Sergio Chiamparino
Biografia
Sergio Chiamparino nasce il 1° settembre del 1948 a Moncalieri, in provincia di Torino. Iscrittosi all'istituto tecnico "Sommeiller" del capoluogo piemontese, dopo essersi diplomato frequenta l'Università degli Studi di Torino, dove si laurea in Scienze Politiche.
Rimane nell'ateneo come ricercatore fino al 1974: poi svolge il servizio militare negli Alpini, e nel 1975 inizia la carriera politica in qualità di capogruppo del Partito Comunista Italiano a Moncalieri.
Dal 1982 è responsabile del Dipartimento Economico del Pci di Torino: mantiene tale carica fino al 1986, anno in cui diventa consulente economico della delegazione Pci al Parlamento Europeo. Conserva il ruolo sino al 1988; a partire dall'anno successivo è segretario regionale della Cgil.
All'inizio degli anni Novanta viene nominato segretario provinciale del Pds. Nel 1993 Sergio Chiamparino è consigliere comunale a Torino, mentre nel 1996 viene eletto in Parlamento.
Gli anni 2000
Nel marzo del 2001 viene chiamato dal partito a prendere il posto di Domenico Carpanini, candidato sindaco per il centro-sinistra a Torino e noto per essere stato il fedele vice di Valentino Castellani, morto pochi giorni prima improvvisamente per colpa di un'emorragia cerebrale che lo ha colto mentre era impegnato, con il suo avversario Roberto Rosso, in un dibattito elettorale.
Con le elezioni ormai vicinissime e nel giro di pochissimo tempo, Chiamparino è comunque in grado di dare vita a una campagna elettorale che si rivela efficace e che lo conduce al successo, anche se al ballottaggio, con poco meno del 53% delle preferenze. Divenuto primo cittadino del capoluogo piemontese, nel 2002 pubblica per Marsilio il libro "Municipio. Dialogo su Torino e il governo locale con Giuseppe Berta e Bruno Manghi", cui fa seguito l'anno successivo "La città che parla: i torinesi e il loro sindaco", edito da Mondadori.
Nel 2004 deve fare i conti con una situazione critica determinata dalla gestione inadeguata delle esumazioni del Cimitero Monumentale di una cooperativa: ne deriva una inchiesta giudiziaria (che si concluderà nel 2008 con l'archiviazione). Nel 2006, dopo avere affrontato i Giochi Olimpici invernali e la costruzione delle relative opere, si presenta di nuovo alle elezioni amministrative, venendo confermato sindaco di Torino: sconfigge al primo turno Rocco Buttiglione, candidato del centro-destra, ottenendo più del 66% dei voti e non avendo bisogno, di conseguenza, del ballottaggio.
Nello stesso anno pubblica per Cairo "Semplicemente sindaco", scritto con il giornalista Maurizio Crosetti.
Nel 2007 riceve l'onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana e viene nominato responsabile nazionale delle riforme nella segreteria nazionale del Partito Democratico, mentre l'anno successivo è ministro per le Riforme per il Federalismo nel governo ombra di Walter Veltroni. Sempre nello stesso anno, "Il Sole 24 Ore" pubblica l'esito di un sondaggio relativo all'indice di gradimento degli elettori per i sindaci dei capoluoghi che propone una classifica in cui Chiamparino è al primo posto, con il 75% di consenso stimato, accanto al sindaco di Verona Flavio Tosi e a quello di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti.
Sergio Chiamparino negli anni 2010
Nel 2010 Chiamparino pubblica per Einaudi il libro "La sfida. Oltre il Pd per tornare a vincere. Anche al Nord", mentre l'anno seguente dà alle stampe "Cordata con sindaco", scritto con Giuliano Valter ed edito da CDA Vivalda, in cui illustra il suo amore per l'alpinismo e per la montagna.
Sempre nel 2011, il medesimo sondaggio del "Sole 24 Ore" lo vede in seconda posizione, dietro il sindaco di Firenze Matteo Renzi e davanti a quello di Salerno Vincenzo De Luca. Conclusa la sua esperienza da primo cittadino, nel 2012 Chiamparino diventa presidente della Compagnia di San Paolo (mantenendo questa carica fino al 2014).
Il 18 aprile del 2013, in occasione della prima votazione per l'elezione del presidente della Repubblica dopo il primo settennato di Giorgio Napolitano, riceve dalla corrente renziana del Pd ben quarantuno voti, in maniera sorprendente, risultando il terzo più gradito dopo Franco Marini e Stefano Rodotà; nella votazione successiva, per la quale il partito ufficialmente opta per la scheda bianca, i consensi per lui aumentano esponenzialmente, salendo fino a novanta: ai voti dei renziani si aggiungono quelli dei montezemoliani di Scelta Civica.
Poche settimane dopo, gli organi di stampa ipotizzano una sua candidatura al posto di Pier Luigi Bersani per la segreteria nazionale del Pd, al tempo retta da Guglielmo Epifani. Sostenuto da Veltroni e Renzi, Sergio Chiamparino in un primo momento si mostra titubante, ma in seguito si definisce disponibile per un programma lib-lab, cioè liberale e laburista. La sua candidatura, comunque, cade nel vuoto dopo che Matteo Renzi decide di scendere in campo in prima persona.
Pochi mesi dopo Chiamparino viene indagato dalla Procura di Torino per abuso di ufficio in relazione a un'inchiesta relativa alle concessioni dei locali dei Murazzi.
Nel 2014 si candida con il Partito Democratico alle elezioni regionali del Piemonte, venendo eletto con poco meno del 47% delle preferenze; poco dopo viene eletto anche presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni al posto del dimissionario Vasco Errani, sconfiggendo la concorrenza di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. Il 22 ottobre del 2015 lascia questo incarico, in seguito al giudizio fornito dalla Corte dei Conti a proposito del bilancio della Regione Piemonte, anche se i suoi colleghi presidenti congelano tale richiesta.
Chiamparino si ricandida per un secondo mandato alle elezioni regionali del 2019. Viene però battuto dal candidato di Forza Italia e del Centrodestra Alberto Cirio con un ampio margine (ottiene solo il 35,8% dei voti contro il 49,85% di Cirio).
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Biografieonline non ha contatti diretti con Sergio Chiamparino. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Sergio Chiamparino.
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