
Invio di un libro in omaggio di storia moderna
Caro Dottor Mieli,
premesso che io sono un Suo grande ammiratore e che La seguo in tutti i Suoi programmi TV, Le scrivo questa email per chiederLe se posso inviarLe in omaggio un mio libro di storia, appena stampato.
Malgrado il titolo provocatorio "HITLER NON E' ESISTITO" si tratta di un libro molto serio che, attraverso un percorso che passa da Maria Teresa d'Austria a Federico II, il Grande, sviluppa i principali eventi generati dal "demone del ventesimo secolo" Adolf Hitler.
Pur non definendomi uno storico, sono un ricercatore che ha finora realizzato 26 libri nel campo della saggistica e della storia moderna (in particolare quella del Terzo Reich).
Spero che abbia la cortesia di fornirmi un Suo recapito per la spedizione del libro e Le invio i miei cordiali saluti.
Suo con stima:
Pietro GUIDO
Via ------- 14 - 20048 PANTIGLIATE -MI
-------Tel. 02-------
Genocidio per fame
Ho sentito parlare di genocidio per fame (Holidomor) Per conoscere meglio l'argomento se ne potrebbe parlare in una trasmissione di PASSATO e PRESENTE che seguo spesso con interesse. Ringrazio
Suggerimento per puntata
Gentile Direttore
seguo con interesse quotidianamente il suo Programma "Passato e Presente" ed a questo proposito volevo suggerirLe un argomento che potrebbe ispirare una prossima puntata.
Ho terminato da poco di leggere: I miei anni a Mosca di Antonio Rubbi con prefazione di Gianni Cervetti e postfazione di Ivan Pedretti. Si tratta di un libro di memorie del Senatore del PCI, Antonio Rubbi finito di stampare a settembre dello scorso anno.
Antonio Rubbi fu inviato dal PCI alla Scuola Superiore di Partito a Mosca nel 1958 e vi rimase per 7 anni.
Seguì quindi un intenso corso di formazione ad iniziare dalla lingua, come alcuni altri esponenti (tra i quali cito Pizzinato).
Questo a testimonianza di quanto in quegli anni veniva tenuta in conto la Formazione dei Quadri dirigenti del più grande Partito Comunista del mondo capitalista.
Nella sua lunga permanenza ebbe modo di conoscere numerosi altri esponenti di Partiti Comunisti di vari paesi del globo che venivano inviati a Mosca per lo stesso motivo.
Antonio Rubbi, classe 1932, proveniva da una povera famiglia di braccianti del Ferrarese. A 15 anni inizia anche lui a lavorare come bracciante, a 17 si iscrive alla FGCI e successivamente al PCI di cui poi diventa Responsabile della sezione esteri grazie anche alla sua esperienza di studio in Unione Sovietica.
Sarebbe interessante approfondire questo tema anche in relazione all'attuale completa assenza di analoghe iniziative da parte di tutti i partiti del nostro triste attuale panorama politico.
Uno spiraglio, seppur minimo, si è aperto con l'iniziativa del PD di questi giorni dove ca. 1.000 giovani saranno impegnati in una sessione di formazione che spero sia solo un primo passo.
Antoni Rubbi alla veneranda età di 90 anni è ancora lucido e attento osservatore della politica italiana e scrive questo libro, dopo altri, per i nipoti che vivono in America allo scopo di lasciargli traccia della sua esperienza di vita di quegli anni, compreso il matrimonio con nonna Vera, moscovita conosciuta nella sua permanenza in URSS.
Molto interessante anche la Tesi che concluse il suo corso di studi.
Riguarda la storia degli Internazionalisti Italiani che analogamente a quanto successe per la Guerra Civile Spagnola, negli anni 1918-1921 si offrirono per dare supporto militare ai Sovietici impegnati nella guerra Civile scoppiata dopo la rivoluzione d'Ottobre.
Spero di non averLa annoiata e di averLe fornito uno spunto interessante.
Cordialità
Maurizio Pomponi
Passato e presente
Vorrei rivedere la puntata di passato e presente trasmessa mercoledì 9. 2. 2022 dal titolo "La nascita degli alpini"; ora su raiplay compare una i cerchiata.
Almeno conoscere i titoli suggeriti da Marco Mondini. Grazie.
El Salvador
Ringrazio RAI 3 e Paolo Mieli per l'ottima puntata di Passato e Presente sulla storia di El Salvador.
Giorgio Bianchi
La storia dei monaci Umiliati
Buon giorno, seguo (quasi) sempre le puntate quotidiane di "Passato e Presente", che trovo di enorme interesse.
Da alcuni anni sto interessandomi della storia dei frati Umiliati lombardi e, in particolare, bresciani, i pionieri dell'industria laniera e dell'attitudine manifatturiera sedimentata nelle genti lombarde.
Sto per pubblicare un romanzo storico, dedicato alla vicenda degli Umiliati bresciani e intitolato "ET LABORA... ! «nessuna elemosina è più preziosa di quella che si fa col frutto del proprio lavoro»". Mi piacerebbe inviargliene una copia omaggio, se solo mi comunicasse un indirizzo postale utile.
Resto a Sua disposizione.
Pier Luigi Milani (Malegno - Brescia)
Confusione: la nascita degli alpini
Buon giorno, la puntata La nascita degli alpini è nei programmi che, però trasmettono altre puntate... ma... cordialità bruno mongardi
Reinhard Heydrich (1904 – 1942)
Mi associo al messaggio precedente, circa l'attenzione o la cura da assicurare a certi dettagli. La storia della morte di R. H. e delle conseguenza dell'attentato da lui subito non lontano da Praga è diversa. Leggibile in riassunto qui ht t / w. m-------45/. Il massacro di civili, non ebrei in questo caso, tra cui oltre 80 bambini, compiuto dai nazisti a Lidice, per ordine diretto di Hitler, è stato un modello di sterminio di massa (a Lidice come rappresaglia), applicato anche in Grecia (strage di Domeniko, 1943).
Ringrazio e invio cordiali saluti. Marinella Lőrinczi
Wannsee
Grazie per la puntata sulla conferenza di Wannsee. Con molta umiltà mi permetto di notare che non esiste il "lago di Wannsee", perché la parola "lago" è già nel nome con "see".
Gli italiani ricevono già molte informazioni poco precise e credo che il vostro programma sia tra quelli incaricati di superarle.
Grazie,
UC
Isola di Procida 8/9/1943
8/9/1943 mio padre Acerbi Giovanni si trovava militare a PROCIDA con 1 plotone del Reggimento cavalleggeri Duca d'Aosta di guardia a 1 stazione radio e i tedeschi volevano occupare ma il tenente FARNESI non avendo ordini schiero' i soldati gli diede 1 sigaretta che gli tolse la paura e affronto' i tedeschi armi in pugno senza aver fatto fuoco e questi gli concessero 1 lasciapassare per lasciare l'isola e fu fatto con un grande aiuto degli isolani che diedero abiti civili e misero barche a disposizione dei nostri che poi vennero a casa a piedi girando di notte e ci misero 2 mesi per arrivare a Bologna mio padre e il Tenente e 1 certo Bernardi ma 1 loro compagno Brenca di Salerno voleva portarli con lui. la storia non ha mai commentato queste cose e lo stato maggiore dell' esercito poteva negli anni mandare 1 encomio a procida grazie a quello che porete fare. con ossequi acerbi gianni tel. 338-------.
Il giorno della memoria
Il nostro Paolo Mieli ha scritto un libro per mettere in guardia contro gli eccessi del "ricordare troppo" che potrebbero avere effetti contrari a quelli voluti. Questi eccessi sono spesso dovuti non agli ebrei ma ad altri italiani di altre religioni che fanno a gara a farsi ben volere e a mostrarsi sensibili alla vicenda storica. Forse anche troppo sensibili a vedere cosa scrive Mieli.
Lager italiano di Arbe
Buongiorno, seguo sempre, e apprezzo molto, la trasmissione "Passato e Presente" di Paolo Mieli su RAI3. In questi giorni in cui ricordiamo nel Giorno della Memoria il genocidio degli ebrei sarebbe anche interessante se la RAI a Passato e presente ricordasse anche i crimini italiani commessi durante il fascismo nella ex Jugoslavia.
In particolare il campo di concentramento di ARBE (oggi Rab) in cui furono uccise di stenti e malattie più di 4000 persone (anche ebrei) sepolte in fosse comuni di cui solo 1435 successivamente identificate. Di queste la prevalenza erano DONNE, BAMBINI E ANZIANI. I bambini erano costretti a fare il bagno in mare in pieno inverno, secondo lo "spirito fascista" e morivano di polmonite!.
Grazie se vorrete inoltrare a Paolo Mieli.
Cordialmente
Emilio Macchetta
Il Quirinale: L’oracolo di Delfi
QUIRINALE: L' ORACOLO DI DELFI HA PARLATO.
Il prossimo Presidente della Repubblica sarà Mario Draghi, questo mi ha confidato l'Oracolo di Delfi.
In questi giorni il toto Presidente impera in tutte le trasmissioni televisive e su tutte le prime pagine dei quotidiani. Si fanno ipotesi di vario genere, tuttavia non bisogna essere dei politologi per capire che l'attuale primo ministro diventerà il prossimo inquilino del Quirinale. La sua elezione si materializzerà a partire dalla terza votazione.
Vista la composizione delle forze politiche in campo, nessun schieramento politico è in grado di eleggere un proprio rappresentante, nè all'orizzonte si individua una personalità che possa mettere d'accordo la maggioranza dei parlamentari. Solo Mario Draghi, attraverso una operazione di copia ed incolla di quella di qualche mese fa che lo ha portato a Palazzo Chigi, potrà risolvere questo problema istituzionale.
Per risolvere la questione che sta più a cuore ai parlamentari, cioè quella dell'eventuale perdita dello scranno in parlamento, che inevitabilmente potrebbe avvenire con la fine della legislatura
la soluzione è semplice: Draghi insieme alle forze politiche di maggioranza individueranno un altro “tecnico” o politico super partis che prenderà il posto di Draghi. Il nuovo governo subirà un piccolo o grande rimpasto e sarà in un certo senso commissariato dal Presidente della Repubblica, avremo una sorta di sano semipresidenzialismo, accontentando sia chi voleva l'ex Presidente della BCE al Quirinale sia quelli che lo vogliono ancora a Palazzo Chigi.
Ma ancor più contento sarà Draghi stesso, che avrà la certezza di “comandare” la politica italiana per ancora sette anni, diventando così il più importante politico di questi decenni.
Giuliano Bagnoli,
-alias Oracolo di Delfi-
Firenze
329 -------
Katalin Karikó. Un lungo articolo sulla Stampa Nazionale; parla del Vaccino Pfizer e della Biontec. Dice molto, ma nulla sulla ricercatrice ungherese che ha co-fondato Biontec. E di Lei che la prima volta non leggo sulla STAMPA ITALIANA. Ecco come funziona il mondo dei furbi; ignorare una persona importante come quella che ha inventato il vaccino Pfeizer. Se non si crede, vedasi Wikipedia.
Consiglio su libri da leggere
Buona sera Dott. Mieli è un piacere comunicare con lei, sono una sua ammiratrice e seguo da anni con molto interesse le sue trasmissioni di Storia su rai 3.
Sono interessata a conoscere il quadro generale dell'attuale condizione socio-economica e politica dei grandi paesi di questo nostro mondo ed ho pensato di rivolgermi a lei per avere una indicazione più sicura su quali testi leggere che siano saggi, articoli o altro. La ringrazio infinitamente in attesa di una sua risposta, Anna Vero
Storia o attualità?
Dove finisce il tempo indicato come "Storia" dove inizia l'Attualità? La crisi Ucraina è così "antica" che ormai fa parte della Storia. Ora come allora, ai suoi inizi, questa Storia, mi ha colpito per non noncuranza con cui si ammette la possibilità di una nuova guerra in Europa. Ci siamo scordate le devastazioni materiali e morali che essa comporta? Come è possibile che si possa solo ipotizzare una nuova guerra in Europa. ? I colloqui di pace (o di guerra) si hanno tra USA e Russia ignorando i popoli europei o del resto dell'Europa in quanto la Russia stessa è Europa. A chi conviene questa guerra? Io credo che ci troviamo di fronte alla vecchia tattica già in voga nella Roma antica del "dividi ed impera". Lascio a voi il capire che, possibilmente, la stia applicando. Sono inoltre sconcertato dalla totale mancanza di una parola di pace da parte di questo Pontefice. Tace. E' tutto concentrato sui migranti senza nemmeno avere una minima preoccupazione sulle conseguenze che questo suo desiderio incomprimibile potrà avere sulle vite di "nativi". Anche queste sono cose in attesa di una spiegazione.
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