Giovanni Storti
Biografia
Giovanni Storti nasce a Milano il 20 febbraio del 1957, e conosce Aldo Baglio poco più che adolescente. Aldo Baglio, il cui vero nome è Cataldo, nasce il 28 settembre del 1958 a Palermo in una famiglia originaria di San Cataldo. Si trasferisce a Milano all'età di tre anni, nel 1961. Dopo avere ottenuto la licenza media, esordisce al cinema apparendo in "Il... Belpaese", con Paolo Villaggio. Diplomatosi nel 1980 alla scuola di mimodramma del Teatro Arsenale di Milano, forma un duo di cabaret con Giovanni Storti.
Giacomo Poretti nasce il 26 aprile del 1956 a Villa Cortese, in provincia di Milano, da una famiglia di operai. Appassionatosi al teatro frequentando l'oratorio della città in cui vive, inizia a recitare a otto anni, provando a entrare a far parte della compagnia dei Legnanesi (ma non riuscendoci). Successivamente abbandona le scuole superiori e gli studi da geometra e va a lavorare come metalmeccanico in fabbrica. Poi viene assunto come infermiere in ospedale a diciotto anni.
Parallelamente, si impegna politicamente con Democrazia Proletaria e comincia a dedicarsi al cabaret. Così, mentre lavora come infermiere (in tutto, per undici anni), si diploma alla scuola di teatro di Busto Arsizio, ed esordisce sul palcoscenico ne "Il conte di Carmagnola" di Alessandro Manzoni, dove veste i panni di Francesco Sforza.
In seguito in "Questa sera si recita a soggetto" di Luigi Pirandello impersona l'ufficiale Sarelli. Con la sua fidanzata Marina Massironi dà vita agli Hansel e Struedel, un duo di cabaret. Nel frattempo diventa caposala all'ospedale di Legnano nel reparto di neurologia. A partire dal 1985 passa l'estate come capovillaggio al Palmasera Village Resort di Cala Gonone, in Sardegna. È in questa occasione che ha modo di conoscere Aldo Baglio e Giovanni Storti.
Aldo, Giovanni e Giacomo: la nascita del trio
Dopo alcuni mesi i tre decidono di formare un trio, Aldo, Giovanni e Giacomo, appunto. Intanto Giacomo Poretti prende parte, in solitaria, a varie produzioni televisive, tra le quali "Don Tonino", al fianco di Andrea Roncato e Gigi Sammarchi, e "Professione vacanze", con Jerry Calà. Nel 1989 egli scrive lo spettacolo "Non parole, ma oggetti contundenti", che porta a teatro con la regia di Giovanni Storti.
Gli anni '90
A partire dagli anni Novanta Aldo, Giovanni e Giacomo si dedicano completamente al cabaret. Dopo aver recitato con il nome Galline Vecchie Fan Buon Brothers al Caffè Teatro di Verghera di Samarate, in provincia di Varese, si esibiscono a teatro in "Lampi d'estate", per la regia di Paola Galassi. In televisione appaiono per la prima volta nel "TG delle vacanze" di fianco a Zuzzurro e Gaspare, per poi approdare a "Su la testa!", di Paolo Rossi.
Dopo aver calcato i palcoscenici insieme con Antonio Cornacchione e Flavio Oreglio in "Ritorno al gerundio", nel 1993 il trio è a teatro con "Aria di tempesta", per la regia di Giancarlo Bozzo (autore e ideatore di Zelig). In tv è nel cast di "Cielito lindo", condotto su Raitre da Athina Cenci e Claudio Bisio.
Nel 1994 Aldo, Giovanni e Giacomo entrano nella squadra di "Mai dire gol", con la Gialappa's Band. Partecipano poi al "Circo di Paolo Rossi", diretto da Giampiero Solari. Con la Gialappa's sperimentano numerosi personaggi, tra cui i sardi (Giovanni è Nico, Aldo è Sgragghiu e Giacomo è il nonno), gli svizzeri (Giovanni è il signor Rezzonico, Aldo è il poliziotto Huber e Giacomo è Fausto Gervasoni), i bulgari, i Padania Brothers, gli arbitri, i wrestler e i tenori.
Senza dimenticare i personaggi singoli: Giacomo è Mr John Flanagan e Tafazzi (l'uomo che si dà le bottigliate sui genitali, un personaggio che ha così successo da diventare un simbolo e un modo di dire), Aldo è l'incredulo Rolando e Giovanni è il dj balbuziente Johnny Glamour.
Dalla tv al teatro, al cinema
L'anno successivo portano a teatro "I corti", per la regia di Arturo Brachetti. Nel 1997 esordiscono al cinema con il loro primo film, intitolato "Tre uomini e una gamba", costato solo due miliardi di euro. La pellicola si rivela un successo, al punto che il trio torna sul grande schermo già l'anno successivo con "Così è la vita".
Nel 1999 i tre sono a teatro con "Tel chi el telùn", sempre con la regia di Arturo Brachetti. Lo spettacolo viene ripreso dalle telecamere di Canale5.
Nel 2000 incassano più di settanta miliardi di lire con "Chiedimi se sono felice", scritto con Massimo Venier. Il lavoro si rivela uno dei film con il maggiore incasso nella storia del cinema italiano. I film successivi, tuttavia, non confermano il successo: "La leggenda di Al, John e Jack" e "Tu la conosci Claudia" si dimostrano inferiori alle attese.
Gli anni 2000
Dopo essere tornati a collaborare con la Gialappa's Band a "Mai dire domenica", nel 2005 con Silvana Fallisi (moglie di Aldo) i tre recitano a teatro in "Anplagghed", diretti da Arturo Brachetti. L'anno seguente tornano al cinema con "Anplagghed al cinema", versione per il grande schermo dello spettacolo teatrale eponimo.
Nel 2008 Aldo, Giovanni e Giacomo sono protagonisti de "Il cosmo sul comò". Il film diretto da Marcello Cesena ottiene un tiepido riscontro da parte del pubblico e della critica. Due anni più tardi - nel 2010 - oltre a essere voci narranti del documentario "Oceani 3D", ci riprovano con "La banda dei Babbi Natale". Questo film incassa più di venticinque milioni di euro.
Nel 2013 Giovanni Storti è accanto ad Angela Finocchiaro nella commedia "Ci vuole un gran fisico" (sono presenti anche Giacomo Poretti e Aldo Baglio, ma con ruoli minori). Dopodiché i tre tornano sul palcoscenico con "Ammutta muddica", spettacolo teatrale che li porta in tour. L'anno successivo sono al cinema con "Il ricco, il povero e il maggiordomo".
Nel 2016, per celebrare i venticinque anni di carriera, propongono "The Best of Aldo, Giovanni e Giacomo Live 2016". Nel periodo di Natale dello stesso anno esce al cinema il loro film "Fuga da Reuma Park".
Giovanni Storti è un podista, grande appassionato di corsa.
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Biografieonline non ha contatti diretti con Giovanni Storti. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Giovanni Storti.
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